Alaska

Kenai e Prince Williams

La Penisola di Kenai

Il territorio centro meridionale che si stende ad ovest dell’ Alaska, come l’ arcipelago più occidentale delle isole Aleutine, dal XVIII secolo è stato protagonista della sua più recente storia, affacciata sull’ oceano Pacifico si allunga la costa Southcentral, tra le prime ad essere incrociate dai navigatori ed esploratori fu la vasta baia di Cook  ove su una delle sue coste affacciata  verso est  nell’insenatura di  Turnagain si sporge la terra  Yaghanen o bel paese come era nota ai nativi la grande penisola di Kenai. Incrociata dalla spedizione del navigatore danese al servizio della marina russa Vitus Bering nel 1741 durante il suo secondo viaggio attraversando lo stretto di Prince William, come venne ribattezzata l’ampia insenatura poi esplorata nel 1778 dalla spedizione di James Cook che la chiamò Sandwich Sound. Nel frattempo i russi vi avevano aperto la rotta dalla Siberia per il commercio di pellicce che fu detto Maritime e la colonizzazione russa dell’Alaska  iniziata alla  fine del XVIII secolo con le altre esplorazioni di Alexander Andreyevich Baranov che vi fondò i primi centri. Durante una tempesta  Baranov cercò un rifugio sulla costa di Kenai e vi trovò la profonda insenatura del Blying Sound nel giorno di Pasqua battezzandola come la baia di Resurrection. Verso l’ interno  dall’ estremità meridionale  a nord est si innalza la catena delle montagne Kenai ove, nascendo dal’ omonimo lago scorre il Kahtnu, come era noto ai nativi quello che venne anch’esso ribattezzato fiume Kenai in un magnifico ambiente che a sud est è protetto dalla  riserva dell’altro fiume  Anchor. Proseguendo sulla costa sud occidentale con varie comunità e villaggi si pescatori si apre la baia di Kachemak, un tempo nota anche come Smokey Bay per i giacimenti di carbone fumanti usati dai nativi il territorio è protetto dallo Bay State Park di  Kachemak e lungo le sponde della Tikahtnu, come era nota ai nativi di stirpe e lingua Dena’ina o Tanaina che popolavano la regione, quella che venne ribattezzata la baia o inelet di Cook, ove si continua sulla suggestiva costa nell’ omonima riserva State Recreation Area di Cook e ad ovest sul corso del  Ggasilatnu, ribattezzato dai primi esploratori russi Reka Kasilova, si apre l’altra riserva River State Site del fiume  Kasilof. La penisola di Kenai lungo la baia di Cook è accessibile dalla città di Anchorage sul percorso meridionale dell’ Alaska Route noto come l’ Highway di Seward che raggiunge il territorio chiamato dai nativi Qutalleq ove nel 1903 venne fondata la cittadina di Seward come  centro portuale per il territorio o Borough della penisola di Kenai dalle varie comunità e dopo la sua costruzione divenne capolinea regionale della ferrovia Alaska rail. Oltre che per il  suo porto e il vecchio centro storico di Lowell Point, la città è frequentata per Il grande acquario del centro Sealife con la varietà di fauna sottomarina, pesci, mammiferi e uccelli marini della regione e a marzo per la partenza sul lungo percorso con le tradizionali  slitte  trainate dai cani del National Historic Trail di Iditarod sulla pista ghiacciata divenuta un’ impegnativa competizione. Da Seward un sentiero porta al Lowell Point State Site e in  barca per la spendida  Resurrection Bay lungo la sua insenatura di Blyng si raggiungono i suggestivi parchi costieri, dallo State Recreation Area di Caines_Head agli State Marine Park di Sandspit Point, Sun Cove, Thumb Cove e il Driftwood Bay  Park di Day Harbor .Nei pressi poco ad ovest continua il suggestivo territorio costiero tra le insenature protetto dal Fjords National Park di Kenai lungo i vari fiordi scavati dai trentotto ghiacciai accessibile in barca,  con piccoli aerei o dall’unica via che attraversa il vasto ghiacciaio di Exit in un ambiente unico ove verso l’interno si estendono  i maestosi rilievi e altopiani  ghiacciati dell’ Icefield di Harding. Adiacente al Fjords National Park nel 1941 venne aperto Moose Range National Park tra la tundra, paludi Muskeg subartiche e  la foresta boreale in un altro suggestivo ambiente  ribattezzato poi  National Wildlife Refuge di Kenai per la gran quantità di fauna endemica nella regione come mandrie di alci e caribù, pecore bighorn, linci e lupi  canadesi, orsi neri nordamericani e grizzly, sulla costa lontre marine e colonie di foche, con poco al largo orche e balene megattere,oltre alla gran varietà di specie di uccelli  che popolano il Fjords National Park stanziali e migratori tra i laghi e lungo il corso del fiume Kenai  con i suoi affluenti.

Prince Williams

Lasciati gli indimenticabili scenari  dei fiordi di  Kenai e passando per il  suggestivo spettacolo del ghiacciaio di Portage, dalla costa orientale della penisola si continua per il percorso tra vie panoramiche, ponti e gallerie sull’ Highway che ne prende nome come Portage Glacier e oltre il breve tratto di mare attraversato dal canale Passage si raggiunge la vicina costa del Prince William Sound nel porto  ove è adagiata la cittadina di Whittier. Parte del magnifico territorio tra la costa orientale della penisola di Kenai, il Prince William Sound e il il delta dell’Atna’tuu o  Eeḵhéen, come i nativi chiamavano il fiume Copper,  era antico territorio dei Nativi Chugachigmiut o Chugach di stirpe Aleut e da essi ha preso nome la riserva che lo protegge con la National Forest di Chugach estesa  dalla costa ai rilievi e ghiacciai tra vallate attraversate da fiumi e coperte dalla temperata  rainforest del Pacifico  che ospitano una ricca fauna. Nella Pasqua del 1964 l’intera regione venne sconvolta dal devastante terremoto del Good Friday di magnitudo 9,2 , tra i più violenti mai registrati con epicentro poco ad est dalla foce del fiordo di College e conseguente catastrofico maremoto. Mentre se ne celebrava il triste anniversario venticinque anni dopo, l’idiozia umana completò la devastazione della natura con la  petroliera Exxon Valdez che il 24 marzo del 1989  si scontrò incagliandosi in una scogliera nello stretto del Prince William e dalla falla nello scafo si dispersero oltre quarantamila ettolitri di petrolio grezzo inquinando gran parte delle coste e danneggiando l’ ecosistema di uno degli ambienti marini più incontaminati al mondo dilagando per oltre ventottomila chilometri quadrati, ripulito per anni con metodi inadeguati forse solo  in diversi decenni si tornerà all’antico equilibrio. La  profonda ansa o sound di Prince William che fu chiamata dai russi Čugatski zaliv, si stende con il suo suggestivo territorio tra i vari ghiacciai e scogliere rocciose dei rilievi che si elevano nelle montagne di Chugach  affacciate sulle coste frastagliate e profondi aprono fiordi. Una comunità di Yupik occidentali dell’ Artico venuti dal nord vi fondò il il villaggio di Tatitlek, poco al largo varie isole con la più grande isola di Montague all’entrata del Price William Sound, non distante sempre dal suggestivo territorio emerge l’ altra isola Hinchinbrook ove sulla costa sud occidentale dall’ inizio del XX secolo  il vecchio faro di capo Hinchinbrook indica la rotta ai naviganti lungo il litorale ove fin dalle esplorazioni  russe nel XVIII secolo venne trovato un approdo ribattezzato Puerto de Santiago dagli spagnoli e divenuto infine  Port_Etches, mentre al largo della costa settentrionale emerge la più lontana isola di Hawkins . Oltre le più piccole Knight e  Bainbridge  ad est si trova l’altra isola di Evans che, come le altre, nel 1989 con l’incidente della petroliera Exxon ha subito a lungo il catastrofico inquinamento . Dopo il devastante terremoto del 1964 che sconvolse le coste e le isole dell’Alaska occidentale, dall’ isola di Chenega vi migrarono  i  nativi  Chugach fondando la loro comunità Caniqaq  nella Chenega Bay di Evans ribattezzata come l’ omonimo villaggio di Chenega ove cercano di mantenere le antiche tradizioni. Seguendo il corso del fiume Copper dalla lunga storia, si attraversa l’ antico territorio popolato dai nativi Yaɢdəlahɢəyu o Eyak noti per la ritualità sciamanica con sculture di legno raffiguranti spiriti antropomorfi o animali evocati dal ritmo dei tamburi a protezione della comunità o nelle cerimonie di guarigione, ove i pochi discendenti  rimasti cercano di conservare le antiche tradizioni. Alla foce del Copper River, sulla  costa orientale di Prince William, nei pressi si apre l’ insenatura di Orca, dove  nel 1790 venne fondato il centro di Puerto Cordoba dal navigatore spagnolo Salvador Fidalgo durante la sua esplorazione nella regione, rimasto isolato fino all’ inizio del XX secolo quando furono scoperti ricchi giacimenti di rame poco a nord e vi vennero aperte le miniere di  Kennecott  con l’ omonimo villaggio poi abbandonato per l’esaurimento dei giacimenti, divenuto una città fantasma come la si trova nel suo National Historic Landmark. Nel frattempo Puerto Cordoba divenne la cittadina di  Cordova che conserva il suo vecchio centro esteso all’ inizio del XX secolo quando vi fu aperta la ferrovia Cr&Nw o Copper River and Northwestern Railway e la costruzione del lungo Million Dollat Bridge come venne ribattezzato per i suoi alti costi il ponte di  Miles Glacier attraverso il Copper River divenuto un’attrazione così come i  frequentati sentieri e piste per sciare del monte Eyak .Tornando sulla costa orientale del Prince William Sound nella terra Suacit  dei nativi Aleut sorse un villaggio rimasto isolato  fino al 1897 con l’inizio della corsa all’ oro del Klondike nell’ omonimo territorio che si stende per la  limitrofa regione canadese dello Yukon, quando il porto naturale divenne una base per un percorso alternativo dei cercatori rispetto al più frequentato di Skagway, risultando bel più lungo ed impegnativo, ma nel frattempo si era esteso il primo centro della città di  Valdez che conserva edifici dell’ epoca. Terminata la travolgente corsa all’ oro del Klondike , dal 1899 il suo porto libero dai ghiacci continuò per un decennio ad essere usato per l’altra  Golden Rush di Nome e, con la scoperta di altri giacimenti nella Tanana Valley, in quella  che fu detta di Fairbanks attirando altri cercatori e poi coloni. Nel frattempo la città si estese con l’apertura dell’Alaska Route 4 nota anche come l’Highway di Richardson che la collegava all’altro centro  fondato durante la corsa all’ oro in Alaska nel 1902 divenuto la città di Fairbanks. Travolta anch’essa dal devastante terremoto del 1964, il decennio successivo dai ricchi giacimenti nella baia di Prudhoe sulla lontana costa settentrionale venne aperto il lungo oleodotto  Pipeline System del Trans-Alaska e Valdez  dall’epoca prosperò estesa come la si trova divenendone il terminale meridionale con il suo porto ove viene  caricato nelle petroliere e fu una di esse a provocare uno dei più devastanti inquinamenti della storia recente con il disastro della Exxon Valdez nel 1989. Assieme all’ altra città di Cordova è centro della vasta Alaska Census Area distrettuale del Valdez-Cordova , collegata ad altri centri della regione con i voli locali della compagnia Ravn, lungo la costa e le isole dall’ Alaska Marine Highway System dalle linee dei traghetti Amhs  e con essi dal fascino della penisola di Kenai e il Prince William Sound si può continuare poco ad est per i vari itinerari nell’ immenso territorio dell’ Alaska tra i suoi parchi, centri e villaggi o ad ovest per avventurarsi nell’ affascinate  arcipelago delle isole Aleutine.


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