Oceania

Nuova Zelanda

Alla ricerca del Continente Australis nella conquista dell’Oceania sulle rotte del Pacifico, nel 1642 giunse Abel Tasman,del cui nome è battezzata la vicina Tasmania, in quella che fu poi la Nuova Zelanda da qualche secolo abitata da gente di stirpe polinesiana, i bellicosi Maori e i sottomessi Moriori, a significare inferiori nel loro’idioma.Anche qui come altrove su quelle rotte, fu però James Cook nel suo primo viaggio ad esplorarne buona parte delle coste occidentali, ma la bellicosa fama dei Maori rese vano qualsiasi insediamento, mentre tra le coste del isola del Sud e lo Stretto di Cook cominciarono ad incrociare e sbarcare le baleniere britanniche, fracesi e americane. Gente di pochi scrupoli seguita da avventurieri e la varia fauna umana che s’aggirava alla conquista del Pacifico e che andò decimando negli anni le popolazioni costiere. Gli inglesi nel 1835 s’inventarono una New Zealand Company per colonizzarsi quelle terre che tanto assomigliavano a lembi della vecchia Europa e s’imposero d’autorita sui Maori con il trattato di Watangi in quel 1840 che ne segnò la fine di secolare e fiera indipendenza. Divenne subito colonia del britannico Impero che a lungo ebbe di ferto il pugno con la Queen Vittoria. L’avanzata di quei coloni fu strascicata di rivolte e repressioni, poi oltre ai territori da sottrarre agli indigeni per i loro campi, venne la corsa all’oro e si moltiplicarono all’infinito gli allevamenti arricchendo di molto la colonia che si diede governo tra i più avanzate delle altre, tanto che fu tra le prime a fare riforma agraria, stabilire buon welfare e la prima al mondo a dare diritto di voto alle donne nel1893. Dopo la prima guerra mondiale si rese indipendente rimanendo Commonwealth e anche qui arrivò la Crisi del’29 a rovinarla, poi si riprese con governi Laburisti che ne fecero paese ben più progredito di tanti altri dell’epoca. Il territorio si stende tra le grandi isole del Nord e del Sud, separate dallo Stretto di Cook e tante altre tante altre sparse nel Pacifico.Questa Nuova Zelanda d’una natura prorompente e selvaggia tra montagne e vasti territori che affacciano su coste suggestive, disseminati da splendidi laghi e traversati da fiumi impetuosi, che si lascia scoprire come da vecchi viaggiatori che per primi la visitarono.

Attraverso la Nuova Zelanda

Auckland è sorta su una quarantina di vulcani estinti, di qui in ferry alle isole di Waiheke e Rangitoto, lungo coste coperte da foreste che s’alternano a campagne, insenature e spiagge, fino a Paihia e il resto della Bay of slands. Dall’accogliente Paihia si va poi per la cittadina coloniale di Kerikeri passando per le splendide baie di Matauri e Tauranga fino al porto di Whangaroa. Più a nord si stendono le spiagge di Doubtless Bay verso Cape Reinga con il suo faro vicino Kaitaia, da dove si va per la spiaggia di Ninety Mile. Verso l’interno s’attraversa la foresta di Herekino fino al vecchio centro di Kohukohu con il traghetto che porta a Rawene per procedere ai villaggi di Omapere e Opononi nei pressi del porto di Hokianga per accedere nella suggestiva della foresta di Waipoua. Tornando a sud si trovano le lagune Kai-iwi, i villaggi di Kaiwaka e Wellsford, per procedere verso Helensville, passando per la panoramica dei Waitakere ranges tra Kumeu e Waitakere fino a Titirangi da dove riappare Auckland.Di qui l’itinerario riparte per la penisola Coromandel sulla splendida costa ove si inseguono le spiagge, fino alla cittadina di Whitianga e poco distante le calde acque di Hot Water beach, quindi Whangamata anch’essa magnificamente affacciara sul mare, nei pressi Tauranga e il monte Maunganui dalla splendida vista sul litorale della Bay of Plenty. Proseguendo si giunge a Rotorua dall’intensa e suggestiva attività vulcanica che ribolle dai geyser in quel che resta del territorio Maori con la cultura, gli antichi costumi e le tradizioni che qui sopravvivono anche nel centro Te Puia.Un tempo si conservavano i volti tatuati Mokomokai che anche gli scarificati tatuaggi Tā moko sono espressione di quella cultura così come i Tessuti, i sacri oggetti Taonga, le giade stilizzate He matau, i preziosi ciondoli Hei-tiki contenuti nei Waka huia. Magiche spirali Koru e tratti del mitologico Manaia ispirano anche gli intagli nel legno di statue e maschere da sapienti artigiani . Nei In teritorio Maori rimangono le ritualità nga-karakia-a-te-maori e l’antico ceremoniale nella comunità Marae ove s’accede dagli archi di legno intarsiato per la Grande casa wharenui, qui i padroni angata whenua con il Whaikōrero chiamano il Karanga recitando il il benvenuto Powhiri .Ogni cerimonia è accompagnata dai canti waiata, come per anno nuovo Matariki in giugno e ne’ pressi degli antichi luoghi di culti e cerimonie, i decoratissimi cimiteri clanici ove riposano gli spiriti ch’emanano il dluido mana dopo i riti riti dei funerali tangihanga. Gli antichi guerrieri armati delle micidiali Taiaha prima dell’attacco terrorizzavano i nemici con la danza di guerra Haka, ma ne è rimasto spettacolo che non spaventa più come al tempo di Te Rauparaha.Poco a settentrione si ritrova la costa a Whakatane magnificamente fronteggiata dalla White Island con le suggestioni del suo vulcano che da millenni rimane attivo e minaccioso. Verso est si va per il fiume Motu e l’ East Cape lungo la costa ove affacciano i centri di Waihau, Omaio , te Kaha e Hicks bay, nella vicina Gisborne si trova la Wainui beach ove sbarcarono tra i primi europei a travolgere quel popolo per colonizzare la Nuova Zelanda. Lungo la penisola di Mahia s’allungano magnifiche spiagge verso la più suggestiva a Waipatiki, continuando per il lago Tutira e la regione dell’ Hawke Bay fino a Napier che, quando ci sono passato, gli anziani la ricordavano devastata dal terremoto del 1931 e poi ricostruita come la si vede. Poco distante a Cape Kidnappers ci si trova tra i versi svolazzanti delle sule che contendono cielo e territorio agli altri uccelli marini, mentre ad arrampicarsi sul Te-mata peak si va all’incanto della splendida vista su questo territorio, prima di tornare a sud. La natura selvaggia s’apre modellata dall’uomo nei campi ordinati e i pascoli tra i colli, fino ai monti Rimutaka per ridiscendere sulla baia che si stende da Picton costeggiando il lussureggiante Malborough Sounds fino a Wellington, la capitale che conserva ancora qualche atmosfera coloniale. Poi dalla citta del sole di Nelson si raggiunge il parco Abel Tasman su spiagge che affacciano sul mare cristallino alternate da insenature coperte di vegetazione, continuando s ad est la strada attraversa sinuosa boschi e foreste scendendo a sud sull’agitato mar dTasman , proseguendo in un magnifico paesaggio per Westport si giunge a Punakaiki. Qui si stagliano maestose le Pancake rocks e ruggiscono i soffioni alimentati dalla marea, poi neì pressi del fiume che i cercatori d’oro hanno setacciato a far fortuna, mentre nella citadina di Hokitika che respira d’atmosfera coloniale, la ricchezza è arrivata con la verde giada neozelandese. Più a sud s’incontrano maestosi il ghiacciaio Fox e il ghiacciaio di Franz Josef unici al mondo così prossimi al mare, proseguendo s’arriva ad Haast di dove la strada porta a Makarora ne’ pressi del lago Wanaka, magnificamente seguito da quello di Hawea. Sulla via che s’inerpica faticosamente sul Crown Range in un paesaggio spettacolare, si giunge a Queenstown, ancora a sud lungo le sponde del lago Wakatipu, si passa per Kingston e l’altipiano a Te Anau con il suo lago di dove s’apre il Fiordland con le sue meraviglie di natura incontaminata. Sulla via della Disappearing mountain e i Mirror lakes si giunge al fantastico fiordo di Milford Sound che s’insinua per una ventina di chilometri dominato dal Mitre Peak. Passando per la pittoresca Arrowtown s’attraversano le gole di Kawarau fino a Cromwell e il vicino lago Dunstan per poi salire oltre il passo di Lindis e giungere a Omarama. Un po’ a nord si trova il lago Pukaki che splende di turchese e ammira lontana la vetta dell’Aoraki M.Cook, più oltre dal lago Tekapo la panoramica esce dalla regione Mackenzie per Geraldine neì perssi del mounte Hutt che domina le pianure del Canterbury fino all’ Oceano ove affaccia Christchurch con i suoi luoghi che si lasciano tranquilli visitare al fine d’una lunga traversata.

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