Popoli AsiaticiSiberia

Popoli siberiani

L’ immenso territorio siberiano, ad est del Caucaso  oltre la catena degli Urali e a nord della vasta regione che si stende in Asia Centrale fino all’ estremo oriente settentrionale,  fu popolato in epoche remote   durante il lungo periodo preistorico in  Siberia,  la regione occidentale e meridionale da tribù di allevatori mentre quello nord orientale da cacciatori nomadi che attraverso le terre all’epoca emerse della Beringia nello stretto di Bering passarono nei vasti territori settentrionali dell’ Alaska iniziando il popolamento nordamericano. Ancora popolata da tribù discendenti dai quei cacciatori e raccoglitori, la  storia della Siberia  più antica risale alla seconda metà del III millennio quando alcune tribù si unificarono nella cultura  Ymyyakhtakh nella regione più orientale assieme alle altre neolitiche del limitrofo territorio  unificate nella cultura  Syalakh.

Animismo sciamanico

Dalle più antiche siberiane  discendono alcune popolazioni  migrate nelle steppe  dalla Mongolia  fino alla regione più settentrionale della Cina, nell’ immenso territorio originario  rimangono i   più antichi popoli indigeni della  Siberia che,  anche se di storia e lingue diverse, sono simili per cultura e tradizioni strettamente legate ai vasti ambienti distesi tra l’ Artico e le gelide pianure della tundra fino alla costa orientale affacciata sul Pacifico settentrionale ove l’ esistenza è assicurata dalla caccia, l’allevamento delle renne e la pesca nei fiumi e nel mare, mentre dall’ inizio della colonizzazione russa nel XVII secolo sono stati progressivamente  introdotti  l’ agricoltura e l’allevamento di bovini e cavalli.  Comune a tutti quei popoli è la tradizione religiosa dell’animismo con le cerimonie  rituali  dello  Sciamanesimo  non solo fondamento della vita spirituale, ma dell’ intera esistenza comunitaria, depositari ne sono coloro che dopo una lunga formazione conoscono l’ uso della medicina tradizionale,  dirigono   le cerimonie per la comunità e i riti di guarigione accompagnati da canti e musica sciamanica  recitando formule magiche per entrare in contatto con il mondo degli spiriti in uno stato di trance evocata dal ritmo dei tamburi e bevande o effluvi inebrianti  che provoca il distacco dell’anima per i  viaggi  esoterici. I suoi spiriti tutelari, che assumono spesso forme animali,  lo assistono e accompagnano  nei viaggi più lunghi che attraversano il mondo dei morti e degli spiriti più potenti, da compensare poi con sacrifici, altrimenti la sua anima non riuscirebbe a tornare, tra le cerimonie più importanti sono quelle fondate sulle  ritualità della Renna diffuse tra le popolazioni  di allevatori nella taiga. La concezione del mondo dell’animismo e lo  sciamanesimo dei popoli  siberiani, più che per altre popolazioni ove   è  praticato, è simile a quella di gran parte dei nativi americani fondata  sull’ equilibrio  nella natura ove tutto ha causa ed effetto nel mondo e attraverso le pratiche sciamaniche, con la profonda conoscenza della natura,  si possono mutare  gli effetti indesiderati dall’ individuo e la  comunità e ristabilirne l’ equilibrio. Un’ antica cultura in armonia con il mondo naturale da conoscere e rispettare ove l’ uomo si adatta ad esso che dalla colonizzazione della Siberia e l’ avanzata di una storia che non gli appartiene  rischia di scomparire minacciando  gli antichi popoli della Siberia  e dell’ estremo orienta russo.

Yupik Siberiani

Dalla Siberia settentrionale nell’ VIII  millennio  migrarono  tribù di cacciatori nomadi, attraverso il tratto di mare all’epoca ghiacciato nello stretto di Bering che separa i territori settentrionali asiatico ed americano, popolando poi come paleo Eskimo le coste della vasta regione canadese nord occidentale  del Nunavut come i più antichi antenati del popolo  Inuit , dallo stesso stretto per la costa settentrionale dell’ Alaska artica   migrarono altri cacciatori nomadi antenati degli Yupik siberiani  della penisola Chukotka e da essi discendono i Yupik e Aleut dell’ Artico  che popolano la costa settentrionale dell’ Alaska e l’ arcipelago delle isole Aleutine allungato verso la Siberia orientale nelle gelide acque del Pacifico settentrionale. Da quella antica popolazione discendono gli Yupik siberiani o Yuits, pescatori e cacciatori di foche e altri mammiferi marini sulle gelide coste settentrionali della Chukotka ove si allunga la penisola Čukotka, qui noti come gli eskimo Chukotki  dagli accampamenti stagionali nomadi di tende coperte da pelli di renna Yaranga , legati alle antiche tradizioni animistiche sciamaniche  e condividendo parte di quei vasti territori con i Sirenik di simili origini, tradizioni e lingua come i Naukansk o Naukan nell’estremità nord orientale della regione Chukotsky avtonomny nell’Okrug russo.

Popoli della Kamčatka

Più ad est il territorio della Kamčatka   e limitrofi all’ estremità orientale siberiana  era popolato da comunità di Unanga, diffusi come Aleuti nelle vicine isole Aleutine  che si stendono al largo della costa occidentale dell’ Alaska , noti il popolo paleosiberiano dei Ciukci o Čukči tradizionalmente pescatori e allevatori di renne nomadi dalla società tribale clanica e legata ai culti sciamanici popolano la  regione nord orientale che ne prende nome come Čukotka.  Nel loro idioma si definiscono louravetla dall’aspetto simile alle popolazioni  eskimo  degli  Inuit e altri nativi nordamericani, nel XVII secolo si scontrarono a lungo con i coloni russi che avevano i loro avamposti nelle fortezze di Anyui e Anadyr, divenuti  poi centri si scambio per le pelli con le tribù che allevavano renne dei  Ciukci-Chauchu, mentre quelle degli  Ankalyn si stabilirono all’ estremità settentrionale della Čukotka continuando la loro esistenza più tradizionale. Nella penisola i Ciukci  condividevano il territorio con a tribù paleosiberiane  dalle simili origini come i Ciuvani  originariamente allevatori di renne nomadi ed altre  di tradizioni simili della stessa  lingua  e stirpe del popolo   Jukaghiri  in parte migrate verso l’ interno, sulla costa Korjakskij poco a sud erano diffuse le tribù di Coriachi o koryak che vivono in villaggi costieri di pescatori e cacciatori di foche, di simile origine e stirpe degli Alutal’u come i russi chiamarono gli  Alyutor. Nella penisola Kamčatka,  e in parte poco ad ovest   nell’ oblast’ di Magadan, si trovano le comunità tradizionalmente cacciatori e pescatori di mammiferi marittimi del popolo degli  Itelmen anch’essi dai culti legati all’animismo e feticismo sciamanico, in particolare le cerimonie funebri  con i defunti lasciati in piattaforme  sugli alberi fino al deperimento, simile a quelle di altre popolazioni indigene siberiane  e nordamericane. Parte di queste popolazioni ed altre , legate dalle stesse antiche origini e culture, nella  regione  Siberiana orientale  tra il territorio del  Magadan, la costa sul Mare di Okhotsk , le penisole di Chukotka e Kamčatka ,   dalla metà del XVIII secolo  con l’arrivo dei coloni russi si integrarono ad essi, definite Kamchake o Kamchadal,  adottando la lingua russa  mescolata agli antichi dialetti degli idiomi tradizionali.

Samoiedi

Il grande popolo dei  Samoiedi è diffuso  occupano  in un vasto territorio dalla regione settentrionale degli Urali fino alla costa siberiana affacciata sul mar glaciale artico  legati dalle simili origini, cultura, tradizioni e  idiomi delle lingue Uraliche , la popolazione più numerosa si stirpe Samoiede è quella di allevatori di renne nella tundra  dei Nenezi o Nency  dalla Baja dell’Esej a est fino alla penisola di Kanin che hanno conservato le antiche tradizioni e i culti legati allo sciamanesimo della Siberia  comune alla popolazioni di medesima stirpe nonostante la diffusione del cristianesimo ortodosso russo. La divinità suprema Num è presente in ogni manifestazione della natura da esso derivano tutte le altre divinità e spiriti mentre  suo figlio Nga governa il regno dei defunti, dai Samoiedi cristianizzati Num  è associato  al venerato  San Nikolaj che chiamano Mikkulai. Molto venerati gli spiriti della terra e delle acque dominano il mondo dei viventi e delle comunità, spesso assumono forme animali che lo sciamano Tadibja raffigura in statuette come i pesci con le relative cerimonie propiziatrici per la pesca, l’orso per la caccia e il lupo predatore di renne per l’ allevamento, mentre  gli spiriti haehe che proteggono la famiglia sono raffigurati da statuette in legno o pietra  antropomorfe tramandate per generazioni e alla morte l’ anima scompare come un respiro salendo al cielo.  L’animismo sciamanico con le sue cerimonie e le tradizioni che ne derivano, come per tutte le altri popolazioni siberiane  è fondamento dell’antica società dei Samoeidi oltre la tradizione tribale e le  comunità  di pescatori, cacciatori ed allevatori di renne, tra essi i  Nenet popolano  il distretto federale autonomo Okrug  Nenet  di  Yamalo che affaccia sula costa del mar glaciale artico, gli Yenisey Samoiedi meglio noti come Enet il territorio settentrionale  sull’ artico della vasta regione distesa nel kral  di Krasnoyarsk . Continuando sulla costa artica del kral Krasnoyarsk  si allunga nella  penisola di Taymyr come il territorio più settentrionale dell’ Eurasia  , terra tradizionale del popolo  Nganasan, tra il Krasnoyarsk meridionale e l’ Oblast’ di Tomsk   nella pianura sud orientale siberiana si stende il territorio del popolo Samoiede meridionale dei Selkup ,nel XVII secolo lungo tra le steppe e la taiga lungo fiumi Kan e Mana si stabilirono  le tribù di stirpe Selkup samoiede  dei Kamasin  pescatori e allevatori di renne poi all’ inizio del XX secolo assimiliati  alle colonie di contadini russi.

Mansi e Khanty

Nella regione nord orientale degli Urali il popolo dei  Mansi o Muncie un tempo noti come Voguti  che, come le altre popolazioni nomadi siberiane,  si spostavano nei loro  accampamenti di tende Čum, discendenti dalle tribù Uraliche di cacciatori nomadi e allevatori  dalle antichissime origini neolitiche, nell’ XI secolo i Mansi iniziarono i loro primi contatti con le popolazioni  più occidentali e con l’avanzata del colonialismo russe dalla fine del XVII secolo furono  in parte convertiti al cristianesimo ortodosso e poi spinti nei limitrofi territori  nord orientali, ove si trovano in gran parte concentrati nel  circondario federale autonomo  siberiano occidentale Chanty-Mansi di Jugra. Anche dopo la conversione cristiana hanno mantenuto le antiche tradizioni animistiche sciamaniche  e la mitologia Menk tramandata nella tradizione orale, oltre la divisione tribale e i grandi clan Por che considera l’ Orso come antenato mitico e il Mos fondato dall’antenata  Kaltashch. Il popolo dei Mansi è strettamente legato per origini,  storia, lingua e tradizioni a quello vicino degli Ostiak meglio noti come Khanty difusi  lungo il medio e basso corso del fiume Ob´ e sui margini della tundra artica fino al basso corso dello Ienissei. Di lingua finnica uralica , come altre popolazioni Samoiedi della tundra,  sono allevatori  di renne che si spostano tra i pascoli, mentre quelli più meridionali conservano la tradizionale caccia nella foresta e la pesca nei fiumi,   anch’ essi dalla simile organizzazione tribale e antico universo spirituale animistico sciamanico tradotto nelle rappresentazioni e figure artistiche dei   costumi e ornamenti simbolici Khantijskie.

Komi

La Repubblica di Komi  si stende oltre i margini più occidentali siberiani e prende nome dal popolo dei Komi o Zyryan, discendenti dalle tribù di stirpe e lingue ugrofinniche dei Permiani , noti anticamente  anche come Sirieni, riuniti in grandi famiglie nei villaggi e comunità lungo i fiumi, tradizionalmente pescatori e cacciatori  ove,  dal XVIII secolo con la colonizzazione russa  sono state introdotte l’agricoltura e l’allevamento oltre il cristianesimo ortodosso pur non abbandonando le tradizioni sciamaniche,  mentre le comunità più settentrionali dei Komi-Ižemci continuano a basare l’ esistenza sull’allevamento di renne conservando alcune diverse proprie tradizioni.

Jakuti

Gli Jakuti, noti anche come Sacha , popolano l’ omonimo territorio siberiano settentrionale  della Yakuzia nella Repubblica Sakha lungo il corso medio e superiore del fiume Lena e dei suoi affluenti ove giunsero occupando l’antico territorio  popolato dagli antenati dei Tungusi introducendo l’allevamento e l’agricoltura nel gelido ambiente artico,  divisi tra gli Jakuti del nord  tradizionalmente cacciatori seminomadi e allevatori di renne e gli Jakuti del sud allevatori di cavalli e di bovini. L’antica tradizione religiosa sciamanica venne gradualmente abbandonata con la diffusione da est del  buddismo  lamaista e poi, pur rimanendo in culti e cerimoniali, venne introdotto  il cristianesimo ortodosso dall’ inizio della colonizzazione russa.

Tungusi

i popoli Tungusi sono diffusi dalla Siberia alla Mongolia e la Cina settentrionale legati dalle antiche origini, tradizioni e i dai vari idiomi e dialetti delle lingue  Tunguse, tradizionalmente allevatori di renne e  cacciatori nomadi nelle  foreste e la tundra con alcune comunità divenute di agricoltori sedentari.  La società di tutti i popoli Tungusi è fondata sui clan esogamici patrilineari, anche con l’ introduzione del cristianesimo ortodosso russo hanno mantenuto la tradizione animista sciamanica e le cerimonie funebri con i defunti esposti a lungo su piattaforme, tra le tribù tunguse  degli Evenki  orientali la divinità suprema è il creatore Buga, mentre per quelli occidentali è  Mayin che ha concesso la vita, celebrato con il culto delle renne bianche, comune a diverse altre tribù è la suprema divinità femminile Mušun, mentre per tutte sono celebrati esseri  soprannaturali e  spiriti propiziatori della caccia e la pesca oltre ad un grande universo popolato da altre divinità, esseri mitologici e spiriti  che proteggono le comunità assieme a quelli dei defunti ed antenati. Tra le popolazioni siberiane di stirpe Tungusa più numerose sono gli Evenkii settentrionali della Kamčatka  noti anche come Eveny o Evensel, di medesima origine e tradizioni nel Krai Khabarovsk si trova il territorio tradizionale degli Oroch , lungo il fiumi Amur  la gente della costa come sono noti i Negidal e nella stessa regione ove si stende il nel distretto  più settentrionale di Ulchsky  l’altro popolo di stirpe Tungusa degli Ulch.

Nanai

Gli Hezhen orientali o Nanai un tempo noti come Goldi e Samagir dalle tribù di cacciatori,   popolavano  la vasta regione orientale della taiga attraversata dal medio corso del  lungo fiume Amur ove rimangono le comunità che parlano i dialetti del proprio idioma Nanai delle lingue Manciù tunguse orientali. Profondamente legati all’ambiente, ove ogni cosa ha la sua energia vitale nell’essenza degli spiriti interpretati dall’ animismo sciamanico nel grande equilibrio dell’ universo, la vita e la società tradizionale dei Nanai è scandita dalla natura da conoscere e rispettare, come altri remoti popoli siberian, i la loro esistenza fu rivelata  nel XVII secolo dall’ esploratore russo Chabarov che si inoltrò tra i primi in questa regione. Rimasto  quasi sconosciuto dell’ immensità siberiana e reso noto dal cacciatore Dersu Uzala, profondo conoscitore della taiga e la sua natura,  che alla fine del XIX secolo accompagnò l’ esploratore e cartografo russo  Vladimir Arsenyev nella sua spedizione attraverso il bacino dell’ Ussuri magnificamente raccontato come piccolo uomo delle grande pianure  nell’ omonimo film di Kurosawa .

Buriati

La Repubblica di  Buryatiya nella regione siberiana sud orientale  è il territorio tradizionale  dal grande popolo dei  Buryaad meglio noti come Buriati, si stende dal fiume Oka ad ovest  e attorno al lago Bajkal  fino al territorio più orientale attraversato  dal corso dell’ Onona affluente del lungo fiume  Amur, allevatori, cacciatori e pescatori, con la colonizzazione russa dal XVIII secolo inizò la diffusione dell’  agricoltura. La società tradizionale era fondata sulle comunità  ulus in villaggi di capanne recintati governate da un capo famiglia, riuniti a loro volta in aimak  governati dal capo sciuleniga  che assieme formavano i dipartimenti della steppa vedomstva  diretti da un consiglio eletto  diretto  dal capo taiscià  seguendo le consuetudini e leggi tradizionali. Il popolo dei  Buriati tra i suoi costumi, vita, cultura e tradizioni, diversamente da gran parte degli altri  siberiani, fondava la sua più antica tradizione religiosa sullo sciamanesimo  Mongolo   anch’esso dalla ritualità legata al mondo degli spiriti e la natura, integrato poi  nel Tengrismo  diffuso tra le popolazioni mongole e di stirpe turco orientale fondata sulla divinità suprema  Tengri che i buriati chiamano Tengeri  creatore dell’ universo emanatore degli spiriti superiori, i Bōxoldoy inferiori e tutti gli altri anche maligni che popolano il mondo regnato assieme  alla Madre Terra Gazar Eej nota ai mongoli come Umay . Il Tengrismo  si integrò alla diffusione del buddismo in Mongolia iniziata dal XIII secolo e completata nel XVI  con il Khan Altan della potente tribù dei  Tumed, che dalla più sud orientale regione del  Tibet tra la sua e le altre  tribù mongole  ne diffuse la scuola lamaista tibetana del Buddismo, a lungo integrato dagli antichi culti che ancora sopravvivono nelle comunità siberiane. I Buriati rimasero legati all’antica tradizione religiosa  fino alla colonizzazione russa nel XVII secolo quando anch’ essi adottarono quella forma di buddismo in  Burazia integrandolo con la divisione  tra lo Sciamanesimo Bianco dalle ritualità  che comunicano con la divinità della prosperità Sagaan Ubgen e l’universo degli spiriti benevoli, tutti gli  altri culti e cerimonie buddiste mongole sono associate alla setta dei Berretti Bianchi tibetani con lo  Sciamanesimo giallo che persegue l’armonia religiosa, mentre le entità nefaste e gli spiriti maligni sono evocati dalle pratiche dello   Sciamanesimo Nero. Dall’ epoca l’intera esistenza e società dei Buriati è fondata su  quelle tradizioni anche quando divenne l’ autonoma Repubblica Socialista di Buryat  nel 1923   ove  rimasero  mentre  il sistema delle comunità  ulus venne in parte modificato per tutto  il lungo periodo dell’ Unione Sovietica  fino alla sua dissoluzione, rimanendo nella nuova Federazione Russa ove il popolo dei  Buriati ha conservato antichi costumi e  tradizioni, in parte simile alla  tradizione culturale e  religiosa  che il popolo mongolo dei Calmucchi portò nella sua migrazione ad ovest fino al territorio russo della kalmykia, divenuto l’ enclave più occidentale del buddismo.

Articoli Affini

Ti interessa?
Close
Back to top button