Manciuria

Nella regione della Cina nord orientale si stende la Manciuria lambita ad est dall’ immensa Siberia russa oltre i fimi Ussuri e Amur affacciata sul Pacifico del Primorsky con il suo porto di Vladivostok ove termina la lunga e storica ferrovia Transiberiana, mentre il suo territorio ad ovest confina con la regione autonoma della Mongolia interna cinese Nei Mongol. Dopo il primo popolamento preistorico di tribù nomadi, la lunga storia della Manciuria niziò dai primi secoli del VI millennio a metà del successivo quando dal nord est cinese vi si estese la neolitica cultura di Xinglongwa, seguita dalle popolazioni che giunsero dalla nord orientale penisola di Liaodong che vi estesero la loro cultura di Xinle e dal successivo fino al 2900 a.C. fu dominata dalla tardoneolitica cultura di Hongshan. Dal II millennio la Manciuria venne popolata dalle tribù di stirpe tungusa degli Jurchen antenati dei Manciù che la dominarono a lungo fino al XIII secolo quando assieme alla Cina nord orientale fu nell’ impero mongolo come dominio degli Yuan della Manciuria esterna, mentre il resto della regione poco dopo venne travolta anch’ essa dalla conquista mongola della Cina. Verso la fine del XIV secolo la regione fu ripresa dai cinesi con l’omonima dinastia come la Manciuria dei Ming e dalla fine del secolo successivo discendenti delle tribù Jurchen si unirono nel popolo Manciù che hanno dato nome alla regione dopo che sconfissero la dinastia cinese Ming all’ inizio del XVII secolo conquistando il territorio per fondare la propria dinastia dei Qing nel 1644. Fin dall’ epoca venne a lungo contesa dalla serie dei vari conflitti Sino Russi lungo i confini per gran parte del XVII secolo dall’ espansione dell’ impero russo nella Siberia orientale fino all’ occupazione e la definitiva conquista nel 1860 sancita nella convenzione di Pechino in una della lunga serie imposte all’ impero cinese dalle potenze europee nel XIX secolo dei cosìdetti ineguali trattati con la cessione di vari territori e il controllo delle rotte commerciali. Dall’ epoca il territorio come Manciuria esterna fu parte dell’ Estremo Oriente russo, mentre il resto rimase nella regione nord orientale della Cina come Manciuria interna. Nel 1897 iniziò la costruzione della Ferrovia Cinese Orientale o Kvzhd come era chiamata dai russi, completata nel 1902 per collegarsi ad est alla lunga linea della Transiberiana, nel frattempo in Manciuria l’ impero russo entrò in guerra con quello del Sol Levante nel conflitto russo-giapponese e la
Cina revocò alla Russia l’ autorizzazione ad attraversarne il territorio settentrionale, pertanto venne costruito un nuovo tratto più lungo nel 1907 che aggirava il territorio cinese per raggiungere quello russo del Primorsky e il porto di Vladivostok sul Pacifico. Nei decenni successivi l’ impero giapponese iniziò la sua espansione verso la regione nel continente per sfruttarne risorse e commerci e vi venne costruita la ferrovia della Transmanciuria che ne attraversava il territorio meridionale e nel 1931 l’ esercito nipponico invase la Manciuria. Poco dopo il Giappone vi fondò lo stato indipendente, ma di fatto sua colonia dal regime autoritario del Manciukuò che ne divenne la base per iniziare ad invadere la Cina, attaccata dall’ Armata Rossa alla fine della seconda guerra mondiale con l’ invasione sovietica della Manciuria , dopo fine del conflitto e la vittoria dell’ esercito di liberazione comunista contro i nazionalisti nella lunga guerra civile in Cina dal 1949 anche questa regione entrò nella nuova Repubblica Popolare Cinese, mentre una piccola parte orientale rimase nel territorio russo del Primorsky tra il fiume Ussuri e il litorale del Pacifico. Negli anni sessanta del secolo scorso iniziò la crisi ideologica e politica tra Urss e Cina e la fine dell’alleanza nella regione orientale con dispute di confini che alla fine del decennio portò ad una serie di scontri sul fiume Ussuri nel conflitto Sino-Sovietico ben preso sedato per tornare alle frontiere stabilite. Con la fine della Guerra Fredda e la dissoluzione dell’ Unione Sovietica nel 1991 la nuova Federazione Russa ha ripreso i negoziati per quella frontiera e nel 2004 ha ceduto alla Cina alcune terre alla confluenza dei fiumi Amur e Ussuri e parte dell’ isola Bolshoi Ussuriysky chiamata dai cinesi Heixiazi, mentre sono stati definitivamente stabiliti i confini sull’ Ussuri tra la Manciuria e la regione orientale russa del Primorsky .
Harbin
La lunga ferrovia Transiberiana per il suo ultimo tratto nell’ estremo oriente russo termina a Vladivostok, con il collegamento della ferrovia cinese Orientale che percorre la Manciuria settentrionale ove dalla vasta pianura nord orientale della Cina si allunga a sud la piana di Songnen , nel XIX secolo su una sponda dal fiume Sangha che l’attraversa da un più antico centro i russi rifondarono la città di Harbin divenuta capitale della regione. La sua più antica storia risale all’ inizio del XII secolo durante la dinastia Jīn quando il sovrano Aguda, come era noto il suo fondatore e primo imperatore Taizu, fece edificare la nuova capitale Shangjing poi ricostruita poco distante dal successore Taizong nella prefettura di Huining, rimanendo la prima capitale superiore dell’impero fino al 1153, quando venne in gran parte demolita dall’ imperatore Liang che trasferì il centro della dinastia Jin a Pechino. La vecchia città venne restaurata dal successore e dopo il 1212, con l’ incontenibile invasione mongola della Cina, il territorio dell’ Huining venne abbandonato fino al XVII secolo, dalla locale popolazione Manchù venne fondata la nuova dinastia dei Qing che vi edificarono una fortezza circondata da dieci villaggi che all’ inizio del XIX secolo si stese con la città di Acheng nell’ omonimo distretto poi riunita nella regione cinese più nord orientale dell’ Heilongjiang e capitale ne fu la città sorta dall’ antico centro dJin nell’ Huining divenuta la grande città di Harbin come la si trova dalle vie ove affacciamo edifici e palazzi nello stile architettonico russo sorti dal XIX secolo. Tra i vari edifici dell’ epoca all’angolo delle centrali vie Toulong e Zhaolin nel 1907 venne consacrata la lignea cattedrale ortodossa di Santa Sofia, ampliata e ristrutturata in pietra in stile tradizionale russo bizantino nel 1923, chiusa durante la Rivoluzione Culturale è stata poi dichiarata monumento nazionale come Palazzo d’arte architettonica di Harbin. Da Santa Sofia diramano le altre vie attraverso i quartieri del centro con il più lungo ed animato viale della via centrale Zhongyang ove affacciano edifici che ospitano centri culturali, negozi e locali. Dalla sponda settentrionale del fiume Songhua emerge la suggestiva isola del Sole con i suoi parchi tra il Lago dei cigni, l’ Isola degli scoiattoli, i giardini floreale, dei Cervi e delle sculture di ghiaccio con a sud il villaggio russo, mentre da una parte si stende il tematico parco Polare che ne riproduce ambienti e fauna. Tra gli edifici più moderni si eleva la Longta di Harbin nota come la Torre del Drago, tra le più alte al mondo in acciaio con la piattaforma da dove si gode il panorama sulla città e continuando nel distretto di Nangang alla fine della via Dongdazhi si innalzano gli stupa e le pagode buddiste del grande tempio di Jile edificato negli anni venti del secolo scorso come il più vasto e frequentato dell’Heilongjiang con al centro le sale decorate del Re Celeste, Mahavira e dei Tre Santi meta di pellegrinaggi. All’estremità settentrionale della via Zhaolin lungo il fiume Songhua nel distretto di Daoli, si apre il parco di Zhaolin in un suggestivo scenario con ad est il monte Huaguo e ad ovest il monte Meigui al centro un lago artificiale collegato da cinque ponticelli e a sud l’ isoletta di Xiaonan , annualmente vi si celebra la festa delle Lanterne di Ghiaccio di Harbin ove abili artigiani si cimentano nelle celebri sculture di ghiaccio. Non distante a nord ovest continuando sulla sponda settentrionale del fiume Songhua si apre il vasto parco della Tigre in un suggestivo ambiente naturale che protegge la specie in via di estinzione e permette la riproduzione nel loro habitat in Cina nord orientale delle maestose tigri siberiane dell’Amur , diffuse tra l’ omonimo fiume e l’ Ussuri simile al non distante parco dell’ estremo oriente russo di Zov Tigra oltre confine tra i due fiumi.
Heilongjiang
La provincia di Heilongjiang dallo storico territorio si stende nell’estremità nord est della Manciuria ove si trova la più settentrionale città cinese di Mohe che offre il magnifico spettacolo dell’ aurora boreale dal vicino villaggio di Beiji, che conserva il suo antico aspetto tradizionale, come quello di Beihong tra le montagne nella vallata coperta da foreste popolate dalla fauna endemica da dove si stende il territorio ove sopravvivono le comunità degli indigeni siberiani Evenki di stirpe tungusa cacciatori e allevatoti di renne che conservano le antiche tradizioni . Lasciata quella che è chiamata la città gelata di Mohe e il suo suggestivo territorio, all’ estremità nord occidentale si stende la prefettura di Daxing’anling dal rigido clima invernale con foreste di conifere e betulle, da dove si stende la riserva nazionale di Huzhong dal magnifico ambiente tra i monti Yilehuli e Yilehuli con la foresta popolata da una ricca fauna endemica. Continuando per i margini nord orientali dell’ Heilongjiang sul confine russo si trova la storica città di Heihe sorta poco a nord del più antico centro di Grodekov sulla sponda destra del fiume Amur, esteso poi dal XIX secolo nella città di Aigun collegate tra loro, nel territorio ove passa l’ideale demarcazione della cosìdetta linea Tengchong tra l’ estremo oriente russo e la Cina settentrionale. Da sempre legata da commerci e scambi culturali con la vicina città russa di Bragoveshinsk oltre confine, da Heihe con i quartieri ed edifici dell’ epoca, poco distante si stende il magnifico territorio vulcanico del Wudalianchi ove splendono cinque laghi collegati tra le suggestive formazioni rocciose protetto dall’ omonimo ed imperdibile parco geologico di Wudalianchi. Continuando per l’ Heilongjiang nord orientale sul confine russo separato dall’ Amur, lungo il fiume Songhua da un antico villaggio durante la dinastia la dinastia Qing sorse un centro che dalla fine del XIX secolo divenne la città di Yichun in un aterritorio tra vaste foreste e vallate percorse da fiumi dominato dai monti Xiaoxing’anling , da Yichun , attraversato dall’ omonimo fiume, si raggiunge il vasto e suggestivo parco nazionale di Tangwang tra lussureggianti foreste, torrenti e spendidi laghi ove si ergono suggestive formazioni rocciose e popolato da una ricca fauna endemica. Sempre lungo il confine russo da un centro fondato nel XIV secolo durante la dinastia Ming, dopo la scoperta di ricchi giacimenti di carbone nel 1954 nel distretto minerario venne fondata la città di Shuangyashan sulla linea ferroviaria tra Jiamusi e Harbin. Circondata da rilievi montuosi coperti da foreste, nota come la città del carbone verso i quartieri meridionali di Shuangyashan si erge il monte Ma’anshan che domina il limitrofo parco di Beixiu attraversato dal fiume Anbang tra formazioni rocciose, laghi e la foresta dalla ricca flora e fauna.
La città di Daqing, ove nel 1959 fu trovato il più grande giacimento petrolifero cinese, è divenuta un polo industriale petrolchimico, ricordato nel locale museo della tecnologia petrolifera e alla moderna città contrasta il borgo sul lago Lianhua in stile tradizionale cinese meridionale, così come il suggestivo l’ambiente naturale del Lianhuanhu rifugio per una gran varietà di uccelli acquatici. Continuando nel territorio centro occidentale della provincia si trova la grande città di Qiqihar che tra i vari edifici storici rimasti nell’espansione della moderna città conserva la grande moschea di Bukui con il più antico edificio orientale del 1648 e quello occidentale completato nel medesimo stile nel 1852 sempre durante la dinastia Qing. Poco distante da Qiqihar nel suggestivo ambiente tra pianure e paludi si stende la vasta riserva naturale di Zhalong popolata da duecentonovantasei specie di uccelli, con diverse migratorie ed alcune rare ed endemiche come la gru della Manciuria. Nel distretto ocidentale di Daoli sul centro Manciù di Bei Tuanlinzi dal XVII secolo si estese quella che divenne la città di Suihua alla fine del XIX, oltre ai vari edifici dell’ epoca si erge il grande tempio Sansheng Gong con il dei Tre Saggi di Confucio circondato da dieci torri con un grande padiglione e ottantuno sale decorate. Da Suihua, scendendo attraverso l’ Heilongjiang sud orientale, nella valle attraversata dal fiume Mudan su una sua sponda i russi costruirono una stazione sulla linea ferroviaria cinese orientale nel 1903 ove sorse un centro di coloni russi e cinesi esteso nella città di Mudanjiang da dove poco a sud ovest si stende un suggestivo territorio tra formazioni vulcaniche laghi e cascate attorno al lago Jingpo. Immersi nel magnifico ambiente di trovano alcuni antichi siti, oltre i templi Xinglong e Shangjing Longquanfu dalle venerate reliquie buddiste ed altri resti dell’VIII secolo sorti in di epoca Bohai e sempre non distante da Mudanjiang in un altrettanto suggestivo ambiente montuoso, dominato dal monte Yangcao si trova il frequentato villaggio di Xuexiang noto come la Città della Neve. Ad ovest del territorio ove sorge la capitale Harbin, nella pianura di Sanjiang separata dalla vicina la Russia orientale, durante la dinastia Qing dal XVIII secolo venne favorita la colonizzazione agricola della Manciuria per contenere
l’espansione russa nella regione e dal villaggio di Dongxing nel secolo successivo si estese il centro divenuto poi la città di Jiamusi. Il suo territorio è fiorito con il porto di Fuyuan alla confluenza dei due fiumi Ussuri e Amur con la via che scorre per il limitrofo russo del Komsomolsk sull’Amur, attraverso la riserva naturale di Honghe popolata da una ricca fauna e specie di uccelli endemiche e sul fiume lungo il confine non distante da Jiamusi si trova il villaggio di Jinjiekou ove mantengono le antiche tradizioni sciamaniche e lamaiste la comunità di indigeni Nanai noti anche come Hezhen. Proseguendo poco distante oltre il fiume Mudan sui giacimenti carboniferi nel 1916 sorse il centro minerario di Xinghua , collegato poi dalla ferrovia a Jiamusi il decennio successivo si estese nella città di Hegang ove poco a nord scorre l’ Amur sul confine russo divenendone uno dei centri di scambi commerciali con le sue numerose industrie. Il suo territorio è disteso tra fiumi, foreste, formazioni rocciose e lagune, poco a nord da Hegang tra i monti Lesser Xing’an si raggiunge il vicino parco nazionale forestale oltre il frequentato centro invernale di Wangyunfeng. Nella stessa regione poco distante dal Primorsky russo ove scorre il fiume Muling, a lungo conteso tra Russia e Cina, anch’essa sorta da un grande centro minerario sui giacimenti di carbone si trova la città di Jixi che si estese durante l’ occupazione giapponese quando nel 1935 con la sua stazione divenne centro sulla ferrovia Mantetsu della Manciuria meridionale. Dopo la conquista sovietica nel 1945 tornò alla Cina, tra i vari edifici che ne ricordano la storia si trova il tempio buddista di Huayan sulla via Wenhua ove affaccia il palazzo che ospita il museo della città, lasciando la periferia di Jixi si percorre la via che porta alla suggestiva panoramica di Qi Lin Shan e continuando verso il confine russo si apre la pianura del Khankan ove splende il lago Khanka dal magnifico ambiente naturale popolato da una ricca fauna e varie specie di uccelli che si estende in gran parte nel territorio russo ove è protetto dal vasto parco della riserva Khankaisky. Continuando da est per si la vasta regione mineraria dell’ Heilongjiang dai ricchi giacimenti salini, oro, grafite e carbone rinvenuti nel 1916, è sorto il centro esteso poi nella città di Qitaihe collegata dalla linea ferroviaria Boli -Qitaihe a Jiamusi, Mudanjiang, e altre città del’ Heilongjiang. Attraverso la contea di Boli da Qitaihe , oltre le riserve di Jixinghe e Shilongshan, si raggiunge il parco forestale di Xidaquan, mentre dalla sua stazione partono i treni che portano nel limitrofo Primorsky russo per il porto di Vladivostok sul Pacifico.
Jilin
Venendo dall’ Heilongjiang il corso superiore del fiume Mudan attraversa i monti Wanda ove splende il suggestivo lago Jingpo dal magnifico ambiente naturale popolato da fauna endemica protetto dall’ omonimo parco e sempre lungo il confine russo , poco a sud si stende l’ altra storica provincia orientale di Jilin verso il confine nord corano a sud est, anche qui dai suggestivi itinerari partendo dalla sua capitale nella città di Changchun estesa nei quartieri moderni ove verso quelli nord orientali si trovano i vari edifici che diramano nel sontuoso palazzo imperiale del Mancikuo sorto dopo l’ invasione giapponese del 1931 quando fu creato l’ omonimo stato vassallo per ospitare la residenza dell’ ultimo imperatore Puyi. All’ epoca risalgono anche gli edifici del vecchio Consiglio di stato con gli otto grandi ministeri di Badabu che affacciano sul centrale viale Xinmin, mentre le memorie storiche sono conservate nel museo del Jilin con le collezioni archeologiche e di arte regionali. Tra le foreste e vari laghi da Changchun si raggiungono riserve naturali come quella di Nanhu e il vasto parco forestale nazionale di Jingyuetan che protegge protetta la fauna endemica della regione tra orsi, cervi, gru dalla corona rossa e tigri siberiane. Ad ovest seguendo il corso del fiume Songhua che attraversa la provincia, nella cittadina di Wulajie dal fiume emerge la splendida isola di Brina e poco a sud fondata in epoca Ming su una sponda è adagiata l’ antica città di Jilin sulla linea ferroviaria da Changchun a Pechino ove nei pressi si stende il vasto parco archeologico che conserva i resti delle città e necropoli dell’antico regno di Koguryo dichiarati patrimonio culturale Unesco, circondata da un suggestivo ambiente con il vicino lago che si apre da una diga sul Songhua tra le montagne coperte da foreste. Verso il confine con la penisola della Corea si allungano tra colli e montagne i rilievi cinesi nord orientali ove si stendono le foreste miste della Manciuria dagli ambienti variegati attraverso la storica regione cinese settentrionale del Liaoning fino al territorio attraversato dal fiume Amur e l’ estremo oriente e russo. Tra le valli cinesi nord orientali attraversate da fiumi si innalzano i monti della catena Da Hinggan che affacciano con i contrafforti orientali e quelli sud occidentali della catena Xiao Hinggan dalla flora e fauna endemica continuando con l’altra vasta regione montuosa del Changbai dalle foreste di conifere tra praterie e formazioni rocciose, protette dall’ omonima riserva della biosfera forestale dei monti Changbai anch’essa dalla variegata flora e popolata da una ricca fauna dominata dal vulcanico monte Paektu ove nell’ antica caldera sulla sommità splende il grande e suggestivo lago celeste Cheonji noto anche come lago del Paradiso, in un magnifico ambiente ove poco a nord precipitano le cascate del Changbai, proclamato patrimonio Unesco ed esteso lungo il confine coreano fino a quello orientale russo per la limitrofa riserva del Changbaishan. In questo territorio si trovano altre storiche città che poco conservano delle loro più antiche origini nella provincia di Jilin sorte dai centri della dinastia Qing, come la moderna città di Songyuan sulla sponda destra del fiume Sungar, nell’ omonima prefettura occidentale Siping, dal centro sulle ricche miniere di carbone si estese la cittò di Liaoyuan durante l’ occupazione giapponese, collegata dalla ferrovia alla vicina Tonghua, anch’ essa centro del dominio giapponese nel Manchukuo assieme alla città di Baishan.
Liaoning
Lasciato il territorio del Jilin in quello sud orientale si stende la limitrofa provincia di Liaoning , ove si trova l’ antica capitale dei Manciù dichiarata patrimonio Unesco nella città di Shenyang per gli oltre trecento edifici del vasto maestoso palazzo imperiale di Mukden edificato all’ inizio del XVII secolo e ampliato nel successivo per eguagliare in magnificenza la Città Proibita di Pechino ove lo stile ha poi ispirato molti dei monumenti e palazzi di epoca Qing. Oltre al loro imponente Palazzo Imperiale i Qing nella capitale edificarono i loro sepolcri nel mausoleo di Fuling della tombe orientali edificati nel XVII secolo, mentre nel Parco di Beiling è nota come Tomba del nord di Zaholing il mausoleo di Zhao completato nel 1651. Poco a sud di Shenyang, collegata anche dalla ferrovia si trova l’ altra storica città di Anshan estesa nel secolo scorso sul sito di una fortezza Ming del XVI, divenuto un grande centro di produzione e lavorazione della giada cinese, tra i vari edifici dell’ epoca si staglia il tempio Yù Fo yuan noto come il palazzo Budda di Giada per la grande e maestosa statua che lo raffigura al centro, poco a sud est dalla catena del Changbai si allungano i rilievi tra lussureggianti foreste ove si stende il parco nazionale di Qianshan dominato dall’ omonima montagna sacra che appare come una sagoma del Buddha Maitreya. Continuando attraverso le varie divisioni amministrative con i centri e città del Liaoning, a nord verso il confine con la regione autonoma cinese della Mongolia interna, nell’ omonima prefettura è fiorita dal secolo scorso con i suoi vasti giacimenti di carbone e agata la città di Fuxin, durante la dinastia Yuan nel suo territorio dal XV secolo venne introdotto il buddismo tibetano che tra centinaia di sculture rupestri nel monte Haitang ha lasciato la sua memoria nel monastero di Rui Ying meta di pellegrinaggi. Tra le pianure circostanti con i tradizionali villaggi mongoli di yurte, nei pressi della comunità di Daban poco fuori da Fuxin, si trovano le suggestive scogliere scolpite con centinaia di raffigurazioni buddiste, proseguendo per monti Qinshan verso la storica penisola di Liaodong attraversata dal fiume Liao che si allunga sull’ omonima baia affacciata sul mare di Bohai , sulla costa nord orientale della penisola si apre il delta del fiume Daliao, dalla fine del XIX secolo quando vi furono spostai i commerci dal vicino centro di Newchwang. Per il successivo vi si estese la popolata città costiera di Yingkou ove, dal primo aperto nel 1864, fiorì nei decenni successivi con il suo frequentato nuovo omonimo porto di Yingkou, mentre all’ estremità meridionale della penisola nel 1899 venne aperto l’altro grande porto di Dalian sulle rotte cinesi del Pacifico. Nel territorio orientale della Liadong sul centro minerario e metallurgico fondato nel 1915 sorse la città di Benxi attorno all’ omonimo lago da dove scorre un fiume sotterraneo ad est della città fino aa quella che è nota come la grotta dell’ acqua di Benxi con le suggestive formazioni di stalattiti e stalagmiti che emergono dalla acque come una foresta pietrificata, protette dal parco nazionale di Shuidong. Continuando a est si trova una delle culle del Taoismo della Cina nord orientale nel venerato santuario del sacro monte Jiuding Tiecha fondato nel 1630 dal monaco Guo ShouZhen con le sue grotte monastiche e la scogliera fitta di iscrizioni, scendendo poco a sud il suggestivo ambiente è protetto dal parco di Guanmenshan nella stretta valle tra le montagne e foreste.
Huanren e Qinhuangdao
Dal territorio ove sorge la città di Benxi e la sua provincia si torna in quello tra il Jilin e la limitrofa regione autonoma del Huanren ove si trovano i grandi i siti archeologici delle antiche città e necropoli, dichiarati patrimonio culturale Unesco, del regno Koguryo che dal VII secolo si estese dalla penisola coreana alla Manciuria centro meridionale e la provincia di Liaoning nell’ antico territorio del Mukden. Uno degli storici centri fu Onyeosan o la montagna delle cinque donne come era noto il monte Wun, ove si pensa che sorgeva la scomparsa antica città di Jolbon che non ha lasciato tracce, prima capitale per quasi mezzo secolo dal 37 a.C. del potente regno nordcoreano di Goguryeo come la fortezza di montagna Oros che ha lasciato i suoi resti, attraverso la stretta Porta TianChang per le mura tra edifici, il palazzo, il tempio e il Santuario delle cinque donne di Wun. Dal centro di Ningyuan sulla baia di Liaodong che si apre sul mare di Bohai, fondato dalla dinastia Liao alla fine del X secolo, durante il periodo Ming nel XV sorse la città di Xingcheng che rimane uno dei centri storici cinesi nord orientali meglio conservati ove rimangono le antiche mura e vari edifici dell’ epoca che diramano sulle vie dal grande Tempio di Confucio.Scendendo sulla costa affaciata sul mare di Bohai, gli antichi centri fondati in epoca Ming di Qinhuangdao e Tanghe, dopo la costruzione della ferrovia Kaiping che collegava la regione a Pechino, alla fine del XIX secolo vennero unificati nella città di Qinhuangdao con il suo frequentato porto, tra i moderni quartieri conserva più antichi edifici come il grande tempio ligneo di Fengguo sorto nel XI nel periodo della dinastia Liao e i vicini di Qingdongling. Nei dintorni l’ ambiente naturale popolato da una ricca fauna è protetta dal grande parco di Qinghuangdao disteso verso il litorale circondato dalle montagne ove inizia la Grande Muraglia che ha lasciato la sua imponente memoria con la porta di Shanhaiguan detta tra il Mare e le Montagne eretta alla fine del XIV secolo tra le possenti mura in epoca Ming nel suggestivo passo di Shanhai che collega la Manciuria e la regione nord orientale alla Cina settentrionale, ove nel 1644 venne combattuta la battaglia del Shanhai vinta dalla dinastia Qing contro la Ming per la conquista dell’impero.
Hebei e Tianjin
Da qui a sud ovest si stende lo storico territorio nord orientale cinese disteso nella grande regione costiera dell’ Hebei lungo i confini meridionali della Manciuria ove tra i suoi antichi centri e città si può raggiungere quella di Zunhua che conserva il mausolei e la necropoli con le maestose delle Tombe Orientali dei Qing anch’esse dichiarate patrimonio Unesco. Lungo il confine nordcoreano scorre il fiume Yalu a lungo teatro delle guerre nella regione da quella russo giapponese del 1904 ai tre anni della guerra di Corea dal 1950, nel suo ampio delta si trova la storica città di Dandong con il suo porto sulla sponda destra del fiume ove tutto ricorda gli eventi bellici come il grande memoriale e il museo della guerra di Corea, mentre l’alleanza tra la Cina e la Corea del Nord è ricordata dal il ponte dell’ Amicizia attraverso il fiume Yalu che collega Dadong oltre il confine alla città nordcoreana di Sinuiju, poco distante l’ ambiente del delta è popolato dalla grande varietà di uccelli dalle diverse specie endemiche protetto dalla riserva dell’ estuario di Amrok. Da Dandong si riprende la linea ferroviaria cinese orientale che esce dalla Manciuria per la vasta regione dell’ Huabei nella Cina settentrionale ove sulla costa dalla lontana Pechino giunge il Grande Canale di Jing-Hang iniziato nel VII secolo dalla dinastia Sui e completato dalle successive , da un centro dell’ epoca sulla sponda del mare di Bhoai si estese la città di Tientsin, dal XIX secolo al successivo divenuta la grande metropoli di Tianjin come la si trova. Dopo la cosìdetta seconda guerra dell’ Oppio , gli imperi Britannico, Francese e Russo assieme agli Stati Uniti nel 1858 costrinsero la Cina al trattato di Tientsin per assicurarsi il monopolio dei commerci dalle potenze europee e dalla fine del secolo in città sorsero i quartieri occidentali nelle concessioni di Tianjin tra le potenze europee, Stati Uniti, Russia e Giappone, in parte nel distretto meridionale di Heping tra i cinque grandi viali di Wudadao ove affacciano gli edifici di vari stili europei estesi nei quartieri residenziali, tra gli altri quello che conserva gli edifici della concessione italiana del Tientsin aperta nel 1901. il movimento nazionalista Yihetuan che qui e a Pechino dal 1899 per tre anni scatenò la violenta rivolta armata xenofoba dei Boxer estesa in Manciuria prima di essere repressa dalle potenze occidentali e che a Tianjin è ricordata nell’ omonimo museo di Luzutang e gran parte dei quartieri sorti nel XIX secolo ove affacciano gli edifici dell’ epoca che ne ricordano il passato. Dalla storica e frequentata centrale via Nanshi dagli edifici tradizionali che ospitano locali e ristoranti cinesi diramano le altre vie per il distretto di Hexi ove si stende il vasto Parco del Popolo sorto sui giardini imperiali di Rong aperti nel 1863 dagli edifici in stile tradizionale, nel quartiere della concessione francese aperta nel 1860, oltre gli edifici sorti dall’ epoca sulla Garden Road, nel 1916 venne completata l’’imponente chiesa di Xikai come è qui nota la cattolica cattedrale di San Giuseppe. Nell’antico quartiere imperiale risalente all’ epoca Tang si è esteso il sud occidentale distretto di Xiqing che tra i vari edifici vecchi e nuovi la sua memoria storica è ricordata dal sontuoso palazzo in stile tradizionale costruito nel 1875 come residenza Shi dell’ omonima ricca famiglia di mercanti Continuando per periferico distretto settentrionale di Jizhou tra i rilievi montuosi tra i vari edifici storici si staglia il Tempio della gioia solitaria, come è noto l’ imponente e riccamente decorato tempio buddista di Dule dalla sua prima fondazione in epoca Tang ed esteso nel X secolo dalla dinastia Liao. Nel delta del fiume Hai che scorre da sud collegando la città a Pechino è sorto il periferico e moderno distretto di Binhai ove in epoca Ming dal 1522 per proteggere la città dalle incursioni dal mare vennero edificate le possenti fortezze di Taku che hanno lasciato il loro resti ben conservati e dall’ ultimo lembo della Manciuria che si estende nell’ Habei si riprende il percorso attraversandone il territorio a sud per continuare negli affascinanti itinerari tra le più suggestive regioni della Cina.