Terranova e Labrador
La regione del Labrador si stende a nord del Quebèc settentrionale e la vicina isola di Terranova ad est della Nova Scotia, sono l’ estensione più settentrionale del Canada Atlantico e ingresso dell’ immenso Grande Nord, fin dall’ antichità territorio dell’ antico popolo degli Inuit noti anche come eskimo migrati in epoche remote e successivamente più a sud da nativi di stirpe e cultura Algonchina con comunità delle tribù Mi’kmaq e Beothuk. Tra le antiche cronache dei monaci irlandesi la Navigatio Sancti Brandani racconta l’avventuroso viaggio di Brendano di Clonfert poi beatificato come Brendan che nel VI secolo affrontò l’Atlantico settentrionale, dai resoconti raccolti dal testo della Navigatio alcuni riferimenti pensare alla costa di Terranova e così sembra che quel viaggio di Brandano fu il primo a raggiungerla sebbene la cronaca rimane tra le tante mirabilia dei viaggi medioevali. Certo è che quella costa atlantica canadese a fu incrociata dalla più occidentale tra le rotte dei Vikinghi che partirono dalla loro colonia di Grònland o Terra Verde in Groenlandia sbarcando in una terra che per la quantità di bacche che parevano viti chimarono Vinland ove fondare una colonia all’ inizio del XI secolo e vi trovarono comunità di nativi antenati del popolo Beothuk dai costumi mai visti e spesso ostili che definirono barbari e selvaggi Skraeingjar. Il più tardo manoscritto Skálholtsbók riporta la saga di Erìk il Rosso Erikrauda risalente a quell’ epoca che, oltre a raccontare l’ epoca impresa, menziona il villaggio di Straumfjörð, fondato sulla costa all’ estremità nord orientale della grande isola di Terranova che i francesi chimarono Terre-Neuve-et-Labrador, ove ha lasciato i suoi resti nel sito di Anse aux Meadows. La colonia vikinga fu ben presto abbandonata e quelle terre rimasero ignote fino alle spedizioni inviate dal sovrano britannico Enrico VII oltre l’Atlantico nord occidentale al comando dell’ esperto navigatore veneziano Giovanni Caboto che con suo secondo viaggio nel 1497 raggiunse quelle coste canadesi, l’ anno dopo tornò fu assieme al figlio Sebastiano con una flotta di sei vascelli per prendere possesso delle nuove terre a nome della corona britannica e cercare il mitico passaggio a Nord-ovest per raggiungere da est il favoloso Cipangue e le ricche terre asiatiche, ma dopo aver incrociato la costa del Labrador del vascello di Giovanni_Caboto si persero le tracce ed assieme a lui il primo tentativo britannico per colonizzare quelle terre. Sempre alla ricerca di quel passaggio nel 1501 la corona portoghese inviò i fratelli Gaspar e Miguel Corte Real, ma una volta raggiunta quella che battezzarono Terra Nova do Bacalhau, Gaspar si perse misteriosamente e stessa sorte ebbe suo fratello Miguel nella spedizione alla sua ricerca. La regione rimase fuori dalle rotte per un trentennio fino a quando il navigatore francese Jacques Cartier venne inviato dal sovrano Francesco I alla ricerca di quell’ ormai leggendario ed agognato passaggio Nord-ovest ed esplorare il Nuovo Mondo settentrionale, partito dal porto di St.Malo nel 1534 in tre settimane di navigazione raggiunse la grande isola battezzata Terre Neuve da dove scendendo a sud per il Golfo di San Lorenzo e la penisola di Gaspè esplorò la costa del Quebec iniziando le altre esplorazioni francesi della regione che portarono alla colonizzazione della Nouvelle France canadese. In pieno Golden Age, come venne chiamato il periodo regnante della regina Elizabeth I che inaugurò l’inizio del colonialismo britannico, nel 1583 fu inviato il nobile Humphrey Gilbert ad esplorare quel territorio reclamandolo alla corona britannica ove nel 1610 giunse John Guy portando una quarantina di coloni che fondarono il loro centro sulla costa settentrionale di Terranova nella baia di Cuper, da dove sorse la prima colonia inglese nel Nuovo Mondo come Newfoundland, seguito da altri centri della costa orientale, mentre ne sorsero di pescatori francesi su quella meridionale. I territori atlantici canadesi furono contesi tra britannici e francesi per il resto del secolo, mentre la storia del Labrador e l’isola di Terranova fu in parte legata a quella del Quebec nel suo territorio costiero settentrionale e dell’ isola di Cape Breton in Nova Scotia, fino alla cessione dell’isola e il Labrador agli inglesi nel 1713 con il trattato di Utrecht, mantenendo nel dominio francese le non distanti isole di St.Pierre e Miquelon al largo della costa meridionale. Nel 1765 vi giunse Il colono irlandese cattolico Thomas Nash che a Caplin Bay sulla sponda meridionale fondò il villaggio di pescatori divenuto la cittadina di Branch non distante dal pescoso tratto di mare che si stende sulle secche delle Grand Banks, dal fiorente centro all’ inizio del XVIII secolo si diffuse in cattolicesimo nell’ isola attirando immigrati irlandesi, seguiti da altri francesi e poi scozzesi ed inglesi. Vi fondarono le loro comunità nella regione con Saint John capitale del Newfoundland and Labrador nella sud orientale penisola di Avalon, colonia britannica dal 1825 rimase indipendente fino all’ inizio del XX secolo quando divenne Dominion di Terranova e nel 1948 entrata tra le ultime come decima delle province e territori del Canada.
Labrador
Quando la costa atlantica canadese fu raggiunta dalle rotte dei Vikinghi nel X secolo per fondare la loro nuova colonia di Vinland poi ben presto abbandonata, chiamarono quel territorio Markland trovandovi le comunità più meridionali del popolo artico Inuit e altri indigeni ostili che definirono Skraeling o selvaggi. Dopo l’abbandono della colonia di Vinland il primo ad esplorare la costa della regione più settentrionale del Canada Atlantico fu il portoghese João Fernandes Lavrador nel 1498 e il territorio che si stende nella sua vasta penisola, in onore quel navigatore Lavrador, dagli esploratori che lo seguirono e sulle mappe venne chiamato Labrador esteso a sud ovest verso la regione settentrionale del Quebèc e oltre la costa meridionale si allunga la vicina isola di Terranova. Ad ovest dall’ immensa baia di Hudson e l’ omonimo stretto, protesa nell’ Atlantico si allunga la grande penisola di Labrador estesa in un suggestivo territorio a nord nell’altra sua penisola di Ungava affacciata sulla costa fin dove si apre l’ omonima Ungava Bay verso l’ estremità più settentrionale protesa nel capo Wolstenholme, dal frastagliato litorale inizia l’ altopiano percorso da fiumi e popolato da un ricca fauna che si innalza per la catena dei monti Torngat dominati dagli oltre milleseicento metri del monte Caubvick, in un suggestivo ambiente protetto dal Mountains National Park del Torngat che oltre il confine con il Quebèc continua nell’ adiacente parco di Kuururjuaq. Venendo da quel territorio settentrionale del Quebec, a nord ovest si stende la regione del Kativik fino a Mont d’Iberville , come i francesi chiamarono il monte Caubvick affacciato sulla costa della Baia Di Hudson, ove corre i confine con il Labrador esteso lungo la provincia di Nunavik. La regione era l’ antico territorio Nitassinan dei Naskapi, noti come Innu e ribattezzati dai coloni francesi Montagnais, condiviso con le comunità meridionali degli Inuit che lo popolano fin da epoche remote chiamandolo nostra bella terra o Nunatsiavut ove se ne trovano le comunità con la più settentrionale di Nunajnguk nel più antico villaggio del Labrador di Nain fondato da missionari nel nel 1771. Continuando sull’ Happy Valley affacciata sulla baia di Goose si trova la comunità di Maquuvik ove nel 1860 venne fondato il villaggio di Makkovik e tra le altre nella regione quella di Agvituk o luogo delle balene ribattezzato dai primi missionari Hopedale. Di antica stirpe Inuit sono è anche il popolo dei NunatuKavut che, come discendenti dall’ unione con i primi coloni, anche qui sono chiamati Métis nei vari villaggi e comunità nella regione ove diversi centri sono legati alle più settentrionali vie delle pellicce canadesi aperte commerciando con quelle popolazioni ed altri nativi chiamati dai primi coloni Algonchini del Labrador. Nel 1743 cacciatori e mercanti francesi fondarono un centro per commerciare con i nativi nomadi Naskapi o Innu che dopo l’arrivo dei britannici divenne il villaggio poi esteso nella cittadina North di West_River, verso il confine con il Quebec ad ovest i Naskapi chimavano Kamistiatusset o terra del lavoro ove sorse il villaggio divenuto la città di Labrador City a metà del secolo scorso fiorita con le miniere di ferro e da dove parte la Highway del Trans Labrador in un lungo percorso attraverso la regione che dalla vicina cittadina di Wabush passa per suggestivi territori ed altri centri. Incrociando il corso del fiume Churchill noto agli Innu come Mishtashipu se ne trovano le rapide che precipitano nelle suggestive Patshishetshuanau o nubi di vapore, come i nativi chiamano le cascate di Churchill, da dove la Trans Labrador continua lungo il fiume ad ovest per il popolato centro di Happy Valley unito a Goose Bay sulla sponda meridionale di una penisola affacciata sulla costa di Melville, da qui in traghetto si può raggiungere la Sandwich Bay ove nel 1775 venne fondato il villaggio di Cartwright. Da Cartwright Junction scendendo a sud est lungo la magnifica costa si trova il villaggio con il porto di Hope_Simpson e continuando si apre l’ insenatura di Mary’s Harbour ove sfocia l’ omonimo fiume, dal 1780 frequentato da pescatori ove nel secolo scorso venne fondata la a comunità con il porto di Mary e tra i boschi affacciati sul litorale nei pressi ove sfocia il Charles River, il vicino villaggio di Lodge_Bay in una magnifica posizione e dalla lunga storia, anch’esso come altri in questo territorio sorto da un centro fondato alla fine del XVIII secolo dall’ esploratore e mercante di pellicce George Cartwright. Il percorso sull’ affascinante litorale continua per il tratto di costa ove poco al largo transitano le balene, tra prima metà del XVI secolo e l’ inizio del successivo era incrociato baleniere basche di Terranova, con i fondali che custodiscono i relitti di vascelli e galeoni naufragati, frequentato da pirati nel vicino Carrol Cove, ove la leggenda racconta che il famigerato William_Kidd abbia nascosto il suo leggendario tesoro in uno stagno sotto il colle di Tracey Hill. Noto all’ epoca come Baya Balea dall’antico approdo venne fondato il villaggio chiamato Red_Bay per le magnifiche scogliere di granito rosso, tra i più affascinanti della regione con i suoi vascelli affondati poco al largo, il passaggio delle balene e le vecchie leggende di avventurieri e pirati. Il lungo e suggestivo percorso sulla Trans Labrador termina oltre il confine con il Quebec a sud est sulla sponda settentrionale del golfo San Lorenzo, da Point Morel si apre la baia di Blanc Sablon dalla splendida distesa di sabbia bianca che contrasta con l’intenso blu dell’ oceano ove sbarcò Jacques Cartier nel 1534, con poco al largo le isole dell’ omonimo arcipelago. Sull’ estuario del fiume Brador che si stende su una laguna frequentato da pescatori baschi e portoghesi tra la metà del XVI secolo e il successivo che vi fondarono un centro da dove sorse il villaggio poi divenuto la cittadina di Blanc Sablon chiamata come la sua baia, nei pressi sull’ approdo di Jaques Cartier è stato fondato il villaggio di Lourdes del Blanc Sablon e continuando non distante la costa sud orientale del Labrador affaccia sullo stretto di Belle_Isle che la separa dall’ estremità settentrionale dell’ isola di Terranova.
Terranova
Dall’ accesso settentrionale al vasto golfo del San Lorenzo lo stretto di Belle isle prende nome dall’isola al largo dell’ estremità nord orientale di Terranova e a sud del Labrador che dai primi francesi che vi giunsero incantati dal suo aspetto venne battezzata Belle Isle , ove nei pressi passa il sistema di canali e chiuse noto come il Seaway del Saint Lawrence e ad ovest lo stretto di Caboto separa Terranova dall’ isola di Cape Breton della Nova Scotia. Al largo di entrambe le coste emergono le numerose islands di Terranova e Labrador anch’ esse parte del territorio ove si diffuse l’ antica cultura di Dorset fondata da popolazioni paleo americane nel V secolo a.C. assieme assieme ai popoli detti Maritime arcaici, ricordati come Sivullirmiut o Primi abitanti dagli Inuit che vi giunsero successivamente trovandovi i discendenti e poi popolata in gran parte dai nativi Beothuk con le comunità concentrate nelle baie di Notre Dame e Bonavista quando attraverso l’Atlantico settentrionale vi giunsero le rotte dei Vikinghi che nelle saghe li ricordano come ostili skrælingjar mentre fondavano la loro colonia di Vinland nell’ XI secolo poi abbandonata e degli antichi insediamenti ne è stato scoperto un unico sito restaurato sulla costa all’estremità settentrionale di Terranova ad Anse_aux_Meadows accessibile solo con un lungo percorso. Dalla costa nord occidentale di Terranova ove si apre la baia di Notre Dame emergono le isole Twillingate che i francesi chiamarono Toulinquet con le due maggiori North e South incrociate dalle rotte di pescatori francesi fin dal XVI secolo, ma colonizzate dai britannici in quello successivo, da un villaggio dell’epoca si estese la comunità di Twillingate tra le due isole divenuto un grande centro di pesca che conserva la sua storia con vari edifici e le tradizioni popolari. Scendendo a sud nel più interno territorio nord orientale all’’inizio del XX secolo venne fondata una comunità divenuta la città di Gander estesa quando nel 1938 vi venne aperto il primo aeroporto di Terranova, divenuto il decennio successivo l’International Airport di Gander, come scalo sulla rotta transatlantica tra Londra e New York , poi base per le operazioni durante la seconda guerra mondiale e frequentato accesso aereo di Terranova. Proseguendo ad ovest nella regione centrale si stende la valle di Exploits attraversata dall’ omonimo fiume esplorata nel 1768 da tenente della Royal Navy Cartwright che vi scoprì la cascata battezzata Grand Falls, rimasta a lungo isolata fino all’ inizio del XX secolo quando vi venne fondata la città che ne prese nome come Grand Falls di Windsor. Sulla costa orientale un piccolo centro di Lower Shoal Harbour fondato nel 1848 rimasto remoto fino alla costruzione della linea ferroviaria di Newfoundland a scartamento ridotto nel 1898 che attraversava l’ isola e si stese solo a metà del secolo scorso nella città di Clarenville da dove partono i percorsi del Discovery Trail lungo la penisola di Bonavista tra magnifici scenari, siti storici, villaggi e cittadine costiere fino all’altrettanto suggestiva penisola di Avalon dalla lunga storia. Anch’essa antico territorio dei nativi Beothuk, che lo condividevano con le comunità Mi’kmaq di stirpe Algonchina, l’ estremità orientale della penisola di Avalon venne incrociata per la prima volta nel 1497 dalla spedizione britannica guidata dall’ italiano Giovanni Caboto e lungo la costa da Blackhead poco ad est si erge quello che i navigatori portoghesi chiamarono Cabo da Esperança come agognato approdo, poi i francesi Cap d’Espoir e i britannici Cape Spear con il suo faro che dal dal 1836 indica la via ai naviganti all’ estremità più orientale nordamericana. Si pensa che Caboto nel 1497 ne incrociò la costa nel giorno di San Giovanni Battista e nelle mappe portoghesi del XVI secolo era indicata come São João, nella cronaca della sua spedizione del 1527 il britannico John_Rut la chiamò San Jehane poi Nicholas Desliens della scuola cartografica di Dieppe nel suo mappamundi del 1541 San Joham. Rimasta nelle rotte inglesi del Nuovo Mondo nel 1583 con la sua spedizione Humphrey_Gilbert reclamò quella costa e il resto di Terranova alla corona britannica e dal 1620 vi giunsero i primi coloni fondando il villaggio di pescatori che si estese nella città di St. John come la più orientale città nordamericana. Nel 1705 la città fortificata venne attaccata dalla flotta francese comandata Daniel d’Auger de Subercase con l’assedio di St.John durato tre anni fino alla sua conquista nella definitiva omonima battaglia di St.John, divenendo dominio francese per oltre mezzo secolo fino al 1762 quando venne riconquistata dopo la battaglia navale di Signal_Hill. La città si estese con i quartieri che hanno lasciato gli edifici dell’ epoca come la si trova, tra i più vecchi conservati la residenza Anderson del 1804 Sulla Powers Court, il decennio successivo divenuta capitale della Colony di Newfoundland and Labrador venne edificato il Palazzo del Government in centro, non distante dall’ edificio che ospitava la Bank del British North America aperta nel 1849 e poco dopo per la Newfoundland and Labrador Assembly venne inaugurato il sontuoso Colonial Building. Nel 1855 fu consacrata la grande cattedrale e basilica cattolica di St.John in stile romanico italiano, mentre in neogotico nel 1864 dalla comunità irlandese venne aperta l’ altra chiesa cattolica di St.Patrick e sempre in stile neogotico sui colli di Southside nel 1873 fu terminata la chiesa metodista United Church di George St., tutti dichiarati Historic Sites, come l’ edificio in stile vittoriano della congregazione massonica completato nel 1894 per ospitare il tempio Masonic . Oltre agli altri palazzi ed edifici dell’ epoca, nel centro della città. ove Humphrey Gilbert rivendicò il territorio di Terranova alla colonia britannica, il Memorial del Newfoundland National War ricorda i caduti della prima guerra mondiale, salendo sul colle che domina la città di Signal Hill per commemorare il quarto centenario dell’ esplorazione di Caboto nel nel 1898 venne edificata la Cabot Tower resa celebre dagli esperimenti di Guglielmo Marconi , ove nel 1901 venne ricevuto il primo messaggio radio transatlantico inviato dalla Cornovaglia nella postazione costruita nella Tower da Marconi. Dal vecchio centro si estende la Metropolitan Area di St.John come la più popolata nel territorio fino all’ estremità orientale della penisola di Avalon con la città di Mount_Pearl sorta sul villaggio di Mount Cochrane fondato nel 1829 dall’ ufficiale della marina James Pearl e poi ribattezzato con il suo nome. Nel territorio si apre la baia di Conception incrociata da navigatori portoghesi all’ inizio del XVI secolo che la battezzarono Baía da Conceição, fondando una delle più antiche comunità di Terranova a St.Philip nota come Portugal Cove, nel secolo successivo vi vennero fondati centri britannici e dal 1610 divenne la base del pirata Peter Easton che da qui intercettava i vascelli spagnoli. Al largo della consta con i piccoli villaggi dalla penisola di Avalon emerge l’ isola di Bell dalle suggestive formazioni di arenaria ed ematite, fiorita nel XIX secolo con giacimenti minerari, popolata con due villaggi di pescatori fondati nel secolo precedente e a nord est nel 1890 da un altro villaggio si estese la cittadina di di Wabana. Continuando per la costa meridionale affacciata sul golfo del San Lorenzo, da Point Crewe si apre la grande baia di Fortune dal frastagliato litorale con le suggestive insenature di Long Harbour, Connaigre Bay, Belle Bay e Baie de l’Eau, poco al largo l’isola di Brunette e le altre più piccole di Sagona, St.John, Chapel,Pass Island, Petticoat eGreat Island. A sud ovest nella baia si allunga la penisola di Burin anch’essa con varie comunità e villaggi di pescatori che conservano l’atmosfera dei vecchi centri affacciati sulla suggestiva costa, per la Route 21 si giunge alla cittadina di Terrenceville e all’estremità meridionale dall’ antico villaggio di Grand Banc fondato da pescatori francesi nel 1640 è sorta l’altra cittadina di Grand_Bank. Dall’ Hermitage Bay nel golfo del San Lorenzo il litorale si estende nella baia di Espoir con varie comunità e villaggi di pescatori un tempo territorio dei nativi Miawpukek ove i discendenti sopravvivono nella riserva di Samiajij Miawpukek, proseguendo i villaggi di Cape Milltown e Morrisville, St.Joseph Cove, St.Veronica e il più grande di St.Alban, come altri nell’ isola devastati nel 2007 dal grande uragano Matthew. Sulla costa occidentale si stende il National Park di Gros Morne dominato dalla catena montuosa del Long Range che si allunga sul litorale per le magnifiche insenature nel fiordo del Brook_Pond occidentale tra le alte pareti rocciose scolpite da antichi ghiacciai. Un magnifico ambiente con foreste di conifere del genere Picea affacciate sulla costa assieme a quelle di abeti balsamici qui chiamati tuckamores , popolate da varie specie di uccelli tra i boschi, nelle paludi e sulla costa, oche, anatre e uccelli acquatici del genere anatidi. Oltre a roditori di vario genere, scoiattoli rossi chickaree qui endemici come le martore amercane martes e le lontre di fiume nordamericane otter che convivono lungo i corsi d’ acque e le lagune con i laboriosi castori canadesi, endemiche anche le candide lepri artiche e renne rangifer del grande nord note come caribù, mentre sono state reintrodotte grandi mandrie di alci. Tra i predatori diffuse le linci canadesi, le grandi volpi rosse nordamericane red fox e dal candido manto le volpi bianche polari arctic, oltre ai possenti orsi neri americani baribal . Nelle insenature sul litorale colonie comuni foche vitulina e le più grandi foche grige atlantiche del genere grypus, mentre poco al largo nuotano le maestose megattere che emergono soffiando nelle loro acrobazie marine, tra le altre balene pilot, le balenottere minori artiche della specie minke e le più grandi e diffuse del genere finback o rorqual chiamate balene fin. Continuando sulla costa occidentale si apre l’ampia baia di Islands dal frastagliato litorale con varie insenature nel territorio un tempo popolato dai nativi Qalipu di stirpe Mi’kmaq ove sfocia il Maqtukwek come chiamavano il fiume Humber, la costa venne raggiunta nel 1767 dalla rotta atlantica del capitano James Cook, come viene ricordato dal James Cook Historic Site sul colle di Crow che si erge ove da un vecchio villaggio venne fondato il centro di Curling nel XIX secolo poi esteso ad est in quella che è divenuta la città di Corner_Brook.Sul litorale più meridionale tra antichi rilievi vulcanici da un villaggio di pescatori si è estesa la cittadina di Marystown fiorita con i cantieri navali e all’estremità sud occidentale lo stretto di Cabot da Cape Ray a Cape North separa Terranova dall’ isola di Cape Breton che si allunga poco a nord ovest della Nova Scotia, nella costa affacciata sul’ omonimo canale un porto naturale chiamato Siinalk dai nativi Mi’kmaq all’inizio del XVII secolo divenne attracco per i vascelli baschi che la incrociavano a caccia di balene e poi villaggio di pescatori francesi che lo battezzarono Côte Française che si estese nel secolo successivo nella comunità di Port aux Basques, passato nel dominio britannico. Nel 1856 poco la largo venne deposto il primo cavo transatlantico del telegraph_cable, dal 1880 la via ai naviganti per l’ ingesso al golfo di San Lorenzo è indicata dal faro eretto nel vicino capo Ray e dal 1898 collegata con i traghetti ferroviari e poi con quelli della Marine Atlanticdivenendo uno dei principali accessi a Terranova, poco distante venne fondato il villaggio di Isle_aux_Morts raggiungibile lungo i percorsi costieri dell’ Harvey Trail e il Boat Cove Trail.La costa sud occidentale della penisola di Avalon era incrociata da pescatori baschi fin dall’inizio del XVI secoloche vi fondarono un centro menzionato dalle cronache come Plazençia, quando nel secolo successivo i francesi colonizzarono i territori costieri del Canada Atlantico e quello meridionale di Terranova ribattezzarono il vecchio centro Plaisance edificandovi l’omonimo forte di Plaisance nel 1662 quando ne fecero capitale del territorio nella baia ove il porto venne poi protetto dall’ altro forte Royal nel 1687 e sulla baia che separa la penisola di Avalon dal resto di Terranova il vicino forte di St.Louis nel 1691. Durante i conflitti coloniali la città al comando di Louis-Armand de Lom d’Arce Baron di Lahontan venne attaccata dai britannici che l’assediarono respinti nel 1692 con la prima battaglia di Placentia.. Nel 1711 una flotta della Royal Navy britannica comandata dall’ ammiraglio Walker tentò nuovamente di conquistarla, ma venne sbaragliata dai francesi, poi costretti a lasciare il territorio dopo il trattato di Utrecht del 1715 con la cessione della regione alla colonia britannica, trasferendo le guarnigioni nella possente fortezza di Louisbourg sorta nella vicina isola di Cape Breton. Dalla metà del XVIII secolo fino ai primi decenni del successivo la città si espande con l’arrivo di immigrati irlandesi con diversi quartieri che ancora conservano edifici dell’ epoca e durante la seconda guerra mondiale divenne base militare statunitense per le operazioni nel’Atlantico espandendosi ulteriormente nella città di Placentia come la si trova raccontando la sua storia dalle fortificazioni francesi e poi britanniche di Castle Hill sorte nella seconda metà del XVII secolo e l’inizio del successivo alla residenza O’Reilly edificata in stile vittoriano nel 1902 che ospita l’omonimo museo, continuando tra i quartieri ove affacciano altri edifici fino al frequentato porto di Argentia. Da qui si stende il suggestivo litorale adagiato nella baia di Placentia ove affacciano villaggi e comunità costiere fino all’ estremità orientale con quelle fondate da immigrati irlandesi a Cape_Shore, tra i vari Patrick’s Cove ribattezzato Angels_Cove fondato nella prima metà de XIX secolo come il villaggio di pescatori chiamato Little Barasway e li non distante St.Bride, Point Lance dalla lunga candida spiaggia nei pressi del più antico villaggio di Branch fondato alla fine del XVIII secolo, nella limitrofa baia di Trinity ove si apre l’ Insenatura di Southwest Arm, nel 1832 venne fondato il villaggio di Gooseberry. Continuando sul litorale ove si apre l’ atra baia di St.Mary ove dall’ omonimo Cape St.Mary, per proteggere la suggestiva costa popolata da colonie di uccelli marini, si apre l’ Ecological Reserve di St.Mary da dove raggiungere altri villaggi fondati da immigrati irlandesi che conservano la loro storia e le tradizioni Irish dei Newfoundlanders. All’ estremità meridionale di Terranova i traghetti della linea Marine attraverso lo stretto di Cabot collegano Port aux Basques e il porto di Argenta a quello di North Sydney nell’ isola di Cape Breton ove continuare l’ itinerario in Nova Scotia e il resto degli affascinanti territori che si stendono nella regione del Canada Atlantico.