India

Gujarat

Il Gujarat si stende lungo la costa occidentale indiana affacciata sul Mar Arabico  poco a  sud del Sindh pakistano da dove neI II millennio a.C. vi si estese la grande  civiltà dell’ Indo, oltre ad altri  centri vi fondò il la fiorente città costiera di Lothal, che ne fu il porto per i traffici marittimi con i regni dell’ antica Mesopotamia  e risalendo il mar Rosso con  le dinastie in Egitto del medio e nuovo regno. Durante il tardo periodo di Harappa nella regione  si imposero diverse culture locali, a metà del I millennio   fiorì quella che ha lasciato i suoi resti nel sito di Dholavira e nella limitrofa penisola di Saurashtra la cultura nel sito di Rangpur. Mentre  iniziava l’ invasione indoariana con la cultura ispirata dai primi testi Veda fondamento dell’ induismo, in Gujarat fu fondato il centro costiero  di  Bharuch che mantenne gli antichi commerci marittimi, dal IX secolo a.C. vi si estese il vasto regno della dinastia  Chaulukya , sorsero nuovi centri e città dagli edifici, templi induisti e jainisti nel primo stile Māru-Gurjara  del Solanki  poi diffuso fino al medioevo. Dal III secolo a.C. la lunga  storia del  Gujarat seguì quella di gran parte dell’ India entrando del vasto e potente impero  Maurya e a metà del II secolo a.C.  dopo la conversione del  sovrano Ashoka vi fu la grande diffusione del buddismo, mentre ad ovest fioriva la cultura indo ellenistica della civiltà Gandahara da  dove  il sovrano Apollodoto che aveva il suo centro a Taxila conquistò parte del Gujarat. I nomadi iraniani Saka migrati nella regione indiana settentrionale e dal I secolo d.C. fondarono  le loro satrapie Kshatrapas  anche nel Gujarat che dominarono fino al  IV secolo quando  vi si estese il vasto e potente impero Gupta  legato alle antiche  tradizioni induiste, edificando nuovi centri e templi  nel raffinato stile dell’ arte Gupta,  ma che lasciò libertà alle comunità buddiste e jainiste favorendo la fondazione di  monasteri  e  centri sacri come la grande università di Nalanda in Bihar. Con la decadenza dell’ impero dal 475 il Gujarat fu nel regno fondato dalla dinastia Maitraka  per i tre secoli successivi, edificando nuovi centri, templi hindu ed alcuni  buddisti nel proprio stile Maitraka e ne vennero aggiunti altri nel medesimo stile dal 753  quando fu sostituito dal regno della dinastia Saindhava. Dalla fine del XIII secolo all’ inizio del XV il territorio entrò  nei potente Sultanato di  Delhi  e suo dominio islamico che travolse le antiche tradizioni religiose, nel  1407 si rese indipendente  con il sultanato  del Guzerat che governò fino al  1535  quando anche il  Gujarat  fu nell’ impero Moghul  e vi rimase fino alla sua decadenza nel XVIII secolo. Nel frattempo  Vasco da Gama nel 1498 raggiunse le coste indiane  ove furono fondati i primi centri dal Malabar al Gujarat che ben presto divennero la colonia portoghese in India , dal XVI secolo oltre ai Portoghesi le coste occidentali  erano frequentate da olandesi e britannici sull’ antica Via delle Spezie e alla fine del secolo successivo iniziò in periodo  coloniale  britannico in  Gujarat . Dal 1857 la regione fu anch’ essa protagonista nei movimenti  nazionalisti per l’ indipendenza dell’ India  che giunse nel 1947 e con la sua divisione nella penisola di  Kathiawar venne fondato lo stato di  Saurashtra che ha governato fino al 1956,  così come più a nord sul precedente principato l’altro stato di Kutch esteso  a sud  per l’ intera regione del Maharashtra nel vasto stato  di Bombay  con le due diverse popolazioni in conflitto e  che rimase fino al 1960 quando con  il movimento  del  Mahagujarat  si separò  dal Maharashtra e  fu riunificato in un unico stato. I violenti conflitti tra le comunità induiste e islamiche portarono alle rivolte del Gujarat nel 1969 e dall’ epoca il conflitto è continuato con rivolta di Ahmedabad  nel 1985 estesa  in altre città. Tra hindù e musulmani vi furono poi  altri violenti scontri nel  2002 , poco dopo  formazioni terroriste  islamiche attaccarono il venerato  tempio di Akshardham nella capitale Gandhinagar.  Nel 2006 per la rimozione di un  santuario islamico si scatenarono  le rivolte di Vadodara, nel frattempo in tutto il paese si scatenarono attacchi ed attentati  ad opera dei Mujahidin  islamici Indiani, che nel 2008  furono responsabili degli  attentati dinamitardi di Ahmedabad, alimentando il conflitto  durato decenni con centinaia di scontri e violenze.  Con la sua lunga storia il Gujarat  è tra i più vati stati indiani, dalla sua formazione nel 1960 il territorio è diviso  nelle  quattro grandi RegionI amministrative che a loro volta comprendono  trentatrè distretti  Taluka, disteso lungo la costa occidentale verso i rilievi dell’ interno  ove  riserve e i parchi nazionali del  Gujarat proteggono parte del suggestivo ambiente naturale per affascinanti itinerari  che continuano tra  cultura e tradizioni, antichi siti archeologici, le città, storici centri, monumenti, palazzi, templi induisti, Jain e buddisti, mausolei islamici, percorrendone la storia  nell’ arte ed   architettura  del Gujarat.

Parchi e riserve

Il territorio del Gujarat dalle catene montuose e i rilievi dell’ interno percorso da oltre sessanta fiumi , si stende ad ovest lungo la costa affacciata sul Mare Arabico ove su tratti del mare affacciano splendide spiagge, ad est le foreste di mangrovie popolate da fauna endemica sul delta dell’ Indo, nel deserto nord occidentale tra rilievi e pianure  l’arida  boscaglia del  Khathiar-Gir ospita anch’ essa una ricca flora e fauna, parte del  vicino territorio del Talala è protetto dal parco nazionale di Gir ove continua a stendersi la vegetazione della regione ove oltre le varie specie endemiche  nella ricca fauna del Gir si trova l’habitat del raro leone asiatico. Lungo il confine pakistano le pianure del Northwest  ospitano varie specie dell’ endemica fauna regionale  , verso ovest tra i colli si trova la riserva faunistica di Barda . All’ estremità nord occidentale  il territorio  è protetto dalla riserva di Jessore oltre alla consueta fauna  popolata dal raro orso bradipo e continuando nel distretto di Mehsana si trova la riserva del  lago Thol che ospita varie specie di uccelli acquatici. Scendendo ad ovest verso la costa per il distretto Kachch  si aprono le vaste paludi  Rann del  Kutch ove parte del territorio è protetto dall’ omonima riserva faunistica di Kutch , nella regione popolata da millenni ove la civiltà dell’ indo fondò la città che ha lasciato i suoi resti nel sito di  Dholavira e  vari centri come a Nakhatrana Taluka  ove  si trovano le rovine nel sito di  Khirasara. Poco a sud delle paludi Rann del Kuch si stende la riserva faunistica di  Banni e ai suoi margini il suggestivo ambiente continua nella vasta area protetta delle foreste aride  Chari-Dhand . All’ estremità  settentrionale  del golfo di Kutch  il territorio  popolato da specie di uccelli e la rara otarda indiana  è protetto dalla riserva di Lala-Parjan , dall’ altra parte del golfo per la costa meridionale uno splendido tratto con la barriera corallina è protetto dal parco nazionale e il santuario marino  del Kutch, continuando  ad est  tra le lagune e  le paludi  affacciate sulla barriera si trova la riserva di  Khijadiya con circa trecento specie di uccelli migratori e varie stanziali. Nella regione occidentale  il territorio tra fiumi e lagune è protetto dalla riserva di Nal Sarovar , per il centro meridionale distretto di Panchmahal tra i rilievi ove si aprono valli coperte da foreste di trova la riserva faunistica  di Jambughoda, continuando  a sud per il territorio costiero del Saurashtra nella regione Bhal , tra la prateria e le lagune, si trova il parco nazionale Blackbuck  di  Velavadar. Scendendo più a sud  nel distretto di Navsari  si trova il grande parco nazionale di Vansda tra le sue foreste, boschi  bambù e splendide radure fiorite  popolato da una gran quantità di specie endemiche  nella sua ricca  Fauna. All’ estremità meridionale verso l’ interno ove si eleva la catena dei Ghat occidentali  verso il Maharashtra, si apre la riserva faunistica di Purna  con la foresta attraversata dall’ omonimo fiume e per la vicina catena dei monti Satpura dalla simile vegetazione e fauna l’ altra riserva di Shoolpaneshwar .

Cultura e tradizioni

Dalla lunga storia il  popolo dei Gujarati  è in gran parte legato alle tradizioni religiose induiste, con minoranze, jainiste, buddiste e Sikh, oltre  le comunità musulmane dei Gujarati dalle proprie tradizioni.  negli ultimi decenni spesso in conflitto con le altre, ma tutte sono legate dalla comune  lingua  Gujarati di origine indo ariana che dal X secolo  ha adottato il suo  particolare sistema di scrittura  Abugida perfezionata nei successivi e fin dalla sua prima diffusione fino all’ epoca più recente si è espressa nella ricca letteratura Gujarati, lingua e scrittura s fin dal XIV secolo  sono state adoperate anche nelle le varie forme del Teatro  derivate da quelle popolari del  Bhavai . La cultura del  Gujarat oltre alla letteratura, rappresentazioni , arte e costumi popolari, si esprime nella Musica che spesso accompagna le danze cerimoniali legate in gran parte all’ induismo, con gli abiti tradizionali durante le celebrazioni delle varie cerimonie Hindu nei accompagnate da musiche e danze, oltre alle grandi feste periodiche Gujarati spesso assieme alle fiere ove la popolazione si riunisce in animati mercati. Tra le altre cerimonie nelle feste religiose Induiste diffuse nel resto dell’ India, a novembre per cinque giorni le cerimonie nella grande festa delle luci del Diwali celebrato anche dai fedeli Jainisti,  buddisti e  Sikh, preceduta qui dalla grande festa del Navaratri in ottobre consacrata  alla venerata divinità Durga per dieci giorni nei costumi tradizionali, tra riti, musiche e a rappresentare i cicli del tempo le danze Garba e con i partecipanti in competizione tra loro sfoggiando i variopinti costumi tradizionali le danze Dandiya Raas .Parte della cultura tradizionale del Gujarat si esprime anche  nei suoi antichi edifici e templi che oltre ai più recenti sono legati alla grande architettura  Māru-Gurjara medioevale nel monumentale stile Solanki dalle raffinate decorazioni diffusa anche nel limitrofo Rajasthan e che qui si ritrova in affascinati itinerari

Dwarka

Nel golfo di Kutch alla sua estremità sud occidentale si stende il distretto che prende nome  dalla storica città di Dwarka, sacra anche al jainismo e il buddismo oltre l’ induismo che la descrive come la santa  Dvàravati nei suoi antichi testi religiosi Purana e gli epici del Mahabharata, tra i sette antichi centri sacri per la liberazione dello spirito nei  pellegrinaggi Tirtha. Della sua antica storia come grande centro di pellegrinaggi  conserva gli animati  Ghat lungo il  sacro fiume Gomti per i bagni rituali  e i pellegrinaggi nei vari santuari consacrati alla divinità Lakshmi, Saraswati e alla marina Samudra,  prima di giungere al maestoso e venerato tempio di Dwarakadhisa  consacrato a Trivikrama come emanazione di Vishnu, sorto su un più antico santuario e ampliato come lo si trova nel XVI nel classico stile induista dal decorato ingresso per l’ edificio centrale su cinque piani  ove ai lati si innalzano gli alti sikhara piramidali. I pellegrini sostano poi nel tempio  Sangam Narayana ove il fiume sfocia nel mare e  tra gli altri templi poco fuori dal centro, consacrato alla dea consorte di  Krishna, il tempio di  Rukmini, finemente decorato con intagli e statue di divinità , il santuario con la figura della dea tra  le ricche  decorazioni, pannelli con intagli naratharas di figure umane e gajatharas di  elefanti. Dall’ omonimo villaggio si allunga la splendida spiaggia di Shivrajpur e  continuando per il distretto Devbhumi Dwarka lungo la costa meridionale  si trova il porto con la storica cittadina di  Okha anch’essa frequentata da fedeli e pellegrini per il tempio consacrato a Krishna, da dove poco al largo si raggiunge l’ isola di Bet Dwarka che fu il più antico centro per il popolamento della città fondato nel periodo di Harappa dalla civiltà dell’ Indo con il suo porto per i commerci marittimi. Divenuto anch’ esso centro di pellegrinaggi dal XVIII secolo vi sorsero i templi di Hanuman, Vaishnav  e Sidi Bawa, costruiti molto più tardi, Haji Kirmai e Abhaya con il più antico e venerato di  Keshavraiji consacrato a Krishna.

Modhera e Ambaji

A nord est del Rann di Kutch si stende il  più settentrionale distretto di Banaskantha attraversato dal fiume Banas occidentale ove da un più antico centro  è iniziata la storia  Palanpur fondata nel XIV dalla dinastia Jhalori e all’ inizio del XIX secolo capitale del protettorato britannico che ne prese nome come principato  di Palanpur, oltre   i resti delle mura e il più antico pozzo a gradini del Mithi Vav ne conserva diversi edifici sorti durante il principato come la torre Kirti Stambh, il palazzo Balaram, i padiglioni nei giardini Jahanara Bau. Dall’ epoca si è estesa la città di  Palanpur dal suo storico centro con gli animati baazar di Dhalvas, Nani e  Moti oltre ad alcuni templi induisti e jainisti, parte del  suo limitrofo  territorio  è protetto dalla riserva di Jessore. Non distante Verso la catena dei monti Aravalli  e il Rajastahn  si trova l’ altra storica città di  Ambaji , secolare centro religioso e di pellegrinaggi induisti  con i suoi templi  che diramano dal maestoso Arasuri  di Ambaji con il venerato santuario Shri Amba, grande centro di pellegrinaggi della dottrina del Shaktismo induista come uno dei santuari  Maha  consacrati alla suprema dea  Shakti . Oltre gli altri templi e quelli di Kamakshidevi poco fuori dalla città,  continuando per il territorio di  Ambaji più prossimo verso il colle di  Kailash   si trova il vicino ed antico villaggio di Kumbhariya ove tra gli altri edifici storici tra l’XI e il XIII , anch’ essi nello stile Māru-Gurjara,  vennero edificati  i cinque grandi templi jainisti di  Kumbharia. Nel limitrofo distretto di Mehsana  il villaggio di Modhera è sorto dall’ antico centro di  Dharmaranya  ove sulla sponda del Pushpavati, consacrato   alla divinità solare Surya,  all’ inizio del XI secolo venne edificato il grande santuario con il Tempio del Sole di Modhera anch’esso l monumentale e decorato  stile Māru-Gurjara come uno dei capolavori dell’ epoca Chaulukya, divenuto centro di pellegrinaggi  così come il non distante santuario del XII secolo del medesimo stile  con i due  templi jainisti  Ajitanatha e Digambar  di Taranga.

Saurashtra

Nella penisola occidentale affacciata dul mar Arabico sotto il golfo di Kuch si stende la storica regione del Saurashtra, dopo il più antico popolamento, con i commerci sul Mare Arabico la storia del  Saurashtra vide il dominio del grande impero Maurya  e con il suo declino dal II secolo a.C. la regione continuò  a fiorire durante il lungo periodo dei medi regni nord occidentali in India. Dalla seconda metà del  V secolo ci si estese il regno della dinastia Maitraka che ha governato per i due successivi fino al 776 quando la regione entrò nei domini del vasto regno Gurjara della dinastia Pratihara, seguita dalla metà del X secolo da quello della dinastia  Chaulukya e dall’ epoca ha seguito poi la storia del Gujarat dal Sultanato di Delhi attraversi l’impero Moghul e la colonia britannica fino all’ indipendenza indiana. A sud est del golfo di Kuch si allunga nel Mare Arabico la penisola di Kathiawar con la sua storica regione ove su parte del territorio alla fine del XII secolo sorse il principato di Porbandar che all’ inizio del XIX divenne  protettorato britannico  con la capitale che ne prese nome nella città di Porbandar ove 1869 nacque il Mahatma Gandhi e che qui nell’ animato bazaar del Manek Chowk ha il suo  venerato memoriale con il museo nel Kirti Mandir sorto nella casa natale. Sul litorale si allunga la frequentata spiaggia di Chowpati  ove affacciano edifici tra i parchi verso il porto di pescatori  con il palazzo  Rana Bapu  Mahal, tra gli altri per il centro il vecchio planetario Tara Mandir, il tempio  di Sudama, i palazzi Daria Raj Mahal, Huzoor, Darbargadh e Sartanji Choro. Lasciata la città parte del territorio con la sua foresta popolata da fauna endemica è protetto dalla riserva di Barda e non distante si ripercorre la storia dal VII secolo  per tutto il suo medioevo nell’ antico centro di  Ghumli ove tra gli altri edifici  dalla sua fondazione nel XII secolo  rimane  il venerato  tempio di Navlakha consacrato alla divinità solare Surya  nella classica architettura Maru-Gurjara. Nell’ omonimo distretto  si è estesa la città di Jamnagar dal  vecchio centro costiero, fondata come nel 1540 dal sovrano  Jam Rawal  per farne la capitale del suo principato  Jadeja Rajput di  Nawanagar che ha conservato alcuni edifici dell’ epoca. Continuando ungo il corso del fiume Machchhu alla fine del XIX secolo  venne fondata la città  di Morbi che conserva alcuni quartieri ed edifici coloniali oltre i vicini templi del Morbi Trimandir e Naklanka, non distante anch’ essa da  un centro sorto in epoca coloniale si è estesa come metropoli la città di Rajkot. A nord est per il territorio più interno della penisola nella valle tra i colli ove scorre il fiume  Utavali  si trova la città di Botad, al centro storico si accedeva dalla porta  Gam Darawaja ove si stende il quartiere Din Dayal Chalk e in quella rimasta di Nagalpar si trova il più  moderno dei vari  templi consacrati a Swaminarayn, più oltre Il santuario islamico con il sepolcro di Pir Hamir Khan. Lasciata la città per il suo distretto nel centro di  Gadhada sulla sponda  del fiume Ghela  tra gli altri edifici lungo il fiume si ergono   candidI  quelli del venerato santuario con il tempio Gopinathji  edificato all’ inizio del XIX secolo per l’asceta e yogi Sahajanand Swami fondatore  della diffusa scuola induista Swaminarayan , più oltre gli altri piccoli templi  della setta consacrati alle divinità  Hanuman Neelkanth, non distante nell’ omonimo villaggio nel medesimo stile si trova l’ altro santuario di Salangpur edificato o all’ inizio del XX secolo sempre per i seguaci dello  Swaminarayan   con il venerato tempio di  Hanuman.

Bhavnagar e Palitana

Dall’ inizio del XVIII secolo nel Saurashtra sud occidentale si impose il principato di Bhavnagar divenuto poi protettorato della colonia britannica fino all’ indipendenza nel 1948, e da esso prese nome la città di Bhavnagar fondata nel 1823 come capitale fortificata sulla costa orientale, del suo passato conserva alcuni quartieri ed edifici del XIX secolo, tra gli altri i maestosi templi nel santuario di Takhteshwar su un colle che domina la città, verso il centro  il tempio di Gangajalia , il memoriale del Ganga Devi e il tempio di  Aksharwadi consacrato a Swaminarayan. Lasciata la città per il suo distretto di Gohilwar,  lungo il golfo di Cambay sulla sponda centro occidentale si trova la storica città di Ghogha con il suo porto medioevale ove sorgeva la più antica moschea indiana fondata da fedeli arabi nel VII secolo, poco al largo emerge l’ isola di Piram e scendendo a sud  si trova Il territorio popolato dalla ricca fauna endemica protetto dal parco nazionale di Velavadar. Continuando a sud ovest su un più antico centro secolo venne fondata la città di  Palitana  alla fine del XII  secolo come capitale del suo principato lungo il fiume Shetrunji  dominata dai  colli  Shatrunjaya sacri all’antica religione  Jain  e divenuti meta degli antichi  pellegrinaggi tirtha   tra i più sacri del jainismo in  Gujarat, ove dal XI secolo al XV  sono sorti le centinaia di santuari e templi di Palitana edificati in gran parte nella tradizionale architettura  monumentale Maru-Gurjara con il raffinato stile  Solanki   dalle decorazioni che splendono d’ avorio al sole. Tra gli altri il più maestoso tempio di Adishwar dagli altri pilastri  e gli interni  finemente scolpiti ed intagliati con al centro la raffigurazione in marmo della divinità  decorata è d’oro, gioielli e pietre preziose, uno dei più antichi è il   Digambar con nove santuari decorati da divinità  dei Tirthankara, mentre all’ inizio del XVII secolo risale l’altro maestoso  tempio  di Chaumukh  dalle raffinate decorazioni in marmo. Continuando tra le centinaia di templi d’ ogni dimensione si trova il Vimal Shah  con le sue torri, lo Saraswati Devi, il tempio Narsinh Kesharji e il Samavasaran  anch’ esso  con spledide decorazioni e statue, oltre i pilasti  di Ashok, Chaitra e  Jaytaleti, scendendo dal colle il più recente tempio di  Samvatsarana.

Junagadh

Sulla penisola di Kathiawar nell’ omonimo distretto la storia di Junagadh ha seguito in gran parte quella del  Gujarat fin dall’ antichità passando per i vari domini medioevali, il Sultanato di Delhi, l’ impero Mighul e il dominio coloniale britannico,  dopo l’ indipendenza si è estesa come la si trova nella città di  Junagadh. Conserva alcuni quartieri ed edifici della sua storia, oltre numerosi templi come centro di pellegrinaggi, tra tutti il grande e venerato tempio di Damodar consacrato ad una delle manifestazioni di Krishna  ove inizia il pellegrinaggio lasciando il centro della città per il sacro  lago Damodar animato da fedeli e pellegrini per i bagni rituali, le cerimonie funebri e le cremazioni. Salendo dal lago sul colle di  Girnar che domina la città da  un ’antico centro  fortificato di epoca Maurya nel X secolo sorse il forte di Uparkot con la sua cittadella che ha lasciato i suoi resti,  tra i vari edifici oltre il monumentale portale  venne edificata la moschea  Jumma nel XV secolo ove si trovava l’antico  tempio Ranakdevi   con  il vicino sepolcro di  Nuri Shah,  continuando si trova il profondo pozzo a gradini  Adi Kadi Vav scavato nella roccia e oltre il piazzale  del XI secolo ove affacciano altri resti,  al  VII risale l’ altro più antico  Navghan Kuvo . Nei pressi su tre livelli scolpite dalla fine del II secolo si trovano  le sacre grotte di  Uparkot  tra i Vihara dai pilastri, colonne e capiteli finemente decorati  nel raffinato  stile buddista rupestre dell’ architettura Satavahana , assieme alle atre vicine e ancor più suggestive Khapra Kodiya e Baba Pyare anch’ esse finemente scolpite e decorate,  parte delle grotte buddiste  di  Junagadh che ospitavano templi e monasteri lasciando i loro suggestivi resti.  Anticamente noto come Ujjayantagiri, oltre all’ induismo e il buddismo,  Il colle di Girnar   è sacro anche al Jainismo, per la tradizione qui  nel III secolo a.C. il grande maestro Neminatha come ventiduesimo Tirthankara raggiunse  la liberazione  dell’ anima e la beatitudine nel  Moksha e dall’ epoca divenuto  uno dei Shashwat Tirth per i pellegrinaggi ove dal medioevo al XV secolo vi furono edificati sedici tra i più venerati Templi Jain. All inizio del XII secolo risale il  più antico  e grande santuario consacrato alla divinità  Arishtanemi  con il tempio di  Neminath dal percorso pradakshina rituale decorato con divinità in marmo diramano altri due santuari e vari edifici. Dei tre templi  sulla sinistra uno è consacrato all’ altro venerato maestro Adinatha, poco a nord il  tempio di Adabadji con davanti quello di  Panchmeru più recente del XIX secolo, continuando ad ovest gli edifici del santuario Merakavasahi edificato nel XV secolo, poco a nord allo steso periodo risale   quello di Parshwanath, così come il vicino di Kumarapala .Verso est tra gli altri si erge il più antico Mansingha Bhojaraja in granito, oltre i tre edifici  con il vihara di Vastupala del XIII secolo  e il  tempio Gumasta, si trova il santuario di Kapardi Yaksha. Affacciato sulla scogliera al secolo successivo risale  il tempio di   Samprati accessibile da scalinate, sulla scogliera superiore  tra gli altri templi il più antico di Dharmasa, vicino il santuario Gaumukhi,  scendendo per scalinate nella roccia i due santuari consacrati a Neminatha  e a Sahsavan .

Somnath

All’ estremità meridionale della penisola Kathiawar si stende il distretto di Somnath ove da un centro  costiero con il porto fondato alla fine del XIII secolo, nei successivi si è estesa la storica città di Veraval, a lungo il vecchio porto fu tra i più frequentati dai i fedeli musulmani per il pellegrinaggio alla Mecca , del suo passato di epoca conserva i resti delle mura con il vecchio forte e il palazzo  reale estivo Nawabi . Come uno dei dodici  Jyotirlinga tra i  grandi centri di pellegrinaggi  induisti Shiva Purana, è al centro  del Dev Patan ove dal  sono sorti numerosi templi  consacrati a Shiva ed altre divinità nei classici stili della regione con le raffinate decorazioni e tra tutti il più sacro e venerato santuario con il grande tempio di Somnath dalla più antica fondazione risalente a prima del IX secolo e più volte ampliato nei successivi come gli altri della regione nello stile Māru-Gurjara, in parte convertito in una moschea nel XIX secolo è stato restaurato nel suo antico splendore come lo si trova

Gandhinagar

Nella regione centro occidentale sulla sponda occidentale del fiume Sabarmati si trova la città di  Gandhinagar come capitale del Gujarat, negli ultimi decenni estesa con i suoi moderni quartieri ed edifici, con vari templi

dallo stile ispirato ai classici tradizionali tra gli altri  oltre a quelli di Hanumanji e Brahmani, nel 1992  è stato completato il grande santuario induista di  Swaminarayan in arenaria rosa  consacrato al venerato asceta e maestro yogi Sahajanand Swami, fondatore all’ inizio del XIX secolo della  diffusa dottrina ispirata al Vaishnavismo del  Sampradaya  qui meta di pellegrinaggi e fedeli ove credono che l’ anima  jiva  dopo la liberazione nella Moksha sale al Nirvana. Gli edifici nel vasto  giardino Sahajanand con i sui  padiglioni  diramano dal maestoso Akshardham  dai vari pilastri scolpiti e cupole, le pareti e gli interni finemente decorati, le raffigurazioni delle storie di Rama, Shravan e altre divinità, i Pandava nel palazzo di Hastinapur,  attorno alla Sala dell’Armonia per le religioni nel mondo il percorso devozionale parikrama con oltre trecento pilastri decorati

Ahmedabad

Poco a sud da  Gandhinagar nel  territorio dell’ Ashaval dal XI secolo sorse il centro di Ashapalli ove iniziò la sua storia la città di Ahmedabad  che durante il Sultanato del Gujarat  come sua  nuova capitale venne  fondata nel 1411  dal sovrano  Ahmad Shah I seguendo  dall’ epoca la storia dell’ intera regione dal periodo Moghul alla colonia britannica  fino all’ indipendenza indiana. Ne rimane la storica città di Ahmadabad che conserva i suoi  quartieri con palazzi, edifici, mausolei e moschee  dichiarata patrimonio culturale Unesco , dalla fondazione all’ inizio del XV secolo cinta da poderose mura ove si aprono le diciotto monumentali porte Darwaja  decorate da incisioni e calligrafie. Dai  tre monumentali archi della porta Teen Darwaza si accede al più antico centro  edificato alla sua fondazione nella  cittadella con il forte di Bhadra , tra i vari palazzi ed edifici recentemente in parte restaurati si trova la  Shahi Jam-e-Masjid  edificata nel 1414 come moschea reale di Ahmed, oltre il palazzo Azam Khan Sarai edificato nel  1637 con una sala che ospita il tempio di Bhadra Kali , in epoca coloniale  nel 1849 venne eretta la torre dell’ orologio. Passando per il bastione Manek Burj ove si trovava il mausoleo del venerato  Baba Maneknath,  dalla cittadella si scende tra gli storici edifici nella vasta piazza di Manek Chowk animata da botteghe e baazar, sul viale Ghandi affaccia  la grande moschea Jama edificata nel 1424 dal sovrano fondatore nel locale stile Gujarati,    nei pressi dal simile stile il sepolcro di Ahmad nel mausoleo Raja no Hajiro. La città è divisa dal lungofiume del Sabarmati  su entrambe le sponde sorto negli anni sessanta con vari edifici, frequentati parchi e giardini, collegate dal più grande  ponte Ellis ed altri, su quella occidentale alla seconda metà del XVII secolo risale la moschea  Sidi Saiyyed dalle finestre in marmo cesellato con motivi floreali,  consacrato al venerato guru Dharmanath si trova  Il santuario Jainista di Hutheesing   edificato nel 1848 dall’ imponente  antica architettura  tradizionale  Māru-Gurjar in marmo bianco cesellato tra le sue torri che affacciano sul cortile con altri piccoli templi.  Vicino il ponte Sardar si trova il  moderno edificio che ospita  il museo  Sanskar Kendra progettato da Le Courbusier,  dall’ altra part nel 1738 venne edificato lo storico palazzo di  Gaekwad dal monumentale portale recentemente restaurato  e sempre lungo il fiume  affaccia l’ Ashram di  Ghandi  fondato dal Mahatma nel 1915 su una sua residenza  che ne  ospita il museo, da dove partì con la sua celebra lunga  marcia del  Satyagraha nel 1930  contro il dominio coloniale britannico.  Per i quartieri meridionali di Maninagar ove si è estesa la città,  durante il  regno  del sultano Ahmad Shah a metà del XVI secolo fu  aperto il bacino per il lago di Kankaria circondato dal suo animato  parco con lo zoo,  dalla fondazione sono stati aggiunti i vari padiglioni, le tombe olandesi in stile armeno del XVII secolo , su un’ isola il palazzo Nagina Wadi di epoca Moghul, più recenti il tempio consacrato a Dadu Dayal e le mura  Gaurav Gatha con le raffigurazioni che raccontano la storia del Gujarat. Dal suo storico centro  la città di Ahmedabad si è stesa come una metropoli con vari quartieri, mentre i popolari rimangono sovraffollati e spesso degradati, quelli  residenziali  si stendono con moderni edifici che ospitano uffici amministratici e aziendali, istituti educativi e di ricerca, centri culturali e musei  tra i vari parchi e giardini.

Champaner, Pavagadh

Ad est nel distretto di Baroda sulla sponda del fiume Vishwamitri  dalla vecchia Chandanavati  si è estesa la grande città di Vadodara che oltre ai più recenti conserva alcuni  quartieri ed edifici in gran parte di epoca coloniale, per il limitrofo distretto nord orientale di Panchmahal nell’ VIII secolo  come  Pavagadh fu fondata la storica città di  Champaner, all’ inizio del XIV divenne capitale dei principato  Chauhan Rajput  e  quando fu conquistata dal sultanato del Gujarat nel 1484 parte della popolazione  Rajput  si immolà nel suicidio rituale jauhar. Il  vittorioso sultano Mahmud Begada  estese  Champaner con nuovi quartieri ed edifici  come sua nuova capitale, conquistata poi  nel 1535 dal sovrano Humayun entrò nel vasto impero Moghul e venne abbandonata quando la capitale del Gujarat fu riportata ad  Ahmedabad. Sul colle di Pavagadh quella che fu la splendida città tra l’VIII al XIV secolo  ha lasciato la sua memoria  nel vasto parco archeologico di Champaner con i maestosi edifici dai vari stili  tra  fortezze, templi induisti , moschee mausolei islamici, monumenti, tombe, palazzi archi e  pozzi a gradini,  dichiarato patrimonio culturale Unesco. Unico centro rimasto  immutato nei secoli nei sui vari stili dal tradizionale induista all’ islamico medioevale e Moghul,  oltre i resti delle mura, monumenti, palazzi  e padiglioni dentro e fiori l’ antica cittadella di Pavagadh , rimangono i più antichi templi i induisti e jainisti, i santuari islamici e  le moschee che si lasciano scoprire in questo scrigno storico e culturale del Gujarat. Sulla cima del colle alla fine del X secolo venne edificato  Il grande e venerato  santuario con il  tempio di Kalikamata consacrato Kali nello stile tradizionale dell’ epoca  riccamente decorato, mentre sul piano  superiore  sollo la cupola fu aggiunto un santuario islamico, dalla sua fondazione è uno dei grandi centri di pellegrinaggi induisti nella regione con i fedeli che vi si concentrano a migliaia  in ottobre nella grande festa del  Navaratri. Sempre sul colle e dello steso periodo risalgono i resti lasciati dal tempio consacrato all’ ultima manifestazione di Shiva venerata come  Lakulisha nell’ antico stile  Nagara  un tempo riccamente decorato.  i santuari Garbabriha jainisti di  Pavagadh  furono  edificati dal XIV secolo al successivo in candida pietra riccamente decorati ed intagliati con le statue delle varie divinità  e guru Jain,  nei pressi della porta Naqqarkhanasi trovano i templi di Navalakka, non distanti i due  consacrati ai venerati guru Suparshvanatha e Chandraprabhu a sud est del colle vicino al tempio Pārśva. Edificate dal XV secolo al successivo le negli stili indo islamico e primo Moghul tra varie moschee di Pavagadh ad est delle mura Jahdnpandh nei pressi della  porta orientale si erge i’ imponente la monumentale Jama Masjid completata nel 1513 come una delle più grandi moschee della regione dalle raffinate decorazioni con uno splendido portico scolpito all’ingresso che accede al cortile circondato da un corridoio colonnato con la centro la grande a sala di preghiera tra due alti  minareti da dove diramano  sculture in pietra,  multiple cupole, finestre finemente decorate e sette  mihrab. Tra le altre oltre la Saher ki Masjid nella cittadella,   ad ovest di una delle porte allo stesso periodo  e nel medesimo stile delle altre risale  la moschea Bawaman  con tre grandi cupole, il minareto , tre ingressi arcuati, gli interni decorati e  tre mihrab, vicino la porta orientale i resti della moschea Lila Gumbaj Ki  dalle tre cupole tra i minareti  poco a sud dalla cittadella al XV secolo risale  la moschea Nagina  in candida pietra con il suo cenotafio.  A nord della cittadella si trova  moschea  Kevada  dalle cupole a globo, due minareti , gli interni decorati e i numerosi mihrab finemente intagliati, con il suo mausoleo e accanto il raffinato cenotafio, tra i mausolei   nel XVI secolo  venne edificato quello con il sepolcro di  Sikandar  ultimo sovrano di Champaner e alla stessa epoca il santuario islamico  con la tomba del santificato  Khon pir.

Lasciata la suggestione del Pavagadhdall’ estremità orientale del Guajarat l’ itinerario può continuare tornando a sud attraverso il  Surat e dal Golfo di Cambay lungo la costa per il  Maharashtra oppure a nord per il Rajasthan tra le sue città, centri popolazioni e cultura.


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