EsplorazioniMedioevo

Giovanni da Pian del Carpine

Ambasciatore tra due mondi

Come altri missionari dell’epoca anche l’ umbro Giovanni da Pian del Carpine apparteneva all’ ordine francescano dei Fratum Minorum, di lui parla i conterraneo Giordano da Giano nella sua Chronica e forse s’annovera tra i seguaci di Francesco d’Assisi come sembra dedursi da note della Vita prima beati Francisci dell’erudito frate Tommaso da Celano, che fu suo compagno assieme a Cesario da Spira, Barnaba il Tedesco e lo stesso Giordano da Giano autore della Cronaca tra i ventisei Frati minori inviati in Germania a diffondervi il loro ordine monastico.

Allo stesso scopo viaggiò sulle vie nordiche scandinave e sulle slaviche ad est tra la Slovacchia boema, l’ Ungheria magiara e la Polonia, quindi nel regno di Castiglia e Lèon che si contendeva la penisola iberica con la Spagna moresca al-Andalus e ancora nella Germania imperiale. Intanto nel Concilio di Lione indetto dal pontefice Innocenzo IV nel 1245 a risolvere il conflitto tra impero e papato furono stabiliti i cinque dolori principali della chiesa tra i quali la Saevitia Tartarorum era tra i più gravi ed incombenti, già paventato dalla bolla Dei virtus che si proponeva di attenuare con un qualche tipo di rapporti diplomatici.

Già il predecessore Gregorio IX aveva tentato contatti attraverso i Frati mendicanti, vanificati dalle orde mongole di Subedei Sübötei che avevano sbaragliato gli ungheresi a Mohi e distrutta Pest, nell’ incontenibile invasione dell’ est europeo procedendo in Austria fin quasi l’ italico Friuli, ma alla morte del Gran Khan Ögödei ch’era succeduto al grande Temuçin Gengis Khān, l’ avanzata mongola s’arrestò e venne ripresa da Innocenzo IV il proposito d’ inviare sorta d’ambasceria chiamando a proposito Giovanni da Pian del Carpine.

In quell’anno conciliare del 1245 fu incaricato di recare le sue due missive Cum non solum nomine e Cum simus super al sovrano mongolo Güyük Khan per evitare altri conflitti con l’ occidente cristiano e verificare la possibilità d’una alleanza contro gli islamici selgiuchidi e liberare la Terrasanta. Impresa improbabile dato il tono delle bolle che imponeva pentimento e conversione al sovrano più potente dell’ epoca e al suo popolo fiero e bellicoso. Sembra piuttosto che l’ incarico del missionario fosse quello di raccogliere informazioni su territori e popoli di quel vasto impero così da studiare il modo migliore per affrontarlo.

Giovanni annota d’esser partito da Lione il 16 aprile del 1245 assieme a Stefano di Boemia e a Breslavia s’ aggiunse come interprete di slavo Benedictus Polonus, l’ itinerario di Giovanni da Pian del Carpine seguì quella che ho definito Via slavica seguendo il suo e altri percorsi dei viaggiatori ed esploratori ad est, passando per l’ Ungheria magiara e la Polonia ove già nel medioevo fioriva Cracovia. Procedendo nell’ ucraina Rus’ di Kiev, anch’essa travolta dall’invasione mongola, qui Stefano di Boemia s’ammalò e vi rimase non potendo proseguire nei territori dell’ est dominati dai Tartari ove Giovanni proseguì tra il Dnepr ucraino e il fiume Volga per sconfinate pianure della Russia.

Da li la via slavica dell’ est si collegava a quelle dell’ Asia per il mar Caspio Kaspij Tengizi e il lago d’ Aral fino a raggiungere il lago Balqaš da dove procedere nel cuore dell’ impero mongolo a Karakorum ove Giovanni da Pian del Carpine fu il primo europeo a giungere nella capitale alla corte del potente imperatore dei mongoli incontrando Güyük Khan, nipote del leggendario fondatore Gengis Khan. Gli consegnò le alquanto provocatorie lettere papali Cum non solum nomine e Cum simus super, di tono analogo furono le risposte di Güyük da recapitare al pontefice e l’ occidente cristiano tutto imponendo al papa e i suoi cardinali di recarsi al suo cospetto per sottomettersi giacchè le vittorie e la potenza dei mongoli erano d’ origine divina ed incontrastabili.

Intraprese il ritorno nell’avanzata primavera del 1247 sulla stessa via e in estate fu di nuovo a Kiev Київ suscitando ammirata sorpresa della gente di quella città per essere sopravvissuti nei territori di quei temuti Tartari che avevano devastato il loro regno di Rus’, viaggiò più agevolmente nell’ ultimo tratto attraverso l’Europa centrale e fu di nuovo in Francia a Lione il 18 novembre dopo due anni dalla partenza. Il lungo ed estenuante viaggio del buon Giovanni da Pian del Carpine fu il primo a svelare all’ ignaro mondo europeo medioevale quei territori remoti fino all’epoca celati in antichi miti, leggende e fantastiche mirabilia.

Historia Mongalorum

La sua Historia Mongalorum, oltre a curata cronaca di viaggio, fu primo e vero trattato geografico sui territori attraversati con ampie note di tradizioni e costumi di popoli lontani fino all’ ora ignote, diffuse notizie su quei temuti mongoli , vicende e funzionamento del loro vasto impero e dell’ apparato militare. Infine il buon Giovanni da Pian del Carpine vi paventa il proposito dei mongoli al dominio del mondo intero e l’ incombente per l’ occidente cristiano da contrastare con adeguate armate. Allo stesso tempo sembra trovarvi sorta d’ ammirazione per quel popolo mongolo fiero e tenace e per ciò ancora più temibile se non s’ era in grado di contrastarlo con altrettanta capacità

Hanno alcuni costumi che son molto laudabili e alcuni in tutto abominevoli. Sono più obedienti a li loro patroni che molti di noi, così religiosi come seculari, percioché portano a quelli somma riverenzia, né mai direbbono loro una bugia così facilmente, né farebbono altro di quello che loro viene imposto. Rare volte e quasi mai contendono insieme. Guerre, risse, questioni, omicidio tra loro niuno interviene; non si ritrovano assassini e robatori, onde le loro stanze e carrette, dove sono gran tesoro, né con serrature né con altro instrumento si chiudeno. Se alcuna bestia è smarrita, colui che la vede, o lassala stare, o la conduce a quelli che hanno questo officio, appresso li quali colui che l’ha perduta la ricerca e senza alcuna difficultà se la piglia. Uno onora l’altro, e liberalmente con famigliarità communicano le vivande, benché poche siano appresso loro.”

Grazie all’intraprendenza, abilità, e doti di gran viaggiatore Giovanni da Pian del Carpine fu il primo vero grande esploratore d’ occidente suelle vie dell’ Asia, oltre che attento e capace narratore con quella sua dettagliata Historia Mongalorum, inaugurando l’ epopea degli europei che lo seguirono da Giovanni da Montecorvino a Guglielmo di Robruk e tutti i viaggiatori medievali, fino a messer Milione Marco Polo.

Estratto da: Paolo del Papa Viaggiatori ed esploratori. Vol. Asia : Medioevo, missionari e ambasciatori

Photo gallery: Le Vie della Seta | Asia Central | China

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