Caucaso

Georgia

La Georgia è da sempre incontro tra l’ occidente europeo e il vicino oriente,  verso la Russia si stende il suo territorio nord occidentale, quello sud orientale con l’  Azerbaijan e la contesa regione del Nagorno karabakh, continuando per  il confine meridionale con l’  Armenia, mentre la regione occidentale era la leggendaria Colchide affacciata sulla costa del Mar Nero a nord di quella anatolica ove sorsero le civiltà dell’ antica Turchia.

Preistoria georgiana

il primo popolamento preistorico della Georgia risale a quasi due milioni di anni  con l’ insediamento nel Pleistocene inferiore dell’ Homo erectus georgicus  o ominide di Dmanisi rinvenuto nella valle del fiume Mashavera  poco distante dal centro di Dmanisi  e ove confluisce con il Pinezauri si trova l’ omonimo sito storico ed archeologico di Dmanisis ove sorgeva la cittadina medioevale che ha lasciato i suoi resti di fortificazioni, chiese, edifici e cimiteri cristiani ed islamici  attorno alla cattedrale di Sioni edificata nel XIII secolo. Resti del successivo popolamento preistorico georgiano si trovano nelle grotte di Satsurblia abitate da tribù di cacciatori dal XXV millennio a.C., nel tardo neolitico dalla metà del VI millennio come nelle regioni limitrofe si diffuse la cultura di  Shulaveri-Shomu con insediamenti agricoli e la nascita dei primi villaggi seguita dal IV millennio dalla più avanzata  cultura di  Kura-Araxes fiorita per duemila anni nella regione fino all’ inizio dell’ età del bronzo caucasica con l’era  Kirovakan  nota come la cultura di Trialeti nelle omonime regioni georgiane. Alla fine del II millennio  cominciò l’ età del ferro con tribù anatoliche e dei Kartveleb  antenati del popolo georgiano che si riunirono nel  XII secolo a.C. fondando il primo protostorico  regno di Diauehi , mentre sulla costa del Mar Nero,  ove si stende il territorio che i greci chiamarono Colchide e poi Lazica dai romani, le tribù Kartveleb  si riunirono nel regno di Egrisi che fu il primo interamente georgiano assieme a quello di Karti  poi noto come Iberia  nel territorio orientale.

Antica Colchide

La regione occidentale georgiana che era nota ai greci come Kolhis   ove si diceva vi fosse un ricco regno fondato dal  mitico sovrano  Eete, fu la terra raccontata dal mito Argonâutai  dei cinquanta intrepidi  Argonauti nella loro leggendaria spedizione attraverso il Mar Nero  guidata dal principe Giasone consorte della maga Medea, per cercare e riportare in Grecia il magico   Chrysomallos  noto come il  Vello d’ Oro.  Oltre il mito quel  territorio era popolato dalla tribù degli  Svans di stirpe  Kartveliana georgiana  assieme ad altre di simili storia, tradizioni e lingua Zan  che fin dal III millennio erano riunite nella neolitica  cultura della  Colchia quando dal X secolo a.C. cominciarono a giungervi le prime rotte greche. Dalla fiorente città di Mileto affacciata sull’ Egeo nell’ ovest anatolico i mercanti greci fondarono il centro di Trapezunta divenuta poi la città turca di Trebisonda sulla costa meridionale del Mar Nero assieme a  quello di  Sinopi esteso nell’ altra città di Sinop. Dall’ epoca fino  al 550 a.C. nella Colchide  fondarono  altri vari centri come  Phasis  divenuta la città portuale di Poti , sempre sulla costa Dioscurias da dove si è estesa la città di SukhumiApsyrtos alla foce del fiume Çoruh divenuta l’ Apsarus  dei romani ove edificarono la fortezza di  Gonio. Sul resto del territorio continuò a dominare il regno  Egrisi della Colchide  che dalla  metà del VII secolo a.C. venne invaso dalle  tribù iraniane dei Cimmeri di origine indoeuropea come quelle che vi giunsero e dalle steppe dell’ Asia Centrale riunte nel potente popolo degli  Sciti , mentre l’antico regno si divise in territori governati da  antiche tribù della Colchide  che dalla metà del V secolo entrarono nella XIX satrapia del vasto impero persiano  Achemenide. Il resto del territorio rimase indipendente anche quando le satrapie persiane vennero conquistate da   Alessandro il Grande alla fine del IV secolo a.C.  e, sebbene non entrò nei successivi domini ellenistici, l’ intera Colchide  rimase legata alla cultura greca.  Entrò poi nei domini dell’  ellenistico regno del Ponto  nel II secolo a.C.  conquistato dal sovrano  Mithradate VI noto come il grande Eurpator  che arrestò l’ avanzata romana nella regione per venticinque anni dall’ 88 a.C. nelle tre guerre  Mitridatiche fino al 66 a.C. quando il regno fu costretto a divenire vassallo di Roma dopo le vittoriose campagne di Pompeo contro gli Albani e gli Iberi, successivamente la Colchide  e l’ Iberia caucasica divennero la provincia della  Georgia romana.

Georgia romana e cristiana

Secondo la tradizione il Cristianesimo iniziò a diffondersi nella regine con l’ apostolo Simone  tra i primi seguaci di Gesù noto nei Vangeli come lo Zelota e il Cananeo, Mattia  e  Protocletos , come è chiamato nella tradizione ortodossa l’ altro apostolo Andrea, l’ intera popolazione si convertì poi nel III secolo con le predicazioni della nobile Nuna di Cappadocia venerata come  Santa Nina e dal 327 divenne religione ufficiale dell’ intera regione con la conversione del  beatificato sovrano  Mirian III  dei  Mihranidi di origine iraniana  che fondarono la dinastia  Chosroide  regnante nei secoli successivi, Dall’ epoca della cristianizzazione il regno Kartlia  d’ Iberia entrò nel dominio persiano fino  alla fine del  V secolo quando il principe della dinastia  Chosroide Vakhtang I guidò una rivolta rifondando il regno che rimase indipendente fino al IX secolo. Fin dall’ espansione romana nella regione caucasica iniziarono i lunghi conflitti tra Roma e gli imperi iranici continuate dall’ impero bizantino dal 363  con le lunghe guerre  romano-sasanidi  fino al VII secolo, nella regione caucasica, dopo la prima guerra Anastasiana del 502 combattuta per quattro anni, in Georgia  dal 526  per altri  sei anni  gli imperi si affrontarono ancora nella guerra Iberica . Dal 541 nel territorio della Colchide  seguì quella che nella tradizione georgiana è ricordata la Grande Guerra di Egrisi  o Lazica  che si trascinò per venti anni fino al 562 quando venne stabilito un tributo annuale ai persiani per terminare il conflitto- Il decennio successivo con le rivolte della popolazione bizantina nei domini persiano caucasici  per quasi un ventennio venne combattuta una nuova lunga  guerra Bizantina Sasanide dal 572 che riportò il controllo bizantino su parte del Caucaso. Il secolare confronto tra i due imperi ebbe il suo capitolo finale nell’ ultima guerra tra Bizantini e Sasanidi tra il  602  trascinata in varie battaglie per venticinque anni  che dopo la vittoriosa campagna di Eraclio  terminò nel 628 con la supremazia bizantina mentre iniziava il declino e la caduta dell’ impero   Sasanide completata nel 651 con l’inarrestabile  avanzata araba la conquista islamica della  Persia.

Nel frattempo iniziarono le incursioni nel Caucaso fino alla completa conquista araba dell’  Armenia nello stesso periodo estesa con il  dominio in Georgia noto come Araboba che assieme alla limitrofa regione armena entrò nell’ emirato di Arminiya, continuando a mantenere una cera autonomia come era stato  precedentemente nei protettorati bizantino e sasanide  fino al 736 quando nella regione orientale gli arabi fondarono l’ emirato di Tbilisi, ma in entrambe gli emirati caucasici non riuscirono a convertire la popolazione che in gran parte rimase legata al cristianesimo.

Il regno di Georgia

Nel territorio nord occidentale lungo la costa del Mar Nero da un principato bizantino nel 780  venne fondato il regno di Abkhazia che riuscì a contenere l’ espansione islamica divenendo indipendente per due secoli fino al 980 quando si unì al regno di Iberia nella regione sud occidentale fondato dalla dinastia georgiana dei  Bagration ,  poco dopo  l’ unione tra i due reami  nel 1008  con il suo sovrano Bagrat III venne fondato il Sak’art’velos Samep’o come nuovo  regno di Georgia unificando l’ intera regione con i principati sud occidentali riuniti nel territorio del Tao-Klarjeti e poi fioritonel periodo dello sakartvelos okros khana  ricordato come l’ età d’ oro della Georgia dalla fine dell’XI  secolo al XIII che estese il territorio e vide la sua grande espansione  culturale con e l’ apogeo dell’ architettura ed arte della Georgia  medievale continuata fino alla seconda metà del XV secolo con tutti i  sovrani regnanti della potente dinastia  Bagration. Mentre dall’ XI secolo per i due successivi con i bizantini  vennero combattute le lunghe guerre Georgiane , si estendevano dal Medio oriente al Caucaso le grandi invasioni turche qui note come Didi turkoba   iniziate nel 1080 quando salì al trono della Georgia Davide IV. Estese il regno dal 1101 conquistando la storica regione dell’ Erezia e il limitrofo territorio orientale   precedentemente dominato dall’  antico regno del Kakheti e poi  nel 1121 scacciò i turchi selgiuchidi dal territorio georgiano sconfiggendoli nella battaglia di Didgori. Due anni dopo conquistò l’ultimo centro arabo islamico georgiano nella  città di Dmanisi,  continuando l’ espansione nella regione caucasica persiana dello  Shirvan e poco dopo nel Caucaso meridionale  i territori anch’essi  presi dai turchi selgiuchidi nella vasta regione Transcaucasia che liberò dal dominio islamico estendendo i confini  del regno georgiano  in  Armenia, ove venne considerato liberatore dalla popolazione cristiana, fino a parte del  Nagorno Karabakh anch’esso cristiano nell’  Azerbaijan occidentale.  Fu difensore e diffusore della chiesa apostolica autocefala ortodossa di Georgia  fondata nel IV secolo come tra le più antiche del cristianesimo e il periodo aureo del regno continuò con  la regina Tamar salita al trono nel 1184 che ha governato per un trentennio con l’evoluzione del  sistema feudale georgiano del Patronqmoba, mentre estendeva i confini del regno con  incursioni ed espansione nella vicina regione islamizzata dell’ Azerbaijan con il territorio dell’  Atabakan-e Azarbayjan fondato dalla dinastia turca degli Eldiguzids, i limitrofi  dominiati dai persiani musulmani  con il governo degli Shirvanshah e il territorio anatolico degli Anadolu beylikler  governato dai turcomanni Ahlatshahs. Fu tra le sostenitrici per la fondazione del regno di Trebisonda nel 1204 lungo le coste del Mar nero tra l’ Anatolia nord orientale e la Crimea meridionale  approfittando della IV crociata contro Costantinopoli per creare un’ alleato nel territorio sudoccidentale della Georgia sostituendo il suo regno  al decadente impero bizantino come protettore del cristianesimo orientale, beatificata dopo la sua scomparsa, nel 1223 il trono passò alla figlia Rusudan che cercò di continuarne l’ opera mentre si perfezionava la cultura  Georgiana medioevale  diffondendosi  attraverso l’ antica lingua Kartuli ena con l’evoluzione del suo alfabeto  creato nel III secolo e i tre diversi  sistemi di scrittura  georgiana fonte di testi religiosi e letteratura oltre le miniature, mentre si diffondeva  l’ arte e l’ architettura  con  gran parte delle chiese  che vennero edificate da quel periodo  e i successivi così come alcuni  monasteri. L’ epoca d’ oro fu interrotta dalle incursioni ed invasioni nella conquista mongola della Georgia e gran parte del Caucaso  iniziata nel 1236 e durata per un secolo   fino al 1330  nel dominio mongolo con l’ ilkhanato d’ Armenia, seguito dal 1386 all’ inizio del secolo successivo  da altri  domini turco mongoli fino all’ invasione   Timuride della Georgia  e dopo la scomparsa di Tamerlano dalle devastanti incursioni dei Turkmeni. Dopo le invasioni ed incursioni nella seconda metà del XV secolo l’ ormai  decaduto regno Sak’art’velos  della Georgia disperse i suoi domini e   nel 1465 venne diviso tra il regno di Kartli  nella regione centro orientale nota come Cartalinia e nella limitrofa della Cachezia l’ altro regno di Kaxet’i, rimanendo a lungo indipendenti fino alla loro riunificazione nel 1762 quando assieme divennero il nuovo regno di Kartli Kakheti.

Georgia russa

All’ inizio del secolo successivo con l’ ascesa dei Romanov  nell’ impero russo e la sua espansione ad est, lo zar Alessandro I appena salito al trono nel 1801 estese i confini imperiali nel Caucaso,  assieme all’  intero territorio dell’ Armenia che ne era protettorato   nel 1804 completò  l’ annessione della Georgia   e ad est  gran parte dell’altra storica  regione  che per la sua popolazione venne chiamata Azerbaijan ove rimase l’ enclave cristiano armeno nel  Nagorno Karabakh. Dall’ epoca la Georgia nell’ impero russo rimase come provincia caucasica fino alla sua caduta nel 1917  e  il trionfo del bolscevismo nella grande  Rivoluzione di ottobre, con la fine del centenario dominio zarista  Iosif Vissarionovič Džugašvili detto Stalin  fu la guida del movimento rivoluzionario nella regione, mentre l’ ala menscevica con il partito Socialdemocratico  georgiano nel 1918 fondà la nuova Repubblica Democratica della Georgia sopravvissuta  per solo  quattro anni dopo il conflitto territoriale  nella breve  guerra con l’ Armenia finita con un accordo per un’ amministrazione comune dei confini contesi fino alla completa conquista bolscevica nel 1920 e la fondazione della nuova Georgia Ssr  che come Repubblica Sovietica della Georgia Socialista entrò tra quelle della vasta  Unione Sovietica. Durante l’ invasione nazista nella seconda guerra mondiale i georgiani anticomunisti e filonazisti all’estero furono in inquadrati nella legione Georgische dalle famigerate imprese, mentre in patria settecentomila georgiani  combatterono nell’Armata Rossa contro i nazisti con la metà caduti in battaglia  e nel dopoguerra la popolazione si unì alla destalinizzazione dell’ Unione Sovietica perseguita dopo la morte di Stalin dalla politica del nuovo segretario del Pcus Nikita Chruščëv  negli anni cinquanta. Nel decennio successivo divenne ministro dell’interno il georgiano  Eduard_Shevardnadze riformatore ed impegnato contro la corruzione degli apparati burocratici nella regione fino a far rimuovere il primo segretario del Pcus georgiano  Vasily Mzhavanadze e dopo averne preso il posto seguì una politica di riforme sociali ed economiche, nel 1985  fu nominato ministro degli affari esteri e alla guida della Georgia venne sostituito dal conservatore  Jumber Patiashvili che non riuscì a continuarne la politica rimanendo estraneo alla nuova epoca riformatrice  della perestrojka .

La repubblica georgiana

Nel 1990 le prime elezioni del Soviet georgiano furono vinte da formazioni nazionalistiche che l’ anno successivo portarono all’ indipendenza  con la nuova repubblica Sakartvelo  della Georgia e le elezioni che portarono  come primo presidente Zviad_Gamsakhurdia, ma nello steso anno esplosero i disordini nazionalisti che portarono al colpo di stato a Tiblisi   nel 1991 durato un anno in violenti scontri, fomentato  Tengiz Sigua  decaduto da presidente del Consiglio dei ministri assieme all’  ex ministro della difesa espulso per corruzione Tengiz Kitovani, mentre braccio armato ne erano milizie paramilitari come quelle del famigerato Jaba Ioseliani a capo delle bande dedite al crimine organizzato nella formazione Mkhedrioni convertite nel partito dell’ estrema destra  Unione dei patrioti. Nel frattempo si scatenarono in conflitti etnici e territoriali che portarono alla guerra civile Georgia iniziati dal 1988 nella regione proclamatasi indipendente del Tskhinvali  come  Ossezia del Sud esplosi  dal 1991 per un anno infuriava la prima guerra in  Ossezia del Sud terminata  con l’ intervento russo e una pace armata sorvegliata da contingenti russi, georgiani e osseti. Subito seguiti da quelli  nell’altra indipendentista regione dell’ Abkhazia fino al 1993 e dopo una tregua armata ripresi cinque anni dopo nella seconda guerra dei sei giorni in Abkhazia con i miliziani che riuscirono a respingere e scacciare  i resistenti  georgiani.  Dopo l’ elezione a nuovo presidente di Eduard_Shevardnadze , succeduto a Gamsakhurdia  nel 1992 ristabilendo un’amministrazione  riformista, l’ ufficiale Akaki Eliava che aveva combattuto nella guerra civile guidò   un tentativo di rivolta in Georgia   occidentale contro il governo di  Shevardnadze e nel decennio successivo mentre continuavano i mai sedati conflitti etnici, per allontanarsi dall’ influenza russa il paese visse  la sua rivoluzione delle Rose nel 2004 deponendo   Shevardnadze sostituito nella carica presidenziale da Mikheil Saakašvili. Il suo primo intervento fu riprendere la storica regione sud occidentale dell’ Ach’ara, che fu territorio dell’ Acara  nell’ antica Cochide seguendo poi la storia della Georgia come l’ indipendente  Agiaria , minacciando l’ occupazione militare con l’ opposizione del suo presidente separatista  Aslan Abashidze  che venne costretto a ritirare le sue milizie rifugiandosi all’ estero. Nel frattempo la precaria pacificazione dopo il genocidio dei georgiani in  Abkhazia  seguito alla prima  guerra nella regione  sorvegliata dalle forze dell’ Onu e la Russia,   continuava ad essere minacciata dai  conflitti etnici e nell’ agosto del 2008  lo scontro riprese cona la seconda guerra  nell’ Ossezia del_Sud conclusa il mese successivo con l’ intervento internazionale e la Russia che ottenne il ritiro georgiano con il controllo degli osservatoti europei e dell’ Ocse  , riconoscendo l’indipendenza dell’ Abkhazia e l’  Ossezia del Sud  in cambio di  basi militari russe nella regione.  Dopo la controversa ed autoritaria presidenza di Saakašvili nel 2013 venne eletto Giorgi Margvelashvili in carica per cinque anni con una politica riformatrice più aperta alle minoranze, seguito nel 2018 dall’ intellettuale progressista Salome Zourabichvili che ha adottato una nuova costituzione trasformando la Georgia in una repubblica parlamentare e  oltre a varie riforme ha introdotto una politica aperta e libertaria tra le più avanzate nella regione caucasica che continua ad ispirare la presidenza della Zourabichvili.

La terra dei georgiani

La geologia della Georgia ha le sue origini nel Cenozoico quando scomparve l’ antichissimo oceano continentale della Tetide e la collisione  tra l’ estremità settentrionale della placca africana con  quella euroasiatica formando poi nel Mesozoico i rilievi  che si allungano le catene del Gran Caucaso con tra le più alte vette e le maestose montagne della Georgia ove rimangono fin da epoche remote  cinque grandi  vulcani tra spenti ed ancora attivi e si aprono  una decina tra i più vasti   ghiacciai  . Dalle montagne scendono altopiani e vallate ove scorrono oltre una ventina dei più lunghi fiumi  georgiani che sfociano nel Mar ed alcuni ad est oltre i confini orientali nel Mar Caspio alimentando i vari laghi qui chiamati tba, un vasto e variegato territorio  che è salvaguardato  dalle numerose riserve,  parchi nazionali e aree protette della  Georgia in gran parte sorte in epoca sovietica che ospitano una gran varietà di uccelli  dalle molte specie endemiche georgiane come le ottanta diverse specie di mammiferi  con alcune a rischio di estinzione. Il territorio della  Georgia tra le sue  montagne, vallate  e pianure  è diviso in dodici regioni amministrative  Mkhare istituite dopo l’ indipendenza  e tra esse nel 1995 vennero riconosciute la repubblica autonoma dell’ Abkhazia tra la costa orientale del Mar Nero e a sud della catena del Gran Caucaso e quella nel territorio sud occidentale dell’ Adjara che si sono poi proclamate indipendenti così come l’ amministrazione provvisoria dell’ Ossezia meridionale  e dopo la guerra russo-georgiana del 2008 in parte  territori georgiani occupati dalla Russia  nell’  Abkhazia e l’ Ossezia in quella che era la Georgia sovietica. Tra le varie regioni e province, in gran parte  sorti nel medioevo, si trovano i  vari villaggi, centri e città della Georgia in questo antico territorio da sempre popolato da gente  di origine Caucasica come gli altri limitrofi  dell’ omonima vasta regione,  nella loro lingua i georgiani si definiscono Kartvelebi  e dalle lingue caucasiche Kartveliane deriva l’ antico idioma tradizionale con il suo alfabeto Kartuli ena  che fonda la loro unità nazionale percorrendone la lunga storia fino al presente con la secolare cultura della Georgia  legando da sempre  la popolazione tra costumi, tradizioni e le sue grandi manifestazioni artistiche.  Dall’ arte antica georgiana lasciando i suoi resti nei secoli  fino  all’ epoca cristiana quando iniziò la grande architettura ed arte  medievale , lasciandone memoria nei siti più antichi, centri, chiese e monasteri dichiarati patrimoni culturali Unesco, in gran parte ispirata fina  dalla sua introduzione nel I secolo dall’ ortodossia georgiana della Cristianità che qui ha avuto tra le più antiche espressioni al mondo  con la Chiesa Apostolica Autocefala Ortodossa Georgiana dalla propria  liturgia seguita dalla gran parte della popolazione e, diversamente dai paesi islamizzati della regione, rimane un pilastro costituzionale la libertà religiosa in Georgia. Tra le tradizioni georgiane  più diffuse rimaste la musica popolare Sakarvelo  in parte di origine medioevale spesso accompagnate dall’ anch’esse di antichi origini danze tradizionali  kartuli tsek’va , sempre presenti nelle varie cerimonie tradizionali come  nel il giorno dell’ Assunzione  Mariamoba  celebrato alla fine di agosto in tutto il territorio e come centro di pellegrinaggio  a  Kazbegi la chiesa Sameba  consacrata alla Trinità ospita le cerimonie più tradizionali con feste, sfilate in costume attorno la chiesa e grandi banchetti. Tra le altre le feste del  Keipi che si tiene  nelle varie comunità e villaggi nei mesi primaverili simili a quelle della  Supra  con il suo cerimoniale  fondato sulla condivisione del cibo dai banchetti guidati da un  oratore Tamada  quale depositario della tradizione  e spesso poeta, dato il ruolo nella comunità della  tipica  cucina georgiana  samzareulo assieme al vino. La tradizione della viticultura in Georgia  è tra le più antiche al mondo risalente al VIII millennio a.C con oltre cinquecento varietà endemiche di viti e sembra che la stessa parola vino derivi dal Gwino georgiano, da millenni si coltivano nella storica regione orientale del Kakheti , tradizionalmente conservato nei  grandi vasi di terracotta Churi o  Kvevri  simili a quelli più antichi rinvenuti  nei siti neolitici, il vino è da sempre  legato  alla cultura e tradizioni georgiane che oltre le altre si esprimono durante la vendemmia nelle feste del Rtveli.

Tbilisi

La storia di Tbilisi inizia dalla sua fondazione nel V secolo  con il regno di Vakhtang Gorgasali I noto come il sovrano Kartli  d’ Iberia e ne divenne capitale   al centro di un territorio strategico caucasico conteso tra gli imperi persiano e bizantino nel secolo successivo. durante la terza guerra   Turco persiana  tra l’ impero Sasanide e il Khaganato Onoq  sostenuto da Bisanzio nel 627 venne assediata e saccheggiata dai Kazari dell’ est alleati dei bizantini. Il secolo successivo l’ espansione islamica nel Caucaso si estese nel 735 con l’  invasione araba della Georgia guidata dal califfo  Marwan ibn Muhammad fondando l’ emirato di  Tbilisi che governò la regione per tre secoli fino al 1080 quando entrò nei domini orientali del sultanato di Rum fondato dai turchi Selgiuchidi, dall’ epoca combattuto nelle  guerre della crociata Georgiana  dal  regno cristiano,  nel 1121 l’armata guidata dal sovrano David IV  sconfisse quella selgiuchide poco a sud est di Tiblisi nella storica battaglia di  Didgori e presa la città poco dopo vi  trasferì la capitale del regno  da Kutaisi. Si estese ne secolo successivo divenendo grande centro culturale nella regione fino al 1226 quando anche Tiblisi fu conquistata  dal potente regno turco persiano del Khwrezem , ben presto travolto dall’ incontenibile espansione mongola e come le limitrofe regioni caucasiche entrò nel dominio dei Mongoli in Georgia seguito nel XIV secolo da quello turco mongolo islamizzato del vasto impero Timuride fondato da Tamerlano e dopo altre invasioni all’ inizio del XVI secolo tornò nei domini persiani divenendo capitale della provincia Velāyat-e Gorjestān  nella Georgia  Safavide. Rimasto centro culturale cristiano cominciò a reclamare la sua indipendenza  all’ inizio del XVIII secolo con il sovrano georgiano  Erekle II cercando la protezione russa dai persiani e dopo la sua annessione nel 1801  Tiblisi  divenne la capitale della Georgia nell’ impero  russo, con la caduta del regime zarista e dal 1921 per i successivi settanta anni capitale della  Repubblica Sovietica Socialista di  Georgia fino all’ indipendenza nel 1991. Tra i più antichi quartieri il Dzveli T’bilis si stende sotto il Monte Mtatsminda su entrambe le sponde del fiume Kura che scorre dal Caucaso attraversando questa parte della città dominato dall’antica fortezza di Narikala fondata nel V secolo come Shuris-Tsikhe ed estesa nella cittadella persiana nel XVI secolo lasciando  i suoi resti come li si trovano. Nei pressi sul colle di  Sololaki si erge il monumento con l’ alta statua di Kartlis Deda costruita nel 1958 per celebrare i quindici secoli dalla fondazione di Tiblisi e  sotto la fortezza su una più antica cappella nel XVIII secolo venne edificata la chiesa armena di Betlemis consacrata alla Santa Madre di Dio di Betlemme. Scendendo lungo il fiume  rimane la più antica chiesa della città consacrata a Santa Maria di  Anchiskhati fondata nel VI secolo danneggiata e restaurata tra il XV e il XVII,  proseguendo per il vecchio centro  sulla via  Sionis Kuchatra  tra gli edifici storici, sorta  su una più antica chiesa del V secolo   emerge la grande cattedrale della Dormizione di Sioni  completata nel 1112  ed ampliata dall’ inizio del XVIII secolo con le ricche decorazioni interne in quello successivo con la reliquia Jvari Vazisa  come è nota la venerata  Croce di Santa Nino. Nello  storico quartiere di  di  Metekhi  su un colle che domina il fiume si trova l’ omonima chiesa di  Metekhi consacrata a di Maria Assunta completata nel 1284, non distante  i resti della chiesa armena  del Vangelo Rosso Karmir  edificata nel XVIII secolo  e ove si apre la piazza Avlabari allo steso periodo risale   l’ altra chiesa armena di Ejmiatsin ben conservata, da qui si continua sulla sponda orientale del fiume Kura per il limitrofo quartiere di Avlabari  ove tra gli altri edifici più antichi emerge la grande Cattedrale della Santissima Trinità  Sameba tra le più alte chiese della cristianità ortodossa completata nel 2004 in antico stile bizantino.  Passando ove si stende la città moderna cuore ne è la centrale piazza della Libertà o Erivansky un tempo dedicata a Lenin ove tra gli altri edifici  affaccia  il palazzo che ospita il municipio di Tbilisi edificato nel 1830, verso ovest si percorre il lungo viale  Rustaveli da dove diramano le vie più frequentate della città e  ove affacciano vari grandi edifici amministrativi teatri e musei  come il palazzo che ospita il Parlamento della Gorgia  Sakartvelos completato in epoca staliniana  nel 1938  dall’ampia facciata colonnata  con davanti  la chiesa Kashveti , tra gli altri lungo il viale si trova  il grande Teatro Nazionale Rustaveli che prende nome dal viale edificato nel 1887, il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Tiblisi  fondato nel 1851, l’Accademia nazionale georgiana delle scienze Gnas fondata in epoca sovietica nel 1941 e il museo storico statale  Janashia con la vasta collezione di reperti archeologici, uno dei tanti tra gli altri dedicati ad archeologia, arte, storia ed etnografia  dei numerosi musei di Tbilisi che ne completano la visita.

Tusheti e Khevsureti

La storica  regione interna  della Shida Kartli si stende nel territorio  centro orientale verso il confine russo ,  capoluogo  è la città di Gori ove nei pressi si ripercorre parte della più antica storia georgiana nella  città rupestre di Uplistsikhe  sorta nel I millennio a.C,  si estese nella prima era cristiana georgiana  per tutto il medioevo quella che fu nota come la a fortezza del signore di Uplistsikhe che ha lasciato i suoi resti come li si trovano. La regione nord orientale di Tusheti  nel medioevo nota anche come Tuscezia, prende nome   dall’antico  popolo dei Tush  e tra quelle montagne che si allungano dalla catena del Grande Caucaso si devia per un itinerario tra i tradizionali villaggi Tusheti , il più isolato raggiungibile attraverso l’alto passo di Alban è il villaggio di Omalo ove  oltre gli edifici più recenti tra i più antichi settentrionali si erge la fortezza medioevale di Keselo sorta nel 1230 contro le incursioni dei mongoli che ha lasciato i resti delle mura in ardesia e sette torri. Non distante si giunge all’ altro villaggio di Dartlo dagli edifici con i tradizionali balconi di legno e l’antico tribunale all’aperto dagli scranni in pietra per i giudici, poco oltre verso il confine russo il villaggio di Shenako anch’ esso con vecchi edifici e la popolazione che mantiene antiche tradizioni come l’ adiacente Diklo  con il suo santuario Khati interdetto alle donne ove nelle celebrazioni cristiane si tengono rituali legati al paganesimo. Nel suggestivo ambiente si passa per il villaggio di  Parsma, anch’ esso fortificato con gli edifici tra le mura protette da torri rettangolari, per raggiungere i  resti di   Jvarboseli abbandonato e l’ adiacente ancora abitato villaggio di Verkhovani  dal magnifico panorama sulla gola frequentata dai nomadi in estate  e continuando verso nord tra le montagne il ripopolato antico villaggio di Bochorna  è tra gli abitati georgiani più alti,  al centro di un suggestivo territorio protetto dal  parco nazionale di Tusheti popolato dalla fauna endemica caucasica.  Lasciando la regione del Tusheti  lungo i contrafforti del Gran Caucaso nel territorio orientale si stende quella del Khevsureti  o la Terra di Valli abitata dal popolo di stirpe guerriera dei Khevsuri con gli antichi villaggi in posizione difensiva tra edifici e torri contro le incursioni da est, tra i più suggestivi  Shatili  che si erge tra le rupi come una fortezza medioevale, simile al non distante ed altrettanto affascinante Mutso.

Mtskheta

Ripassando per Tbilisi si entra nella limitrofa provincia centro orientale del Mtskheta il territorio fu popolato fin dal tardo neolitico ove  da un centro degli antichi  Meskhebi  fondato nel V secolo a.C. nei successivi si estese quella che divenne la storica città di Mtskheta fiorita ne medioevo che conserva edifici, chiese e monasteri dell’epoca, a ritroso nella sua storia poco a sud ovest rimangono i resti della fortezza di Armazi con l’ acropoli Armaztsikhe  edificata alla fine del I secolo in posizione strategica dominante il passo sulla gola di Darial verso la Portae Caspiae come i romani chiamarono l’ antica porta di  Alexander sulla via caucasica verso la Russia. Nel centro medioevale da una più antica chiesa del V secolo, sorta ove la leggenda raccontava esservi sepolta la tunica di Gesù,  nel 1029 venne edificata cattedrale ortodossa di Svetitskhoveli nel tradizionale stile georgiano medioevale centro di pellegrinaggi e inclusa tra i patrimoni culturali Unesco come il vicino monastero della Croce  di Jvari che si erge su un colle  fondato alla fine del VI secolo. Continuando tra i quartieri nord occidentali da una prima fondazione del IV secolo nell’ XI si estese il monastero di Samtavro con l’ omonima chiesa consacrata alla Trasfigurazione e gli edifici monastici di San Nino con una delle chiese che ospitano i sepolcri del  primo sovrano cristiano georgiano Mirian III di Iberia e la consorte Nana. Usciti dalla periferia settentrionale poco distante si trova la necropoli di  Samtavros con le tombe più antiche risalenti al III millennio a.C. ed adoperata nei secoli fino al medioevo e proseguendo verso nord  lungo la sponda destra del fiume Aragvi su un colle da una più antica medievale nel  XVIII secolo venne ricostruita la fortezza di Bebris tsikhe con la sua cittadella come la si trova per proteggere Mtskheta e la vicina Tiblisi.  Poco fuori da Mtskheta seguendo la sponda settentrionale del fiume Kura si apre una suggestiva gola  ove nel VI secolo dai tredici padri Assureli  venuti dall’ Assiria mesopotamica venne fondata una comunità monastica nella grotta di Shio ove tradizione vuole sia vissuto da eremita il beatificato Shio  l’anacoreta  e da quel centro scavato nella roccia nell’ XI secolo venne fondato il monastero di Shiomgvime ampliato nei due successivi con le chiese cappelle ed edifici  che hanno lasciato i loro resti restaurati nella suggestione del luogo meta di pellegrinaggi. Seguendo il corso del  fiume Aragvi sulla sua sponda nel XIII secolo venne edificata la fortezza con la cittadella di Ananuri dai due castelli collegati , la torre quadrata Sheupovari con le chiese della Vergine e della Dormizione dagli interni affrescati e vari edifici in un suggestivo scenario dichiarato patrimonio culturale  Unesco . Continuando ad est si entra nella piccola regione storica del  Khevi verso il confine russo distesa nella valle attraversata dal fiume Terek, parte della provincia nord orientale Mtskheta-Mtianeti e  dominata dal massiccio vulcanico del Kazbek ove,  isolata in un magnifico scenario sulla sommità di un colle, si erge  la chiesa consacrata alla Trinità di Gergeti edificata nel XIV secolo, più oltre  si trova la cittadina di Kazbegi  ribattezzata Stepantsminda  in onore del monaco ortodosso geogiano  Stephan che qui si ritiro come eremita  lungo  l’antica via nota come strada militare della Georgia  Samkhedro gza  attraverso il Caucaso fino in Russia. Proseguendo tra le montagne innevate in inverno oltre il  frequentato villaggio di Gudauri  si trovano altri edifici medioevali come la chiesa di Garbani del IX secolo, allo steso periodo risalgono i resti della  la basilica di Sioni con quelli del vicino e castello,  gli edifici rimasti dal monastero di  Betlemi e la  fortezza di Sno.

Samtskhe Javakheti

Scendendo a sud  ovest si apre la regione centro meridionale  Samtskhe Javakheti nella valle  percorsa dal fiume Mtkvari, tra i vari siti dell’ epoca  scavata nella roccia si trova  la cittadella monastica di Vardzia fondata nel XII secolo dalla regina Tamara con le prime  abitazioni rupestri,  edifici sotterranei e la grande chiesa della  Dormizione con il suo venerato santuario, dopo aver resistito alle incursioni mongole venne completata nel secolo successivo , poi danneggiata da un terremoto e saccheggiato dai persiani nel 1551 ne rimangono gli splendidi edifici dagli interni affrescati nel suggestivo sito di  Vardzia. Poco distante lungo il corso del fiume Kura sulla sponda sinistra nel IX secolo sorgeva l’ altra cittadella  che ha lasciato i suoi resti nel castello e la fortezza di Tmogvi e continuando alla confluenza dei fiumi Mtkvari e Paravani vicino l’ omonimo  villaggio si dell’altra  cittadella fondata nel X secolo rimangono i resti nella fortezza di Khertvisi su un colle che domina i fiumi. Continuando per il Samtskhe Javakheti nell’ omonimo  territorio sud occidentale ove si trova la città di  Akhaltsikhe verso il confine turco,   dominata dalla cittadella medioevale di Rabati fondata nel IX secolo dai georgiani  come fortezza di Lomisa , ha resistito alle incursioni dei Mongoli e Tamerlano per poi essere presa nel 1590 dagli Ottomani che la ricostruirono come la si trova nella suggestiva fortezza di Rabat con il suo castello. Sempre nel distretto di Akhaltsikhe  si trova il monastero di  Sapara fondato nel IX secolo con gli edifici che diramano dalla più antica chiesa dell’Assunzione di Santa Maria  e la Chiesa di Santa Saba aggiunta nel XIII secolo dagli interni affrescati. Passando poi  per la cittadina di Adigeni lungo il fiume Kvabliani sulla sponda sinistra nel XIV secolo venne edificata la chiesa con monastero di  Chulevi consacrato a San Giorgio e non distante nello stesso territorio all’VIII secolo risale la prima chiesa  della Trasfigurazione tra gli edifici che all’ inizio del XIV secolo divennero il monastero di Zarzma poi abbandonato durante il dominio ottomano e restaurato  conservando l’antico aspetto all’ inizio del novecento.

Kakheti

Scendendo nella storica regione sud orientale del  Kakheti ricca di antichi centri, villaggi chiese e monasteri, dal villaggio di Kambechovani  nel 1726  venne edificato un centro fortificato esteso nella cittadina di  Signagi che conserva gli edifici dell’ epoca dalle facciate multicolori su strette vie, passando per la piccola chiesa di  Kvetera in stile bizantino georgiano fondata nel X secolo, si continua per la cittadella reale di Gremi fondata nel XVI secolo su un colle in un suggestivo scenario divenuta capitale del regno di  Kakheti con  il maestoso castello  a tre piani che si erge al centro vicino  la Chiesa degli Arcangeli Michele e Gabriele ed altri edifici cinta da mura con torri da dove attraverso una galleria si scende all’ Ints’obi. Da un antico del II secolo nell’ VIII venne fondato  il centro che si estese nella città di Telavi divenuta la seconda capitale del regno di Kaheti dopo Gremi, fiorita dal XII secolo per tutto il successivo nell’ età d’ oro del regno di Georgia e della sua epoca medioevale conserva edifici e numerose chiese consacrate al patrono San Giorgio, poco fuori dalla città il più antico monastero tra le montagne di  Shuamta fondato nel V secolo. Seguendo  il corso del fiume Alazani nell’ omonima valle sulla sponda sinistra del fiume ove si stringe nella suggestive gola di Pankisi,  nei pressi della cittadina di Akhmeta sulla più antica chiesa di San Giorgio del VI secolo nell’XI sorse il monastero di  Alaverdi con la sua cattedrale.  Continuando lungo il fiume su un colle  venne  fondato nel IX secolo ed esteso mutandone l’ aspetto originale nel XVII il monastero Santa Nina di Bodbe , sempre nella valle dell’Alazani tra i vigneti  nei pressi dell’ omonimo villaggio si trova il centro  di Tsinandali con il sontuoso palazzo del XIX secolo  circondato da giardini edificato dal nobile militare e poeta  Chavchavadze riformatore della lingua e letteratura georgiana. L’itinerario nel Kakheti  attraversa il suggestivo territorio tra  monti, foreste e cascate popolato da una ricca fauna protetto dal parco nazionale di  Lagodekhi e continuando ad est verso il confine con l’Azerbaijan dal VI secolo sorge la suggestiva  cittadella monastica medioevale con il monastero di David Gareja con le sue chiese, cappelle, edifici  e celle monastiche magnificamente scavati sulla scogliera rocciosa del monte  del monte Gareja

Kutaisi

La regione di Imereti si stende nel territorio centro occidentale e  scendendo lungo il corso del fiume Rioni ad ovest si trova l’antica città di Kutaisi che fu fiorente centro della Colchide medievale, poi nel  principato bizantino divenuto il regno feudale Apkhazeti-Egrisi di Abcasia o Abkhazia dal 780 fino a quando si unificò con gli altri nel 1008  nel nuovo regno di Georgia fondato dalla dinastia Bagration continuando ad esserne la capitale  e dopo la sua divisione alla fine del XIV secolo lo fu a lungo fino all’ inizio del XIX  nel regionale regno di Imereti. Dall’ omonima dinastia  prende nome la cattedrale della Dormizione di Bagrati edificata all’ inizio dell’XI secolo dalla candida facciata in stile georgiano bizantino con la cupola che si riflette smeraldina così come il vicino campanile dagli interni con altari decorati  questa cattedrale di Kutaisi rimane come capolavoro dell’architettura georgiana medievale. Gran parte dei reperti archeologici e medioevali sono conservati nel museo  Berdzenishivili   i storia nazionale  con le sue ricche collezioni e quello che era noto come distretto reale in epoca zarista dirama dal vasto parco di  Kutaisi,  il cuore della città ove annualmente a maggio si celebra la grande festa della  Kutaisoba tra i vari eventi di  Kutaisi,  come le celebrazioni del Natale Georgiano. i tradizionale Gelatoba e festival del folklore  Art-Gene. Sul parco affaccia   il teatro Balanchivadeze dell’ opera e danza classica, poco oltre sempre nel XIX secolo  venne edificato il teatro Meskhishvili in stile neoclassico sulla centrale ed animata piazza Agmashenebeli  dai vari edifici dell’ epoca con davanti la fontana della Colchide . Oltre il parco di Kutaisi sulla via Shota Rustaveli all’ incrocio con la Tsminda Ninosi apre il vecchio ed animato  bazaar e continuando  per la via Gaponov  il fiume Rioni è attraversato dal  ponte bianco di Tetri , poco sud lungo il fiume  si trovano i resti del medioevale palazzo di Geguti nei pressi dell’ omonimo villaggio. Lasciata la città con i suoi altri siti ed edifici medioevali, nel territorio di Kutaisi poco a nord est sul  promontorio, che domina  un’ansa del fiume Tskhaltsitela  si trova la cittadella monastica di Motsameta fondata nel VII secolo e da quello successivo  nota come Luogo dei Martiri per rifiuto alla conversione islamica dei monaci uccisi dagli arabi, dopravvisuto per tutto il medioevo con la sua chiesa ed altri edifici nel  monastero di  Motsameta come lo si trova. Poco distante il grande il monastero di Gelati fondato nel 1106 divenuto un grande centro culturale filosofico e scientifico che ha lasciato la biblioteca di manoscritti, chiesa ed edifici in pietra dallo stile bizantino georgiano con  le mura che riflettono luce solare, gli interni decorati da  mosaici bizantini,  le  mura magnificamente affrescate e decorate da preziose icone,  vi si trovava  il venerato splendido trittico di Khakhuli tra i grandi capolavori dell’ arte bizantina trasferito nel museo d’arte di Tiblisi, tra tuti gli altri georgiani questo magnifico monastero di Gelati  rimane  sicuramente indimenticabile. Sempre vicino a Kutaisi si continua  nello storico territorio dell’ Argveti fiorito tra i feudi  medioevali in suggestivi ambienti,  nel limitrofo distretto del Tsqaltubo con vari villaggi  e antiche formazioni geologiche ove nell’ affascinante territorio termale è sorta la cittadina che ne prende nome come  Tsqaltubo , vicino al villaggio di Kumistav si apre la grande grotta carsica di Satsurblia  popolata in epoca preistorica ed utilizzata nel medioevo  come rifugio dalle incursioni, continuando tra le meraviglie geologiche di questo territorio si trovano le grotte di  Sataplia che, oltre a reperti archeologici,  conservano le impronte fossili di dinosauri e nei pressi dell’ omonimo villaggio le altre suggestive grotte di  Melouri . ma Tra tutte emergono le spettacolari sedici grotte di  Prometeo tra le rocce e formazioni calcaree dense di  stalattiti e stalagmiti con fiumi e  laghi e sotterranei, come  un magnifico  monumento naturale protetto dall’ omonima ricerca riserva del Prometheus. Nei pressi del villaggio di Gordi si apre il magnifico ambiente nella profonda gola di Okatse e passando per le cascate di Kinchkha l’altro spettacolare  canyon di Martvili, oltre il villaggio di Shorapani , già noto nel III secolo per la sua più antica fortezza di  Sarapanis  sorta a protezione della via tra la Colchide e l’ Iberia, nella stretta valle del fiume Chkhari si trova il medioevale villaggio di Skande sorto su un’antica fortezza romana che ha continuato a difendere il territorio nei secoli successivi  lasciando i suoi resti. Passando per la  cittadina di Chiatura, fondata nella seconda metà del XIX secolo  dai russi  su ricchi giacimenti di manganese che nel centro conserva edifici dell’ epoca,  nell’ omonimo villaggio si trova il monastero di  Katskhi sorto alla fine del X secolo con al centro la chiesa bizantina ottogonale da dove diramano i vari edifici religiosi e monastici.

Mingrelia

Lasciata la regione dell’ Imereti si stende la limitrofa nord  occidentale dell’ Odishi affacciata ad ovest sul Mar nero, estesa in quella della Samegrelo nota anche come  Mingrelia per essere popolata fin dall’ antichità dai georgiani di lingua e stirpe Mingreliana dei  Margali , dal IX al VI secolo a.C. fu parte dell’ antica  Colchide e poi dei regni occidentali georgiani dell’ Egrisi  fino al VI secolo d.C.  quando vennero unificati con gli altri nel medioevale ragno di Georgia ed infine dal XVI secolo di nuovo indipendente con il principato governato dalla dinastia dei Dadiani fino a diventare protettorato dell’ impero russo nel 1803. Dal XVII secolo la città di Zugdidi divenne la capitale del principato  ove l’ omonima dinastia nel 1840 fece edificare come residenza il sontuoso palazzo di Dadiani che ospita Il Museo di storia e architettura affacciato sul vasto parco con il giardino botanico di Zugdidi e tra i vecchi edifici a ritroso nella sua storia al VI secolo risale la prima chiesa ove venne edificata nel XIII la  cattedrale di Tsaishi con il suo monastero poi abbandonata e restaurata come la si trova,  poco fuori lungo il corso del fiume Chanistsqali, da una più antica del VII secolo nel XVI  venne estesa la fortezza di Chakvinji nei pressi del  villaggio di Jihaskari. Continuando a nord est nella regione tra le montagne popolate dagli Svani  georgiani fin dall’ antichità  noti anche come Mushüan,   si trova la medioevale cittadina di  Mestia  che fu uno storico centro culturale conservando antichi edifici, chiese e fortezze dell’ epoca al centro dell’ omonimo distretto con vari villaggi fortificati ove tra gli altri, dominato dal monte Shkhara esteso dl dal massiccio Bezingi,  per la sua posizione di difficile accesso  si è conservato quello di  Ushguli con i vari edifici medioevali, torri e chiese e su un colle tra le più antiche consacrata alla Madonna la chiesa di  Lamaria del X secolo.

Batumi

Tornando  a sud ovest lunga la costa del Mar nero si stende la storica regione dell’ Adjara nell’ antica Colchide chiamata dai romani Agiara  che ha percorso i secoli assieme alla lunga storia di   Batumi all’ estremità sud occidentale della Georgia,  quando bel VII secolo a.C. lungo il corso finale  del fiume Karolitskhali vi sorse l’ antica colonia greca di Bathys  sulla  costa della Cochide  ove nel II secolo d.C. venne  fondato  un porto fortificato romano  poi abbandonato per la nuova fortezza di Petra. Rimase un piccolo centro durante il medioevo e il regno di Georgia fino alla conquista ottomana alla fine del XV secolo e poi ripresa brevemente  dai georgiani e riconquistata dai turchi dopo la battaglia di  Sokhoista nel 1545 fiorendo come la città di Batoum  al centro di una delle provincie ottomane note come Sanjak con il suo porto che divenne centro della tratta dei caucasici nel grande traffico ottomano degli schiavi. Mentre iniziava l’ islamizzazione della popolazione cristiana nel 1564 la città fu rivendicata dai duchi georgiani della dinastia  Gurieli e presto respinta rimanendo nel dominio turco fino al XIX secolo. Contesa tra l’impero russo e quello ottomano  e con il trattato di San Stefano del 1878 la città divenne   porto franco, per poi entrare nel dominio della provincia russa di Georgia  e il più grande porto petrolifero nel Mar Nero dal 1906 con la  costruzione da Batumi del grande oleodotto per Baku, entrata  poco dopo anch’ essa nella repubblica socialista georgiana dell’ Unione Sovietica dopo la rivoluzione del 1917 rimanendovi fino all’ indipendenza. Nel 1991 il movimento guidato da  Aslan Abashidze lo portò alla presidenza quando nella regione dell’ Agiara venne  proclamata la repubblica autonoma dell’  Ach’ara   o Adzaristan conservando la carica fino al 2004  quando fu costretto a dimettersi dall’ opposizione e la rivendicazione del governo e georgiano durante la crisi dell’ Adjara rimanendo poi parte della Georgia con sua capitale  l’ estesa e moderna città di Batumi trasformandola in una grande città moderna frequentata per le spiagge sul Mar Nero, alberghi e casinò come la si trova.

Qui terminano i più affascinanti itinerari in  Georgia,  su questa costa del Mar Nero ove affacciava l’ antica Colchide  per millenni è stato passaggio dall’ Europa all’ oriente di migrazioni, conquiste e commerci per la vicina Armenia da dove attraverso il limitrofo territorio dell’ Azerbaijan partivano le vie per i paesi e le culture che hanno seguito la millenaria storia  nella vasta regione dell’ Asia centrale.


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