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Alaska Artica

Far North

In Alaska la regione del suo  Grande Nord  si stende oltre il Circolo Polare Artico ad ovest del territorio  canadese dello  Yukon tra  catene montuose lungo le gelide pianure costiere coperte di tundra popolate  dalle tribù più settentrionali tra i nativi  dell’ Alaska come gli Iñupiat che vi giunsero in epoche remote. Oltre a sperdute comunità nel Far North dell’ Arctic, nel secolo scorso vennero fondate cittadine isolate nei lunghi inverni  , in un affascinante e selvaggio territorio  che ospita  gran parte della ricca fauna dell’ Alaska. Dal  mare della Siberia orientale noto come Sibirkoye,  nelle gelide acque dell’Artico che divide l’ estremo nord dei continenti asiatico e americano, emerge l’ isola di Wrangel e  ad est Il lungo stretto Proliv Longa lo separa dal mare di Chukchi  lungo la costa più settentrionale dell’ Alaska ove antenati degli Inuit più occidentali fondarono l’ antica cultura di Birnirk  tra il VI e il XII secolo e ne discendono i nativi Iñupiat noti anche come Inupiaq  che popolano l’ intera vasta regione Northwest Borough dell’ Arctic  dal suggestivo territorio glaciale disteso tra la tundra e la foresta boreale popolato da un ricca fauna con qualche isolata cittadina, sperduti centri e remoti villaggi. All’estremità nord occidentale si allunga l’omonima penisola con il capo Lisburne noto ai nativi come Uivaq Ungasiktoq, poco a sud ovest oltre l’ altro capo Thompson che chiamavano Unvaq Qanito, dalla  remota comunità artica Inupiaq di Tikigaq o Tikiġaġmiut è sorto il vicino  villaggio costiero di  Point Hope oltre il Circolo Polare Artico nel territorio  ove si erge il  promontorio di Nuvuk con Point Barrow,  poco a sud ovest venne fondata tra le più settentrionali comunità al mondo divenuta la cittadina di Barrow che ha ripreso il nome nativo di Utqiagvik, collegata al resto del paese dai voli nel remoto Memorial Airport di Will Rogers.

La fauna artica

La scarsa vegetazione artica di muschi e licheni continua  per la tundra e le foreste  borealI della taiga che si stende nella pianura settentrionale  popolate dall’ endemica fauna, lungo la costa tra isole, saline, lagune e delta fluviali, oltre ad alcune specie di uccelli marini dell’Artico , varie altre specie  acquatiche e migratrici, dalle diffuse anatre marine del genere Mergini stanziali alle branta dalle lunghe migrazioni come  sono note le oche oche  canadesi , si cimenta anch’ essa in lunghissimi percorsi migratori la sterna paradisae o sterna artica, mentre più stanziali sono gli ucceli della specie lagopa muta o pernice bianca dell’Artico dal piumaggio bianco  come candida oca  goose delle nevi e si confonde con il paesaggio  gelato anche  la civetta delle nevi  bubo. Sul litorale e tra le paludi varie specie di uccelli limicoli wader come sono noti i trampolieri nordamericani, cigni della tundra adattati al rigido clima  e nelle loro migrazioni esemplari dei più grandi cigni trombettieri, tra le scogliere nidificano rare colonie di fratercula artica meglio nota come pulcinella di mare e assieme ad altri uccelli acquatici come la gavia o strolaga becco giallo che le sorvolano, sulle spiagge corre veloce il piccolo trampoliere voltapietre che, assieme ad altri uccelli marini, sono  spesso prede del falco pellegrino nordamericano  più settentrionale. Tra i mammiferi topi muschiati, altri roditori  e diverse  specie di scoiattoli, qui endemici come i più settentrionali lemming  della tundra e anch’ essi adattati ai climi freddi i pika diffusi tra i rilievi , come le martore americane   delle montagne o martes , lepri delle nevi dalle grandi zampe e chiamate anche snowshoe, lungo le sponde di fiumi, torrenti e palude castori e lontre. Tra i boschi e le radure interne mandrie di  caribù della tundra della specie Rangifer groenlandese e quella dei  caribù di Grant noti come porcupine e della stessa specie tra la tundra e le foreste settentrionali i più rari caribù boreali  che pascolano assieme a quelle dei buoi muschiati e delle grandi alci dell’ Alaska moose, tra le rocce sui rilievi le pecore bighorn Dall dalle grandi corna ricurve, tra i predatori i ghiottoni gulo gulo  o wolverine, alle latitudini più settentrionali le volpi artiche del genere Alopex e nel resto del territorio le volpi rosse americane red fox oltre a specie comuni, le feline le lynx canadesi dal manto argenteo e le più diffuse di poco più piccole  linci rosse  bobcat  Diffusi i branchi di lupi  artici dal candido pelo che si confondono tra le nevi e i ghiacci come le volpi  polari, tra gli altri predatori gli  orsi neri nordamericani baribal oltre ai più grandi e temuti orsi bruni noti come gli aggressivi grizzly. Tornando sulla costa tra le insenature e le spiagge si trovano  colonie di foche settentrionali di vario genere oltre le più grandi ed endemiche foche callorine, anch’esse preda  dei maestosi e voraci orsi polari.

North Slope

La piu settentrionale regione del North Slope si stende sulla costa affacciata sul Mare Artico lungo il  versante settentrionale del Gwazhał , come i nativi chiamavano la catena dei monti Brooks, l’ interno in gran parte coperto dallo strato ghiacciato del permafrost con terre che emergono come desolata tundra allo sciogliersi dei ghiacci disteso nell’ arido territorio del foothills  dalla scarsa vegetazione  che continua  affacciato sul limitrofo  litorale orientale nella tundra,  anch’ essa con il cielo dipinto in estate dai di suggestivi cromatismi nell’indimenticabile spettacolo dell’ aurora boreale . Il vasto territorio è in gran parte dominato dal rigido clima subartico, dal litorale  affacciato sulle gelide acque del mare di  Beaufort, con una variegata vegetazione dalla tundra artica e la foresta boreale a quelle di conifere e boschi nordici di altro genere, popolate dalla ricca fauna dell’ Alaska. Il suo popolamento iniziato fin dal IX millennio, tra i più antichi insediamenti nella preistoria dell’ Alaska che hanno lasciato i loro resti tra colli calcarei e lagune sulla pianura costiera occidentale nel sito protetto dal National Monument di capo Krusensternt, a lungo il suggestivo e desolato territorio dalle sperdute comunità di nativi è rimato in gran parte isolato fino al  1968 quando vennero scoperti i vasti giacimenti petroliferi nella baia di Prudhoe  e gli altri poco dopo in gran parte concentrati nel River oil field di Kuparuk alla foce dell’ omonimo fiume  che hanno trasformato la desolata regione nella  grande National Petroleum Reserve-Alaska nota come Npra, decisiva nella più recente storia della regione. Simile fortuna non ha avuta la limitrofa e spopolata chiamata The Bush coperta di tundra e boscaglia anch’ essa popolata da nativi Inupiat o Inupiaq artici  nelle remote comunità   assieme a quelle dei Tanana ed altre di stirpe e lingua Athabaskans come i Dena’ina o Tanaina , verso ovest vi si stende parte del territorio tradizionale degli Yupik dell’ artico attraversato dal corso del Kusquqvak  come chiamavano il fiume Kuskokwim. Su una sponda  nella loro antica comunità di  Mamterilleq venne fondato un piccolo centro nel 1880 e all’inizio del secolo scorso il villaggio che si è esteso nei decenni successivi divenendo la città di  Bethel  che, oltre la sua storia più recente.  conserva l’antica cultura dei nativi  con lo Yupiit Cultural Center di Piciryarait che ne preserva le tradizioni nei vari siti e l’annuale celebrazione delle danze tradizionali Yuraq a primavera.

Beringia

Dalla costa occidentale affacciata  sul Pacifico settentrionale emergevano le terre di Beringia che permisero il passaggio dei cacciatori nomadi dalla Siberia, antenati delle prime popolazioni nordamericane, vi si allunga la penisola di Seward  con il suggestivo territorio settentrionale protetto si dalla Land Bridge National Preserve di  Bering che si stende magnificamente da ovest  ove sorge il villaggio di Deering dalla cominità Ipnatchiaq dei nativi  Inupiaq, all’ inizio del XX secolo venne scavato  il canale di Fairhaven protetto come Fairhaven Ditch Historic Places. Sulla costa meridionale della penisola di  Seward i nativi Inupiat chimavano  Siqnazuaq il territorio nei pressi del promontorio di capo Nome  ove nel 1899 tre coloni svedesi scoprirono ricchi giacimenti auriferi lungo il fiume Snake e l’ Anvil Creek  scatenando la  corsa all’ oro nota come il Gold Rush di  Nome che attirò a migliaia cercatori ed avventurieri fondando il centro che si estese nell’ omonima città di Nome con il porto isolato dai ghiacci nei lunghi inverni. Per una devastante epidemia nel 1925 venne aperto un lungo percorso con slitte trainati dai cani Serum Run noto come la  Grande Corsa della Misericordia che la collegava ad altre lontane città. Durante la  seconda guerra mondiale divenne la base più settentrionale per navi ed aerei dell’ Air Force Marks verso l’Unione Sovietica all’epoca alleata ed è rimasta base militare nei decenni della Guerra Fredda, mentre continuava a fiorire con  l’ estrazione aurifera espandendosi come la si trova, divenendo uno dei principali accessi al Grande Nord dell’Alaska con il suo airport che lo collega a varie altre città della regione. Della sua storia rimangono edifici dell’ epoca,  della leggendaria corsa all’ oro  le vecchie miniere del mining_district e l’  Historic Place con gli edifici sorti all’ inizio del secolo scorso della  Roadhouse. Da qui  attraverso la penisola partiva il lungo percorso dell’ Historic trail di  Iditarod che la collegava alla lontana costa meridionale passando per l’ omonimo centro  di Iditarod, poi abbandonato e divenuto una città fantasma, giungendo ai  vecchi centri  della compagnia russa Amerikanskaya, che dominò a lungo il commercio di pellicce nella regione ove, dopo l’acquisizione statunitense dell’Alaska venne fondata la  città di  Seward.

Penisola di Seward

Dalla penisola  lungo la baia di Bay fino al capo Espenberg  il territorio continua sul  gelido litorale affacciato sul mare di  Chukchi ove si trova  l’altra comunità Qigiqtaq degli Inupiaq ribattezzata come villaggio di Shishmaref nell’omonima insenatura e passando per la laguna di  Ikpek  si accede alla  Bering Land Bridge National Preserve estesa verso la catena dei monti Bendeleben che attraversa la penisola di Seaward circondata da formazioni vulcaniche e sorgenti calde  nel suggestivo territorio tra il fiume Kuzitrin e il suo affluente Kugrukruk, come era anche noto ai nativi il fiume  Noxapaga. Come per altri parchi e riserve nei remoti territori settentrionali non vi sono vie di accesso e è raggiungibile solo con piccoli aerei detti Bush o nella breve estate quando il mare non è ghiacciato in barca, nel resto dell’ anno in lunghi percorsi con le tradizionali slitte trainate da cani o motoslitte, tra i vari percorsi tra magnifici scenari si possono raggiungere i Mountain Lakes di Devil dal suggestivo territorio lacustre, mentre i resti dell’antico popolamento preistorico si trovano nelle dodici grotte sul trail Creek delle Caves. Questa come tutte le altre riserve del grande nord dalla tundra alle foreste boreali della taiga  gran parte è popolata da una gran quantità di specie di uccelli dell’ Alaska da quelli marini sulle coste ad altre migratorie e stanziali oltre le endemiche della regione artica,  così come la varietà di  mammiferi dell’ Alaska.

North West

Ad ovest  oltre il circolo polare artico dalla comuntà di Qikiqtaġruk dei nativi Inupiaq alla fine del XIX secolo sorse il villaggio divenuto la cittadina di  Kotzebue che conserva la sua storia di avamposto con vari edifici nel suggestivo territorio ove si apre il Valley National Park di Kobuk che come altri nella regione è privo di vie di accesso e raggiungibile con piccoli aerei dalla vicina cittadina o in lunghi percorsi invernali su slitte. Non distante  verso Costa occidentale, attraversato dal fiume  Noatak si stende l’altro magnifico  territorio protetto dall’omonima National Preserve di Noatak che ripropone anch’ esso i suggestivi ambienti della tundra e la foresta borale popolati da una ricca fauna. All’ estremità occidentale della riserva una comunità Inupiaq ha fondato il remoto piccolo villaggio di Nuataaq da dove  oltre i monti Waring  disteso sulla tundra si trova National Wildlife Refuge di Selawik percorso dall’ omonimo fiume e attraverso il territorio protetto dal  Mollie Wilderness di  Beattie,  ove si stende l’ altra vasta riserva Gates  dell’ Arctic Wilderness, si accede a quella più popolata dalla varia e ricca fauna  nel  Wildlife Refuge  di Arctic parte dei Gwazhał, come i nativi  chiamavano i monti Brooks continuando  nel  limitrofo territorio canadese dello Yukon settentrionale protetto dal North Yukon National Park di  Ivvavik, esteso poco a sud est dal 1995 quando vi fu aperto il limitrofo National Park di Vuntut. A differenza dei limitrofi parchi Ivvavik e Vuntut raggiungibili dallo Yukon,  non vi sono vie praticabili che portano all’ interno dell’ Artic Wildlife Refuge, all’ estremità settentrionale si trova il villaggio villaggio di Kaktovik popolato da nativi Inupiat  e dall’ altra parte sul limite meridionale l’ancor più piccolo e sperduto villaggio di Arctic con la comunità dei Gwich’in. Tra i due villaggi si può attraversare la riserva dall’ambiente della tundra alla foresta boreale su un percorso che dirama su sentieri o in barca  raggiungibile da ovest ove passa  Alaska Route 11 nota come la  Highway di Dalton inoltrandosi nel territorio più remoto della regione attraversato dal corso del fiume  Sheenjek fino alle sue sorgenti.

Lasciando la suggestiva e vasta regione del Grande Nord si scende per il territorio di Fairbanks e il Denali Np  attraverso magnifici scenari  tra le montagne, proseguendo   per la costa si raggiunge la grande città di Anchorage, da dove continuare un affascinante itinerario tra i grandi parchi Wrangell-St.Elias e Glacier e quelli che proteggono gli altrettanto suggestivi territori tra la penisola di   Kenai e Prince Williams anch’ essi dagli indimenticabili scenari e una ricca fauna che continua ove parte della recente storia dell’ Alaska è raccontata dagli ambienti e i centri lungo la regione costiera Southeast ove, tra insenature, fiordi e le isole poco al largo, inizia il lungo e suggestivo itinerario dell’ Inside Passage.


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