India

Bihar

Storia del Bihar

Mentre ad ovest fioriva la grande civiltà dell’ Indo, dal II millennio a.C. con l’ invasione delle popolazioni indoariane si impose la più antica cultura indiana ispirata dai primi testi Veda e assieme alle limitrofe regioni settentrionali il Bihar divenne culla della storia in India  con la diffusione della grande tradizione religiosa dell’ Induismo dall’ epoca fondamento dei vari regni e dinastie e poi  dal VI secolo a.C. da qui si diffuse il Buddismo. Le popolazioni settentrionali si riunirono nella confederazione dei Vajji che  poi dall’ XI secolo a.C. fondarono i  sedici regni del  Mahajanapada e da essi sorse quello nel Bihar con la prima dinastia fondata dal leggendario sovrano  Brihadratha , tra i  depositari del più antico periodo Vedico dalle tradizioni del primo induismo. All’ epoca risale l’ inizio noto nella lunga storia del Bihar,  dopo la più antica e lunga dinastia con quella  Pradyota dal VI secolo a.C. fiorì  l’ altro antico regno di Magadha, vicino al corso del Gange nel 490 a.C. venne fondato il centro  di  Pāṭaligrāma che e poi si estese nella città di Pataliputra divenendo capitale delle dinastie e i regni successivi. La dinastia  Haryanka si impose a metà del V secolo a C. seguita nel successivo  quella  Shaishunaga e mentre il regno si estendeva, dall’ induismo si separarono gli asceti  con la dottrina Sramana che oltre del Buddismo divenne uno dei fondamenti nella tradizione  del  Jainismo . Al regno Shaishunaga seguì  l’ impero fondato dalla dinastia  Nanda  nel IV secolo a.C.  e poi come il suo primo grande sovrano  nel 322 a.C. Chandragupta fondo il regno  che per oltre due secoli  dominò la regione nel vasto  Impero Maurya con il suo centro e capitale nella città di Pataliputra divenuta delle più grandi del mondo antico  con il fiorente regno dell’ imperatore  Ashoka  e mentre ad ovest si era diffuso il buddismo fiorendo con la civiltà Gandahara , fu celebrato poi come uno dei grandi diffusori  in India edificando  templi e monasteri. Dopo il declino dell’ impero Maurya  dal 184 a.C. si impose il regno Shunga per oltre un secolo fino al 75 a.C con l’ ascesa della dinastia Kanva che vide una rinascita dell’ induismo, poi anch’ esso dal IV secolo  d.C. entrato nei domini del grande  impero Gupta protagonista della grande cultura indiana in parte fondata sul Buddismo nella dottrina Mahāyāna  oltre che sulla tradizione induista, espressa nella grande e arte Gupta dai maestosi templi, raffinate statue e decorazioni,  in parte ed ispirata alla più antica del Gandhara. Tra il IV e il VI secolo le tradizioni del Vaisnavismo e  Shivaismo nell’  Induismo si affermarono sempre di più mentre con l’ impero declinava anche il buddismo in  India  assieme ai  grandi centri culturali dei monasteri,  poi dal Bengala vi si estese il potente impero Pala dalle radicate tradizioni buddiste  e le scuole tantriche simili a  quelle del Buddismo tibetano favorendone il ritorno come l’ ultimo regno buddista  fino al XII secolo quando fu preso nei domini del regno induista della dinastia Sena. Nel frattempo dall’ VIII secolo erano iniziate le  prime espansioni arabe del califfato  Omayyade, i vari regni induisti continuarono dal XII secolo fino alla conquista islamica dell’ India  travolgendo  anche il Bihar poi  entrato nell’ impero Sur dal 1540, mentre il resto dell’ India settentrionale era dominato dal  potente sultanato di Delhi che per tutto il suo lungo periodo edifico, centri, città, moschee e mausolei nella grande architettura ed arte in India. Nel frattempo  si impose la dinastia turco mongola dei Moghul che dall’inizio del XVI secolo estesero il loro  vasto e potente impero Moghul. Dal XVI secolo come territorio vassallo in Bihar il governo  fu amministrato dai signori locali di casta hindu Zamindar e con la decadenza Moghul all’inizio dell’ espansione britannica nel 1781 vi si opposero con la rivolta del  Bihar fino alla definiva conquista e la creazione della colonia indiana, la regione entrò nel governo del Raj britannico e per gran parte del lungo periodo coloniale  ha partecipato ai vari movimenti per l’ indipendenza dell’ India   giunta nel 1949 e  dall’ epoca ne ha seguita la storia  come lo stato del Bihar

Tra parchi e riserve

il  territorio del Bihar si stende lungo il confine meridionale del Nepal dalla vasta regione centro settentrionale  dell’ Uttar Pradesh  e verso ad est  le pianure si allungano per quelle del Bengala , parte dell’ immenso bacino attraversato dal  maestoso fiume  Gange con i sui vari affluenti,  sacro all’ induismo,  da nord  i contrafforti dell’ Himalaya nepalese scendono  nel territorio dalle fertili pianure ove si innalzano i rilievi centrali nei colli del Rajgir e all’ estremità meridionale si allunga l’ altopiano del Chota Nagpur i. Percorso da fiumi che alimentano laghi,  oltre le fertili pianure si stendono  vaste foreste dalla flora che varia dai boschi di latifoglie settentrionali a quella tropicale popolate da una ricca fauna endemica con varie specie rare in un patrimonio naturalistico protetto dalle riserve e i parchi nazionali del  Bihar per un affascinante itinerario. Nel nord occidentale distretto Champaran  il territorio tra foreste e paludi ospita una gran varietà di uccelli acquatici nella riserva di  Udaypur e non distante continuando per le  foreste di Valmikinagar  il più grande parco nazionale di Valmiki ove oltre la fauna endemica della regione si trova una delle riserve delle maestose tigri bengalesi. Per il centrale distretto di Begusarai ove splende il lago Kabartal  il territorio è protetto dalla vasta  riserva di Kanwar popolata da una gran varietà di uccelli e scendendo nel sud occidentale Munger ove si stende la foresta tra i rilievi e i colli di Kharagpur, la riserva faunistica di Bhimbandh oltre varie specie di uccelli, ne ospita di rettili come cobra, pitoni e coccodrilli , tra i mammiferi diverse di  cervi e antilopi, gauri, cinghiali, scimmie, iene,  orsi, leopardi e maestose tigri del Bengala. Nel non distante  il distretto di  Nalanda  la foresta anch’ essa  popolata dalla ricca fauna è protetta dalla riserva di Pant, continuando a sud est nel Bhagalpur ove scorre il Gange popolato dagli endemici delfini  fluviali, un lungo tratto del fiume è protetto dalla riserva di Vikramshila , verso il limitrofo  Jharkhand si stende il più meridionale distretto di Gaya  ove parte del territorio è protetto dalla riserva faunistica del  Gautam  così chiamata in onore del Buddha Gautama  da dove si continua per la più vasta riserva del Nagi che oltre alla consueta fauna tra stanziali e migratori ospita oltre centotrenta specie di  uccelli . All’ estremità sud occidentale ove si innalza la catena dei coli Kaimur tra altopiani, fiumi e cascate nell’omonimo  distretto verso l’ Uttar Pradesh, si trova il più esteso tra i parchi del Bihar  con la riserva del Kaimur che oltre alla fauna endemica diffusa nella regione ospita numerose tigri, il territorio continua nell’  Uttar Pradesh nella riserva del  Chandra Prabha tra i rilievi e  le foreste con il vicino santuario della fauna selvatica del Kaimoor.

Cultura Bihari

Lo stato è diviso  nei Pramandal  come grandi regioni amministrative dalla sua costituzione che a loro volta comprendono trentotto distretti Zila  tra sottodivisioni Anumandal e circoli municipali  Aanchal con i villaggi, centri e le varie città del Bihar che ne hanno percorso la storia, in gran parte popolato dalle varie comunità dei Bihari discendenti dell’ antica stirpe indoariana depositaria della prima cultura nel periodo  Vedico fondamento dell’ antica tradizione religiosa dell’  induismo, mentre fondato dal maestro Mahavira  in Bihar nel VI secolo a.C. si diffuse la dottrina del  Jainismo che ha lasciato i suoi venerati templi. Mentre ad ovest si era diffuso il buddismo fiorendo con la civiltà Gandahara, dal III secolo a.C. durante il dominio il vasto  Impero Maurya con il suo  fiorente regno dopo la conversione  l’ imperatore Ashoka ne divenne  uno dei grandi diffusori  della dottrina  come nel resto in India  anche in questa regione ove dall’ epoca  furono edificati  i grandi templi e monasteri del  Bihar divenuti  nei secoli venerati centri di pellegrinaggi. Dal XIV secolo si diffuse la fede islamica tra alcune comunità e ne discendono i convertiti musulmani  Bihari dalla società anch’ essa divisa in clan e caste Biraderi  anche meno rigida dell’ induista che hanno edificato i loro santuari e moschee. Quando nel periodo Moghul  vi fu la conversione forzata  degli induisti alla fede musulmana  alcuni si rifiutarono legandosi al nuovo movimento religioso Sikhi sorto alla fine del XVI secolo nel Punjab  edificando i loro templi e santuari anche nel Bihar venerati dalle comunità Agrahari . Dalla propria identità culturale e linguistica fondata sulle tradizioni religiose dell’ induismo in Bihar, la società tradizionale rigidamente divisa in caste gerarchiche Varna , mantenute anche dopo l’ indipendenza con il dominio  delle  superiori  in certe regioni a volte definite Gujjar come avanzate nel’ educazione e ruolo sociale predominanti sulle popolari arretrate avolte note come  Jatav . Oltre la società tradizionale l’ ha profondamente influenzato la cultura  Bihari in tutte le sue varie manifestazioni , dalla letteratura  espressa nei diversi idiomi delle lingue Bihari e in Hindi all’antica musica popolare, narrativa e rituale  che accompagna i canti ispirata dalla tradizionale Maithili, alle varie arti figurative che per secoli si sono espresse nei diversi stili di pittura in Bihar e la scultura che ha avuto il suo apogeo dal III secolo a.C. per i due successivi  con la raffinata arte Maurya , ma tra tutte le sue forme l’antica  cultura si è espressa nell’ architettura e arte dei maestosi templi induisti del  Bihar consacrati alle varie divinità.

Cerimonie

Come nel resto dell’ india l’  antica tradizione induista si traduce nelle  suggestive cerimonie  delle varie grandi feste religiose  Bihari celebrate nei mesi dell’anno con  i tradizionali costumi tra processioni  e riti spesso accompagnate da musiche e danze. Tra le altre  consacrate alla  dea Saraswati le cerimonie  della Vasant Panchami a febbraio, seguite da quelle che celebrano la vittoria del bene sul male nella Holika Dahan e a marzo la grande festa della primavera dell’  Holi . Come tra tutte le comunità buddiste nel mondo anche qui i fedeli celebrano la nascita si Siddhartha Gautama con le cerimonie del  Jayanti  tra aprile e maggio,  mentre l’ arrivo della stagione monsonica ad agosto è celebrata  dalle feste del Teej con le varie cerimonie femminili  tra canti e danze e i riti per invocare le divinità,  due volte all’ anno in estate le feste del Chhath si celebrano con le antiche cerimonie Surya vra di origine vedica.  A luglio i pellegrini devoti a Shiva si radunano  nella città di  Sultanganj sulla sponda meridionale del Gange  per le cerimonie del Shravani Mela continuando per il rituale  lungo percorso nel limitrofo Jharkhand per  l’ altro grande santuario di Deoghar. A settembre  fedeli hindu da varie regioni giungono nella città di Gaya per  Il pellegrinaggio Shraddha ove sulle sponde del sacro fiume Phalgu si tengono i riti funebri celebrando gli antenati e le divinità  nelle cerimonie del Pitru Paksha   Dopo le cerimonie estive In autunno si tiene la grande festa delle luci Diwali in autunno  celebrata in tutte le regioni indiane come quelle dedicate alla divinità Durga  nella  Durga puja ,tra settembre ed ottobre per tre giorni si  tiene la festa del Jitiya celebrando antiche vicende mitologiche così come  a novembre le cerimonie della  Sama Chakeva che culminano nella Kartik Purnima con il bagno rituale delle giovani nel fiume ove sono immerse le raffigurazioni delle divinità. Alla confluenza del Gange con il fiume Narayani la città di Sonpur  tra novembre e dicembre per due settimane ospita la grande fiera del bestiame di Sonepur animato da gente venuta d’ ogni parte che assieme ai commerci il giorno della luna piena si ritrovano per le cerimonie del Kartik  celebrate anche fedeli  sikh e Jainisti. Nei suggestivi luoghi patrimonio  del Bihar tra villaggi, centri e città con i loro storici edifici e monumenti la cultura di questa regione si ritrova dagli antichi  Siti  archeologici  in  un affascinante itinerario che continua per i molti templi induisti Hindu  consacrati a Shiva, Vishnu, Krishna e altre divinità nella loro variegata architettura, i vari   centri di pellegrinaggi Induisti, Buddisti, Jainisti e SIkh con i rispettivi templi  oltre ai santuari e moschee per i pellegrini Islamici.

Champaran

Nella regione Tirhut nord occidentale si trova il vasto sito archeologico con i resti dell’ antica città di  Vaishali che fu capitale di uno degli stati Gaṇa sangha fondato dal potente clan Licchavi, secondo la tradizione vi giunse il principe  Siddhartha per la sua prima formazion con il maestro  Uddaka, divenuto uno dei centri per la diffusione della dottrina nella regione,  ne rimangono i resti degli antichi siti buddisti di  Vaishali  tra stupa e templi.  Continuando per  l’estremità nord occidentale nel distretto di Champaran, nei pressi del fiume  Burhi Gandak  un centro buddista  ha lasciato i sui resti nel sito Lauria di Nandangarh con dodici  tumuli di stupa, poco distante si erge la colonna  dal capitello decorato con epigrafi in  Brahimi del III secolo a.C. come  uno  di più raffinati i tra i molti pilastri di Ashoka  eretti con le iscrizioni dei suoi celebri Editti.  Verso il confine nepalese il territorio ove si stende la foresta Bhainsa Lotan è protetto dal parco nazionale di Valmiki popolato scendendo attraverso il grande villaggio di Trilokwa, si trova il sito archeologico del III secolo a.C. con il  grande stupa di Kesaria ampliato in epoca Gupta nel IV d.C.  lasciando  i suoi resti e che prende nome dalla vicina città di Kesaria ove oltre ai più antichi edifici religiosi induiste è in costruzione il grande tempio Ramayan con i edifici dallo stile ispirato ai templi cambogiani di Angkor. Nel suo distretto  da un vecchio centro in epoca coloniale venne fondata la città di  Muzaffarpur nel 1875 da dove poco distante si erge il venerato tempio  di Garib Sthan edificato nel XVIII secolo,  continuando per il Gopalganj nell’ omonimo villaggio si trova il tempio di Thawe consacrato a Durga e altre divinità, poco a sud nell’ occidentale distretto di  Saran lungo la sponda settentrionale del sacro fiume Gange da un più antico neolitico sorse un centro  fiorito in epoca Pala che ha lasciato i suoi resti nel sito di Chirand sono stati rinvenuti utensili, ceramiche e decorazioni, racconta il lungo periodo storico della regione dal neolitico al medioevo.

Darbhanga e Rajgir

Nel territorio centro settentrionale si stende il distretto di Darbhanga ove nel XV secolo  sorse il regno induista  Raj Darbhanga fondato dalla dinastia Khandawala  , ampliando con quartieri, palazzi, templi e monumenti la sua capitale nell’ antica città di Darbhanga divenuta grande  centro culturale e ne rimangono  vari edifici storici  in parte distrutti o danneggiati dal violento sima nel 1934 che ha devastato il Bihar e il vicino Nepal   Alla fine del periodo coloniale britannico venne edificato il grande forte di Ram Bagh In stile tradizionale Moghul che si erge d’ ocra  circondato da mura con vari edifici e  il maestoso palazzo Anand Bagh e allo stesso periodo risale l’ ultima residenza reale della dinastia con il palazzo  Nargona. Poco a nord nel vicino territorio del Madhubani da un vecchio un villaggio  venne estesa la città di  Rajnagar anch’ essa devastata dal terremoto e tra gli altri rimangono i resti nel palazzo reale di  Navlakha. Continuando nel centro meridionale  distretto di  Nalanda si stende la storica regione ove fiorì uno dei sedici grandi stati  Mahajanapadas dal VI secolo a.C. per i quattro successivi con il regno Magadha che oltre all’ induismo induista favorì la diffusione del buddismo e la tradizione religiosa del  Jain , nel IV secolo a.C.  ne divenne centro e prima capitale Rājagṛha  circondata  dalle mura ciclopiche di  Rajgir che hanno lasciato i poderosi resti e nei secoli  si  estesa la città di Rajgir  che ne conserva i venerati templi. Circondata dai cinque colli  del Rajgrha sacri al buddismo e al Jainismo, vi si erge il sacro  picco dell’aquila di Grdhrakùta ove il Buddha tenne alcuni dei suoi sermoni, mentre poco  a sud ovest su un’ altro colle si trova la venerata grotta di Saptaparni  ove secondo la tradizione l’ Illuminato trascorse gli ultimi lembi di vita terrena e poco dopo con la guida del discepolo  Mahàkàsyapa i seguaci  vi si radunarono nel primo consiglio del Buddismo.  Poco distante tra i templi sorti con la diffusione del Jainismo si trova il santuario scavato nelle due venerate grotte di Sonebhandar dal IV secolo d.C. , riccamente decorate da iscrizioni, sculture e rilievi nel raffinato stile  dell’ arte Jain, allo stesso periodo risalgono i resti del grande stupa edificato dal sovrano  Ajatashatru nel sito archeologico di   Ajatsatru . Come una delle molte  Pagode della Pace edificate si erge Il grande e candido  stupa di  Vishwa Shanti, vicino si trovano i bagni rituali  del Brahma Kund ove sgorgano le  sette sorgenti calde Saptarshi  dalle miracolose propietà curative frequentate da secoli,  oltre Il lago Ghora Katora , ove su un isolotto al centro si erge una grande statua del  Buddha in arenaria rosa,  si stende il territorio popolato dalla ricca fauna endemica della regione  protetto dalla  riserva di Pant.

Nalanda

Poco a nord di Rajgir dal più antico centro di Juafardih  risalente al I millennio a.C. sorse Nalanda con i suoi templi,  monasteri e la celebre  università buddista fiorito dal V secolo  che ha lasciato i suoi imponenti resti nel  vasto sito archeologico di  Nalanda tra edifici, templi e stupa dalle raffinate decorazioni, sculture, iscrizioni e manoscritti dichiarato patrimonio culturale Unesco. Come grande centro culturale accolse studiosi buddisti  Mahayana, e Vajrayana  oltre che Madhyamaka  come nuova dottrina introdotta tra gli altri dal grande maestro Shantarakshita che fu  tra gli ispiratori delle scuole diffuse anche in India  con il  Buddismo tibetano. Dal V secolo vi sorse la grande università di Nalanda tra le più antiche al mondo ospitata in grandi edifici  con la vasta biblioteca Dharmaganja come uno dei riferimenti per religiosi e studiosi giunti da varie regioni con diversi celebri maestri e i loro discepoli, mentre si era diffuso il buddismo in Cina nel VII secolo vi giunse  il monaco  e  grande studioso  Xuanzang lasciandone una vasta descrizione. Fiorito dall’ epoca fino al medioevo quando iniziò il declino e  come per  altri antichi siti hindu e buddisti alla fine del XII scolo fu devastato  durante le invasioni islamiche in India dall’ esercito guidato da Bakhtiyar Khalji, in parte restaurato continuò ad essere centro di studi e pellegrinaggi fino al XIV secolo, poi abbandonato e dimenticato fino al periodo coloniale  con gli scavi iniziati con l’ agenzia britannica di indagine archeologica in  India dalla seconda metà del XIX secolo,  continuati dopo l’ indipendenza  e poi  della nuova università Nalanda  di Rajgir con il dipartimento archeologico. Dal più antico Mahavihara diramano resti degli altri templi, stupa. l’ antica università e monasteri, dominati dall’ imponente  grande stupa di Sariputra  circondato da pilastri, alla divinità solare induista  è consacrato il tempio di Surya con decorazioni e raffigurazioni di altre divinità hindu, l’ imponente statua della dea Parvati e varie del Buddha. Edificati fin dalla fondazione del sacro centro  si ergono i resti dei templi di  Nalanda dalla variegata architettura  con le facciate verso ovest e separati da passaggi su due file che affacciavano sui vari  monasteri , proseguendo tra gli altri edifici si trova il memoriale eretto in onore di  Xuanzang che vi rimase dodici anni come uno dei più notevoli maestri.

Bihar Sharif e Hajipur

Lasciata Nalanda  e il suo patrimonio storico,  poco distante si trovano altri templi nell’ antico villaggio di  Kundalpur ove all’’inizio del VII secolo nacque Indrabhuti divenuto il  celebre maestro del Jainismo venerato come Swami, tra gli altri templi consacrati a lui, il suo maestro Mahavira e l’ altro guru  Rishabhdev, dal più antico   Simhamukhi Teela  diramano gli altri  cinque templi Jainisti di  Kundalpur meta di pellegrinaggi che a primavera si anima di fedeli le cerimonie del Kundalpur Mahotsav durante la grande festa religiosa jainista  Janma Kalyanak di Mahavir . Continuando sulle sponde del fiume Panchanan sotto il colli  Bari Pahari da un’ altro antico centro buddista distrutto dall’ invasione islamica sorse quella che è divenuta la grande città di  Bihar Sharif , della sua più antica storia rimangono i resti del grande monastero Mahāvihāra di Odantapuri fondato nell’ VIII secolo, anch’ esso poi devastato dall’ invasione musulmana. Dall’ epoca sono sorti altri templi e stupa buddisti oltre mausolei islamici e moschee che  rimangono come siti storici di  Bihar Sharif assieme a musei e parchi e poco fuori dalla città come venerato centro di pellegrinaggi si trova Pawapuri con il santuario jainista  Apapapuri  dal candido e grande tempio  sull’ acqua  del Jal Mandir. Dall’ antica città di  Vaiśālī fondata nel VI secolo a.C.  prende nome il centrale distretto di Vaishali,  a lungo  capitale della confederazione Vajji che ha lasciato i suoi resti con imponenti templi jainisti  e stupa buddisti nel sito di Vesali ,Sulle sponde del Gange in epoca coloniale britannica venne estesa la città di Hajipur ove sorgeva l’ antico centro di Ukkacala che ha seguito la storia della regione conservando  edifici, templi e moschee da visitare a Hajipur tra gli altri sulla Jadhua Road si erge l’antico  tempio induista di Pataleshwar consacrato ala culto di  Shiva con il venerato Lingam e poco fuori dalla città a Rambhadra  si trova l’ altro antico  tempio  di Ramchaura consacrato a Rama, mentre sulla  riva del Gange il Kaunhaara Ghati è il secolare luogo delle cerimonie  funebri e cremazioni,  oltre il  lungo ponte Setu Intitolato al Mahatma Gandhi, si stende la grande città di Patna.

Patna

Dopo il suo antico popolamento la lunga storia di Patna iniziò  dal VI secolo a.C. con il regno di Magadha  della dinastia Haryanka quando nel piccolo centro fortificato di  Pāṭaligrāma  vi spostò la capitale in quella che  dal divenne la fiorente città di Pataliputra che rimase tale per le dinastie successive. Dalla più antica all’ epoca Gupta  fino al II secolo a.C. rimangono i resti nel sito archeologico di  Kumhrar con gli edifici che diramano dal grande palazzo  centrale, il monastero buddista  Anand Bihar, il templi  Durakhi Devi  e Shitala Devi con il sacro pozzo  Agam Kuan e gli altri edifici da dove i resti scavati all’ inizio del secolo scorso  continuano nel vicino sito di Bulandi Bagh, in gran parte con diverse influenze della raffinata arte Gandhara con il suo stile ispirato a quella ellenistica. Nel palazzo reale tra gli altri resti è stato rinvenuto il raffinato e decorato capitello di Pataliputra del III secolo a.C. nel classico  stile indo ellenistico, conservato nel museo di Patna  assieme ad altri preziosi reperti, mentre altri  sono ospitati  dal museo storico del Bihar. Durante gli imperi Maurya, Gupta e Pala l’antica  Patna rimase capitale  e grande centro culturale estesa nei secoli con quartieri e templi , continuando a fiorire nel medioevo e in epoca Moghul dal XVI secolo anche con i commerci dei portoghesi dal Bengala e all’ epoca risalgono altri edifici  e siti islamici in città che  nel XVIII secolo venne ribattezzata  Azimabad e alla fine dello stesso entrò nel  dominio coloniale del Raj britannico. Dopo l’ indipendenza nel 1947 rimase capitale del  Bihar e poi come una delle più popolate metropoli indiane si è estesa la grande città di Patna conservando parte della sua storia, oltre ai siti archeologici  dell’ antica Pataliputra nei secoli sono sorti templi induisti e Sikh, mausolei e moschee islamici come i grandi centri religiosi di Patna divenuti meta di pellegrinaggi. Nel quartiere di Chowk,  si trova il più antico tempio induista di Patan Devi della città  consacrato alla dea Sari decorato da statue in pietra nera,  sul sito si uno più antico nel 1947 è stato ricostruito il venerato tempio   Mahavir  consacrato ad Hanuman e altre divinità hindu,  ove sorgeva un antico sito  il tempio jainista di Kamaldah venne edificato nel XVIII secolo. Lo storico e centrale quartiere di Saheb è considerato tra i più sacri luoghi della tradizione Sikh come uno dei cinque venerati Takht, ove tra gli altri templi  di candido marmo alla fine del XVIII secolo sorse il tempio di Harimandir, poco distante su una via laterale affaccia l’altro tempio con il santuario  Gurdwara di Bal Lila Maini Sangat, mentre i fedeli islamici si ritrovano nella  vicina  moschea di Pathar Ki fondata nel 1621 sulla riva del Gange. Continuando per il quartiere ad est si trova il santuario di Guru ka Bagh , sulla sponda meridionale del sacro fiume si stende l’antico  quartiere di Gaighat frequentato dai pellegrini Sikh mentre gli Hindu vi giungono per i bagni rituali, tra gli altri storici edifici si trova il santuario Sikh di Gai Ghat e sempre lungo il Gange il più piccolo ma altrettanto venerato Gurdwara di Kangan . Vari edifici islamici di epoca Moghul e successive  si trovano nel popoloso quartiere di  Phulwari Sharif come i palazzi Sheesh Mahal, Khanqah Mujeebia, Imarat-E-Shariya e la moschea  Shahi Sangi, mentre in stile indo afgano nel 1545 venne edificata la moschea  Shershah nel quartiere  di Purab Darwaza.  Oltre il mausoleo Sangrahalaya eretto in onore del Mahatma  Gandhi, sempre vicino al Gange  si apre il grande parco  del Maidan  a lui dedicato ove dal 2013 si erge l’ alta statua in bronzo  del Gandhi e neI 2010 venne inaugurato  grande memoriale del Buddha nel parco Smriti che si stende  dal grande stupa Patliputra Karuna con le venerate reliquie dell’ Illuminato. Al centro del Bihar e culla della sua antica cultura, da Patna diramano gli itinerari attraverso i distretti settentrionali  per il territorio sud orientale himalayano del  Nepal, ad ovest nel limitrofo  Uttar Pradesh seguendo in corso del Gange verso la santa città di Benares.

Bodh Gaya

il distretto di Gaya sud occidentale prende nome dal luogo ove  Gautama  ebbe l’ illuminazione e vi fu edificato il primo santuario

01 Temple marking Mahavira’s Passing at Pawapuri

ampliato nel VII secolo d.C. come il grande Tempio del Risveglio  Mahabodhi rimasto nella sua imponenza il più antico esempio della tradizionale architettura indiana in mattoni dallo stile  raffinato che ha influenzato i successivi con l’alto stupa centrale e gli edifici  decorati che ne diramano    edificati nei vari stili buddisti asiatici, dichiarato patrimonio culturale  Unesco  e restaurato per restituirlo al suo antico splendore. Tra gli altri un padiglione racchiude l’ albero del Bodhi ove Siddhartha in meditazione ebbe l’ illuminazione  venerato dai fedeli con la ritualità del  Bodhi Puja, mentre  nel 1989 è stata completata la grande statua del  Buddha che si erge sulla via del tempio , ma anche qui il criminale fanatismo islamico ha colpito con l’attentato  del  Mahabodhi  nel 2013. Come grande centro di pellegrinaggi buddisti attorno al tempio è sorta la sacra città di Bodh Gaya che oltre al  Mahabodhi è frequentata dai fedeli per gli altri templi e monasteri, tra gli alti poco distante nel villaggio di  Bakraur al II secolo a.C.  risale il centro  che ha lasciato i suoi venerati resti nello stupa di  Sujata . Nel non distante omonimo villaggio tra i resti dell’antico monastero di Apanakain è stato rinvenuto il tesoro di Kurkihar con bronzi, preziose immagini buddiste ed iscrizioni, seguendo il corso del fiume  Phalgu  sacro all’ induismo e meta di pellegrinaggi, su una sponda nel XVIII secolo consacrato a Visnhu venne edificato il venerato tempio di  Vishnupad. Poco a nord di Gaya si trovano i suggestivi  templi rupestri induisti scavati nelle grotte di Barabar  dalle decorazioni e statue in gran parte nel raffinato stile Maurya smaltato con i più antichi del III secolo a.C.  come il tempio nella grotta di Lomas Rishi, poco distante nell’ omonima  grotta del colle Nagarjun tra gli altri resti è stata rinvenuta l’ iscrizione  Ka Kubha di Gopika scolpita all’ ingresso del tempio, mentre in quello vicino ,  al V secolo a.C. risale l’ altra iscrizione di Vadathika , entrambe preziose testimonianze della tradizione induista nella regione.

Sasaram

Nel distretto di Rohtas  continuando a sud  del Gaya, nella sua valle come affluente del Gange scorre il fiume Son,  lungo corso superiore su un colle si erge   l’ antica e poderosa  fortezza di Rohta  cinta da mura salendo per una lunga scalinata   con decine di porte e la più sontuosa  Hathiya Pol decorata da elefanti che contiene i vari edifici, tra sotterranei e tunnel nella tradizionale architettura  medioevale del Rohta, tra gli altri il palazzo principesco  Aina Mahal, vicino la moschea Jama Masjid con il mausoleo di Habsh Khan, mentre la più antica  tradizione induista è conservata nel tempio consacrato a Ganesh e gli altri due  Rohtasan e Devi a Shiva. Fu a lungo la più poderosa difesa del territorio ove poi nel XVI secolo su un colle venne edificato  il forte di Shergarh nella foresta  sul lago Rani Pokhra , continuando si trova l’ antica città di Sasaram che  da un centro risalente al neolitico e ha percorso la storia della regione  attraverso varie dinastie.  Fiorita nel II secolo a.C. dell’ epoca conserva l’ iscrizione con uno dei tredici editti minori di Ashoka sulla roccia In una grotta sul colle di  Kaimursi, l’antica tradizione induista è conservata nel  il tempio di Maa Tara Chadi  consacrato all’ emanazione della dea Durga,  animato dai fedeli ad ottobre con le cerimonie della grande festa di Navaratri e fuori dalla città tra i colli di Kaimurl l’ antico tempio rupestre del  Gupt Dham consacrato a Shiva con il suo venerato Lingam. La città si estese nei secoli   fino al 1540 quando divenne capitale dell’ impero  Sur con nuovi quartieri ed edifici, nel 1555 tornò nei domini del vasto  impero Moghul di Akbar che ha lasciato anch’ esso  sontuosi palazzi e monumenti in città e nei dintorni che rimangono come gli affascinati luoghi di Sasaram , tra tutti  edificato il grande  e venerato mausoleo con il sepolcro  di Sher Shah fondatore dell’ impero Suri edificato nel XVI secolo su un lago artificiale nella maestosa e raffinata architettura islamica in  India.

Bhagalpur

Nel sud orientale distretto di Banka oltre vari templi legati alla tradizione induista si erge il colle sacro all’antica  mitologia del Mandar Parvat con due venerati templi hindù e jainista, continuando ove si stende l’ omonimo distretto si trova la storica città di Munger . Sorta  sul sacro fiume Gange da un antico centro del IV secolo in epoca Gupta ove nel XV venne ampliato il poderoso forte di Monghyr che oltre ai vari edifici ospita il palazzo di Shah Suja, il mausoleo islamico del venerato Shah Mushk Nafā e quello di Muhammad Said, scendendo per il molo di  Kashtaharini  sul Gange l’ antico tempio hindu di Chandisthana.  Continuando  per il territorio del Bhagalpur a sud est con il suo distretto attraversato dal Gange che prende nome dalla  storica città di Bhagalpur adagiata  sulla sponda meridionale che del suo passato conserva antichi edifici  sorti nei secoli, con i venerati  grandi templi induisti, jainisti   e santuari islamici di Bhagalpur mete di pellegrinaggi. Da qui un lungo tratto del Gange da Sultanganj  è protetto dalla riserva di Vikramshila popolata da varie specie di uccelli e i delfini  fluviali. Passando per la città di Kahalgaon fiorita in epoca medioevale e che ha conservato alcuni edifici  storici, poco distante il  villaggio Antichak ospita il vasto sito archeologico di Vikramashila  con i resti di uno dei tre grandi monasteri buddisti della regione e l’ università fondato nell’ VIII secolo,  gli edifici del monastero diramano  dal grande  Stupa centrale, con la vicina biblioteca e  altri stupa,  da dove si stendono decine di templi e residenze di monaci e da qui seguendo il corso del sacro fiume Gange  ad est l’ itinerario continua tra gli altri centri, città, templi, popolazioni  e l’antica cultura   nella regione occidentale del Bengala.

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