Impero Tang
La dinastia Sui
Dopo le grandi dinastie Qin e Han che avevano esteso il Celeste Impero e la sua cultura dal II secolo a.C. raggiungendo l’apogeo in epoca Han nel II d.C., seguì il periodo dei Tre Ragni e quello dominato dalle dinastie del Nord e Sud che si spartirono i vasti territori, mentre dalla regione occidentale del Xinjiang monaci e pellegrini itineranti iniziavano a diffondere il buddismo in Cina. I regni settentrionali e meridionali vennero poi riunificati nel VI secolo con l’ascesa del dalla potente dinastia Sui fondata nel 581 da Yang Jian che ne divenne il primo imperatore come Wen di Sui regnando fino al 604 dalla capitale nell’antica e fiorente città di Chang’an che lo fu per le precedenti dinastie. Prima di morire nominò successore il nipote Yang Hao principe di Qin, nel 613 iniziò la seconda delle campagne militari contro il regno coreano dei Goguryeo che dominavano gran parte dei territori nord orientali. In quel periodo vi fu la rivolta del potente funzionario Yang Xuangan che poi si dichiarò sovrano dello stato di Xu e fece avvelenare Yang Hao. Suo zio salì al trono come l’imperatore Yang di Sui dal breve regno fino al 618 quando venne deposto e ucciso in una congiura guidata dal generale Yuwen Huaji e alcuni funzionari nominando il nipote di Wen imperatore Yang Tong, ma l’anno dopo tra i congiurati Wang Shichong prese il potere e lo fece uccidere ponendo fine dopo meno di quattro decenni al breve periodo della dinastia Sui. In quel periodo venne riorganizzata l’amministrazione del regno con Il sistema Shèng liu-bù dei Tre Dipartimenti e Sei Ministeri mentre nell’organizzazione agricola si impose la distribuzione delle terre nella perequazione del Jùntiàn Zhìdù o delle terre uguali iniziato durante il periodo Wei. Tra le grandi opere fu esteso il grande canale di come tra i più lunghi al mondo che collegava i bacini del fiume Giallo e Azzurro, edificate altre mura e fortezze sull’antica e lunga meglio nota come la Grande Muraglia, più volte ampliata e restaurata dalle successive dinastie, così come nuovi quartieri, edifici e templi nell’antica capitale Luoyang.
La dinastia Tang
Dal tramonto della dinastia per un decennio seguì il periodo di transizione dalla decaduta dinastia Sui alla Tang iniziata quando il governatore e generale Li Yuan nominò Yang You come l’ultimo imperatore Gong di Sui dall’effimero regno da lui controllato e poco dopo lo fece giustiziare fondando la dinastia Tang nel 618 destinata a regnare per i tre secoli successivi divenendone il primo il primo imperatore Gaozu. Dopo aver riunificato e riorganizzato il regno ponendo fine a quello dei Sui nel 621 con la definitiva e vittoriosa battaglia di Hulao. Verso la fine del regno di Gauzu il trono fu conteso tra il principe ereditario di Li Jiancheng primogenito dell’imperatore in conflitto dinastico con il con il fratello minore Li Yuanji che nel 626 finirono uccisi a Chang’an in un agguato presso la porta di Xuanwu sulle mura della città nella congiura che ne prese nome guidata dall’altro fratello principe di Qin. Salì al potere come il secondo imperatore Taizong dei Tang regnando per oltre un ventennio fino al 649 sconfiggendo gli avversari alla dinastia e consolidando il dominio su vasti territori e dall’epoca seguirono nuove conquiste con le campagne militari iniziate nella precedente dinastia Sui nel 581 ed estese dalla Tang per i successivi tre secoli fino al 90. Quello che divenne il vasto impero Tàngchào dal VII secolo si estese governato con i circuiti dào delle regioni, le prefetture zhōu e le contee xiàn nelle nuove divisioni amministrative della dinastia Tang e fin dalla sua fondazione ne divenne cuore e grande centro culturale la splendida e fiorente capitale Chang’an. Estesa con nuovi quartieri ed edifici durante il periodo dinastico Tang divenendo il più grande centro sulla Via della seta orientale sulle rotte carovaniere attraverso il lungo percorso del Tianshan che vi giungeva da ovest ove convergevano le rotte dalla catena dei monti Tian Shan e Chang’an dall’epoca rimase capitale e centro culturale per le successive dinastie divenendo la grande città di Xi’an che ne conserva le memorie con i suoi palazzi, templi e monasteri. A Taizong nel 649 fu successore il principe Li Zhi che divenne il terzo imperatore Gaozong, ma non possedeva le qualità dei predecessori e nel 665 lasciò il potere alla sua seconda moglie Wu Zetian che, come consorte imperiale, continuò ad esercitarlo anche quando salì al trono il figlio Zhongzong nel 684 deposto poco dopo in favore dell’altro figlio minore Li Dan che divenne il quinto imperatore Ruizong dall’effimero potere fino al 690 interamente dominato dalla madre e che alla sua morte passò alla sorella pricipessa Taiping di fatto reggente in rivalità con il nipote principe ereditario Li Longji che nel 712 pose fine al suo potere giustiziando gran parte dei suoi alleati e costringendola a suicidarsi.
L’impero Tàngchào
Li Longji salì al trono come il settimo imperatore Xuanzong di Tang regnando per oltre quattro decenni portò all’apogeo l’impero, nel primo periodo nominò l’abile ministro Yao Chong come Grande Cancelliere successivamente influenzato dall’altro nobile funzionario divenuto suo consigliere Song Jing ed infine dal riformatore dell’esercito imperiale e della carica di Cancelliere con più poteri Zhang Yue. Durante l’ultimo periodo del suo regno dal 755 si estese la rivolta di per i successivi otto anni prendendo nome dal generale dell’esercito imperiale An Lushan che la guidò, fondando nel 756 l’autonomo stato con il suo regno di Yan, poi sconfiggendo l’armata Tang con grandi perdite tra gli schieramenti nella cruenta battaglia di Suiyang del 757. An Lushan venne spodestato da sovrano di Yan ed ucciso dal figlio An Qingxu che prese il potere continuando a minacciare l’impero Tang fino alla sua sconfitta in Henan nei pressi dell’antica città di Ye’ assediata dal fido seguace del padre tornato a servizio dei Tang Shi Siming che lo fece giustiziare. Dopo Xuanzong nel salì al trono il figlio Li Jun come l’imperatore Suzong che inaugurò la tradizione degli eunuchi nominati alti funzionari imperiali con il primo potente Li Fuguo e per gran parte del suo regno fu impegnato nel conflitto contro la rivolta di An Lushan. All’epoca alle armate imperiali venne aggiunto l’esercito di Shence noto come Strategia Divina fondato nel 754 Chang’an, assieme alle Truppe Proibite delle guardie imperiali .La rivolta continuò con vari scontri fino alla sanguinosa repressione portata a termine nel 763 dal figlio maggiore Li Yu divenuto cinque anni prima l’imperatore Daizong, poi consacrato tra le tradizionali divinità mitologiche astrali Sanxing, appoggiato dalla casta degli enuchi e molto devoto alla dottrina dell’Illuminato ormai in gran parte diffusa con il buddismo in Cina favorendo la costruzione di vari templi e pagode. Il suo generale Guo Ziyi, che fu protagonista nella vittoria sulla rivolta di An Lushan, guidò l’esercito Tang nelle spedizioni contro il Toquz-Oghuz del Khaganato Uyghur fondato dall’omonima popolazione di stirpe turca nell’VIII secolo ove si stende la regione occidentale del Xinjiang e a sud est contro il nuovo impero Tǔbō come i cinesi chiamavano il Bod chen po che dall’VIII secolo aveva riunito le popolazioni e i regni nella regione himalayana del Tibet ove estese i domini Tang. Alla morte di Dezong divenne imperatore Shunzong nell’805 regnando per un solo anno seguito dal figlio maggiore principe Li Chun come l’imperatore Xianzong che governò un ventennio iniziando conflitti dell’armata imperiale guidata dal generale Li Su per limitare il potere dei governatori regionali militari Jiedushi sconfiggendoli e sottomettendoli. Nella divisione territoriale del Xichua contro il potente signore della guerra Liu Pi che dominava gran parte del Sichuan e nella regione più orientale del Zhenjiang l’altro governatore militare Li Qi continuando nell’813 per il limitrofo Henan e Hebei contro il dominio di Tian Hongzheng che venne anch’ esso sconfitto, mentre poco dopo le armate di Xianzong non riuscirono a sottomettere il territorio del Chengde governato da Wang Chengzong poi anch’ egli sottomesso nell’817 dopo la conquista dello Zhangy e la sconfitta del suo alleato Wu Yuanji. Riunificato con la sottomissione dei governatorati ribelli e riorganizzato il regno, nell’820 gli fu successore il figlio Li Heng divenuto l’imperatore Muzong che le cronache raccontano più dedito a vizi che a governare lasciando che alcuni governatori militari riprendessero parte del potere perduto e con il suo breve regno durato fino all’824 iniziò la decadenza della dinastia Tang. Continuata con il figlio maggiore Li Zhan salito al trono come l’imperatore Jingzong anch’ egli dal breve regno durato tre anni seguito da quello del fratello minore Wenzong, mentre da tre anni si era intensificato quello che fu chiamato il conflitto tra le fazioni dinastiche del Niu-Li iniziato all’epoca dell’imperatore Muzong vanificando l’autorità imperiale tra congiure fino alla morte e l’ascesa dell’imperatore Wuzong nell’840 che regnò sei anni combattendo vittoriosamente contro le incursioni del Khaganato di Uyghur da ovest e nello Shanxi il conflitto contro la rivolta del generale Liu Zhen per la presa del governatorato di Zhaoy. Per annientare ogni influenza culturale e religiosa che riteneva straniera il suo breve regno è passato alla storia anche per aver iniziato il devastante periodo del con la persecuzione del buddismo che ormai si era diffuso in gran parte dell’impero. Alla sua morte la casta dei funzionari eunuchi tramò per nominare erede lo zio Li Chen tredicesimo figlio di Xianzong che nell’846 divenne l’imperatore Xuanzong governando per oltre due decenni fino all’859 cercando di tenere unito l’impero dalle minacce di separazione dei vari governatorati, mentre continuava la sua decadenza. Suo successore dall’873 fu l’imperatore Xizong regnando per quindici anni a lungo condizionato dal suo potente consigliere e ministro eunuco Yang Fugong nell’ultimo periodo dinastico, mentre dall’874 iniziarono le rivolte del generale Wang Xianzhi che dilagarono nei mesi successivi poi guidate assieme all’avventuriero e trafficante suo alleato Huang Chao e l’anno dopo iniziò un’ altra rivolta tra le regioni del Zhejiang e Fujian condotta dal generale imperiale Wang Ying. I ribelli conquistarono anche la capitale Chang’an, tra violenti scontri, devastazioni e saccheggi l’esercito imperiale riuscì poi a dominare la ribellione e iniziò anche una grande carestia tra la popolazione. Poco dopo che l’imperatore Xizong riuscì a tornare alla riconquistata Chang’an morì e il ministro Yang Fugong sostenne il fratello minore Li Jie principe di Shou per salire al trono come il penultimo imperatore Zhaozong dei Tang nell’888 regnando per oltre quindici anni mentre l’impero era ormai sconvolto da rivolte e carestie fino a quando la moglie Xuanmu divenne reggente come l’imperatrice vedova He di Tang. L’ormai decaduto impero era sottoposto all’autorità dei funzionari eunuchi e nel 904 il generale Zhu Wen prese il potere nominando il figlio di Zhaozong come il nuovo imperatore Zhaoxuan che regnò per tre anni sotto il suo controllo e poi assassinato, sconfiggendo altri signori della guerra e consolidato il suo potere si nominò imperatore nel 907 fondando la dinastia Zhu Liang. Si impose per pochi anni, annientata da quella che per legittimarsi si chiamò del tardo Tang fondata nel 923 nella regione settentrionale dal popolo Shatuo di stirpe turca orientale e anch’essa di breve durata, mentre iniziava il periodo Wù chào shi guò delle Cinque dinastie e Dieci regni in perenne conflitto tra loro per i successivi settanta anni. Il governatore militare prese il potere su gran parte della regione imperiale Tang e nel 960 fondò la nuova dinastia Song, si impose sugli altri regni riunificandone i territori e ne divenne il primo imperatore Taizu di Song, ricomponendo il Celeste Impero che dall’epoca tornò a rifiorire per i secoli successivi nella lunga storia della dinastia Song fino al 1279, quando anche la Cina fu travolta dall’incontenibile espansione dei Mongoli.
Cultura Tang
Il primo libro dei Tang fu la prima grande opera che racconta l’ascesa della dinastia redatta dal cancelliere Liu Xu, poi sostituita nella storiografia dell’epoca dalle cronache del nuovo libro Tanshù durante la successiva dinastia Song a metà dell’XI secolo dallo storico e poeta Ouyang Xiu riunendo vari studiosi per la redazione assieme al funzionario e letterato Song Qi. Sempre in quel secolo durante il primo periodo della dinastia Song il funzionario letterato e storico Junshi, meglio noto come Sima Guang nelle cronache dell’epoca, redasse la monumentale opera storica nei libri del Zizhi Tongjian con la prima completa storia cinese dal IV secolo a.C., le Sei Dinastie e le successive fino alla sua epoca. Dalle più antiche fonti e le successive che hanno raccontato la storia della dinastia Tang, oltre gli eventi nella sua ascesa, trionfo e decadenza, ci sono note le grandi realizzazioni nella scienza, letteratura, arte ed architettura durante i tre secoli del suo regno sul Celeste Impero.
Commerci e culture
La Via della seta tra l’impero cinese e il modo occidentale fu aperta alla fine del II secolo a.C. durante la dinastia Han e dopo la sua caduta rimase scarsamente frequentata nelle successive fino al 639 quando le armate imperiali dei Tang guidate dal generale Hou Junji conquistarono i territori ad ovest, poi le rotte vennero brevemente controllate dall’espansione dei tibetani riuniti nel regno del Chen Po e di nuovo ripresa alla fine dello stesso VII secolo dalla conquista cinese delle quattro regioni occidentali dell’Anxi. Nel 722 venne aperto il percorso attraverso la storica valle di di Gilgit nel Baltistan pakistano sul territorio del locale regno fondato della dinastia Shahis ove fin dal VI secolo dalla limitrofa regione si era ampiamente diffuso il buddismo del Kashmir. A sud est dal VII secolo attraverso le vie delle alte valli himalayane si era diffuso come tibetano ove le popolazioni si erano riunite in un proprio regno nel Tibet che dominava quelle rotte impedendo l’accesso cinese alla Via della seta, riconquistato nell’851 dai Tang e attraverso il Xinjiang il Celeste Impero riprese i commerci e gli scambi culturali con le regioni dell’Asia centrale ove all’epoca dal Medio oriente si era esteso il primo grande califfato Omayyade islamico. Dalla metà del VII secolo, dopo la conquista araba della Persia nel 642 continuò la grande avanzata delle armate in Asia Centrale travolgendo i regno locali nell’incontenibile espansione islamica e nel 706 divenne parte del califfato la storica regione della Transoxiana che i Tang cercarono contendere e conquistare finendo sconfitti definitivamente nel 751 con la battaglia di Talas. Nonostante le contese e i conflitti rimasero gli scambi commerciali e culturali tra l’impero Tang e il califfato che poi iniziò poi a il disgregarsi dalla metà del IX secolo con il declino della dinastia Abbaside e le province orientali divennero dominio del nuovo impero Samanide minacciato dalle continue incursioni delle tribù di stirpe turca che si riunirono con la dinastia dei Ghaznavidi con il potente regno che invase la regione seguita dall’invasione dei turchi Qarakhānidi fondando il loro potente Khanato di Karakhan, sorto verso la fine della dinastia Tang in Cina e che fece di nuovo declinare i traffici sulla Via della seta. Durante l’epoca Tang si inaugurò anche la nuova presenza sui mari della Cina con la riapertura delle rotte marittime sulle antiche Vie della spezie nell’Oceano Indiano e ad ovest attraverso il Golfo Persico fino a raggiungere i porti della Persia continuando oltre il Mar Rosso per quelli arabi dell’Antica Arabia Felix in Yemen e la vicina costa africana orientale trafficando con il regno cristiano etiopico di Axum e quelle mediorientali da dove le imbarcazioni locali con i mercanti ed inviati cinesi risalivano il fiume Eufrate in Iraq.
Scienza ed invenzioni
In epoca Tang vennero realizzate due delle Quattro Grandi invenzioni Si dà fàming celebrate nella tradizione cinese, le prime furono la fabbricazione della carta ad opera del funzionario di corte Cai Lun nel I secolo d.C., allo stesso periodo Han risale la prima storia della bussola per l’orientamento che poi si diffuse dall’Asia all’occidente. Dal IX secolo all’apogeo della dinastia Tang con la sua invenzione iniziò la storia della polvere da sparo che venne successivamente perfezionata con l’evoluzione delle prime armi da fuoco della dinastia Song e sempre al periodo Tang si deve la rivoluzionaria invenzione della stampa da pannelli di legno su carta, seta e altri materiali di testi scritti oltre che dipinti e decorazioni. Furono solo due delle grandi invenzioni e realizzazioni nell’evoluzione scientifica e tecnologica della dinastia Tang, oltre a numerose realizzazioni ed invenzioni derivate dall’alchimia, vennero perfezionati i meccanismi ed ingranaggi inventati dall’eclettico studioso e scienziato Zhang Heng nel II secolo d.C. in epoca Han e quelli realizzati all’inizio del secolo successivo dall’ingegnere di corte Ma Jun per vari meccanismi dagli orologi ai calcoli astrali, dai primi sismografi ad ingegni idraulici fino alla costruzione dei primi automi meccanici. Una grande evoluzione della medicina nelle tecniche curative e chirurgiche oltre la ricerca di nuovi farmaci con la diffusione di studi e scuole dirette dai più abili scienziati dell’epoca come il celebre medico Sun Simiao noto come il Re della medicina Yaowang. Negli altri campi lo studio e l’evoluzione della geografia tradizionale cinese che in epoca Tang portò all’inizio di una più elaborata e dettagliata dalle antiche mappe delle dinastie precedenti e che dai contatti con il mondo occidentale ha in parte ispirato alcune realizzazioni per la prima cartografia europea dell’Asia.
Letteratura
Nell’organizzazione dello stato e le leggi fu in parte la filosofia del legalismo imperiale Fàjià di epoca Han, perfezionando e rinnovando il sistema della legge tradizionale Fàlu con il diritto, consuetudini e regole che governavano le varie classi sociali media ed inferiore divise nelle quattro occupazioni dello studio, agricoltura, industria e commercio del Shi nònggòngshàng, mentre all’ultimo livello rimaneva la classe degli schiavi costretti al lavoro servile, adoperati anche per le opere pubbliche. Per selezionare la burocrazia di funzionari e studiosi letterati rimase il tradizionale esame imperiale del Keju dalle rigide regole che tra i vari livelli permetteva di raggiungere il più elevato livello nello Jinshi come Schìdatu dalla la profonda conoscenza dei testi confuciani, la mitologia e letteratura cinese dalla più antica alla contemporanea, le arti e la disciplina calligrafica della Shūfǎ. La letteratura divenne uno dei fondamenti della cultura Tang, venne rinnovato l’antico stile di scrittura Pianwen per renderlo più fluido ed armonico nelle grandi composizioni letterarie dalla scuola di Prosa Classica fondato dallo studioso e letterato confuciano Han Yu alla fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX assieme allo scrittore e poeta Liu Zongyuan che furono i primi due dei grandi Otto maestri Bā Dàjiā della prosa Tang e Song influenzando la letteratura delle dinastie successive. Oltre alla prosa letteraria l’epoca vide la fioritura della grande poesia Tàngshi che all’inizio del periodo dinastico ebbe tra i suoi fondatori nel VII secolo Chen Zi’ang assieme ad altri poeti e calligrafi di corte, perfezionata nel secolo succesivo dai grandi maestri Li Bai assieme al contemporaneo noto come il saggio poeta storico Du Fu, tra la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX divenne famosa l’opera della poetessa Xue Tao, cortigiana di corte come l’altra altrettanto celebre compagna Yu Xuanji, nel IX secolo si affermò un nuovo stile inaugurato da Du Mu con le liriche quartine che dominò a lungo la poesia cinese assieme al contemporaneo inaugurato da Wen Tingyun. Oltre gran parte di altri lirici e poeti di epoca Tang che hanno lasciato la loro opera, all’inizio del XVIII secolo per conservarla ne fu redatta la grande raccolta di versi e poemi del Tangshi seguì poco dopo l’altra monumentale raccolta dei Trecento Poemi Tang diffusi nell’Hengtang Tuishi.
Religioni e tradizioni
Dopo le prime tre dinastie che regnarono nell’antica Cina mantenendo la tradizione sciamanica e mitologica, nell’espansione del Celeste Impero durante le grandi dinastie Qin e Han alla più antica religione mitologica dal V secolo a.C si sovrappose la grande filosofia diffusa dal Confucianesimo dominando la successiva cultura cinese. Dalla metà del V secolo a.C. si diffuse l’altra grande scuola religiosa e filosofica dàojiào o dottrina del Tao fondata nel secolo precedente dal divinizzato maestro Lao Tze e perfezionata dalle opere del mistico filosofo Zhuāngzǐ, fondamento della cultura filosofica cinese assieme alle contemporanee e successive Zhùzì bàijà note come le grandi cento scuole di pensiero. Le tradizioni confuciana e taoista rimasero a lungo dominati la cultura del Celeste Impero fino alla diffusione del buddismo cinese che in parte si tradusse in un proprio sincretismo con esse, iniziata dal III secolo d.C. in epoca Han quando il buddismo sulla con monaci, pellegrini e mercanti, iniziò a penetrare per i secoli successivi nell’arida regione occidentale del Xinjiang. Dopo il periodo dei Tre Regni noto come Sān Guó, in quello dominato dalle dinastie del Nord e Sud dal V secolo dall’omonimo regno fiorito ad ovest si diffuse il buddismo del Khotan che a sud dal secolo successivo fu uno dei fondamenti nella storia del buddismo tibetano Chos. Nello stesso periodo si consolidarono le scuole del Madhyamika e Yogacara del buddismo in Cina, in seguito dall’epoca Tang si diffuse il Grande Veicolo con la dottrina del Mahāyāna e durante lo stesso periodo la linea di trasmissione nota come Lignaggio della dottrina, divenne dominante nel buddismo Mahāyāna cinese la scuola della meditazione Chan, anche con le narrazioni nei cosìdetti testi di trasformazione Bianwen per la divulgazione della dottrina, mentre venne ripresa l’antica tradizione dei rituali Jingxiang con le offerte di incenso, assieme alle altre scuole che derivarono, dall’epoca fondamento della tradizione del buddismo cinese Fòjiào.
Templi e santuari
Durante i tre secoli della dinastia Tang si estese la grande architettura buddista in Cina tra i più antichi siti, templi, pagode, monasteri, i grandiosi santuari rupestri nelle grotte e le cinque montagne celesti Wù yuè sacre al Taoismo e al Buddismo con il loro templi e monasteri. Altre quattro sono consacrate solo alla dottrina dell’Illuminato come il monte Emei nella regione sud occidentale del Sichuan in quella più settentrionale dello Shanxi si erge il monte Wutai dai vari e suggestivi templi con i loro monasteri, a sud est nella provincia di Anhui il monte Jiuhua che ospita undici templi ed infine nell’omonima isola sulla costa orientale del Zhejiang si eleva il monte Putuo come la quarta montagna sacra al buddismo. Nell’arida regione occidentale del Xinjiang ove si stende la provincia del Gansu si trovano le magnifiche grotte dei Mille Budda a Mogao con quasi cinquecento templi scavati dalla metà del IV secolo per i successivi fino all’epoca Tang e splendidamente affrescate. Più ad est ove si stende provincia dell’Henan dalla lunga storia risalente alle prime dinastie, nell’antica città di Luoyang molti edifici templi e monasteri sorsero in epoca Tang quando ne divenne la capitale orientale, così come parte dei templi e monasteri rupestri nelle vicine e suggestive grotte di Longmen mirabilmente scavate nella roccia. A nord ovest per la regione centro settentrionale dello Shanxi sorgeva l’antica capitale Datong, ove tra gli altri edifici storici nell’apogeo dell’epoca Tang all’inizio dell’VIII secolo venne fondato il grande tempio buddista di Shanhua. Poco distante dalla città si trova lo spettacolare Yúngāng Shíkūcon le suggestive grotte di Yungang dai templi e monasteri scavati nella roccia dal V secolo al successivo fino all’inizio della dinastia Tang, tra i grandi capolavori dell’antica architettura rupestre ed arte cinese.
Il Celeste Impero dell’epoca ha lasciato il suo grande patrimonio culturale anche fondato sull’arte, la letteratura e la sua filosofia tradotta nella poesia come ricordano i versi di Li Po:
“ Il Fiume Giallo corre all’Oceano dell’Est,/Il sole scende verso il mare dell’Ovest./Come il tempo l’acqua fugge per sempre,/Non arrestano mai la loro corsa./Con giovinezza scompare la primavera,/L’autunno giunge coi miei capelli bianchi./La vita umana è più corta di quella d’un pino./Che meraviglia allora /Se la bellezza fugge e fugge la forza?/Perché non posso inforcare un Drago Celeste/Per respirare essenza di luna e di sole/E divenire immortale”
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