India

Karnataka

Storia Karnataka

A  sud del Maharashtra  e lungo la costa che scende  da Goa, si stende il vasto territorio che fin dal II millennio a.C., dalle relazioni con Lothal in Gujarat  fondato dalla civiltà dell’ Indo, ha sempre ha collegato la regione centrale  indiana con la meridionale nella lunga storia del Karnataka, rimase conteso fino ad entrare nei domini dell’ impero Maurya dal III secolo a.C. poi  vi si estese quello della dinastia Satavahana . Dopo il suo declino iniziò  la storia medioevale del Karnataka alla fine del IV secolo con il regno della dinastia Kadamba si rese indipendente a nord mentre  il resto fu nell’altro regno dinastico Ganga occidentale. Dall’epoca sorsero i  santuari induisti nello stile Vesara, dall’ inizio del VII secolo al X vi si estese il regno  della dinastia Rashtrakuta dalla raffinata cultura che oltre ad edificare centri e santuari  perfezionò la lingua Kannada divenuto l’ idioma unificante nella regione con la scrittura Kannad . Fino al XIII secolo fu nel vasto impero Chalukya occidentale, fondando i vari centri con i templi induisti nel sontuoso stile  Badami, con il suo declino dal Deccan si impose il regno della dinastia Kalyani , mentre gran  parte del Karnataka entrò nei domini dell’ impero Hoysala fino al XIV secolo per un lungo periodo di fiorente cultura espressa dal raffinato  stile Hoysala nei monumentali e decorati templi. Nel XIV secolo  l’  impero Vijayanagara dominò le regioni meridionali fino al XVII respingendo i tentativi di invasione islamica dai sultanati del Deccan mantenendo l’ antica cultura induista che ha lasciato i suoi monumentali resti nel vasto sito di Hampi, mentre  edificava nuovi maestosi santuari nel raffinato stile Vijayanagara. Dalla metà del XIV secolo si estese il sultanato di  Bahmani  in conflitto con l’ impero induista e nel suo territorio sorsero nuovi centri con palazzi, mausolei in stile indo islamico, diviso poi nei cinque sultanati del Deccan che coalizzati invasero parte del  Vijayanagara nel 1565. La dinastia induista Wadiya alla fine del XIV secolo a sud fondò il regno di  Mysore fiorito nei successivi e dal 1767  in conflitto con l’ espansione britannica nelle quattro guerre Anglo-Mysore concluse nel 1799, mentre dal 1785 per due anni  vi fu la guerra con il Maratha, poi nel XIX secolo principato protettorato della colonia britannica. Nella sua storia ha modellato la società del Mysore fondata sulle antiche consuetudini poi mutate per l’ influenza  britannica, portando a diritti sociali dal XIX secolo. Depositario della sincretica cultura del Mysore fondata sull’ induismo, influenze islamiche ed europee, espressa dalla musica e la  letteratura in lingua Kannada, oltre varie forme artistiche e la grande architettura Mysore dal XVIII secolo si è poi tradotta in un sincretismo tra i più antichi stili Hindu, modelli islamico ed europeo nei centri ed edifici religiosi del  Mysore, all’ indipendenza indiana aderì con il nuovo stato  di Mysore, e nel 1956 entrò nell’ unificazione del  Karnataka con i territori popolati dai Kannada , divenendo poi dal 1973 l’ omonimo stato del  Karnataka.

Parchi e riserve

Il territorio del  Karnataka si stende  lungo la costa occidentale per il vasto  altopiano del Deccan ove si allunga la catena occidentale dei Ghati, la regione più settentrionale dell’ Uttara  è in parte distesa tra le  praterie e  foreste spinose del  Deccan,  popolate dalla ricca ed  endemica  Fauna con l’ ambiente  che continua a sud est per la divisione di Bangalore. Tra i Ghati occidentali e il Mar Arabico si allunga la  fascia costiera del Karavali verso lo storico  territorio meridionale  del Nadu con ad est le pianure percorse da vari fiumi del Bayaluseeme. Parte del variegato territorio è protetto dalle riserve e parchi nazionali del Karnataka dalla ricca fauna endemica, trecento diverse  specie di uccelli stanziali, migratori e rapaci e  le numerose  di  rettili, assieme a gran parte dalle specie indiane di  mammiferi di ogni dimensione. Per dalla catena dei Ghati  ove i si si allunga quella dei monti Nilgiri  si stende la vasta area protetta della biosfera Nilgiri  per la sua ricchezza e varietà ambientale dichiarata patrimonio Unesco,  tra rilievi, vallate, fiumi  e  foreste dalla ricca e variegata  Flora con oltre tremila specie e le numerose della ricca fauna del  Nilgiri . Nella regione costiera settentrionale  dell’ Uttara Kannada verso i Ghati si trova il  parco nazionale di Anshi,  dal territorio che continua nella vicina riserva di  Dandeli_ con   una ricca varietà di flora, oltre rettili varie specie di uccelli e mammiferi . Nel distretto di Chikmagalur si continua ove si  allunga la catena dei monti  Kudremukh, tra foreste percorse da fiumi e suggestive cascate si stende il parco nazionale di Kudremukh  che ospita duecento specie di uccelli,  una gran  varietà di mammiferi  oltre elefanti, leopardi e tigri. Tra i distretti di Bengalore e  Ramanagar il territorio è protetto dal parco nazionale del  Bannerghatta, anch’ esso popolato dalle varie specie  di uccelli e mammiferi, oltre leopardi e tigri. Nel più meridionale distretto di Chamarajanagar si stende il parco nazionale di Bandipur  tra colli, falesie ed  altopiani anch’ esso popolato dalla ricca Fauna simile agli altri parchi. Non distante  si entra nel  limitrofo distretto  Kodagu ove  il territorio continua  nell’altro grande  parco nazionale Nagarhole  tra colli vallate, fiumi  e cascate che ospita la ricca fauna del Nagarhole , parte del più vasto territorio protetto dell ‘India meridionale assieme al Bandipur e il  parco Mudumalai nel limitrofo Tamil Nadu. L’ ambiente è protetto anche dalle varie riserve del  Karnataka nei suggestivi territori  dalla ricca flora e fauna endemiche,  oltre quelle che ospitano le centinaia di specie dell’ Avifauna nella regione, tra le altre per il Chamarajanagar si trova quella dei colli Biligiriranga , verso il limitrofo Shimoga la riserva di  Bhadra. Nel nord orientale distretto  Ballari per l’ orso bradipo la riserva Daroji con anche altre varie specie di mammiferi, così come nella riserva Ranibennur creata per l’antilope blackbuck e lungo il corso del fiume tra suggestive cascate la riserva dello Sharavath, per la regione costiera centrale la riserva  Mookambika, proseguendo nel territorio l’altra riserva Someshwara, nella regione  più meridionale  prende nome dal fiume  la riserva  del Cauvery.

Popoli e culture

Lo stato è diviso nei  trentuno distretti del Karnataka compresi nelle quattro grandi divisioni amministrative del Belagavi  nord occidentale con  ad est  la  divisione Gulbarga, la centro meridionale e più popolata  divisione  di Bangalore verso l’ altopiano del Deccan e la meridionale di  Mysore. Un variegato territorio dalla lunga storia con centri e città sorti con le varie etnie del Karnataka, la più antica che ha popolato la regione è quella dei Kannada  di stirpe dravidica , protagonista  della sua storia e cultura e ne rimane la più numerosa,  dal popolo Tulu  prende nome la regione costiera centro settentrionale del  Tulu_Nadu e sempre sulla la costa a nord il territorio del  Konkan dalla popolazione di  antica stirpe indoariana dei Konkani diffusi nel Maharashtra, diverse comunità induiste  Marathi anch’ esse di origine indoariana,  quelle di agricoltori Kodava di antica cultura e lingua indigena popolano il territorio più interno disteso  per il distretto di  Kodagu. Originari dell’ omonima regione le comunità islamiche dei Deccani, diffuso anche nelle regioni limitrofe  meridionali il popolo  Telugu di stirpe dravidica assieme a diverse  comunità Tamil. La gran parte della popolazione è legata all’ Induismo  sulle antiche tradizioni delle varie scuole del  Vedanta, modellandone cultura e società, lasciando i grandi templi del Karnataka nei diversi stili, influenzato poi dalla tradizione ascetica Bhakti tra il XV e il XVII secolo. Con l’ impero Maurya dal III secolo a.C. iniziò a diffondersi il  Jainismo e sorsero i vari templi con santuari nel locale stile Jain , dal VI secolo d.C. per tutto il medioevo fino al XVII culla del jainismo  fu la regione settentrionale del  Karnataka ove vi era stata  fu anche una notevole diffusione del  Buddismo. Con  i mercanti arabi per il commercio delle spezie, dal VII secolo sorsero le prime comunità islamiche  e nel medioevo vi fu l’espansione del sultanato  Bahmani, seguito dal sultanato Bijapur della dinastia Adilshahi, edificando centri, mausolei e moschee nel monumentale  stile indo islamico del  Karnataka e dall’ epoca rimangono le comunità musulmane nella regione settentrionale. Dal XVI secolo i portoghesi della vicina colonia di  Goa portarono il cristianesimo rimasto tra le comunità della costa e a Bangalore ove si trova il più antico centro nella basilica di St.Mary . Nella sua lunga storia le religioni del Karnataka e le tradizioni popolari hanno in gran parte influenzato  la varietà di arte e cultura Karnataka con le sue varie forme anche  della tradizionale musica Karnatica che  accompagna i canti e le varie danze Kunitha negli  eventi  e le grandi feste cerimoniali, sempre presenti  anche nelle rappresentazioni teatrali del Yakshagana, così come quelle delle  marionette Togalu. Musica e danze rituali accompagnano le grandi cerimonie induiste,  tra le varie  quelle annuali  nel Karaga di Bangalore  con al centro l’ antico e venerato  tempio Dharmaraya, la mitica vittoria di Durga sul demone  Mahishasura è celebrata nel Dasara di Mysore per dieci giorni tra settembre ed ottobre con varie cerimonie e la  processione Jumboo Savari. Consacrato a  Parvati il Gowri Habba  celebrato dalle donne per i matrimoni con offerte, bagni rituali, processioni, canti e danze.  Appena terminate per altri dieci giorni  seguono le cerimonie del  Chaturthi di Ganesh per la nascita della divinità che culmina nella processione con la sue figure in argilla  immerse nelle acque per farle dissolvere e farne tornare  lo spirito alla dimora celeste. A primavera il  Navami celebra la discesa di Vishnu con le offerte puja, le ritualità bhajan e kirtan, recitando le gesta del Ramayana, le processioni Rath-yatras e le celebrazioni Kalyanotsavam, in aprile IL Samvatsarādi per il capodanno induista Ugadi, nelle campagne la festa del raccolto Sankranti consacrata alla divinità solare Surya.  Nella regione costiera del Tulu_Nadu è diffuso il culto del cobra associato al potere, celebrato nelle cerimonie del Nagaradhane nei santuari dei sacri boschi Nagabana con i rituali Aashleshabal e i Nagamandala  per l’unione divina di serpenti officiato ai due sacerdoti  Patri e Nagakannika.

Architettura Karnakata

Rimane il grande patrimonio culturale dell’ architettura  Karnataka  espressa nei secoli  dai vari stili  tra centri, città, palazzi e templi,  durante la dinastia  Kadamba dal IV secolo d.C. al successivo gran parte degli edifici e templi sorsero nel suo stile Kadamba, mentre nel resto del territorio  si impose lo stile  del Ganga occidentale. Da quando ne divenne vassallo  fino alla metà del VI secolo sorsero altri santuari ispirati dallo stile Pallava con il passaggio dagli edifici rupestri ai grandi  in pietra decorati nello stile Dravida locale dai monumentali santuari  induisti con alcuni jainisti  ispirati alla  grande architettura Dravidica diffusa nelle regioni indiane meridionali. Con l’ estensione dell’ impero Chalukya occidentale, dall’ XI secolo vi fu un’ evoluzione  nei templi e decorazioni nel nuovo stile  Kalyani , consacrati allo Shivaismo e Vaishnava  induista oltre il Jainismo, come capolavori della grande architettura Chalukya . Ispirata anche ad altri stili ha lasciato  i più monumentali templi di Pattadakal ove sorgeva la capitale  e i suggestivi santuari  rupestri nelle grotte di Badami , verso la sponda del lago Agasthya  i monumentali templi di Bhutanatha e ove sorgeva l’ antica Aryapura  i grandi santuari  induisti e jainisti nel sito di  Aihole. Tra l’XI e il XIV secolo entrò nei domini dell’ impero  che edificò i suoi templi nel proprio stile Hoysala dalla ricche decorazioni e raffinate sculture, in gran parte concentrati  nel territorio di Belur ove sorgeva la capitale, altri santuari  nella città di  Halebidu e dintorni. Dal XIV al XVI secolo  fu nel potente impero Vijayanagara edificando nuovi santuari nel suo stile  Vijayanagara, che ha lasciato nella loro imponenza dalle ricche decorazioni  i vari templi induisti e jainisti del Karnataka, oltre i più maestosi  e dichiarati patrimonio culturale  Unesco tra i resti dell’ antica capitale nel vasto sito di Hampi. All’ inizio del XVII  secolo si rese indipendente il regno di Mysore edificando i suoi centri, palazzi, mausolei in una sintesi delle  architetture induista e indo islamica nel proprio stile di Mysore con l’aggiunta del gotico europeo durante il dominio coloniale britannico. Oltre il suggestivo territorio tra parchi e riserve, il patrimonio culturale del Karnataka  si può riscoprire per un affascinante itinerario attraverso tradizioni e cerimonie, antichi  centri e città, monumentali santuari che ne hanno percorso la storia.

Vijayanagara

Dal Maharashtra si entra nella regione settentrionale del  Karnataka ove  si stende lo  storico distretto di Bagalkote, alla confluenza dei fiumi Malaprabha e Krishna, si trova il grande centro di pellegrinaggi Kudalasangama dal venerato santuario per la dottrina induista del Lingayat, consacrato a Shiva vi si erge il più antico  tempio di Sangamanatha, il mausoleo  Aikya Mantapa con il sepolcro del fondatore Basavanna, dal simile stile l’  Anubhava Mantapa con gli adiacenti templi  Basaveshwara e Basavamantapa. Parte del territorio è attraversato dal  fiume Tungabhadra e i suoi affluenti  nella storica regione  ove dal XIV secolo per i  quattro successivi  si estese l’ impero   Vijayanagara edificando centri, santuari e templi, su una sponda del fiume sorse la sua capitale che ne prese nome come la città di Vijayanagara , ne rimangono i resti al centro di uno dei territori più ricchi di arte e cultura nel Karnataka dai i palazzi e templi edificati  nel  monumentale e decorato stile Vijayanagara che si sono aggiunti ai precedenti sorti durante il periodo dell’ impero Chalukya occidentale. Sulla sponda settentrionale del Tungabhadra, dall’ antico centro preistorico  di Onake Kindi,  sorse la mitica città di Kishkindha  fiorita nel IV secolo che ha lasciato  i suoi  resti nel sito di  Anegundi con la fortezza, il tempio  rupestre di  Ganesha e quello consacrato a Durga verso il santuario del  sacro lago  Pampa.

Hampi

Poco distante si stende il vasto sito di Hampi ove sorgeva l’ antica città fondata su un centro del II secolo a.C., fiorita nel medioevo e nel XIV secolo altra capitale  dell’ impero  Vijayanagara che ha lasciato monumentali edifici e templi dichiarati patrimonio culturale Unesco. Sotto il colle Hemakuta si erge il  santuario  di Virupaksha con i più antichi templi consacrati a Shiva e Durga dell’ XI secolo e gli altri edifici,  poco a sud  all’ inizio del XVI secolo venne edificato il tempio di Krishna con gli adiacenti santuari di Shiva e Narasimha, sul colle di  Hemakuta tra portali , padiglioni e cisterne  si trovano una trentina di templi di minori risalenti a varie epoche fino al primo periodo Vijayanagara dai vari stili. Sempre sull’ Hemakuta   assieme ai i vari templi induisti  ne sorgono alcuni  Jain_ tra essi,  consacrato a Kunthunath venerato come maestro  Tirthankara,  nel XIV secolo fu edificato il Ganigitti e sull’ altro vicino colle Gandhamadana nel diverso stile Kadamba il santuario di  Narasimha_. Ad est  all’inizio del  XVI secolo risale   il tempio di  Achyutaraya tra gli edifici del vecchio mercato che continuano poco a nord verso le sponde del Tungabhadra ove si trova il più sontuoso tempio  Vitthala dalle raffinate decorazioni,  lungo il fiume con il ghat per i bagni rituali  tra gli altri il santuario Kodandarama, da dove sulla sponda meridionale si trovano altri  templi , non distante oltre gli antichi canali il recinto con gli edifici reali che ospitavano le stalle degli elefanti Gajashala. Circondati da un recinto su una piattaforma  gli edifici reali del Mahanavami attorno la sala delle udienze Dasara, per il quartiere occidentale  il tempio Hazara  e poco fuori all’inizio del XVI secolo sorse il Pattabhirama  con il tempio di Rama.

Badami

Seguendo il corso  del Ghataprabha  dalla città di Bagalkot si raggiungono gli altri storici centri del territorio che fu centro della dinastia Chalukya dal  VI al XII secolo con la prima capitale nella città di  Badami lasciando  i suoi  monumentali resti nella grande architettura Chalukya. Consacrati all’ induismo e jainismo i suggestivi templi rupestri scavati nelle grotte di Badami dai cortili con pilastri si accede alle ampie sale dalle colonne decorate fino al più profondo santuario nella roccia con la  prima grotta di Shiva dal santuario mirabilmente scavato con la centro la sua raffigurazione  dalle molte braccia scolpita nella posa della danza  Tandava.  Poco sopra per un gradinata  la seconda a grotta di Vishnu  dalla veranda con quattro pilastri incisi e  figure di guardiani  dvarapala scolpiti, all’interno tra le varie decorazioni e rilievi il più grande di Vishnu nella sua manifestazione Trivikrama e la raffigurazione di Bhuvaraha. Più in alto la terza grotta con il tempio Vaishnava  splendidamente decorato da incisioni, rilievi e statue, le pareti e il soffitto dipinti  nello stile Chitra medioevale. Quasi adiacente la quarta grotta con il tempio jainista di Mahavira  ove troneggia la sua immagine sul trono di leoni tra i pilastri decorati come le pareti tra rilievi, statue ed incisioni dei venerati Bahubal, Parshvanatha e Mahavira, mentre dai quattro principali diramano gli altri templi nelle varie grotte di Badami.

Pattadakal

Poco distante rimangono come altri  capolavori dell’ arte Chalukya i monumentali  nove templi di Pattadakal  edificati dal VII secolo sulla sponda occidentale del fiume Mallaprabha  dichiarati patrimonio culturale Unesco, all’ epoca della fondazione risale  Il più antico Sangameshwara con le pareti esterne finemente scolpite  e gli interni decorati, al secolo successivo il Virupaksha dal sontuoso portale con grandi pilastri, sul vasto quadrilatero affacciano i piccoli  santuari, al centro la grande sala con sedici colonne decorate dalle mitiche storie  dei Purana.  Dello stesso periodo il Mallikarjuna nel simile stile dalle pareti  con incisioni sulle storie del Ramayana e del Mahabharata, al VIII secolo risale il tempio Galaganatha con un shikhara e il santuario di Shiva  con il linga nero, dietro il più piccolo Jambulinga dal shikhara curvilineo e pareti esterne scolpite con le figure di Vishnu, Ardhanarishwara e Lakulisha, dal simile stile il Kadasidde  con il portale scolpito dalle figure di  Shiva e Parvati seduti su un Nandi, affiancati da Brahma e Vishnu. Il shikhara curvilineo si ritrova anche nel Vishwanatha dal soffitto decorato con figure di Shiva, Parvati e la divinità vedica  Skanda  tra  I guardiani  Dikpālaka. Il più distante  Papanatha  nella combinazione di stili Dravida e Nagara,  fuori dal sito il tempio  jainista  Narayana dall’ ingresso con grandi statue del IX secolo nel monumentale e decorato stile Rashtrakuta.

Aihole

Vicino a Badami sorgeva l’ antica Aryapura che ha lasciato i resti nel sito di Aihole con santuari induisti, jainisti e buddisti sorti dal  VI secolo  al XII, in gran parte nel monumentale e decorato stile Aihole, tra gli altri il più maestoso tempio di   Durga dalla  pianta simile al chaitya buddista, un alto adisthana  decorato e un shikhara curvilineo, il  corridoio colonnato avvolge il santuario con rilievi ed incisioni.  Vicino  i templi di Ambigergudi  in  stile Chalukya, poco a nord est al VI secolo risale il tempio rupestre di  Ravanaphadi dalla  sala con due pilastri nella parte anteriore e un’anticamera sul retro con rilievi e  grandi sculture. A sud si erge Il Lad Khan  con il tempio  di Shiva  edificato alla fine del V secolo dall’ampio portico  decorato per la sala rettangolare con dodici pilastri che si apre sull’ altra a  mandapa dai pilastri in quadrati concentrici, in fondo un lingam, la raffigurazione del mitico toro Nandi e le pareti decorate, oltre quelli del Kuntigdi si trovano i cinque templi del santuario Mallikarjuna con il  centrale dai pilastri e le pareti  finemente scolpiti. Tra gli edifici del villaggio i quattro templi di  Maddin dalle piante quadrate piramidali concentriche a gradini, non distante al X secolo risalgono i cinque Triyambakeshvara, più isolati i due santuari  Hucchappayya con i templi di  Matha e Gudi decorati da rilievi e sculture. Sulla sponda  del Malaprabha i Galaganatha dal shikhara curvilineo, all’ ingresso le figure di  Ganga e Yamuna, gli interni decorati ove troneggiano le immagini  di  Shiva, continuando lungo il fiume  i resti dei templi  Jyotirlinga sorti  tra l’VIII e il X secolo, mentre ben conservati  gli altri cinque Ramalinga del  XI secolo con il centrale tra due torri e il sacrario  trikutachala  con due stanze che ospitano lo Shivalinga e la terza l’immagine di Parvati, dal simile stile  I resti degli altri dieci templi del  Veniyar edificati dal IX all’XI secolo. Su un colle che ne prende nome si erge il jainista di Meguti fondato nel VII secolo su una piattaforma con una scalinata  che porta all’ ingresso colonnato, un’ altra al santuario e su una parete esterna l’ Iscrizione di Aihole  celebra  il sovrano Pulakesin II come costruttore dei primi santuari jainisti. Seguiti dagli altri templi  Jain di Yoginarayana e Charanthi Matha del XI secolo, più in basso  dello steso periodo l’ unico tempio buddista di Aihole  scavato nella roccia su due piani in stile Chalukya ,il portale del primo intagliato e il superiore con il rilievo  del Buddha. Al primo periodo di  Aihole risalgono i templi di Mahakuta  sorti  tra il VI e l’VIII secolo  dal locale e monumentale stile  Mahakuta come centro di pellegrinaggi,  vicino il  pilastro di Mahakuta la vasca per le purificazioni Papavinasha con uno Shivalinga che indica le direzioni per la ventina di templi con il  Mahakuteswara dalle pareti decorate come il non distante altro tempio  Mallikarjuna .

Costa Kanara e Udupi

La costa del Karnataka  si stende per splendide spiagge, villaggi, antichi centri e santuari, lungo il litorale settentrionale  Kanara nel  distretto di Kumta si trova l’ antico centro di Gokarna , meta di pellegrinaggi per i suoi vari templi che diramano dal santuario di Mahabaleshwar fondato nel IV secolo in stile dravidico, sulla spiaggia il  più sontuoso  Maha Ganapati  ove i fedeli  sostano in preghiera, tra gli altri Templi , la sacra grotta Gogarbha e i resti del Bharat da dove si allungano le splendide e  frequentale  spiagge di Gokarna. Sulla costa centrale Kanara  il distretto di Udupi  popolato dai villaggi di pescatori delle comunità Billava , da un antico centro sulla foce dell’ omonimo fiume si è estesa  la città di Malpe dalla frequentata spiaggia da dove si raggiungono  le  quattro isole vulcaniche con  la più la più grande  Thonsepar ribattezzata St.Mary. Poco ad est si continua per altre  splendide spiagge  ove  il distretto prende nome dalla vicina  città di Udupi estesa dalla medioevale Odipu con i vari santuari e templi di Udupi come grande centro di pellegrinaggi induisti per il monumentale santuario di  Krishna_Matha del XIII secolo. I fedeli  vi pregano dalla lfinestra Navagraha Kitiki in argento finemente scolpita aperta su una parete della Chandrasala, nella sala decorata il santuario di Hanuman raffigurato in meditazione,  una piattaforma  tra quattro pilastri e il tetto d’argento ospita l’icona deepastambam. Sul percorso rituale della circumambulazione la statua del fondatore Madhvacharya, sul lato settentrionale il santuario di Panduranga, all’ ingresso meridionale il serbatoio sacro Madhwapushkarani, su quello orientale la sala Balkrishna  decorata  e con la statua Vishnu sul mitico uccello Garuda. Tra gli altri il  più antico tempio Kadiyali del  VII secolo sacro al culto Shakti , sulla sponda meridionale del fiume Souparnika il tempio di Kollur con la venerata raffigurazione di Mookambika a quattro  braccia, sotto diramano i santuari consacrati a  Shiva, Vishnu e Hanuman  anch’ essi decorati e tra i primi fondati nella città i templi Shri Janardana e  Mahakali di  Ambalpadi consacrati alle due divinità. Oltre agli altri vari templi di Udupi, dai quartieri affacciati sulle spiagge, poco a sud dello storico centro esteso nella cittadina di  Udyavara rimangono pochi i resti di mura, templi ed iscrizioni, vicino l’ altra  città di Manipal anch’ essa dall’ animato porto, verso l’ interno il  villaggio di Varanga affacciato su un lago con al centro il santuario jainista Kere Basadi del XII secolo.

Hasan e Halebidu

Lo storico distretto di Hassan fu uno dei centri  dell’ impero  Hoysala lasciandone memoria nell’ arte, iscrizioni, monumenti e templi,  ne prende nome la città di Hassan fondata nell’ IX secolo, ove tra gli altri edifici rimasti dall’ epoca si erge il santuario del tempio  Hasanamba fondato nel XII secolo in stile Hoysala  come altri nella regione in parte consacrati al jainismo, poco a sud i templi Nagesvara e Chennakesava  di Mosale edificati  nel XIII secolo nel tardo stile Hoysala . Da Hasan per il suo distrettosi si giunge alla cittadina di Sakleshpur fiorita nel XVIII secolo  con il sultanato di Mysore che poco fuori  edificò  la poderosa fortezza di  Manjarabad sul fiume  Hemavati , seguendo poi il corso del  Kumaradhara su una sponda il villaggio di  Subramanya  e divenuto centro di pellegrinaggi per il vari  santuari e templi di Subramanya. Vi sostano i fedeli prima del  venerato santuario di Kukke consacrato al  figlio di Shiva e signore dei serpenti  Deva Senapathi, si erge davanti  il sacro monte  Pushpagiri con il decorato ingresso e l’ immagine del  Garuda Kamba che protegge i devoti dal respiro velenoso della divinità  Vasuki nel santuario   che si apre con  due sale anch’ esse decorate  ove si trovano le venerate statue animate da sacerdoti e fedeli nelle cerimonie Puja dell’ Ashlesha Bali e Sarpa Samskara. Dall’ antica Dorasamudra che fu capitale Hoysala nell’XI secolo, per i successivi si è estesa la città di Halebidu, della sua storia conserva i vari santuari induisti e jainisti, tra gli altri il grande  tempio Hoysaleswara del XII secolo, edificato nel monumentale e decorato  stile Hoysala con due santuari dalle pareti con centinaia di rilevi che  raffigurano scene del Mahabharata e del Ramayana, l’ ingresso orientale accede al santuario  Hoysaleshwar e l’ altro al Shantaleshwar, entrambe con  due Torana, all’ interno i santuari minori anch’essi  riccamente decorati. Allo stesso periodo risale il tempio  Kedareshwara, dalla pianta Trikuta a stella  con due santuari e altri minori ai lati collegati, la parete inferiore con fregi scolpiti di elefanti e leoni, la superiore di varie divinità, immagini dai  Purana, Ramayana e Mahabhara. Continuando si trova il santuario jainista con i  templi di Halebidu, edificati nel XII secolo in stile dravidico  Jain, il più grande  Parshwanatha ha le pareti con splendide sculture ed e intagli così come gli interni e la sala  centrale con  dodici pilastri e il soffitto scolpito,  il santuario con la grande statua di Parshwanatha, l’ altro minore ove troneggia quella  di Shanthinathaswamy, consacrato al primo Tirthankar l’ Adinath Basadi con la sua statua e immagini oltre la dea della saggezza Saraswati.

Belur e Shravanabelagola

Lasciata la costa verso l’ interno si trova la storica città di  Karkala fondata all’inizio del X secolo e ne rimangono palazzi e santuari, tra gli altri il  tempio di  Padutirupathi completato nel 1537,  l ‘ingresso  con una torre a tre piani, l’ interno dai pilastri  intagliati,  le sculture in pietra  e ottone delle divinità,  centro di vari rituali Tirupathi con  due carri cerimoniali Ratha. Oltre ad altri il tempio jainista Basadi di Chaturmukha del XVI secolo, verso la periferia per la comunità cattolica nel 1759  fu edificata la grande basilica  Attur di San Lorenzo in stile neogotico e assieme alla chiesa  di Kanajar ne rimane uno dei centri  nella regione. Continuando per il distretto di Hassan   verso l’ interno, come prima  capitale imperiale  Hoysala nell’ XI secolo venne fondato il centro esteso nella  la cittadina di  Belur che della sua storia medioevale  tra i vecchi quartieri oltre a varisantuari   Hindu , dall’ inizio del XII secolo  ospita il grande  tempio Kesava in pietra su una piattaforma  jagati nel monumentale stile Hoysala, scolpite da figure mitologiche, elefanti e cavalli  le pareti esterne  del Tempio centrale sono finemente decorate come gli interni del  venerato santuario del Keshava con statue, sculture, rilievi ed iscrizioni, vicino  gli altri santuari Chennigaraya, Soumyanayaki e  Andal. Non distante nella città di  Shravanabelagola si trova il grande centro di pellegrinaggi jainisti, tra i vari tempi l’ Odegal edificato in granito nel XIV secolo su pilastri obliqui i dagli interni decorati e statue in  marmo nero animato dalle puja dei fedeli,  davanti si erge la colossale statua Bahubali  che raffigura il venerato Gommateshwara  meta di pellegrini e ogni dodici anni  vi  si celebrano le grandi cerimonie jainiste di  Bahubali . Sul colle di Chandragiri nel XII secolo fu edificato Il basadi di Akkana nel monumentale stile dell’ epoca, al IX secolo risale il Chandragupta con le venerate raffigurazioni di Parshvanatha e Kushmandini. Poco distante dello stesso periodo il più grande Chavundaraya su due piani  con un shikhara e all’interno   le statue delle divinità, tra gli altri sul colle dal XII secolo si erge il Parshvanatha dal decorato ingresso per il  mandapa  e Il santuario  con rilievi e statue.

Mangalore

Tornando sulla costa meridionale da un antico centro è iniziata la lunga storia di Mangalore fiorita dal medioevo con il suo porto per le varie dinastie e poi nella colonia britannica fino all’ indipendenza indiana, dall’ epoca estesa nella grande  città di Mangalore, dai quartieri affacciati  sul mare ove si allungano  le sue frequentate  spiagge. Popolata dalle comunità dei Tuluva e Konkani conserva le tradizioni religiose e  popolari nell’arte, musica, danze e le feste modellando nei secoli la cultura Mangalurou , mentre  dell’ antica tradizione induista secolo rimangono i santuari. Sui colli di Kadri con il parco che affaccia sulle spiagge da un  antico tempio buddista nel XV secolo fu ricostruito quello induista di  Manjunath ,mentre  al XIII secolo risale la fondazione del tempio  Dharmasthala. Lasciato il centro per lo storico quartiere  di Kudroli tra i vari edifici all’ inizio del XX secolo venne edificato il tempio di Kudroli , animato ogni anno dalle cerimonie nella grande festa del Dasara, a sud ovest consacrato alla divinità protettrice della città il tempio Mangaladevi con il santuario deI X secolo nel tradizionale stile Kerala su due piani e la torre all’ ingresso dalle pareti decorate come gli interni. Con l’ introduzione del cristianesimo dalla colonia portoghese di Goa sorse la comunità cattolica e ne rimane la più antica chiesa di Milagres del 1680  in stile coloniale, nel XIX secolo fu edificata la chiesa protestante di  St.Paul,  su una  cappella  portoghese  all’ inizio del XIX sorse la grande cattedrale del Rosario, mentre  gesuiti italiani nel 1880 fondarono la chiesa di St.Aloysius dagli interni riccamente affrescati.

Bangalore

Lasciata la costa il territorio di Bangalore  si stende a sud est sull’’altopiano di Mysore,  ove  sorgeva un antico centro il feudatario Kempe Gowda del Vijayanagara nel 1537 fondò la città  fortificata  iniziando la storia di Bangalore, poi capitale del regno di Mysore nel XJX secolo,  protettorato della colonia britannica rimanendovi fino all’ indipendenza indiana ed estesa nella grande città di Bangalore come metropoli e capitale del Karnataka. Divisa nei vari distretti con i grandi e popolosi quartieri dai moderni edifici tra povere abitazioni e baraccopoli, nella sua storia  la popolazione  ha creato la propria cultura di  Bangalore espressa nell’ arte, letteratura, teatro, musica e danza, le collezioni dei vari Musei  e gallerie,  oltre  la più recente produzione  del  cinema Kannada. All’ epoca  della fondazione nel XVI secolo risale il più antico quartiere rimasto del Pete dalle vecchie vie ove tra gli storici edifici si trova  il tempio rupestre Gavipuram  di Gangadhareshwara e per i quartieri meridionali le torri che hanno lasciato i resti  parco  Bugle Rock assieme ad altri edifici e padiglioni  ove si trova il tempio di Nandi  in stile Vijayanagara e consacrato a Ganesh  il vicino di Ganapathi. Dal X al XIII secolo erano sorti  gli altri e più antichi  templi Chola , tra gli altri rimasti il Chokkanathaswamy di  Domlur  del X secolo  , nel quartiere di Halasuru il tempio di Someshwara ampliato nel XIV secolo nel raffinato e decorato stile Chalukya, al XIII secolo risale Il suggestivo Dharmaraya dalle facciate che splendono di giallo finemente decorate come gli interni. Sul viale Krishnarajendra dalla fine del XVII secolo  affaccia il tempio Kote  in stile Vijayanagara, per l’ Avenue Road  nello steso periodo e stile il Chennakeshava. Tra gli altri più monumentali e venerati templi di Bangalore, il Shrungagir, oltre il santuario Kailash, il parco Kumara ospita il tempio Kanyakaparameshwari di marmo dalle fini decorazioni ed affreschi, nel quartiere Balepat il tempio Sugreeva. Tra i più recenti il Panchamukhi  consacrato a Ganesha mantenendo lo stile tradizionale, così come il tempio di Shiva completato nel 1995 con la grande statua della divinità, nella combinazione di stili tradizionali e moderno  l’altro moderno tempio di Iskcon . Gran parte degli altri storici edifici risalgono al XVIII secolo durante il regno del sultano Tipu e il successivo dominio coloniale britannico, nel 1761 fu riscostruito il poderoso forte  Bangalore che ha protetto la capitale fino alla conquista britannica  nel 1791, allo stesso periodo risale  il parco Lal Bagh con  i vari padiglioni e il giardino botanico su terrazze. In epoca coloniale fu aperto il  grande parco  Cubbon con il giardino e vari edifici storici, tra gli altri all’ ingresso si erge vermiglio il palazzo Attara Kacheri edificato nel 1868 in stile neoclassico  divenuto la sede dell’l’ Alta Corte, davanti nel 1956 fu completato il monumentale Vidhana Soudha in stile neo dravidico che ospita il parlamento. Oltre l’ altro palazzo che dal 1865 ospita  il museo governativo  di Bangalore dalle gallerie con grandi collezioni archeologiche ed artistiche, si trova la  cattedrale di  St.Mark  fondata nel 1809 in stile coloniale  barocco britannico e  adiacente il Queen’s Park con i vari monumenti coloniali e al centro la statua della regina Victoria. Non distante nel 1866 in stile neogotico fu fondata la chiesa presbiteriana di St.Andrew, su una  chiesa del XVII secolo  nel 1882  sorse la grande basilica di St.Mary, centro per le comunità cattoliche assieme al  più recente santuario dell’ Infant Jesus, mentre i musulmani oltre le varie moschee  dal 2015  pregano nella grande  Masjid-e-Bilal. Lasciata la metropoli la natura torna a dominare con il parco di  Bannerghatta dalla ricca flora e fauna, continuando poi nel distretto di  Bengaluru verso l’ altra grande città di Mysore.

Mysore

A sud ovest di Bangalore  la regione fu a lungo dominio del  regno di Mysore dall’ inizio del XV secolo poi divenuto principato dalla fine del XVIII e protettorato della colona britannica fino all’ indipendenza indiana, dall’epoca la sua capitale si è estesa nella grande città di Mysore. Come la vicina Bangalore storia e tradizioni hanno plasmato la propria cultura di  Mysore espressa nell’ arte, letteratura, musica, teatri e musei, oltre le  celebrazioni induiste, tra esse la grande festa del Dasara tra cerimonie, canti, danze e processioni che animano la città. Sui colli di Chamundi nel XVII secolo è stato ricostruito il tempio Chamundeshwari dall’alta cupola piramidale decorata nel monumentale, venerato come uno dei diciotto santuari Pitha della Shakti, non distante il Maharaja nel 1921 fece edificare la sua sontuosa residenza Lalitha Mahal  in stile neorinascimentale europeo. Al periodo come capitale del regno risalgono i vari edifici e palazzi storici  di Mysore,  sul colle di Manasagangothri nel 1905 fu edificato il Jayalakshmi per la  principessa Ammani e  tra gli altri  monumentali palazzi reali il  Jaganmohan fu  completato nel 1861 dal tradizionale stile induista,  da un precedente distrutto fu ricostruito il  maestoso palazzo reale Mysuru  inaugurato   nel 1912 nel monumentale in stile indo saraceno. Tra gli altri edifici coloniali chiesa anglicana di St.Bartholomew consacrata nel 1830 in stile neoclassico, mentre centro della comunità cattolica dal  1936 si erge la  cattedrale  di St.Philomena in stile neogotico. Lasciata Mysore poco distante,  tra i venerati centri di pellegrinaggi induisti si trova  Nanjangud dai vari templi con al centro il più antico santuario di Srikanteshwara del XII secolo in stile dravidico su otto  piani  finemente decorato. Continuando  ad ovest, da insediamenti tibetani nel 1961 è sorta la cittadina di  Bylakuppe che in India è divenuto uno dei centri culturali e religiosi del Buddismo tibetano, oltre i templi  che ricordano i monasteri di  Sera e Tashi Lhunpo di Lhasa di tradizione Gelug,  come il più grande centro del Nyingma  nel 1963 fi fondato il monastero di Namdroling anch’ esso  nel tradizionale stile tibetano. Il distretto di Mysore fu diviso nel Chamarajanagar alla sue  estremità meridionale parte del  suggestivo territorio disteso sui colli  Biligiriranga tra la foresta è protetto dalla riserva popolata da un ricca e variegata flora e fauna che si ritrova continuando per il parco di Bandipur ove si eleva il colle che prende nome dal tempio di  Gopalaswamy  consacrato ad una delle manifestazioni di Krishna. Tra i rilievi delle MM hills , consacrato all’ incarnazione di Shiva sceso sulla terra nel XV secolo, è sorto il santuario di Mahadeshwara nel monumentale e decorato stile dravidico, divenuto  centro di pellegrinaggi. Il distretto è in parte attraversato dal fiume Kaveri, seguendone il corso tra le gole precipita nelle spettacolari cascate di  Shivanasamudra, poco distate su un’ isola del fiume si trova il tempio di Ranganatha e continuando a sud lungo il Kaveri precipita nelle altre suggestive  di Hogenakkal sul  confine con il  Tamil Nadu, mentre a sud ovest si stende l’ altra storica regione costiera del Kerala e il suggestivo itinerario continua  alla scoperta della storia e cultura nell’ india meridionale.


Articoli Affini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti interessa?
Close
Back to top button