CaucasoRussia

Inguscezia

A nord della  Georgia  con la sua antica storia,  il territorio chiamato  dagli Ingusci che lo popolano ГIалгIай Мохк , è parte del vasto distretto  russo  del Caucaso  settentrionale, ad ovest  si stende quello della Cecenia, devastato dalle sue guerre separatiste ispirate dal fondamentalismo islamico, così come  ad est la repubblica dell’ Ossezia Settentrionale Alania,   fin dall’antichità l’ Inguscezia è stata in gran pare legata alla storia della  Cecenia con la migrazione di popolazioni  mediorientali, antenate dei Vainakh  caucasici dalle  origini, tradizioni e lingua simili. Da essi discendono i Ghalghaj come si definiscono gli Ingusci dall’antica organizzazione tribale tradizionale in clan Teip che riuniscono le famiglie discendenti da comuni antenati a loro volta legati tra loro nei vari centri con la  più ampia comunità del Tukkhum governati dal consiglio dei clan Teipan-Khelli. Prima dell’ islamizzazione erano legati dalla tradizione religiosa politeistica pagana e mitologia  Vainakh con un vasto Pantheon dalle varie divinità, spiriti ed esseri sovrannaturali simile alla mitologia Osseta praticata dall’ omonima  popolazione vicina,  con  ed eroi mitici  dalle gesta leggendarie che sono raccontate nella tradizione delle saghe  Nart comuni alle altre etnie  della regione.  Dai centri più antichi fondarono i tradizionali villaggi fortificati con edifici e torri della medioevale architettura Vainakh tra le montagne che  hanno lasciato i più  vasti e  suggestivi  resti nel sito di Erzi ove si stende il territorio  dal magnifico ambiente protetto dall’ omonima riserva naturale  di  Erzi  con la sua ricca flora e fauna endemiche sul versante settentrionale del Gran Caucaso. La regione è  parte del distretto  Dzheyrakhsky che si allunga a sud per riserva naturale di Dzheirakh-Assin verso i confini con la storica regione della  Georgia   da dove vi venne diffuso il cristianesimo nell’alto medioevo lasciandone i resti come la chiesa Tkhaba-Yerdy fondata nel VIII secolo e restaurata nei successivi . In quel periodo l’ Inguscezia fu nei domini del vasto Khanato fondato dai Khazari  delle steppe orientali convertiti all’ ebraismo che  riuscì a contenere l’  invasione islamica con le due guerre Khazare  e anche  dopo la conquista araba nella regione meridionale della Transcaucasia  dal 730 gli Ingusci rimasero legati alle antiche tradizioni religiose pagane con parte convertiti al cristianesimo che si era diffuso dall’Armenia nei secoli precedenti. Più tardi un principato vassallo dei Khazari  tra la Circassia e l’ Inguscezia, dal IX secolo si rese indipendente  nel medievale regno di Alania esteso dall’ Ossezia settentrionale con la capitale nell’ antica città di Maghas  fiorendo fino ad essere  travolto nel  1239 dalle orde di Batu Khan  dopo la conquista mongola della Georgia. Nel secolo successivo fu conquistato dalle  armate dell’ Orda d’ Oro  guidate dal khan Tokhtamysh  e assieme agli altri territori caucasici entrò nei domini del vastissimo impero Timuride  islamico fondato da Timūr Gurkānī  in occidente noto come Tamerlano, ma diversamente dalle le popolazioni vicine gli Ingusci abbandonarono  molto più tardi le antiche tradizioni religiose nella conversione all’islamismo sunnita Shafi’i delle scuole coraniche Madhhab, con alcune comunità che fin dalla sua diffusione nella regione divennero seguaci della mistica scuola sufi Qadiriyya. Nel 1558  il sovrano Temryuk,   che governava il regno circasso orientale  di Kabardia , contro le incursioni degli Ingusci chiese aiuto al potente principato russo della Moscovia  ove regnava  Ivan il Terribile che aveva preso come seconda moglie la nobile circassa  Marija Temrjukovna e l’alleanza con il regno di Kabardia sostenuto dal matrimonio con Marija, assieme a quella con le tribù mongole che dominavano la a steppa caspica con la loro orda di Nogay, sconfisse gli Ingusci conquistandone il territorio. La regione venne contesa poi con gli ottomani e nel 1722 lo zar Pietro I inviò la prima spedizione  per espandere il dominio zarista, continuata con il regno di Caterina la Grande e poi parte della regione caucasica  venne conquistata dopo le campagne militari dello zar Alessandro I. Per contenere  l’ espansione dell’ impero  russo nel Caucaso tra la  Cecenia e  il Daghestan nella prima metà del XIX secolo venne fondato l’ islamico imamato Caucasico impegnato nella guerra santa contro  gli infedeli russi a lungo guidato dall’ imam Shamil  dal 1813 combattendo contro  i russi fino alla sconfitta  nel 1859  e la vittoria dell’impero zarista nella lunga guerra del Caucaso  che si trascinava dall’ inizio del secolo,  terminata con la definitiva conquista russa del Caucaso  nel 1864.  L’ Inguscezia oltre che da russi venne colonizzata da comunità di cosacchi Terek noti come  Terskoye e in gran parte  dalla limitrofa popolazione degli  Osseti costringendo molti Ingusci ad emigrare così come gran parte della popolazione nella vicina regione con le violenze dei cosacchi zaristi in quello che è noto come il genocidio Circasso . Con la fine dell’ impero russo e la potente dinastia dei Romanov sotto il regno l’ ultimo zar Nicola II, crollò il secolare regime e dopo il trionfo della grande rivoluzione di   Ottobre  nel 1917 il nuovo governo bolscevico promise la restituzione dei centri e villaggi colonizzati agli Ingusci, poco dopo assieme al Daghestan, il limitrofo territorio ceceno,  l’Ossezia e  l’ Inguscezia si riunì  nella nuova Rmcs  o Repubblica delle Montagne del_Caucaso Settentrionale. Dagli anni venti iniziò la repressione dei Cosacchi zaristi che avevano militato nella controrivoluzione con la  Raskazachivaniye togliendo le terre che avevano colonizzato, durante la seconda guerra mondiale le armate naziste   invasero la regione caucasica dopo i furibondi scontri con l’Armata Rossa nelle battaglie del Caucaso e,  nonostante la resistenza dei ceceni ed ingusci, vennero accusati di collaborazionismo trasferendo parte della popolazione cecena con la deportazione dell’ Aardakh  per le costituite   repubbliche socialiste sovietiche nelle regioni dell’ Asia Centrale.  Dopo la guerra i deportati furono rimpatriati nella  Repubblica socialista sovietica autonoma Assr  dell’ Inguscezia e Cecenia. Dopo la dissoluzione dell’ Unione Sovietica , mentre le varie repubbliche  del Caucaso e Asia Centrale si proclamavano indipendenti,  il  Daghestan rimaneva nella nuova  confederazione tra le le repubbliche della  Russia , nel 1991 dalla Repubblica Ceceno-Inguscia i separatisti ceceni proclamarono l’ indipendente repubblica di Ichkeria , poco dopo l’ autonoma Repubblica Sovietica dell’ Ossezia Settentrionale divenne la Repubblica di  Alaniya riprendendo l’antico nome del regno medioevale e subito vi infuriò  conflitto etnico tra gli Osseti e gli Ingusci che si scontrarono con le loro formazioni paramilitari nella guerra del Prigorodny nell’ omonimo distretto e, mentre gli Ingusci  fondavano la loro Repubblica dell’ Inguscezia , decidendo di entrare anch’ essa  tra  quelle federate  della nuova Russia ,  continuarono a trascinarsi  le violenze etniche tra le milizie   nel conflitto osseto-inguscio. Dopo che gli indipendentisti ed integralisti islamici nel limitrofo territorio scatenarono e consumarono la prima guerra in CecenIa devastando la regione, come volontari vi parteciparono  militanti  fanatici islamici ingusci, ma con la  politica del presidente Ruslan Aushev  l’ Inguscezia riuscì a non lasciarsi coinvolgere in quella devastante guerra.  Nell’ agosto del 1999 il famigerato terrorista musulmano   Šamil Basaev  ceceno  guidò le sue milizie assieme a quelle dell’altro  criminale  integralista saudita  Ibn al-Khattab  iniziando la  sanguinaria guerra santa per sostenere i separatisti  musulmani  contro gli infedeli russi  per l’ invasione del  Dagestan, iniziando la  feroce guerriglia islamica estesa  dalla seconda guerra in Cecenia. Il conflitto si estese anche in Inguscezia dopo la nomina come nuovo presidente di   Zyazikov e  nel giugno del 2004 le stesse sanguinarie milizie islamiche cecene di Basaev invasero il paese con  l’ appoggio dei militanti islamici Ingusci massacrando la popolazione in vari attacchi  mentre si scontavano con le forze russe che riuscirono a respingerli, ma la violenza continuata  anche  dopo l’ elezione a nuovo presidente  di  Bek Evkurov  chiamato a reprimere  la resistenza armata,  mentre si trascinavano qui e nelle regioni limitrofe  i conflitti del  Caucaso. Nel 2008  tra gli altri si scatenarono gli attentati terroristici per colpire il cuore dello stato con l’assasinio della vice presidente della Corte suprema Gazgireyeva e poco dopo l’ex vicepresidente Bašir Ausgev, il ministro dell’edilizia  Ruslan Amerkhanov,  mentre  rimase ferito lo stesso presidente  Jevkurov. La scia di violenze ed attentati sono continuati anche dopo la controversa riconferma di Yevkurov  alla presidenza nel 2013, mentre si estendeva la   nefasta influenza  terroristica dell’  Isis nel Caucaso russo oltre a quella islamica separatista  fino al  2019 con gli scontri seguite alle manifestazioni popolari  contro lo spostamento del confine con la Cecenia  che,  dopo oltre un decennio al potere, hanno costretto alle dimissioni il presidente  Bek Yevkurov, mentre continuano le proteste degli Ingusci boicottando le elezioni lasciando il paese nel caos.  Le più recenti cronache dall’ Inguscezia  la descrivono dilaniata  tra attentati e le violenze del terrorismo islamico, corruzione e criminalità con la protezione di ogni  traffico illecito controllato dalla  potente Obščina come è nota l’associazione criminale della mafia cecena che dopo le sue islamiche guerre sante separatiste si è estesa in tutta la regione divenendo  cuore della jihad caucasica, così come nell’ omonimo territorio dopo la seconda guerra del Sud Ossezia nel 2008 e tra esse anche in  Inguscezia giunge parte del lucroso traffico di droga dall’ Asia Centrale che continua ad ovest nel suo devastante percorso assieme all’ islamismo più integralista e violento.

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