
La storica capitale del New Mexico che conserva il suo fascino coloniale e le suggestioni del Far West
Quando i conquistadores nel XVI secolo si inoltrarono negli ignoti territori a nord del Virreinato de Nueva España dal Messico coloniale, trovarono gli antichi centri abbandonati, villaggi e Pueblos nel New Mexico in gran parte fondati dalla cultura degli Anasazi, antenati delle comunità tribali che gli spagnoli chiamarono nativi Pueblo del sud ovest.
Villla Real de Santa Fe
A nord est del territorio ove poi sorse la città di Albuquerque, i villaggi erano stati da tempo abbandonati quando nel 1540 fu raggiunto dalla lunga Expediciòn autorizzata dalla corona spagnola guidata da Francisco Vázquez de Coronado per esplorare la Tierra Incognita del nord alla ricerca di favolose ricchezze inseguendo la leggenda indigena delle Sette città d’oro di Cibola, incontrando sulla antichi villaggi e comunità di nativi non furono mai trovati mitici tesori, ma la spedizione di Coronado aprì la via all’avanzata coloniale. Seguirono altre spedizioni fino alla conquista guidata da Juan de Oñate che ne fu il primo governatore e nel 1598 fondò la prima capitale San Gabriel de Los Españoles nei pressi dell’ antico pueblo di Ohkay Owingeh che fu ribattezzato San Juan, una decina di anni dopo nel 1609 il successore al governo coloniale della regione Pedro de Peralta ribattezzò Villa Real de la Santa Fe di San Francisco de Asís un centro fondato dal colono Juan Martinez de Montoya che divenne la nuova capitale del Nuevo México, come fu chiamata la provincia più settentrionale della Nueva España che dominava un vasto territorio dal Messico coloniale. All’ inizio del XVII secolo con l’arrivo di religiosi e francescani cominciarono ad essere edificate le Misiones adoperando il lavoro forzato dei nativi a volte sui resti di antichi pueblos e kiva cerimoniali nel territorio colonizzato del Nuevo Mèxico inizialmente accolte dalle comunità, ma ben presto hanno cercato di convertirli forzatamente obbligando ad abbandonare le antiche tradizioni, mentre i funzionari instauravano un duro dominio provocando conflitti fino alla grande Rivolta Pueblo del 1680. Come negli altri centri gli insorti presero la Villa Real de la Santa Fe devastandola e distruggendo gran parte degli edifici, occupando la città e il resto del territorio fino al fino al 1692, quando Diego de Vargas riconquistò la regione. Per i conflitti con i Comanche delle praterie da nord e per arginare le continue incursioni dei predoni Apache, il governo coloniale spagnolo riuscì ad ottenere un’ alleanza con le varie comunità dei nativi Pueblo nella regione attenuando il duro dominio precedente e l’intolleranza religiosa missionaria per una convivenza più pacifica. Nel 1777 la provincia entrò a far parte della Comandancia General de las Provincias Internas del Norte sotto la giurisdizione territoriale coloniale della Audencia Real di Guadalajara con Santa Fe capitale locale che prosperò estendendosi con nuovi edifici, ma rimanendo chiusa ai commerci stranieri. Quando il Messico si rese indipendente dalla colonia spagnola nel 1821, come Santa Fe de Nuevo México continuò ad essere capitale della provincia settentrionale attirando mercanti stranieri e nordamericani, tra essi William Becknell aprì il lungo percorso che collegava il lontano Missouri alla città divenuto il Santa Fe Trail. Nel 1836 nella limitrofa provincia messicana settentrionale, con quella che fu definita Texas Revolution combattuta dai coloni nordamericani per l’ indipendenza, venne proclamata la Repubblica del Texas che contese anche un vasto territorio a nord ovest est del Rio Bravo del Norte o Rio Grande. Nel 1837 i coloni nordamericani del Nuevo Mexico si ribellarono al governatore Pérez, che rimase ucciso durante gli scontri dell’ insurrezione nota come la rivolta di Chimayò, occupando brevemente Santa Fe fino ad essere sconfitti. Poco dopo nel 1841 i texani dal loro stato indipendente organizzarono una spedizione nota come la Santa Fe expedition per riaffermare le pretese territoriali cercando di assicurarsi il tratto finale meridionale sul lungo percorso commerciale del Santa Fe Trail, ma il tentativo fallì e i texani furono catturati dall’ esercito messicano.
Santa Fe Far west
Nel 1845, con l’annessione della Repubblica del Texas agli Stati Uniti, anche parte del territorio conteso fu preso nei domini statunitensi e l’anno dopo divenne una delle cause scatenanti la guerra tra Usa e Messico, nel 1846 il Nuevo Mexico fu invaso dalle truppe guidate dal generale Kearny occupando Santa Fe e alla fine del conflitto nel 1848 dopo la sconfitta messicana, assieme ai vecchi territori coloniali del sud ovest, con il trattato di Guadalupe Hidalgo anche l’antica Provincia di Santa Fe con la capitale e l’ intera regione del New Mexico passò nel dominio statunitense assieme a quella della limitrofa Arizona e più ad ovest l’ intero territorio della California. Come gli altri annessi in quel periodo dopo la sua acquisizione dal 1850, rimase l’ indipendente Territory del New Mexico fino al suo ingresso come stato dell’Unione nel 1921, vi fu nominato il vescovo Lamy che dal 1851 diffuse i cattolicesimo nella regione e nella capitale fece edificare la cattedrale di San Francisco nel 1869. Durante la guerra civile per la secessione tra Stati confederati e l’ Unione in New Mexico nel 1862 Santa Fe fu occupata dal generale confederato Sibley per alcuni giorni , prima di ritirarsi dopo la sconfitta tra i vicini monti Sangre de Cristo nella battaglia di Glorieta. Anche il territorio di Santa Fe fu preda delle incursioni Apache o nemici, come vennero chiamati dai nativi del sud ovest Pueblo, guerrieri e razziatori divisi in grandi tribù e bande di guerrieri che si imposero nella regione e sdalla metà del XIX secolo, mentre infuriavano le Guerre Navajo tra l’ Arizona e il New Mexico, si scatenarono le altre lunghe Apache war, in anni di guerriglia sconfiggendo in vari scontri il poderoso esercito americano. Il grande protagonista della resistenza di questo popolo e di tutte le lunghe guerre Apache fu il leggendario condottiero ,divenuto implacabile nemico dei messicani dopo lo sterminio della famiglia e il suo villaggio nel 1851 che lo chiamarono Geronimo. Dopo aver combattuto valorosamente per oltre venticinque anni, l’ indomito Geronimo rimase con un pugno di guerrieri costretto alla resa nel 1886 all’ armata del generale Miles e deportato. Intanto la città si era estesa anche con l’arrivo del telegrafo nel 1868, doveva essere una sosta dell’ Atsf Railway come era anche nota la ferrovia Atchison, Topeka and Santa Fe nel 1880, ma fu deciso di farne il centro poco a sud nel villaggio di Lamy ove sorse la stazione, nel 1886 la ferrovia Drgw o Denver and Rio Grande Western Railroad vi estese la sua linea nella Santa Fe Branch chimata Chili Line. Nel frattempo la città e il suo territorio divenne crocevia di traffici e commerci attirando anche avventurieri d’ ogni risma come nel vicino Far West dell’ Arizona, divenendo il teatro di quell’ epoca. Nel 1878 i conflitti tra allevatori e le faide nella contea di Lincoln, che vide le gesta di Henry McCart noto come il famoso Billy the Kid e il pistolero prima amico e poi rivale quando divenne sceriffo che l’ uccise Pat_Garrett, mentre nel territorio attraversato dalla ferrovia imperversò i rapinatore Tom Edward Ketchum detto Black Jack e i vari assalti al treno della banda venuta dal Wyoming nota come la Hole Wall, tra le varie anche qualche rapina dell’ altra celebre banda Wild Bunch di Butch Cassidy e il compagno Sundance Kid. Per la violenza dilagante e la corruzione delle amministrazioni con la presidenza di Rutherford B. Hayes venne nominato governatore Lew Wallace, noto per le sue impresa da generale durante la guerra civile, tanto temuto da essere minacciato dal famigerato Billy the Kid, ma da Santa Fe riportò l’ ordine in tutto il territorio.
Santa Fe Revival
All’inizio del XX secolo la città iniziò a decadere, ma iniziò come centro culturale con l’ School for Advanced Research o Sar School fondata come School for American Archaeology nel 1907 dall’archeologo Edgar L.Hewett, vi giunsero, artisti, scrittori e studiosi della cultura nativa fondando la prima Sfis o Santa Fe Indian School e nel 1917 venne inaugurato l’ Art Museum divenuto il New Mexico Museum of Art, assieme ad altri intellettuali la città accolse l’aviatrice Rose Dugan e Vera Blumenthal che si adoperarono per le donne indigene nel loro artigianato e la ceramica, poi con la fondazione della Southwestern Association for Indian Arts è nato l’ Indian market annuale. Come gran parte delle città coloniali spagnole, anche la Villa Real de Santa Fe fu edificata sulla base delle Leyes Indias stabilite dal sovrano Filippo II nel 1573 attorno ad una piazza centrale e qui a Santa Fe dalla sua prima fondazione nel 1610 la Plaza rimane il cuore della città ove a nord affaccia il più antico edificio amministrativo nordamericano con il Palazzo dei Governatori anch’ esso edificato nel 1610 come Palacio de los Gobernadores, mentre a est all’ inizio del XVIII secolo si trovava la vecchia chiesa La Parroquia ricostruita dal 1869 con la cattedrale di San Francisco. Dall’ epoca della fondazione la storia della città è raccontata dalla Santa Fe City come la si trova, con le antiche piazze e vie ove affacciano gli edifici coloniali dei vari siti storici nei vecchi quartieri dall’ atmosfera tradizionale che continua in quelli più recenti tra storia e cultura della città. Inoltrandosi nel vecchio centro di Santa Fe, dalla storica Plaza diramano le vie con gli edifici più antichi dei quartieri che sorsero nel distretto Historic, tra le centrali Washington e Lincoln Avenue si erge il palazzo Governors fatto edificare in adobe nel 1610 come il primo Palacio de los Gobernadores della colonia spagnola dal governatore del Nuevo Mexico Pedro de Peralta e dall’ epoca è sempre occupato da amministrazioni come il più antico edificio pubblico statunitense. Nella vicina Cathedral Place affaccia l’ impomente Basilica San Francisco d’Asis nota anche come la cattedrale di San Francisco , edificata nella seconda metà dl XIX secolo, quando a Santa Fe giunse l’ arcivescovo Lamy, ove era la La Parroquia costruita all’inizio del XVIII precedente su una più antica chiesa seicentesca distrutta durante la Rivolta Pueblo del 1680. Dello stesso periodo l’adiacente cappella di Loretto in stile neogotico rinascimentale completata nel 1878 ispirata alla Sainte Chapelle di Parigi, dimora delle le suore del Loretto fondatrici di una scuola in città 1853. Secondo la leggenda nella cappella di Loretto San Giuseppe ispirò la costruzione della scala a chiocciola ritenuta miracolosa e nota come la scala Santa Fe che divenne meta di pellegrinaggi ed ancora non è raro trovarvi fedeli nativi e ispanici che vi si recano per chiedere intercessioni alla scala miracolosa. Proseguendo per la Alto Street si trova l’ austero e basso palazzo in adobe Donaciano costruito nel 1832, noto come la Donaciano Vigil House, residenza del primo governatore messicano Vigil dopo l’ indipendenza del Nuevo Mexico. Sul lato meridionale del river che attraversa il vecchio centro, all’ angolo dell’ Old Santa Fe Trail e la East De Vargas Street si trova l’ Historic District del barrio De Analco con i sette più antichi edifici popolari, qui alla fondazione della città nel 1610 sorse una delle più antiche chiese nordamericane con la missione di San Miguel terminata nel 1626, fu danneggiata durante la Rivolta Pueblo del 1680 e restaurata trent’ anni dopo. Nell’angolo nord est per la De Vargas Street su antichi edifici di un pueblo fondato nel XIII secolo fu fondata la Casa Antigua nel 1620 nota come la De Vargas Street House in adobe a due piani. Sulla via dell’ Old Santa Fe trail l’ edificio circolare del Roundhouse rappresenta il simbolo solare dei nativi Zia, dal 1966 ospita il Campidoglio del New Mexico con il Senato e gli uffici del governatore, proseguendo da qui tra il Paseo de Peralta, le vie Houghton e Don Cubero, si stende il quartiere residenziale di Don Gaspar sorto nel XIX secolo con edifici in adobe ed esteso nel successivo in stile Pueblo Revival. Su un colle a nord est del centro i resti di Fort Marcy fondato nel 1846 dopo la guerra tra Usa e Messico per proteggere la città conquistata, tornando si trova Santuario de Nuestra Señora de Guadalupe edificato alla fine del XVIII secolo con davanti la venerata statua della Madonna di Guadalupe, all’ interno la cappella con il museo di arte sacra ed uscendo dal centro storico vecchio deposito con la stazione di Rail Runner ove dalla fine del XIX secolo all’ inizio del XX si incrociavano le ferrovie di Santa Fe nel centro di Railyard. Dalla Plaza de Santa Fe diramano i più antichi quartieri con gli edifici in adobe affacciati su vie e stretti vicoli verso i campi agricoli, ma con l’ espansione della città nel XIX secolo ne sorsero in stili diversi dall’ originale e per preservarne l’ antico aspetto coloniale dal 1912 si impose ad ogni nuovo edificio lo stile Pueblo Revival che mantiene l’ architettura tradizionale in mattoni adobe con le travi di legno a vista che sostengono le mura vigas simili agli antichi pueblos. Nel 1926 venne istituita la Old Santa Fe Association poi divenuta la fondazione Historic Santa Fe per il patrimonio culturale e storico della città, oltre a preservare gli edifici dell’ antico centro e quelli sorti in stile Pueblo Revival dall’ inizio del XX secolo. Tra i vari sulla San Francisco Street il tempio massonico di Scottish Rite o Santa Fe Lodge of Perfection edificato in stile pueblo e moresco nel 1912, ove erano antiche locande seicentesche venne aperto l’ hotel La Fonda poi ricostruito nel 1920 in revival pueblo, come la chiesa di Cristo Rey del 1939 che ospita la settecentesca ricca pala scolpita del Reredos raffigurante la venerata Nuestra Señora de la Luz, mentre sul percorso del Santa Fe Trail si trova il più grande edificio in adobe nordamericano che ospita il National Park Service Region III o Nps III edificato sempre in stile tradizionale nel 1937. Gran parte dei vari Museum di Santa Fe si trovano vicino alla Plaza Central, dopo essere stato a lungo ospitato nell’antico Governos Palace, nella vicina Lincoln Avenue si trova l’ edificio dell’History Museum aperto nel 2009, sulla West Palace Avenue il New Mexico Museum of Art con collezioni di arte moderna e contemporanea del sudovest, mentre nel vecchio edificio postale in stile Pueblo è ospitato l’ Institute of American Indian Arts o Iaia di arte contemporanea dei nativi americani con la vasta collezione della National Collection of Contemporary Indian Art. In Johnson Street il ìmuseo O’Keeffe dedicato all’ eredità aristica contemporanea di Georgia O’Keeffe e altri, sul Paseo de Peralta l’edificio che ospita arte contemporanea del Site, diversi altri si trovano nella zona di Museum Hil, come il Museum of Indian Arts and Culture del Native Art con il Laboratory of Anthropology su storia, arte e cultura dei nativi americani con vaste esposizioni, come quello che si trova sul Camino Lejo nel Museum of the Indian Indian di Wheelwright, mentre all’ arte popolare proveniente dal resto de mondo è dedicato l’ International Museum di Folk Art. Dai quartieri, edifici, luoghi storici e musei della vecchia e più recente Santa Fe city, la città si apre anche con le sue tradizioni, cerimonie e le suggestive Fiestas tenute a metà settembre dal 1712 per celebrare la riconquista spagnola della regione e la città ad opera di Diego de Vargas. Iniziano con la processione che reca la statua lignea di Nuestra señora de la Conquista o la Conquistadora dalla Cattedrale alla Cappella del Rosario per poi essere riportata la settimana dopo a ricordare il voto di Vargas alla Madonna per riconquistare la città. Segue il raduno con la cerimonia per bruciare la grande marionetta del Zozobra o il Viejo hombre de l’ Oscuridad, lo spettro malefico che simboleggia le difficoltà dell’anno passato e che rinasce ad insidiare la città e distruggere ogni speranza, esorcizzato con il rogo di Zozobra. Nei successivi tre giorni di festa si celebra la rievocazione del ritorno di Don Diego de Vargas e poi sfilate di animali tra le vie che convergono nella Plaza animata da mercati e bancarelle con la musica delle bande messicane dei mariachi per concludere con una processione a lume di candela sulla Cruz de los mártirese la messa solenne nella cattedrale di San Francisco. Alle controverse celebrazioni coloniali il secondo lunedì di ottobre segue la Fiesta nativa nella Giornata dei Popoli Indigeni di Santa Fe per esprimerne le tradizioni, storia e cultura e all’ inizio del mese successivo come nella tradizione messicana si celebra il giorno dei Muertos.
Lasciata la città sulle vie che diramano dal vecchio percorso del Santa_Fe_Trail, si raggiungono vari centri sorti in epoca coloniale e i più antichi nativi, come il sito protetto dal National Monument di Bandelier e verso sud est ad una trentina di chilometri nella valle del fiume omonimo l’ altro grande sito di Pecos. Nel non distante centro coloniale di Chimayo, dall’ inizio del XIX secolo giungono fedeli e pellegrini nell’ omonimo e venerato Santuario e su altri percorsi Santa Fe rimane centro di un vasto territorio ove si trovano tra i più affascinanti Pueblos del New Mexico.