SiberiaVaggi in Asia

Transiberiana

Da Mosca parte la lunga ferrovia  verso  est che percorre  l’ immensa Siberia distesa dagli Urali al Pacifico, attraverso i  centri e città che ne hanno percorso la sua lunga  storia, tra i variegati e suggestivi ambienti naturali  protetti da riserve e  parchi, le diverse  regioni ove sopravvivono le comunità  e villaggi di quel rimane degli antichi popoli che cercano di mantenere cultura e tradizioni.

Nel 1842 lo zar Nicola I ordinò la costruzione della prima lunga  linea ferroviaria completata in un decennio che da San Pietroburgo percorre oltre seicento chilometri attraverso i quattro oblast’ nord occidentali per collegarla  all’ antica capitale  Mosca , mentre  con l’ espansione dell’ impero  verso l’ oriente durante il regno del suo successore Alessandro II, venne iniziata ad est   la costruzione della lunga  ferrovia Transcaspica  completata alla fine del XIX secolo  partendo da Türkmenbaşy sulla  costa del mar Caspio in Turkmenistan attraverso i lontani domini russi ina Asia Centrale fino a Tashkent in  Uzbekistan.  In quell’  ultimo periodo imperiale russo della dinastia Romanov per collegare i territori nord orientali fu iniziata la costruzione dell’ ancor più estesa ferrovia Transiberiana. Il progetto seguiva in parte lo storico percorso della lunga via  Sibirsky  terminato fino all’ estremità orientale  a metà del XIX secolo  fino al confine mongolo nella città di Kyakhta, su quel percorso  si decise di costruire il tratto occidentale che partiva da Mosca, mentre quello orientale iniziava da Vladivostok  nella lontana regione del  Primorsky sul Pacifico, che si sarebbero poi collegati tra loro  nella più lunga ferrovia al mondo con la  Transsibirskaya. Nel 1891 da Mosca iniziò la costruzione del tratto occidentale che raggiunse  la città si Čeljabinsk in sei anni attraversando la vasta  regione degli Urali fino alla storica città di Ekaterinburg che ne divenne  uno degli snodi ferroviari principali , mentre all’  estremità orientale la linea partita dalla regione di Vladivostok nel 1897 arrivò alla confluenza dei fiumi Amur ed Issuri nella  la città di Chabarovsk nel territorio  dell’ estremo oriente russo ove si stente il  krai di Chabarovskij. Due anni dopo da Čeljabinsk il tratto occidentale raggiunse la  regione di Irkutsk  nell’ omonima città che sorgeva presso il lago Baikal e all’inizio del nuovo secolo venne completato  il tratto fino a  Nerchinsk ove venne aperta la stazione Priiskowaja  verso il confine nord orientale mongolo e quello settentrionale  cinese  della  Manciuria, collegata poco dopo quando venne  completata nel 1903 alla  ferrovia cinese orientale della Manciuria settentrionale.  Dopo l’ unione con il tracciato da oriente i convogli attraversavano in traghetto il lago Bajkal fino all’apertura del tratto Circumbaikal lungo la costa del lago nel 1904, nel frattempo in Manciuria l’ impero russo entrò in guerra con  quello del Sol Levante nel conflitto russo-giapponese e la Cina revocò alla Russia l’ autorizzazione ad attraversarne il territorio settentrionale, pertanto  venne costruito un nuovo tratto più lungo  nel 1907 che aggirava il territorio cinese per raggiungere quello russo del Primorsky e il porto di Vladivostok sul Pacifico. In seguito la linea venne raddoppiata e poi elettrificata collegandola ad altre regionali e con il completamento della linea ferroviaria Baikal-Amur in epoca stalinista e sorsero nuovi centri per le grandi risorse minerarie e forestali delle regioni attraversate. Come la  più lunga ferrovia al  mondo la storica linea della Transiberiana completa il percorso senza in otto giorni collegando centinaia di centri e città dalla Russia europea all’ asiatica per oltre novemila chilometri attraverso sette fusi orari,  con soste nelle principali città è divenuta un’attrazione turistica, ma si può recuperare un vero viaggio diramando percorsi dalle varie stazioni nei limitrofi territori per riscoprire  storia, cultura, popolazioni e i suggestivi ambienti che attraversa nell’ immensa Siberia.

Da Mosca al Perm

Da Mosca partono tutti i percorsi che diramano sulla storica ferrovia, il principale dalla grande stazione Yaroslavsky e poco a nord est ferma a Yaroslavl, tra le antiche città medioevali dell’  Anello d’oro  di Russia ove sostare per un itinerario attraverso i suggestivi cremlini, chiese e monasteri tra Sergiyev Posad, Pereslavl-Zaleski, Rostov Velikij, Uglich, Suzdal e Vladimir, riprendendo il percorso ferroviario a Kostroma e gli altri storici centri nell’ oblast’ di Kostroma. Dalla stazione di Darovitsa  si collega all’ oblast’ del Volga e la storica città di Nižnij  alla confluenza del fiume Oka  con il Volga ove sostare per scoprire la città e le altre  nell’ antica terra di  Novgorod prima di riprendere il percorso ferroviario lungo la sponda destra del fiume  Vjatka  ove nei pressi della  sua confluenza con il Moloma sosta nella città di Kotelnich e, lungo il fiume Vyatka  che attraversa l’ omomimo oblast’ e capoluogo, in quella di  Kirov. Continuando nel distretto federale del Voga ad est attraverso il territorio dell’ Udmurt e oltre il fiume Kama il limitrofo Tartastan  ove sorge la storica città di Kazan con i suoi antichi quartieri, monumenti, edifici, chiese e moschee della popolazione Tatar. Lasciato il Tartastan e Kazan il percorso prosegue attraverso l’ omonimo oblast’ sosta nella città di Chelyabinsk verso la regione Uralsky all’estremità orientale delle grandi pianure russe ove si stende il krai Permsky, in parte attraversato dal corso orientale del fiume Kama affluente sinistro del Volga,  sulla sua sponda destra  all’inizio del XVII secolo venne fondato il villaggio minerario di  Novoye Usolye  sulle ricche saline da dove si estese la cittadina di Usolsky che, della sua storia oltre a vari edifici, conservala Cattedrale del Salvatore. Continuando lungo il fiume poco a sud  dal vecchio villaggio Yagoshikha  nel 1781 venne fondato un altro centro minerario sulle saline e giacimenti di rame  esteso poi nella città di Perm fiorita come stazione sulla ferrovia Transiberiana, oltre ad alcuni edifici dell’ epoca e la cattolica chiesa della Concezione, si è estesa come moderna città  industriale nel periodo sovietico. Divenuto centro culturale con il  teatro Tchaikovsky  dell’ Opera e danza classica di Perm inaugurato nel 1870, in epoca sovietica venne costruito l’ edificio che ospita il teatro drammatico  Akademikeskiy e nel  1988 da Sergei Fedotov venne fondato il frequentato  teatro U Mosta. Mostre, rassegne, conferenze, spettacoli e concerti  sono ospitati nel  museo di arte contemporanea Permm con le sua ricca galleria e lasciata la città  seguendo il fiume Kama,   ricostruito nello stile rurale della regione  si trova il villaggio  di  Khokhlovka come museo architettonico ed etnografico. 

Da Ekaterinburg a Omsk

Attraversato dall’ideale frontiera tra l’ estremità orientale dell’ Europa e quella occidentale dell’ Asia, ad est si stende l’ oblast’ di  Sverdlovsk ove il percorso ferroviario continua  tra le omonime montagne nella storica regione  degli Urali fino alla città di  Ekaterinburg che dal centro fondato nel XVIII secolo si è estesa nei successivi come la si trova  distesa sul fiume Iset. Oltre ad una decina maestosi di edifici più visitati e frequentati,  dagli storici quartieri ai più moderni Ekaterinburg si lascia riscoprire  con i suoi altri monumenti, chiese, palazzi, musei, parchi ed eventi. Iniziando dal  grande ed animato parco ove sorgeva la vecchia diga di Weir inaugurata nel novembre del 1723 considerato il mese  della fondazione di Ekaterinburg, ci si può inoltrare nel  sottosuolo ove le antiche miniere miniere di sale hanno lasciato le loro gallerie dalle pareti multicolori di minerali in un magnifico e suggestivo cromatismo. Dalla sua fondazione sono sorte le varie  cattedrali e chiese , dalle più antiche risalenti al XVIII secolo alle più recenti tute nello stile tradizionale ortodosso russo. Lasciata la città e l’affascinante distretto degli Urali, nell’ omonimo oblast’ da un antico centro di Cosacchi fondato nel XVI secolo si estese nei successivi la città di Tyumen fiorita quando fu raggiunta dalla ferrovia Tove rimangono i più antichi quartieri ed edifici che ne raccontano la storia nel centro assieme a quelli successivi dai diversi stili. Poco a sud la linea attraversa il distretto sud occidentale siberiano dell’ Omskaya tra le vaste pianure  in parte attraversate dal lungo corso del fiume Irtysh  affluente dell’ Ob,  ove su una sponda nel 1719 venne edificata una fortezza sulla via commerciale per la Cina che si estese nella città  di  Omsk, raggiunta dalla Transiberiana nel 1895. A lungo la prima fortezza poi demolita  fu carcere per i dissidenti contro il regione zarista come Dostoevskij, da qui si stende il centro storico ove tra i più antichi edifici  rimangono  la chiesa luterana di S.Caterina edificata alla fine del XVIII secolo per la comunità di protestanti immigrati che affaccia nella piazza d’armi, su progetto dell’ architetto Vasily Stasov, autore di altri palazzi nella capitale.  Nel 1848 in stile neoclassico fu completata la  cattedrale cosacca di  San Nicola dagli interni riccamente decorati che contengono reliquie dei cosacchi siberiani e nel 1898 in stile tradizionale russo bizantino venne consacrata la grande cattedrale della Dormizione  distrutta in epoca staliniana e fedelmente ricostruita come la si trova. Sulla storica Nikolskiy Prospekt si trovano le vecchie e tradizionali case di legno, per la  frequentata e lunga via Lenin affacciano i più moderni edifici, dal centro diramano vie e quartieri e tra  i cinque grandi parchi di Omsk ,  si stende il centrale e frequentato di Ptich’ya Gavan, mentre il Parco Vittoria di Pobedy celebra le vittorie dell’Armata Rossa con memoriali e monumenti tra i giardini. Tra i diversi e più frequentati muzei della città quello di Dostoevskij celebra il grande scrittore russo incarcerato nella vecchia fortezza  e  ricordato da altri monumenti, il museo di Storia fondato nel 1878 con le collezioni sulla  Russia Asiatica, etnografia, natura e archeologia. Oltre il grande museo della gloria militare, tra i più recenti  quello delle arti figurative Vrubel e il museo cittadino di storia e arte.

Da Novosibirsk a Irkutsk

Da Omsk Il fiume Irtyš scorre per  margini meridionali del distretto  Omskaya lungo il confine settentrionale del Kazakistan  e a sud est continua la linea della Transiberiana verso il lungo fiume Ob  ove durante la costruzione della ferrovia per attraversarlo venne edificato un ponte nei pressi del centro di Novonikolayevsk  che  con la sua stazione dal 1898 si estese nella città di Novosibirsk  divenuta un grande snodo ferroviario dal 1930 quando  venne completato ed aperta la ferrovia Turk-Sib che collegava la Siberia sud occidentale al Turkestan russo partendo dall’ Uzbekistan . Definita una delle capitali siberiane, la grande città di Novosibirsk conserva parte della sua storia dalla centrale piazza Lenin diramano i quartieri della città attraversata dalla lunga Prospettiva Krasny, tra i vari edifici storici  si trova la cattedrale di Nevsky consacrata al principe santificato Alexander Nevsky  alla fine del XIX secolo in stile tradizionale neobizantino  russo, la chiesa della Theotokos  consacrata nel 1901, nello stesso periodo e dal simile stile la cattedrale dell’ Ascenzione, ove si ritiene sia il centro geografico della Russia  la  cappella di SanNicola demolita in epoca staliniana e  fedelmente ricostruita. Nel 1922 venne inaugurato il memoriale con il monumento agli eroi della Rivoluzione e sempre in epoca sovietica dall’architettura realista venne costruito  il residenziale l’edificio Stovartirny noto come la casa dei Cento Appartamenti  progettato dall’  architetto Kryachov. Sempre nel centro in piazza Lenin negli anni quaranta del secolo scorso  venne costruito  il grande  edificio che ospita il Teatro dell’Opera e del Balletto di  Novosibirsk in stile neoclassico, poco a sud della città tra le foreste sorge la città academica di Akademgorodok fondata nel 1950  come centro di studi e ricerche scientifiche che ospita l’Università di Novosibirsk con al centro il moderno edificio noto come la Casa degli Scienziati. Continuando ad est sul corso meridionale del lungo fiume  Enisej  alla confluenza con il Kacha,  da una fortezza cosacca fondata nel 1628 per proteggere la frontiera nel XVIII secolo iniziò ad espandersi quella che divenne la grande città di Krasnoyarsk nel successivo quando fu raggiunta dal lungo percorso che collegava la Russia Europea alla Cina della via Sibirsky  a metà del XIX secolo.  La città conserva alcuni quartieri ed edifici dell’ epoca, mentre gran parte è estesa con quelli più moderni, tra gli storici rimane  la  cappella Paraskeva che si erge sul colle Karaulnaya,  edificata nel 1855.  Dopo la scoperta di ricchi  giacimenti auriferi  nel 1895 vi giunse anche la linea della Trasiberiana divenendone centro ferroviario con la sua stazione che accolse immigrati nei decenni successivi, furono edificati nuovi quartieri  e centri industriali divenendo la moderna  città di Krasnoyarsk  come la si trova,  poco a sud si stende la riserva naturale del parco  Stolby tra le suggestive formazioni rocciose popolato da una ricca fauna endemica.  Nella regione di Irkutsk sull’isola Djačil alla confluenza del fiume Angara con l’ Irkut, il cosacco  Ivan Pochalov nel 1652 vi fondò un’avamposto poi fortificato ed esteso nel primo centro di quella che divenne la città di  Irkutsk,  a lungo le uniche vie di penetrazione nell’ immensa  regione erano le rotte dei  fiumi siberiani e quelle tra i bacini dello  Yenisey e il  Lena collegavano il lago Bajkal  ai territori orientali. Dalla metà del XIX secolo venne completato il lungo percorso da Mosca all’ oriente Russo che attraversava la regione  ove e alla fine dello stesso giunse  la Transiberiana. Le vecchie vie a sud est oltre le montagne per le pianure mongole continuarono per quello che era noto come il commercio di Kyakhta con la Cina  fino alla metà del XX secolo quando fu aperto il collegamento alla ferrovia Transmongolica. Da quando fu raggiunta dalla Transiberiana con la grande stazione Passazhirsky di Irkutsk la città si estese con nuovi quartieri, mentre parte dei più antichi edifici furono devastati da un incendio nel 1879, sostituiti da imponenti palazzi nello stile imperiale russo, con alcuni che ospitano centri culturali, musei e teatri. Sulla via Dzerzhinsky affaccia il sontuoso  palazzo Volkonsky  con il  Museo Decabrista che ricorda la storia degli esuli oppositori al regime dello zar Nicola I e che contribuirono a farne un centro culturale illuminista e progressista. Tra le varie cattedrali e chiese come il più antico  edificio in mattoni nel 1672 venne  completata la  chiesa  del Nostro Salvatore Spasskaya, poco distante lungo la via Sukhe-Batora nel 1716 venne ricostruita la cattedrale  Bogoyavleniya , poi restaurata nel suo sontuoso aspetto nella seconda metà del XIX secolo  nota come la cattedrale dell’ Epifania. Continuando sulla via Barrikad  nel XIX secolo venne  consacrata a Nostra Signora di Kazan la chiesa Kazanskaya  nel tradizionale stile ortodosso russo,  mentre nel 1820 in neogotico fu edificata la cattolica  Cattedrale Polacca per i discendente da esiliati che dal 1978 ospita grande salone degli organi  Organnyy-zal. Sulla via Sedova in stile barocco siberiano nel 1760 venne completata la chiesa di S.Croce e continuando per la Griboyedov  sorgeva  l’ altra cattedrale   cattolica del 1820, poi ricostruita e restaurata come la moderna cattedrale dell’ Immacolata. Lungo il fiume Angara per il viale Gagarin affacciano palazzi che ospitano vari locali  fino all’ animatissima via  Uritskogo con il vicino  mercato e dietro il più vecchio quartiere ove rimangono gli edifici dallo stile tradizionale russo e le case in legno isbe dalle facciate decorate. Attraverso i vari giardini e parchi che diramano dal centro si trovano storici quartieri  con altri edifici come il  sontuoso palazzo Fainberg edificato nel 1902, poco oltre il convento di Znamenskiy  edificato nel 1693 dallo stile tra medioevale e barocco russo con l’ interno   riccamente decorato che  affaccia sul cimitero ove è sepolto l’esploratore e  mercante Grigorij Šelichov che nel XVIII secolo fu tra i fondatori  dei i primi centri per la colonizzazione russa che dominò per oltre un secolo la storia dell’ Alaska. Usciti dalla città si trova il villaggio con il  museo etnografico di  Taltsy con gli edifici in legno tradizionali siberiani dal XVII al XX secolo, continuando poco distante  si raggiunge la cittadina di Listvjanka anch’ essa con vari edifici storici e musei da dove si  stende il vicino  territorio del lago Bajkal.

Bajkal e Ulan-Ude  

Il lago Bajkal è tra i più vasti al mondo e tra gli oltre trecento immissari che lo alimentano il maggiore è il lungo fiume  Selenga che attraversa la regione venendo  dal territorio mongolo,  mentre ne esce un’ unico emissario con il  fiume Angara. Dopo il lungo inquinamento per gli scarichi industriali è stato risanato riportandolo all’ originario e ricco ecosistema che protegge la ricca flora e fauna del Bajkal con oltre millecinquecento specie vegetali ed un migliaio animali tra uccelli e  mammiferi in parte endemiche. Lo splendido ambiente naturale del l Bajkal  continua per la costa sud occidentale   con il  suggestivo territorio protetto dal parco nazionale Pribaikalsky verso i  rilievi ad ovest  ove al largo  emergono vari isolotti con  la più grande isola di Ol’chon , poco a sud si stende l’altro affascinante  territorio del Tunka  dai contrafforti orientali dei monti Sayan fino alle steppe mongole, protetto dal  grande parco del Tunkinsky   tra la sponda orientale del lago e  a sud della riserva naturale di Barguzin anch’essa dal magnifico ambiente fino agli omonimi monti Barguzin  ove si trova l’ ancor più suggestivo  il parco nazionale di Zabaykalsky. Dal fascino del  Bajkal si torna  alla città capoluogo dell’ omonima  regione di  Irkutsk da dove continua l’ itinerario  della Transiberiana  ad sud est  poco  oltre il lago per  entrare nella vicina regione  della Buryatia ove sulla sponda  fiume Uda alla confluenza con il Selenga nel 1666 i cosacchi fondarono la fortezza di Udinskoye divenuto un grande centro del Transbaikal sulla via per la Cina che per i due secoli successivi si estese in quella che divenne la  città di  Ulan-Ude, in gran parte ricostruita dopo un incendio nel 1878 e rifiorita quando fu raggiunta dalla  Transiberiana nel 1900  attirando imprese ed immigrati. Negli anni cinquanta del secolo scorso venne completata la ferrovia della Transmongolia che si collegava alla Transiberiana incrociandola nella frequentata stazione di Ulan-Ude  che divenne uno dei principali snodi ferroviari della Siberia Meridionale da dove attraverso la Mongolia ad est si può deviare dal percorso principale per raggiungere la Cina. Tra le storiche  vie si stende il più antico centro con le vecchie case decorate da dove inizia la lunga via Lenin  che  parte dalla piazza della Rivoluzione  fin dove affaccia la cattedrale di Odigitrievskyl consacrata nel 1785  a Nostra Signora di Smolensk in stile barocco siberiano. Poco distante la piazza Bazarnaja con i vecchi edifici dei mercanti che ospitano locali e negozi, mentre in piazza  dei Soviet troneggia  il monumento con la  grande testa di Vladimir Lenin. La città da una parte è dominata dal colle di Lysaja Gora  e ove si trovavano i santuari sciamanici delle antiche tribù antenate dei Buryat è stato edificato il centro buddista di Rinpoche Bagsha, da dove si apre il panorama sulla città verso le valli dei fiumi Uda e Selenga. Poco fuori imperdibile è il suggestivo è il museo etnografico di Ulan-Ude sulle popolazioni tradizionali della Transbaikalia , aperto nel 1973 come  museo della Zabajkalya. Continuando per il villaggio di  Verkhnyaya Ivolga  si trova , la capitale del tradizionale buddismo in Buryatia quando nel 1945 venne edificato il complesso religioso con il datsan  del grande tempio di Ivolginsky ove si erge lo stupa che conserva venerate reliquie e il monastero femminile  Zungon darzhaling consacrato alla divinità creatrice della mitologia buriata. 

Khabarovsk

Da Ulan-Ude il percorso ferroviario continua a sud est per il territorio del krai Zabaykalsky verso l’ estremo oriente russo ove alla confluenza dei fiumi Ingorda e Chitinka nel 1653 dall’ esploratore Beketov venne fondato un avamposto di Cosacchi che si  estese nel XIX secolo divenendo la città di Chita  rimasta isolata fino all’ arrivo della Transiberiana che con la sua stazione attrasse immigrati dall’ovest e dall’ epoca sovietica vi sorsero  varie industrie del legno, siderurgiche, alimentari e tessili.  Mentre Chita rimane una stazione di transito della linea verso il territorio più orientale del Krai di Khabarovsk, esteso fino alla costa del Pacifico e a sud verso regione settentrionale cinese  della Manciuria ove alla confluenza dei fiumi Amur e Ussuri durante la dinastia Tang sorgeva la città di Boli nei domini cinesi. Fu contesa dai i russi  alla dinastia Manciù dei Quing e nel 1651 i cosacchi guidati da Yerofey Khabarov noto come Svyatitsky fondarono un forte nei pressi dell’antica  città cinese, rimasto conteso avamposto fino al trattato di Aigun del 1858  con la cessione della regione all’ impero russo e sul vecchio centro cosacco venne fondato l’avamposto militare di Khabarovka   che si estese nella città di  Khabarovsk fiorendo quando vi giunse il tratto orientale della Transiberiana divenendo centro militare dell’ Estremo Oriente russo. Della sua storia dal XIX secolo all’ epoca più recente Khabarovsk conserva quartieri, monumenti teatri e vari musei dalla piazza centrale con il monumento al fondatore Yerofey Khabarov e vari edifici zaristi da quello in stile impero della Duma in stile che ospitava il parlamento locale  dal XIX secolo, agli altri che vanno verso il frequentato lungo fiume sull’ Amur  con parchi e giardini ove affaccia la cattedrale della Trasfigurazione completata nel 2004 nello stile tradizionale ortodosso russo, Tra i vari musei i più frequentato  è quello storico militare russo dell ’Oriente. Alla confluenza dell’Amur con l’ Ussuri emerge l’ isola di Ussuriysky ove passa il confine con la Cina, il centro è collegato alla periferia dal nuovo lungo ponte Khabarovsky della Transiberiana sul fiume Amur ricostruito da un precedente del 1916 da dove passa l’ ultimo tratto della storica ferrovia per la limitrofa e  più orientale regione di Primorsky ove nel  1866  fu fondato il  villaggio di Nikolskoye  come  centro commerciale fiorito  con la linea  ferroviaria da Khabarovsk ed esteso nella città di  Ussuriysk con gli edifici dell’ epoca rimasti nei quartieri centrali tra le vie  Lenina, Chicherina e Ageyeva, oltre ad altri e monumenti sorti in epoca sovietica. Nella baia dell’ Ussuri nel 1947 venne fondata una base della marina militare sovietica  con un centro abitato che nel decennio successivo divenne la città di Bolshoy Kamen con il suo porto per  la costruzione di grandi navi  oltre che di sottomarini nucleari

Primorsky e Vladivostok

Dal centro costiero di Nikolayevsk alla foce del fiume Amur sulla baia Zolotoy Rog, Il governatore Nikolay Muravyov-Amursk,nel  1859 guidò una spedizione lungo la costa meridionale nella penisola di Amurskij che si allunga nel vasto golfo di Pietro il Grande ove lo stesso anno Amursky fondò un primo villaggio come avamposto. Vi venne costruito il porto che dal 1871 ospitò la flotta del Pacifico Tikhookeanskiy della marina militare russa. Dall’ epoca rimasta anche nel lungo periodo sovietico e il successivo, dal 1880 il centro con il suo porto si era esteso nella città di Vladivostok che conserva quartieri ed edifici dell’ epoca quando fioriva di commerci  sulle rotte orientali  come porto franco  attirando imprese ed immigrati con il completamento nel  1905 dell’ultimo tratto della Transiberiana  che qui si univa all’altra linea della ferrovia cinese orientale  chiamata dai russi  Kvzhd . Divenne il  più orientale centro strategico e commerciale dell’ impero durante il regno dello zar Alessandro III, da quando  a protezione della città nel  1889  fu completata la possente fortezza di Vladivostok che rimane imponente con il suo museo. Dei maestosi ponti  di Vladivostok quello Sedanca  si allunga dalla splendida così come il vicino e lungo  Sedanka De Vries, mentre il centro attraverso la suggestiva baia del Corno d’oro Zolotoj Rog è collegato al quartiere Čurkin dall’ omonimo grande e moderno ponte Zolotoj  che si eleva sugli alti piloni. Come  tra i più grandi al mondo del suo genere, nel  2012 è stato aperto il ponte del Russkij che porta alle coste frastagliate tra  baie e isolate spiagge dell’ omonima e suggestiva isola con l’adiacente porto che divenne la base della flotta del  Pacifico e dall’ epoca vi è rimasta fino alla fine del secolo scorso.  La frequentata isola  Russkij dalla splendida costa  che si stende tra i colli coperti da foreste popolare da una ricca fauna  e la memoria storica delle sue fortificazioni con la batteria di Voroshilov che ospita un museo  costruita all’inizio del XX secolo per  la difesa costiera. Dall’ isola lungo il magnifico litorale si trova il moderno Oceanarium   tra i più  estesi, ricchi di fauna  e ambienti sottomarini   al mondo, lungo  la via Svetlanskaya  che attraversa il centro  affacciano vari edifici storici come quello che ospita il museo storico Arseniev dell’ Estremo oriente russo, nel 1884 in stile art nouveau  fu inaugurato il grande palazzo dei magazzini Gum, il museo della Flotta del Pacifico ed altri sulla  Svetlanskaya che ospitano locali, centri culturali e negozi fino al suo incrocio  con la vasta piazza Centralnaya ove troneggia il monumento  dei combattenti sovietici in Estremo Oriente e affacciano vari edifici. Tra le tante chiese nel 1902 fu completata la  cattedrale ortodossa dell’intercessione della Vergine Maria  in stile bizantino dalle ampie cinque navate e la cupola centrale che, demolita in epoca sovietica è stata  ricostruita fedelmente, sull’ avenue Okeansky  si stendono i vasti giardini del  parco  Pokrovsky ove sorgeva l’ omonima cattedrale anch’ essa  poi ricostruita assieme alla chiesa di San Giovanni, la cappella di San Serafino di Sarov. Sempre tra i quartieri del centro si trova  la neogotica  chiesa consacrata alla  Madre di Dio  sorta da una di legno nel 1909 su un colle nei pressi della baia di Zolotoy Rog, continuando sulla via Pushkinskaya si trova la luterana di Sv.Pavel  ricostruita all’ inizio del XX secolo in  stile neogotico.  Sulla centrale via Aleutskaya si erge la monumentale stazione ferroviaria Vladivostoka inaugurata nel 1893 in stile neobarocco l’ apertura dell’ ultimo tratto più orientale della Transiberiana,  poco oltre il  museo statale dalla vasta collezione di dipinti ed icone e il  museo di arte contemporanea Zarjà, mentre sulla via Korabelnaya Naberezhnaya il  frequentato museo del sottomarino S-56 all’ interno dello stesso natante. Dalla via Fokina si stende il vecchio quartiere cinese  Millionka  con le vie ove affacciano palazzi vecchi e nuovi che ospitano negozi e locali fino al lungomare con la spiaggia Jubilejnyj, mentre  dal centro il ponte sulla baia di Zolotoj lo collega al quartiere Dalzavod, con il frequentato viale sul lungomare di Tsesarevich e continuando  per la penisola di Muravyov-Amurskij sul litorale orientale si inseguono le lunghe spiagge sulla  splendida baia di Lazurnaja. Da Vladivostok   attraverso la penisola  poco distante si apre il vasto golfo di Pietro il Grande  sul mar del Giappone  con le isole dell’ arcipelago  dell’ imperatrice Evgenii , al largo della costa settentrionale emerge la più grande isola di Russkij  attraversata dal fiume Russkaja  e ruscelli che alimentano piccoli laghi circondati da boschi popolati dalla fauna della regione affacciati su scogliere e baie. Dalla costa meridionale la minuscola isola  di Škot è collegata da un sottile istimo, all’estremità settentrionale della penisola Sapërnyj si trova l’ isola di Eleny  da dove e continuando poco ad ovest emerge la più piccola di Uši. Non distante poco  sud ovest tra la   baia  Amurskij   ove sfocia l’ omonimo fiume Amur  ad ovest e quella dell’ Ussuri,  si trova l’altra più grande e frastagliata  isola di  Popov ove si aprono splendide baie. Poco a sud l’ isola di  Rejneke  e,  continuando ad ovest oltre lo stretto dell’Amur,  l’ altra isola di  Rikord da dove proseguendo poco a sud emerge l’ isoletta di   Sergeev  e  non distante verso est quella di   Karamzin. Al largo della costa nord orientale della baia Pograničnaja  l’ isoletta di Naumova  e al termine della stessa baia la più esterna altra piccola isola di Klykova. Ad est di Vladivostok da un  vecchio centro baleniero in epoca sovietica venne fondata la città di  Nakhodka con il suo poi esteso e trafficato porto,  continuando sulla stessa costa dal centro minerario di Zybunny nel 1924 fu fondata la cittadina industriale di Artyom e il villaggio di Semyonovka   esteso con il completamento di una diramazione della ferrovia Transiberiana,  nel 1950 divenne la città di Arsenyev. Da qui si raggiunge il limitrofo territorio dominato dalla  catena dei monti Sikhote-Alin tra valli e la  suggestiva taiga settentrionale popolata da una ricca fauna endemica, renne, orsi bruni dell’ Ussuri, orsi neri asiatici , leopardi dell’Amur in via di estinzione come la  tigre siberiana. Tornati al capolinea della Transiberiana da Vladivostok si può continuare  in traghetto  per il porto di Sakaiminato in Giappone o attraverso la Manciuria settentrionale  con il collegamento della  ferrovia cinese  Orientale che sosta ad Harbin  Sheninag e Tianjin arrivando a Pechino per un altro suggestivo itinerario in Cina, oppure raggiungere in aereo l’ estremo nord est siberiano per la lontana città di Petropavlovsk nella suggestione di baie e magnifici vulcani da dove scoprire la remota Kamchatka e completare il più lungo ed affascinante itinerario nell’ immensa  Siberia.


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