Caucaso

Armenia

Antica Armenia

La lunga storia dell’ Armenia inizia dai primi insediamenti nel Paleolitico inferiore che hanno lasciato i resti più rilevanti a Nor Geghi nella centrale provincia di Kotayk  e poi con la migrazione delle tribù di cacciatori e raccoglitori nomadi Satsurblia  del Caucaso così chiamati  per i resti  rinvenuti nella regione centro occidentale georgiana nel sito delle grotte di Satsurblia, considerati i più antichi antenati delle popolazioni caucasiche meridionali e dagli altipiani armeni nel Mesolitico  del vicino oriente noto come epipaleolitico,  dal XVI millennio a.C. al XIII  si diffuse la cultura del Trialetiano. Più tardi ne furono in parte  eredi le popolazioni che dalla metà del VI millennio  si riunirono nella cultura di  Shulaveri-Shomu  diffusa tra la Georgia, Azerbaijan ed Armenia ove  nella pianura centro occidentale di Ararat ha lasciato i suoi resti nel sito di  Aratashen, seguita dal IV millennio per i due successivi dalla prima e lunga cultura dell’ età del bronzo caucasica  di Kur-Araxes che nell’ Armenia centro occidentale ebbe come suo grande centro quel che resta nel vasto sito di Shengavit. Verso la fine del III millennio nella regione si diffuse l’ultima  cultura  preistorica caucasica di Trialeti fiorita in Armenia ed estesa tra la Georgia meridionale e Turchia nord orientale, alla fine dell’ età del bronzo dal XV secolo la regione venne occupata dalla confederazione tribale dell’ Hayasa-Azzi che prende nome dai due omonimi altipiani armeni  e sui confini occidentali iniziarono conflitti con l’ impero degli Ittiti , mentre l’ Armenia tra il XII e l’ VIII secolo venne unificata dalla confederazione dei regni Nairi o Terra di fiumi come vennero chiamati dal vicino potente impero fondato dagli  Assiri. Poi anche il territorio caucasico fu nell’ influenza delle prime civiltà dell’ antica Mesopotamia  e l’Armenia dei Nairi  a metà dell’VIII secolo per i tre successivi  entrò nei domini del regno di Urartu che si estese dall’Anatolia ove prese nome il biblico monte  Ararat e da esso nel territorio caucasico  ove sorse il dominio di quello che divenne l’antico regno di Armenia. Dal VI secolo  nel regno iniziarono ad imporsi gli  Yervanduni  fondatori della prima dinastia  Orontide che conservarono il potere anche quando divenne vassallo del potente impero  Achemenide persiano  dal 570 come territorio  Satrapakan Hayastan  della satrapia di  Arminiya per due secoli fino alla conquista di tutte le regioni imperiali seguita alla spedizione in Asia  di Alessandro il Grande. Dopo la sua prematura scomparsa  nel 323 a.C. i suoi generali si spartirono l’ immenso impero ove si era diffusa la cultura dell’ Ellenismo e in Armenia assieme agli altri territori caucasici  si estese il dominio del nuovo e vasto impero  Seleucide che venne poi  minacciato dell’ espansione romana  in oriente dopo la vittoria nella guerra Siriaca del 188 a.C., mentre l’Armenia era tornata indipendente con l’ ascesa al potere della dinastia  Artasside  che governò fino al 12 d.C.  Agli Artassadi di cultura ellenistica seguirono gli  Arshakuni di stirpe partica persiana  con la dinastia  Arsadice di Armenia  che estese gli antichi domini nell’ Armenia Maior, come i romani chiamarono il regno  del Mets Hayk . I Parti Arsadici governarono la regione fino a quando il regno fu in parte conquistato dall’ impero romano con le prime campagne armeno partiche di Corbulone nel 63, il resto continuò ad essere provincia cucasica di quello che rimaneva il impero Arsadice persiano  che, dopo l’avanzata con le guerre partiche  di Traiano,  dal 117 divenne in gran parte  la provincia  imperiale romana di  Armenia.

Medioevo armeno

Nel 252 la regione venne invasa dal nuovo impero persiano Ērānshahr  fondato dalla dinastia dei Sasanidi , riconquistata dai romani dopo trentacinque anni, continuò ad esserne provincia  fino all’ imperatore Teodosio I  che nel frattempo aveva proclamato religione di stato il Cristianesimo e nel 384 in un trattato stipulato con l’imperatore sasanide Sapore III  il territorio orientale fu nei domini persiani, mentre quello  nord occidentale rimase provincia romana come   Armenia Minor che  poco dopo dal 395 con la divisione dei domini romani tra occidente ed oriente entrò nel nuovo impero Bizantino. Secondo la tradizione il cristianesimo vi venne introdotto  fin dalla sua prima era dall’  apostolo Giuda Taddeo che per venti anni dal 40 fu predicatore del Cristianesimo in Armenia  assieme all’ altro apostolo  Bartolomeo, ma fu dal III secolo che si diffuse nelle regione con l’ opera  dall’ evangelizzatore del Caucaso Gregorio l’ Illuminatore, fondatore della  Chiesa Cattolica Ortodossa Armena Etchimiadzin  e dall’epoca l’Armenia è il più antico territorio cristianizzato assieme alla regione dell’ Artsakh nel conteso  Nagorno Karabakh in Azerbaijan. L’ Armenia Minor fu l’ ultimo stato  medioevale indipendente e baluardo del cristianesimo nella regione e per tutta la sua durata il regno armeno di Cilicia  che, oltre a fornire i suoi combattenti contro gli invasori Selgiuchidi , fu transito delle armate cristiane nelle crociate per liberare dal dominio islamico la Terrasanta , iniziò la sua decadenza nel XIV secolo e le 1375 venne invaso dall’ espansione del potente sultanato Mamalik egiziano Dopo l’ assedio e la conquista di Costantinopoli nel 1453 che pose fine a ciò che restava del grande  impero bizantino  anche la regione del Caucaso entrò nella grande espansione  del domino  Ottomano , ma mentre gran parte della popolazione nelle regioni limitrofe venne costretta alla conversione islamica, rimase  il cristianesimo nell’ antica cultura Armena per tutto il lungo dominio turco.

Tra ottomani e russi

Con l’ ascesa dei Romanov  nell’ impero russo e la sua espansione ad est  dall’ inizio del XIX secolo, dopo esserne stato protettorato  fu completata l’ annessione della Georgia durante il regno dello zar Paolo I,  mentre i turchi mantennero il controllo sul territorio georgiano di popolazione armena dell’ Akhalkalaki, sull’ estremità  costiera orientale del Mar nero. Nello stesso periodo il regno iraniano della dinastia Qajar iniziò il conflitto per espandere i controversi confini settentrionali sulla Georgia , iniziato con la reazione russa  nell’ offensiva sul  Kanato azero di Ganja   che venne conquistato nel 1804, dando inizio a quella che fu la vittoria russa nella  seconda guerra Persiana.  Nello stesso periodo contro l’ impero ottomano dal 1806  venne combattuta la guerra   turca che si trascinò per nove anni fino al 1813 e con il trattato di Gulistan  gli sconfitti persiani furono costretti a cedere l’ antico territorio caucasico del Dagestan ad est della Georgia russa e gran parte dell’altra storica  regione  che per la sua popolazione venne chiamata Azerbaijan ove rimase l’ enclave cristiano armeno nel  Nagorno karabakh. Dopo l’ ultima  guerra  Persiana combattuta per due anni dal 1826  con la vittoria dell’ impero zarista che impose il trattato di Turkmenchay per la cessione di vari territori caucasici, divenne dominio russo l’ intera regione orientale dell’  Armenia , mentre il resto rimase a lungo in quello ottomano con la popolazione cristiana emarginata e perseguitata iniziando quell’ odio contro gli Armeni diffuso nell’ impero  ed oltre che ancora continua in Turchia moderna.  Da quella storica persecuzione,  mentre l’ impero decadeva con il sultano ottomano Hamid II, alla fine del XIX secolo si scatenò la violenta campagna contro la popolazione armena culminati nei massacri Hamidi iniziati nel 1894 per gli anni seguenti  con almeno duecentomila vittime ed un milione di deportati, continuati dal successore al  trono ottomano Mehmet V e quando la Turchia si alleò con gli imperi centrali  aprendo il fronte mediorientale nella prima guerra mondiale,   si completò  quello che fu il  grande crimine del Medz Yerghern  dal 1915 per un anno  come  vengono ricordati i massacri e le indicibili violenze dell’esercito ottomano con il contributo del movimento Yeni Turkler o dei Giovani Turchi oltre un milione e mezzo di morti tra la popolazione inerme nell’ orrendo  genocidio armeno. Anche dopo la dissoluzione e la caduta dell’ impero ottomano nella nuova Repubblica Turca le violenze contro le minoranze sono continuate per decenni  fino alla disgustosa negazione di quel genocidio degli  Armeni che ancora rimane uno spaventoso olocausto negato dalla Turchia  governata dl nuovo sultano Erdogan.

Dalla Repubblica Sovietica all’ indipendenza

Con la caduta dell’ impero russo nel 1917  e  il trionfo del bolscevismo nella grande  Rivoluzione di ottobre, teriminà il centenario dominio zarista  nella la regione orientale dell’ Armenia  che si proclamò indipendente con la spinta del partito socialista  unito ad altre forze nella Federazione Rivoluzionaria armena  del Dashnak che dopo il lungo dominio ottomano e russo nel 1918 fondò la prima libera Repubblica d’ Armenia, mentre nel territorio  meridionale le forze antibolsceviche  fondarono la  Leřnahayastani Hanrapetutyun anche nota come la Repubblica Montuosa dell’  Armenia in conflitto tra loro fino al 1920 quando la regione venne conquistata dall’Armata Rossa e riunificata nella  Repubblica Socialista  Armena , dall’ epoca per i decenni successivi fino alla sua dissoluzione nel 1990 parte della vasta  Unione Sovietica. In epoca staliniana dal 1922 al 1936  venne unita nella federazione delle repubbliche socialiste federative della Transcaucasia  assieme all’ Arzerbajian e la Georgia e successivamente la regione del Nagorno Karabakh rimase nell’ Azerbaijan  che, oltre le antiche divisioni tra cristiani armeni e musulmani azeri, è all’ origine dei conflitti che si sono trascinati drammaticamente dopo la dissoluzione dell’ Urss nel 1990. Nel settembre dell’ anno successivo   venne proclamata l’ indipendenza del nuovo Hayastan  come Repubblica d’Armenia,  primo presidente fu eletto Ter-Petrosyan in carica per cinque anni dal 1991 tra i fondatori del Movimento Panarmeno Nazionale del partito Panm seguì per il successivo mandato presidenziale quinquennale l’ indipendente Robert Kocharyan che iniziò una politica di riforme per il graduale miglioramento dell’ economia e la vita della popolazione, nel 2008  le elezioni vennero vinte dal il Partito Repubblicano Armeno Rpa che portò alla prima  carica presidenziale e poi rieletto per il mandato successivo  Serzh Sargsyan continuando nelle riforme economiche e sociali dei predecessori   ed infine nel 2018  venne eletto come indipendente e garante costituzionale Armen Sarksyan dalla politica più autorevole con il governo affidato al primo ministro  Nikol Pashinyan. Nel frattempo  fin dall’ indipendenza sono continuati i  contrasti etnici con il limitrofo Azerbaijan iniziati con la rivolta della popolazione cristiana armena  nell’ omonima regione iniziando il lungo conflitto nel Nagorno-Karabakh che, dopo la prima guerra infuriata per due anni dal 1992, portò alla proclamazione dell’  indipendente  repubblica dell’ Artsakh dopo una lunga storia segnata da violenze e genocidi nella regione, mai sedati in un effimera pace  con attacchi e scontri negli anni successivi in quel martoriato territorio. Nel settembre del 2020 si è riaperto un nuovo violento capitolo nel trentennale conflitto nel Nagorno Karabakh tra l’ Armenia che ha tentato di proteggere la repubblica indipendente e l’ Azerbaijan sostenuto dalla Turchia del sultano Erdogan, dopo due mesi di violenti scontri e devastazioni con la capitolazione armena  nell’ accordo di cessate il fuoco in questa ultima guerra dell’ Artsakh che ha sconvolto gli equilibri nel Caucaso.

Il cuore del Caucaso

il territorio dell’ Armenia è disteso tra le montagne del Caucaso meridionale ove nella vasta regione della Transcaucasia  l’ estremità europea orientale si incontra con l’Asia Centrale,   tra la Georgia Meridionale e l’ Armenia settentrionale si allunga la catena del Javakheti ove si con  le montagne di origine vulcanica che si ergono continuano per l’ altra catena del Gegham e nella storica regione dell’ leṙnašxarh Haykakan  si stende il vasto altopiano Armeno che tra siti, villaggi e centri conserva il suo antico passato. Da queste ed atre montagne. attraverso gli altopiani e lungo le vallate scorrono i  vari fiumi armeni in suggestivi ambienti nel vasto territorio  alimentando i diversi bacini e laghi dell’ Armenia , dal confine con la Turchia giunge il corso del lungo fiume    Aras attraversando per un tratto  l’ enclave azero della repubblica autonoma  Naxçıvan per rientrare lungo il confine  iraniano.  Nel nord est per la limitrofa provincia di Shirak  sull’altopiano di Ashotsk in un  suggestivo ambiente popolato da varie specie di uccelli si apre il lago Arpi ove passa  l’ affluente dell’ Aras con il corso dell’ Akhurian noto anche come  Axuryan e continuando lungo il fiume  si apre l’ omonimo bacino con la riserva idrica del lago di Akhurian. Sempre per la regione settentrionale nella provincia di Tavush che si stende nel territorio  più  nord orientale,  tra i boschi splendei il lago Parz, il magnifico ambiente dalla ricca flora e fauna endemiche  protetto dal parco nazionale di Dilijan  Verso la Turchia nella provincia centro occidentale di Aragatsotn si stende la catena Caucaso Minore  che tra le montagne che culminano con la più alta della regione nel monte Aragats da dove ad est si stende il territorio centro orientale del Gegharkunik ove nell’ omonimo bacino risplende il mare di Gegham come era noto il lago nero  di  Sevan, scendendo attraverso la provincia più sud occidentale di Syunik scorre il  Bərguşad  affluente sinistro dell’Aras,  meglio noto come fiume Vorotan che qui  precipita in varie cascate fino alla più grande e suggestiva che alimenta il vasto bacino lacustre di Spandaryan  e la riserva di Angeghakot.

Gli Armeni

Una vasta regione divisa in  undici province  con centri, comuni e villaggi oltre quarantasei più grandi e popolate città, dal’ inizio della sua lunga storia  sempre territorio  dell’ antico popolo degli  Hayer  come si definiscono gli Armeni che qui  ed altrove hanno fondato e  diffuso la grande cultura Armena espressa nella letteratura, arte ed architettura, oltre che nelle antiche tradizioni popolari. Di origine indoeuropea   l’antica  lingua armena Hayeren   con il suo alfabeto,  elaborato e diffuso dal V secolo dal monaco teologo e letterato , fin dall’ epoca nella sua lunga versione classica nota come Grabar  è utilizzata dalla Chiesa Apostolica Ortodossa Armena nella sua liturgia  secolare  e con essa sono stati redatti i manoscritti e i testi per tutto il medioevo medioevali fino alla diffusione della  grande letteratura  armena che dal XII al XVIII secolo utilizzò la nuova  lingua media detta anche armeno di  Cilicia poi divisa nei dialetti occidentali parlati dalla diaspora fuori dalla regione e in quelli orientali che si sono evoluti nell’  armeno  più moderno,  in gran parte utilizzata dal XVIII secolo ad oggi  nella tradizione della  sua  letteratura . La tradizione della haykakan yerazhshtut’yun  dal III millennio a.C. di è conservata nei secoli con la musica Armena religiosa, sacra e popolare che tra i villaggi si esprime nei canti Sharakan   di origini bizantine  nelle cerimonie e feste spesso accompagnate dalle antiche danze Haykakan par che celebrano  i vari eventi tradizionali. Dell’ antica arte Armena espressa nei vari siti e stili, fin dal VIII secolo a.C.  è parte anche l’  arte tessile del Karpet  o gorg come sono chiamati i raffinati tappeti, gli elaborati  manoscriti dzerrager miniati  che rimangono capolavori medioevali come  dipinti ed altre elaborazioni artistiche,  le sculture religiose cristiane e le steli dalle iscrizioni Khachkar che rimangono nei cortili di chiese e monasteri e e continuata  dal IV secolo con la diffusione del cristianesimo  nella grande  architettura armena medioevale.

Erevan

La capitale armena Yerevan o Erevan è  tra le più antiche città abitate ininterrottamente al mondo, sorta sull’ Araratyan dašt nella vasta la pianura dell’Ararat dominata ad est oltre il limitrofo confine turco dal maestoso Ararat   lungo il corso del fiume Hrazdan che l’attraversa,  il territorio fu popolato dall’ antica cultura caucasica di Kura-Araxes dal IIII millennio alla metà del successivo che qui  tra edifici e mura dell’ epoca ha lasciato i suoi resti nel sito di  Shengavit. Dall’ VIII secolo a.C. divenne un centro come avamposto settentrionale del regno anatolico di Urartu  protetto dalla cittadella di Arin Berd  su un colle a dominare la città nota come la fortezza del sangue di Erebuni e sull’ altro colle rosso di Karmir Blur nel VII secolo a.C. a protezione dalle incursioni  dei  Cimmeri e Sciti sorse la cittadella fortificata di Teishebaini che ha lasciato anch’essa i suoi resti come li si trovano e dall’ epoca la  lunga storia di Erevan ha percorso i secoli di quella armena. Scrigno del patrimonio culturale armeno e la sua architettura tradizionale medioevale espressa magnificamente nelle diverse chiese di Yerevan, archeologia,  arte e la  cultura popolare si trovano nelle vaste collezioni dei suoi vari musei , mentre la storia più recente dal XIX secolo, l’ epoca sovietica e l’ indipendenza  è raccontata dagli edifici, palazzi  e monumenti. I quartieri della città vecchia si stendono nello storico distretto centrale di  Kentron , in quello di Kond su una più antica medioevale nel 1710  venne edificata   la chiesa di Hovhannes  consacrata a San Giovanni Battista, sulla via Abovyan  all ’incrocio con la Sayat-Nova si trova la chiesa di Katoghike  fondata nel XIII secolo e ampliata come basilica nel XVII, demolita in epoca staliniana ne rimane il piccolo edificio originario, adiacente in stile tradizionale armeno è sorta la moderna chiesa di Sant’Anna. Sul sepolcro e la cappella dell’apostolo  Anania di Damasco nel XIII secolo venne fondata la chiesa di Zoravor  ed ampliata con il suo monastero nel XVII come la si trova, per la via Yervand Kochar  tra le più imponenti del Caucaso si trova  la grande cattedrale di Surb Grigor completata nel 2001 in stile classico armeno consacrata al monaco che diffuse il cristianesimo nel IV secolo  e primo vescovo  Gregorio noto come l’ Illuminatore , mentre sulla via Israyelyan come sede della a Diocesi Araraziana nel 1824  venne edificata la cattedrale di San Sarkis che affaccia sulla  riva sinistra del fiume Hrazdan. In epoca ottomana nel XVI secolo per difendere la città venne edificata la poderosa fortezza di Berde Yerevani  che ha lasciato i resti della cittadella con il Palazzo di Sardar sul lato nord occidentale che domina la gola del fiume Hrazdan, gli edifici dell’ Harem e dei bagni turchi,  due moschee persiane e  la  più grande moschea di  Rajab-Pasha. Sul fiume Hrazdan che attraversa la città rimangono i resti del Karmir kamur   costruito nel XVIII secolo  in tufo rosso,  noto anche come Khoja Plav  o il vecchio ponte di Hrazdan. Nella stessa epoca della dominazione islamica ottomana sul viale  Mashtots affaccia la  Kapuyt mzkit  nota come la Moschea Blu di Erevan sorta nel XVIII secolo e sconsacrata nel periodo sovietico per divenire il Museo di Storia, dopo l’ indipendenza è stata riaperta con finanziamenti dall’ Iran per tornare ade essere la moschea sciita per gli abitanti iraniani della città e con lo   stesso  stile persiano  sciita nel XIX secolo venne costruita l’ altra moschea di Abbas Mirza. Dalla vecchia città si estende quella residenziale più moderna con i vari quartieri  sulle vie che  ne diramano attraversato dal lungo viale Baghramyan ove affacciano gli edifici governativi ed amministrativi come quello che ospita il palazzo Presidenziale , poco oltre l’altro grande palazzo  del  Parlamento con l’ Assemblea Nazionale Armena e non distante l’ Hayastani Kentronakan  inaugurato nel 1991 con l’ edificio della Banca Centrale . Sempre tra i nuovi quartieri del centro si apre la Piazza della Repubblica che qui tutti chiamano  Hraparakn   iniziata negli anni venti in epoca sovietica  e completata in un trentennio come piazza Lenin ricordato dalla grande statua poi abbattuta, arricchita  dalle moderne fontane musicali e quella che rappresenta le popolari tradizionali  Pulpulak. Da sempre ospita parate, concerti ed eventi e la giornata della memoria del Medz Yerghern  che ricorda il Genocidio Armeno,  vi affacciano vari edifici che ospitano  ministeri, centri culturali, gallerie e musei , tra gli altri il grande museo  armeno di  Yerevean  con la sua vasta  la galleria d’arte, mentre  le grandi collezioni archeologiche, storiche ed etnografiche sono ospitate  nel museo di Storia Armena. Per la via Tamanyan si trova la monumentale scalinata Kaskad iniziata nel 1976 per celebrare la vittoria sovietica sul nazismo,  oltre l’ edificio che ospita il del museo d’arte Cafesjian attraverso un giardino con statue di artisti moderni,  collegata al grande Parco della Vittoria Hagt’anak  ove si sale sul colle  ove si erge il monumento con la  statua della madre Armenia Mayr Hayasstan ,  il parco in estate ospita frequentati concerti all’ aperto e dalla cima del colle si stende la magnifica vista sulla città e la pianura ricca di storia ove si staglia il monte Ararat. Per quella pianura ad una trentina di chilometri a sud di Yerevan verso il confine con la Turchia di trova il monastero di  Khor Virap  sorto attorno alla più antica cappella del VII secolo ed ampliato nei successivi con altre cappelle, chiese ed edifici, divenuto centro di pellegrinaggi  per essere sorto ove Gregorio l’ Illuminatore venne a lungo recluso nel IV secolo mentre diffondeva il cristianesimo e dal suggestivo Khorvirap che si erge sull’omonima  pianura si gode la splendida vista del biblico monte  Ararat.

Echmiadzin

Lasciata Erevan con il suo patrimonio storico e culturale si continua per la  limitrofa provincia centro occidentale di Armavir che stende anch’ essa  ad ovest lungo il confine turco sulla pianura dominata dal monte Ararat, prende nome dall’ antica città di  Armavir fondata nell’ VIII secolo a.C. come una delle prime  capitali degli storici regni d’ Armenia assieme a quella anatolica fondata nello stesso periodo nei pressi del lago Van di  Tushpa all’ epoca del regno di Urartu,  sorta  nei pressi del più antico centro fortificato che ha lasciato i suoi resti nel sito di Argishtikhinili. Nello stesso territorio dell’ Armavir popolato fin dal III millennio a.C. nei pressi del villaggio di Taronik quell’antica cultura caucasica è ricordata dai resti  di un centro fortificato nel sito di Metsamo risalente alla prima età del ferro e non distante dal villaggio di Artimed  di epoca ellenistica nel 120 d.C. divenne capitale del regno Arsadice la prima fondazione di Vagharshapat  estesa nella la grande città poco ad ovest  di Erevan. Fiorita nel medioevo e meglio nota come  Echmiadzin o Ejmiatsin divenne un grande centro nella diffusione del cristianesimo e dell’ epoca conserva antichi quartieri, edifici e chiese a cominciare dalla grade  cattedrale di Echmiadzin sorta dalla prima costruzione originaria del 303  la basilica da una sola volta di Ejmiatsin  fondata dal venerato a San Gregorio l’ Illuminatore e considerata il cuore spirituale dell’Armenia. Divenuta centro di pellegrinaggi fino al XVII secolo vennero aggiunti altri edifici e cappelle,   nella seconda metà del XIX fu aggiunto il seminario di Gevorgian e nel 2007 mantenendo l’ antico stile armeno la chiesa dei Santi Arcangeli Hreshtakapetas. Poco distante dalla sua costruzione nel 630 si trova la basilica di   Gaianè   o Santa Gayane dalle tre navate e la cupola ottogonale che poggia su quattro pilastri, nel mausoleo che dal III secolo conteneva le reliquie della beatificata Ripsima   come la prima santa martire d’ Armenia e nel 618 a lei consacrata venne completa la  chiesa di S.Ripsima.  Su una più antica del Vi secolo andata in rovina nel 1694 venne edificata quella di Shoghakat anch’ essa in stile tradizionale e proclamata patrimonio culturale Unesco assieme alla cattedrale , Santa Ripsima  e i resti di quella che era la maestosa cattedrale consacrata a  San Gregorio di Zvartnots  oltre i quartieri occidentali ,edificata a metà del VII secolo  e devastata da un terremoto  che ha conservato le sue mura dalle pareti affrescate

Haghpat

Nella provincia di Lori più settentrionale che si stende fino al confine con la Georgia, seguendo il corso del fiume Shamlugh  si giunge all’ antica  città di  Akhtala ove tra i vari edifici storici si trova il medievale omonimo monastero di Akhtala sorto nel X secolo con la chiesa centrale dalle pareti splendidamente affrescate  e la vicina chiesa della Santissima Trinità edificata nel XIII secolo. Dall’ antico centro di Manasgomer ove e sorta la cittadina di Alaverdi dai vecchi edifici che ne conservano la storia, lungo la valle percorsa dal fiume Debed si trova l’ antico villaggio di Haghpat ove  nei presi su un colle dal X secolo ed ampliato fino al XIII  si erge l’ omonimo  medioevale  monastero di  Haghpat al centro del grande  complesso monastico noto anche come Ahpat che dirama dalla cattedrale di Surb Nishan completata nel 991 dall’abside affrescata  la  piccola chiesa consacrata a Gegorio l’ Illuminatore, il campanile aggiunto nel 1245 come la cappella di Sourb Astvatsatsin, lo scriptorium e il refettorio monastico nei pressi che completano l’ Haghpat  tra i capolavori dell’ architettura religiosa armena e proclamato patrimonio culturale Unesco. Da Haghpat lasciato il suo monastero frequentato da pellegrini, allo stesso periodo e dalla simile architettura risale il vicino monastero di Sanahin  con la chiesa consacrata alla Santa Madre Surp Astvatsatsin del 928, più tardi sorse la biblioteca  dei monaci  nel 1062 e il secolo successivo il complesso monastico di Sanahin fu completato da  altri edifici e  un hospitale con la scuola medica  e come il vicino  Haghpat anche il suggestivo  e frequentato monastero di Sanahin è stato dichiarato patrimonio culturale Unesco  nel 1999.

Dilijan

Dal Sanahin con il suo monastero continuando per la nord orientale provincia di Tavush, nei pressi dell’ omonimo villaggio come Ghalinjakar  dalla fine del XI secolo sorge la fortezza di Berdavan ampliata nei secoli successivi che ha lasciato i resti delle mura, le torri ed altri edifici con la vicina chiesa risalente all’ epoca della prima fondazione. Nei pressi dell’ antico villaggio di Bujur Dili si stese la medioevale città di Dilijan che conserva gli antichi quartieri ed edifici e vari reperti esposti nei musei,  circondata da montagne coperte di boschi e vallate popolate da  una ricca fauna  tra torrenti con sorgenti termali  in suggestivi ambienti protetti dal parco nazionale di Dilijan ove si trovano i più antichi siti della regione. Poco a nord ovest dal centro di Dilijan in una radura  alla fine dell’ XI secolo risale il  piccolo monastero di Jukhtak Vank, nei pressi con la chiesa Surb Astvatsatsin si trova l’altro  monastero di  Matosavank, continuando oltre i margini settentrionali della città il più grande di Goshavank  venne  fondato nel XII secolo come come Nor Getik  con la  chiesa di  S.Astvatsatsin  risalente alla prima fondazione, adiacente tra le sue tre cappelle quella di  S.Grigor  e tra le steli Khachkar con le iscrizioni nel cortile la più riccamente decorata consacrata al venerato Grigor Lusavorich  anch’ essa chiamata di S.Grigor  completata nel 1241. Oltre ai resti di della galleria, tra gli altri edifici di  Goshavank si trovano il campanile, lo Scriptorium e l’ oratorio monastici, su un colle la  cappella di St. Hripsime del 1254 e nei pressi la chiesa di S.Ghevorg  con il mausoleo di San  Hambarzum e il sepolcro di Mkhitar Gosh. Da Dilijan si raggiunge il sito di Haghartsin  per una ventina di chilometri tra le foreste ove si trova l’omonimo monastero di Haghartsin fondato nel X secolo ed ampliato fino al XIII, con  la più antica chiesa di San Stepanos, quella di  San Grigor del 1244 e San Astvatsatsin completata nel 1281 , tra esse il sepolcro che accoglie i resti di alcuni sovrani della dinastia Bagratide che governava la regione fondatrice di questo ed altri monasteri del Tavush.

Aragatsotn

Alle pendici del monte Zaghkot dal XII secolo sorge il piccolo monastero di Aghavnavank nella foresta di Aghnabat e continuando tra i capolavori dell’ arte ed architettura medioevale armena dal Tavush si scende per la provincia centro occidentale dell’Aragatsotn in un territorio ricco di centri e siti storici , lungo il fiume Kasagh  da un antico centro si è estesa la cittadina di  Ashtarak fiorita nel medioevo  che dall’ epoca conserva i suoi edifici  e chiese, tra le altre su una gola del fiume Kasagh che attraversa la città al V secolo risale la fondazione della chiesa di  Tsiranavor dal’ architettura a basilica su tre navate che ha lasciato i suoi resti. Sempre lungo la gola riamangono quelli della vicina  Spitakavor completata nel XIII secolo,  poco distante oltre un ponte costruito nel 1664, mantenendo lo stile classico armeno  si trova la più recente chiesa di San Sarkis del XIX secolo, continuando   sulla via smbat shahaziz affaccia la  chiesa di San Marianeh edificata nel 1271, mentre  nei pressi sorge solitaria la più antica piccola chiesa di Karmravor dalla cupola rossa edificata nel VII secolo in stile bizantino. Nota fin dal II secolo e citata dalla geografia di Tolomeo come Casala, quella che divenne la  cittadina  di Aparan fiorì nel medioevo e della sua più antica  epoca risalente alla fine del IV secolo  rimane la basilica della Santa Croce di Kasagh, continuando nel territorio dell’ Aragatsotn si trova l’ altra medioevale cittadina di Dashtadem ove alla  sua periferia meridionale dalla sua fondazione nel  X secolo  si erge l’ omonima e poderosa fortezza di Dashtadem che ha lasciato i suoi resti. Poco distante la chiesa di Surp Nshan rimane del monastero consacrato a San Cristoforo di Surb K’ristap nel VII secolo e proseguendo si trova la vicina cittadina  di Talin che ha percorso la storia armena conservando alcuni dei suoi edifici dell’ epoca come la chiesa Katoghike affacciata sul cimitero medioevale assieme a quella di S. Astvatsatsin  con  la  cattedrale di Talin  sorta alla fine del VII secolo a dominare l’ antico centro. Proseguendo si trovano i resti del centro medioevale di Aghtsk con alcuni edifici attorno a quelli della  basilica con la chiesa del V secolo e il mausoleo di Arshakid con i sepolcri dell’ omonima  dinastia reale armena nella cripta  degli Arshakuni . Proseguendo per questo territorio ricco di storia e cultura nei pressi dell’ antico villaggio di Ushi con la sua cappella del X secolo,  risalente alla stessa epoca  rimangono i resti del monastero di Sarkis e vicino su un colle quelli di ben più antiche  fortificazioni  sorte nell’ età del ferro caucasica  con il sito di Ushiberd , proseguendo alla confluenza del fiume Ambered con l’ Arkashen dominata da un contrafforte del monte  Aragats, in un suggestivo scenario ad oltre duemila metri  dalla sua fondazione nel VII secolo e poi ampliata nei successivi  si erge la fortezza tra le nuvole di Amberd a lungo avamposto a difesa della regione che ha lasciato i suoi resti delle mura, edifici, una chiesa, le terme e l’antico borgo che completava il sito di   Amberd .Continuando per le pendici del monte Aragats nell’ antico villaggio di  Byurakan  si trova la chiesa consacrata a San Giovanni battista nel X secolo di Surp Hovhannes e poco fuori verso  nord est al VII secolo risale la fondazione della piccola chiesa  di  Artavazik, continuando a sud ovest nell’altro vicino villaggio di  Oshakan è conservato il venerato sepolcro del monaco e letterato  Mesrop Mashtots creatore dell’alfabeto armeno meta di pellegrinaggi nell’ omonima chiesa di Mesrop_Mashtots a lui consacrata. Nei pressi dell’ omonimo villaggio sulla gola  del fiume Kasakh in una suggestiva posizione  si erge il monastero dei Salmi di Saghmosavank fondato nel XIII secolo con al centro la chiesa di San Sion completata nel  1215 e con l’ aggiunta della biblioteca monastica del 1255 vennero collegati i vari edifici.Poco a sud ovest dall’ omonimo villaggio il monastero di Kirants dell’ VIII secolo conserva anch’ esso la sua antica archiettura tradizionale armena,  passando per il villaggio di Achajur si raggiunge l’altro monastero di Makaravank  con la prima chiesa risalente alla fondazione nel X secolo, un’altra circolare del 1198 e la più grande di St. Astvatsatsin edificata nel  1204 e successivamente nello stesso secolo gli altri edifici. Seguendo il corso fiume Kasagh che entra in una stretta gola ove si trova la comunità di Oganavan , su una scogliera  sorge il monastero di Hovhannavank  edificato nella prima metà del XIII secolo attorno alla più antica  chiesa di San Karapet  fondata da San Gregorio l’Illuminatore nel  IV secolo.

Lago Sevan

Lasciato il territorio dell’ Aragatsotn l’ itinerario continua nella provincia centro orientale del Gegharkunik ove si trova l’antico villaggio di Kolakran  che in onore della dea acquatica Nar  venne ribattezzato Tsovinar da dove poco distante sotto l’ omonimo colle sorgeva il centro fortificato di Teyseba  fondato dal regno di Uratu nel VII secolo a.C. che ha lasciato i suoi resti nella fortezza di  Odzaberd in posizione suggestiva tra le montagne e allo stesso periodo verso sud est risalgono quelli  dell’ altra vicina fortezza di  Khrber ove aleggiano antiche leggende popolari. Nell’ omonimo villaggio la chiesa  di Ddmashen consacrata all’ apostolo San taddeo Tadevos  nel VII secolo, ad ovest si stende il Tsov Geghamay  o Mare di Gegham  come era chiamato nel medioevo il  grande lago  Sevan dal suggestivo territorio  ricco di storia antichi, centri, chiese e monasteri, dall’ambiente naturale attorno al lago protetto dal suo parco nazionale di Sevan. Sulla sponda nord occidentale venne fondato dai russi nel  1842 il villaggio di Yelenovka  che, prendendo nome dal lago,  si estese nella città di Sevan ad una sessantina di chilometri dalla capitale Yerevan.Ad est della città sull’ omonima penisola  nell’ 874 venne fondato il grande monastero di Sevanavank dalla principessa Mariam della dinastia reale Bagratide e dall’ epoca noto anche come Mariamashen o fondato da Mariam, tra gli edifici monastici  di  Sevan  si trovano le chiese di San  Karapet e degli Apostoli di San  Arakeloz , le celle monastiche e il seminario, i resti del Gavit e della  più antica chiesa di Sab Harutiun edificata nel 305 da Grigor  l’ Illuminatore. Poco distante dalla sponda occidentale la cittadina di Gavar  fondata nel XIX secolo come Nor Bayezet, ove nei pressi si trova il villaggio di Noratus  con edifici sorti dal IX al XVII secolo e  accanto l’ omonimo  cimitero medioevale di Noratus che tra gli antichi sepolcri sorti dal X secolo ospita la più grande concentrazione armena di steli incise Khachkar dalle varie iscrizioni. Continuando sulla sponda sud occidentale poco a nord est dell’ omonimo villaggio  al IX secolo risale la prima fondazione del monastero di Hayravank ampliato nei tre successivi e all’ estremità meridionale ove sorge il villaggio medioevale di Nerkin_Getashen oltre a vari edifici  su un colle alla Santa Madre di Dio  Surb Astvatsatsin venne consacrata nel X secolo la chiesa di  Kotavank che ha lasciato i suoi resti. Poco ad est passando per il villaggio di Artsvanist lungo una gola  attorno alla chiesa di   San Grigor del 903 è sorto il monastero di Vanevan e continuando lungo la gola  su un colle al VII secolo risale la prima fondazione della chiesa al centro dei resti  del più piccolo monastero di Hnevank. Lasciando il lago verso  sud nei pressi del villaggio di Makenis nell’851 venne fondato il monastero di  Makenyats Vank con al centro la chiesa di San Astvatsatsin e gli edifici adiacenti con varie steli incise  Khachkar.

Kotayk

Continuando nella  centrale provincia di Kotayk popolata fin dall’ antichità a  si raggiunge lo storico  villaggio di Garni  ad una trentina di chilometri a sud est di Yerevan fondato in epoca ellenistica  ove nei pressi di trova il sito di  Garnii Tacar risalente al I secolo  che ha lasciato gli imponenti resti del grande e suggestivo tempio di Garni consacrato al dio del sole Mihr che dopo la conversione al cristianesimo del regno armeno nel IV secolo divenne residenza della principessa arsadice  Khosrovidukht e dall’ epoca ha conservato il suo colonnato sul vasto portale e gli interni con glia adiacenti edifici.  Non distante nella spettacolare gola scavata dal fiume Azat sulla scogliera sorge il monastero della grotta di Ayrivank  fondato nel IV secolo ed ampliato all’ inizio del XII ribattezzato come il monastero di  Geghard con gli edifici monastici e le chiese in gran parte  scavate nella roccia in un magnifico scenario che completa la suggestione del Geghard. Da un centro ellenistico sempre  di epoca Arsacide  con la dinastia Arshakuni  armena fondato nel I secolo,   si estese per i successivi la medioevale  città di Hrazdan fiorita con il Regno di Armenia della dinastia  Bagratide che conserva vari edifici e chiese sorti nella sua lunga storia fino al XIX secolo. Poco fuori dalla città tra le  vicine montagne di  Pambak  nel XI secolo venne fondato il monastero di  Kecharis con al centro le due chiese di San Grigor,  Surp Nshan e Surp Harutyun,  due cappelle e poco distante la cattedrale di Katoghike, con altri edifici del XII secolo e il successivo che completano il sito monastico di  di  Kecharis. Nella regione di Vayots Dzor, alla fine di una stretta gola dell’Amaghu venne edificato il monastero di Noravank fondato nel 1105 dal vescovo Hovhannes con al centro consacrata alla Santa Madre di Dio la chiesa  di Astvatsatsin  a due piani  con la stretta scala di pietre sporgenti sulla facciata parte del complesso noto anche come Burtelashen  tra gli edifici ove nel suo sepolcro riposa  l’ archietto, scultore e miniaturista Momik  che alla fine del XIII secolo completò il suggestivo  monastero di  Noravank.  Ne diramano gli altri edifici in una suggestiva posizione dall’ ingresso con il Gavit decorato,  le sculture e le pietre tombali esterne , dal cortile e la facciata ove sorgono le steli con iscrizioni  Khachkar la chiesa di  S.Karapet anch’ essa in una magnifica posizione e nel 1275 venne edificata la cappella di S.Grigor con il sepolcro dei nobili Orbelian, proseguendo lungo la suggestiva  gola  si aprono le vicine  grotte di Magheli e  T’rchunner.

Syunik

Scendendo nella più meridionale provincia di Syunik che si stende ad ovest lungo il confine azero ed anch’ essa dall’antico passato, sul versante settentrionale del  monte Khustup  che affaccia sulla valle del fiume Voghji da un centro del VI secolo si estese la città di Kapan come capitale dell’ omonimo regno medioevale dal X secolo e poco ad est venne fondata la città moderna al centro di un territorio anch’ esso ricco di storia che ha lasciato la sua memoria in vari centri e monasteri dell’ epoca. Su una scogliera che domina il fiume  Voghji rimangono  i resti della fortezza di Baghaberd sorta nel IV secolo e ampliata fino al XII e sempre lungo il corso del fiume su un colle dal XII secolo si staglia la fortezza di Halidzor  con la sua cittadella che in quello successivo divenne il centro del conflitto contro i turchi guidato dal condottiero armeno Davit_Bek anch’ essa in una suggestiva posizione .Continuando lungo la sponda destra del fiume  sotto il monte Tigranasar al X secolo risale la fondazione del  monastero di  Vahanavank come lo si trova dalla chiesa e gli edifici completamente restaurati, non distante l’   antico centro di Sisakan sul fiume Vorotan  nel medioevo si è esteso nella città di Sisian che conserva edifici della sua storia con al centro la chiesa di San Gregorio del VII secolo che dominala città. Al centro di un territorio abitato da popolazioni preistoriche che hanno lasciato il loro resti nel sito di Zorats Karer con i suggestivi megaliti e menhir, alcuni dai misteriosi fori e in parte disposti circolarmente come antichi sacrari rituali. Noto anche come Karahundj  che, per l’ imponenza dei megaliti  come li si trovano, è definito la Stonehenge armena, continuando a ritroso nella lunga storia della regione tra le rocce del vicino monte Ughtasar fin dal XII millennio a.C. per i succesivi sono stati incisi e dipinti  migliaia di petroglifi noti come gli Itsagir dell’ Ughtasar. Continuando  lungo il tortuoso corso del Bərguşad, come è anche noto il fiume Vorotan in armeno,  si allunga ad est l’omonima e  suggestiva gola del Vorotan  ove sulla scogliera che vi affaccia da destra dal XVII secolo  sorge il Grande Eremo monastico del Tatevi_Anapat costruito  dopo la distruzione del più antico di Harants e poco distante nei pressi dell’ omonimo villaggio  e affacciato nella  profonda gola di Tatevi   che ne prende nome in uno scenario unico e suggestivo dal IX secolo sorge il più antico e grande monastero di Tatev edificato su un precedente tabernacolo  con le mura, il frantoio e la chiesa di San Astvazazin  che formavano il primo complesso monastico  di Tatev assieme e altri edifici, il campanile e  la chiesa consacrata ai santi Pietro e Paolo . Appena a  sud  della chiesa continuando per l’ arcata si trovano le croci di pietra e il mausoleo di Grigor Tatevazi  atttorno alla chiesa  di San Grigor  consacrata a Gregorio l’ Illuminatore e completata nel 1295,  gli altri edifici  religiosi e monastici vennero aggiunti attorno alla colonna di Gavasan  come è nota le  torre eretta nel 906 consacrata alla S. S. Trinità, quando   divenne grande centro di studi teologici e scientifici  con l’ omonima università di Tatev fiorita nel XIV secolo con la guida degli accademici  e scienziati  Hovhan Vorotnezi e Grigor Tatevazi.

Da qui si lascia la regione per continuare ad est tra gli altri centri e monasteri nel territorio del Nagorno Karabakh  conteso con l’ Azerbaijan ove le antiche vie del Caucaso  si incrociavano proseguendo oltre il Mar Caspio per il Turkmenistan  collegandosi alle diramazioni della Via della Seta verso gli sconfinati territori che si stendono  in  Asia centrale e da sempre l’Armenia fu incontro tra l’ occidente e l’ oriente,  attraversata dai mercanti e viaggiatori  medioevali, così come la descrisse  il  grande Marco Polo

“,, Ancor vi dico che in questa Grande Erminia è l’arca di Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante,. ….Di verso tramontana confina con Giorges, e in queste confine è una fontana, ove surge tanto olio e in tanta abondanza che cento navi se ne caricherebboro a la volta…. “

 

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