Europa orientale

Estonia

Venendo dal golfo di Riga e il suggestivo ambiente naturale della penisola curlandese le antiche Vie dell’Ambra terminavano a settentrione nelle terre popolate fin dall’antichità da gente di lingua estone, idioma ugrofinnico simile al finlandese, convivendo con i Balti e altri popoli che abitavano il Baltico di tradizione pagana. Si sa che i romani chiamavano quella gente a nord del loro limes danubiano Aestii e che secoli dopo quel territorio che fu poi Lettonia era nelle rotte dei Vikinghi e di lì scendevano nella Terra di Ru’s in Ucraina Anche qui nel medioevo giunsero i germanici e con i Teutonici andarono convertendo quei pagani in cristiana Crociata così che il sud fu preso nella Livonia e il nord nell’ Hertugdømmet Estland danese che ne fece Ducato di Estonia parte del Regno di Danimarca passato poi nel cinquecento all’ Impero svedese, intanto entrambe i territori dell’ Estonia entrarono nelle vie commerciali della potente Lega Anseatica e con esse giunse la riforma protestante di Lutero. Nel settecento con la guerra del nord Il territorio da quello svedese fu ceduto all’Impero Russo, rimanendone dominio fino alla prima Rivoluzione russa all’inizio del novecento quando l’ Estonia andò cercando la sua indipendenzae dopo la caduta dello zarismo proclamò la sua Assemblea Maapäev, ma subito dopo l’Impero tedesco l’invase facendone suo OberOst. Dopo la Rivoluzione d’ottobre e alla fine della guerra mondiale fu proclamato un breve governo provvisorio subito abbattuto della Russia Sovietica originando la guerra di indipendenza che terminò con il trattato di Tartu che fondava la Repubblica Estonia.Nel seguente ventennio fiorì governata dal parlamento Riigikogu e negli anni trenta con l’illuminata presidenza di Konstantin Päts, fino al trattato Molotov Ribbentrop che assegnò il Paese all’influenza Sovietica e poco dopo con lo scoppio della guerra ad essere tragicamente sconvolta dall’ occupazione nazista che ne fece Reichskommissariat Ostland. Qualcuno ha tentato oscenamente di riabilitare la sanguinaria formazione estone asservita ai nazisti nella Waffen GrenadierDivisionSS motivandone il ruolo di combattenti contro l’ Armata Rossa che andava liberando l’Europa orientale, ad aggiungersi alle digustose tesi del revisionismo che da tempo infestano una pseudo storiografia fascista. Alla sconfitta del nazismo dopo la battaglia di Narva fu ripresa l’occupazione del Baltico e anche l’Estonia divenne Repubblica Sovietica non riconosciuta internazionalmenteseguendo la storia dell’Unione e con un governo in esilio fino alle conseguenze della Perestrojka divenendo uno degli Stati post sovietici ed infine indipendente. Come il resto del golfo di Riga v’erano antichi insediamenti di Estoni e altri popoli del Baltico di tradizione pagana quando anche qui nel medioevo giunsero i teutonici nella loro Crociata a convertire con la spada quella gente e nel duecento fondarono Parnawa divenuta l’estone Parnu su quel tratto del Baltico che non gela d’inverno così che fu porto della Lega anseatica e fiorente città baltica nella germanica Livonia.Come il resto della Confederazione Livländischer Bund nel cinquecento con la guerra di Livonia passò all’Impero svedese per oltre centocinquanta anni, poi dopo l’altra guerra del nord fu di quello Russo, seguendo poi la storia d’Estonia. La sua magnifica posizione ne ha fatta località turistica con la lunga spiaggia ove affaccia la cittadina conservando le memorie e monumenti del suo passato partendo dalla zona Nikolai con il settecentesco municipio Raekoda arricchito d Art Nouveau nel novecento, procedendo sulla Nikolai tn si trova la barocca chiesa rossa Eliisabets. Il seicentesco ospizio Seegi Maja venne edificato su un antico palazzo medievale nella Hospidali tn, passando per Mere puiestee e la statua del musicista Raimond Valgre, sulla Vee tn risplendono le guglie smeraldo della barocca Jekaterina che ha ispirato le chiese ortodosse baltiche. Oltre un tratto di mare ad ovest si giunge al porto di Ringsu nell’isola di Ruhnu popolata dagli antichi scandinavi fu anch’essa presa dall’ Ordine Teutonico, passata alla Svezia nel seicento e poi alla Russia imperiale, possedimento dellaLettonia ed infine dell’ Unione Sovietica che ne fece base militare. Sul colle Haubjerre si staglia il faro progettato da Gustave Eiffel che domina i vecchi villaggi ove da secoli la popolazione luterana alleva la pregiata razza di pecore Ruhnu Estone e della loro storia rimane la seicentesca chiesa di legno. Vicina alla terraferma dalla via Väinatamm si accede all’isola di Muhu la minore ed affascinante delle isole estoni immersa nella vegetazione baltica popolata da animali, antiche case, villaggi di pescatori e mulini a vento. Di qui la suggestione continua e si arriva al patrimonio naturale dell’isola di Saaremaa, dai vecchi villaggi, mulini e fari tra foreste di pini e abeti rossi. Saaremaa si schiude come scrigno di natura e storia affacciata sulle splendide spiagge di Angla, Karja,Triigi e Tuhkana dominata dall’ antico castello Kuressaare, sorto nel duecento ove era l’ultimo baluardo contro i teutonici. Attraversandola sulla costa meridionale si trova Kuressaare sorta nel trecento e fiorita sulle rotte della Lega Anseatica, ne rimane il castello medievale e passando per la piazza con la vecchia chiesa luterana il seicentesco palazzo comunale raekoda. Poco a nord di Saaremaa si trova l’altra isola Hiiumaa anch’essa dal suggestivo ambiente naturale e nota nel medioevo come Dageida, nel duecento fu divisa fra il Vescovato di Ösel-Wiek e l’Ordine di Livonia dell’Ordine teutonico, poi conquistata dagli svedesi nel cinquecento seguendo la storia d’ Estonia fino all’indipendenza. Tallinn si schiude come uno scrigno con le sue vie,piazze e quartieri, la ricchezza dei monumenti,le atmosfere delle chiese, la storia percorsa nei musei e l’ incanto delle suggestive vedute.La lunga via Rannamae tee circonda la città vecchia che racchiude le sue attrazioni per affascinanti itinerari nella storia e cultura del centro dal magnifico profilo di questo patrimonio unesco entrando per l’elegante Pikk tanav lungo antichi palazzi ove si staglia la duecentesca Oleviste kirik, la chiesa San Olav consacrata al beato sovrano Olav II di Norvegia, fino al seicento fu l’edificio più alto del mondo dal cui campanile la vista spazia sulla città. Dopo le medievali facciate delle Tre Sorelle si giunge alla Raekoja plats ove si apre l’animata piazza dell’ antico municipio, il gotico Raekoda dominato dalla torre del leggendario guerriero Vana Toomas, centro del Ducato d’Estonia a cui Il beato sovrano Eric IV di Danimarca conferì il diritto di Lubecca ad amministrare quella che poi fu a lungo città fiorente di commerci nella Lega Anseatica. Suggestivo cuore di Tallinn e gran mercato fin dal mille, da secoli si fa ammirare coronata di antichi palazzi multicolori che sfumano magnificamente i toni con il variare della luce quotidiana. Di qui diramano le vie per altri itinerari a scoprire gli affascinanti luoghi dell’ antica Tallinn uscendo per la Viru Tanav si ritrova la più moderna animazione che insegue commerci e locali, qualche edificio di sovietico grigiore a turbare l’antica armonia degli antichi palazzi di questo patrimonio .Tornando sulla Pikk tanav si sale per la scalinata Pikk Jalg Torn che s’arrampica tra le botteghe artigiane fino alla Lossi Plats per accedere al colle di Toompea dalle suggestive vedute ove s’erge l’antico Castello Taani loss che domina la Città Vecchia con la torre Ermann Pikk Hermann dalla splendida vista e simbolo della storia d’Estonia. Preso con le Crociate di Livonia dopo la battaglia di Lyndanisse nel duecento da Valdemaro di Danimarca, il Castrum Danorum dell’Estonia danese fu conquistato poi dai Cavalieri Portaspada vide gli echi della Rivolta di San Giorgio un secolo dopo contro il dominio dello Stato Teutonico. Divenne difesa della città anseatica, poi dominio svedese e nel settecento russo, decaduto nel Governatorato Reval, dagli anni venti del novecento ospita il Parlamento Riigikogu e la Casa Stenbock sede del Governo. Ne’ pressi i resti delle possenti mura medievali che cingevano la città, ne rimangono torri e bastioni dalle tracce in piazza Vabaduse Vaeljak per la torre di Neitsitorn ove venivano rinchiuse le meretrici, alla porta Suur Rannavarav con il museo marittimo e la torre Eepping dalla vista suggestiva sulle strette vie fin qui a Toompea. Le torri che i teutonici chiamarono vista in cucina kiek in de kok giacchè si poteva vedere le cucine dei palazzi più vicini nella città medievale dominata da Toompea quand’era dell’ Ordine Teutonico e poi a protezione della Tallinn nella Lega Anseatica. Ne rimane a quattrocentesca torre con il suo muuseum, possente baluardo nella guerra di Livonia reca ancora le palle del devastante bombardamento ordinato da Ivan il Terribile, si ne percorre la storia del kiek de kock nei suggestivi interni godendo la vista dalla torre sulla città. Davanti l’ottocentesca cattedrale ortodossa Alexander Nevsky dalle imponenti immagini d’ogni parte vi si arriva sorta su questo colle Toompea durante il dominio russo per volere di San Pietroburgo sul sepolcro del leggendario eroe estone Kalevipoeg, la maggiore delle chiese ortodosse estoni progettata da Mikhail Preobrazhensky, la cattedrale appare con suggestive immagini esterne scrigno del sontuoso interno e magnifica vista dall’alto. Poco distante dalla Raekoja Plats e il municipio si trova la medievale Niguliste kirik consacrata a San Nicola dalle tre navate con la guglia seicentesca, s’accede dal portale originale per le successive cappelle con il memoriale del cronachista Kelch, la raffigurazione del santo protettore dei naviganti di Hermann Rode da Lubecca e l’inquietante Surmatantsu noto come Danza Macabra dipinta nel quattrocento da Bernt Notke nella cupa iconografia medievale del Trionfo della Morte fondata sulla concezione del in pulverem reverteris e l’austero sic transit gloria mundi che qui ha tra le sue rappresentazioni più suggestive. Nella Puhavaimu tra i tetti rossi di vecchi palazzi si erge la trecentesca chiesa del Santo Spirito con il suo antico orologio che da secoli scandisce le oree appena fuori dalla Città Vecchia in Vabaduse Valjak s’apre la piazza Libertà con la sua Colonna che celebra l’indipendenza ottenuta dopo la guerra estone al fine del primo conflitto mondiale. Travolta dal Reichskommissariat Ostland con la barbarie nazista prima e dall’occupazione sovietica poi, da una parte l’ottocentesca neogotica chiesa San Giovanni, i resti delle fondamenta della medievale Porta Harju, uscendo per il viale Kaarli, davanti la Biblioteca Nazionale si trova la Kaarli Kogudas luterana di San Carlo.Continuando nella storia e cultura si cerca il lussureggiante parco Toom, il settecentesco Palazzo Kadriorg voluto da Caterina di Russia su progetto del veneziano Nicola Michetti e a completare la scoperta di vie,piazze e quartieri s’arriva alla vecchia Stazione Baltica e poi attraversando il quartiere Kesklinn si procede oltre il lago Ulemiste, lasciando Tallinn con i suoi edifici storici, le tante chiese e la storia nei musei conservando memoria delle suggestive vedute . Ad est si va per la regione Ida Viru lungo il Baltico, penisole e baie sul golfo di Finlandia, spiagge e scogliere, piccoli villaggi tra foreste laghi e cascate nella prorompente natura del Parco Lahemaa, attraverso le riserve Koljaku e Vainupea fino alle paludi di Laukasoo. Il medievale Manoscritto Nestoriano Pověsti vremęnĭnykh lět che racconta la storia della Rus ‘di Kiev dice che un popolo di stirpe Finnica chiamato Ciudi abitava la regione del lago che prendeva il loro nome e che nel milletrenta Jaroslav I di Kiev sottomise. Il vasto Peipus Peipsi-Pihkva järv lo si conobbe così come lago dei Ciudi che si stende nel suggestivo ambiente naturale sul confine orientale d’Estonia con la Russia ove lo si chiama Čudsko-Pskovskoe ozero e vi sorge l’antica Pskov che con il Velikij Novgorod a lungo dominò la regione. Le cronache medievali estoni di Livonia la ricordano come Jäälahing, per i Cavalieri germanici dell’ Ordine Teutonico fu la sconfitta di Schlacht auf dem Eise, mentre per le russe di Novgorod la vittoria Ледовое побоище condotta da Aleksandr Nevskij a metà del duecento. Sul Peipus gelato d’ inverno il principe Nevskij guidò l’ armata popolare Rus’di Kiev contro i potenti teutonici nella loro ultima Crociata contro i Russi del Principato Novgorod arrestata nello scontro sul lago spingendoli sui ghiacci sottili dall’inizio del disgelo che s’aprirono cedendo alle pesanti armature e fu l’epica battaglia del lago ghiacciato celebrata dal film del grande Sergej Ejzenztejn. Dalla più meridionale contea di Valgamaa o da ovest per quella di Viljandimaa s’attraversa il suggestivo territorio della sponda occidentale Polvamaa entrando nella contea di Tartu maakond Tartumaa perTartu. Sorta su un’antico centro fortificato degli Estoni che nel mille venne presa dai Rus’di Kiev di Jaroslav I, poi presa dai Cavalieri dell’ Ordine Teutonico divenendo la città del Vescovato Dorpat che collegava le città della Lega Anseatica con la vicina Pskov e la potente Novgorod della Rus’di Kiev. Nel seicento Dorpat fu presa dall’ Impero svedese, la città si chiamò Tartu e vi sorse l’ Università voluta da Gustavo II Adolfo, il secolo successivo dopo la guerra detta del Nord passò all’ Impero russo trasferendo l’Universitas Tartuensis a Parnu per tornarvi all’inizio dell’ottocento. Protagonista del tentativo di indipendenza Vabadussõda, subì l’ occupazione nazista con il Reichskommissariat e poi quella sovietica entrando nella Repubblica Estone fino al crollo sovietico. Rimane gioiello neoclassico come la si vede attraversata dal fiume Emajogi tra il lago Võrtsjärv e il grande Peipus, percorrendo il suo profilo storico. Dalla settecentesca Raekoja plats con il Raekoda Municipio di russo neoclassico che l’accomuna agli altri eleganti palazzi dell’ epoca con i vari musei e la sontuosa residenza zarista di Michael de Tolly, per la strada Ülikooli tänav s’arriva all’ Università Ülikool e seguendo la Lossi tänav passando sotto il ponte Inglisid, si sale sul colle Toomemagi con la medievale cattedrale Toomkirik edificata nel duecento dai teutonici e il moderno osservatorio astronomico che domina la città. A nord lungo lago Peipus nella contea Jogevamaa per entrare nella più settentrionale Ida Virumaa attraversata dal fiume Narva che la confina con la Russia, passando per i luoghi della regione dalle suggestive cascate di Valaste alla cittadina di Toila con Il suo parco Toila Oru nella valle del fiume sacro Pühajõgi. L’ottocentesco convento di Kuremä, monastero Pühtitsa Klooster delle monache ortodosse progettato da Mikhaïl Preobajenski s’ erge sontuoso con cinque chiese e la cattedrale che custodisce la sacra icona della Dormizione della Vergine oggetto di pellegrinaggi. Johvi che s’ attraversa come residuato di grigiore sovietico, ma a soffermarsi se ne trova la storia nel neoclassico Palazzo Comunale che domina il centro e la vicina chiesa luterana, la quattrocentesca chiesa fortificata di San Michele, parte del sistema di castelli e manieri della storica Virumaa Wierland. La regione fu popolata nell’ antichità da tribù della cultura che ne prende nome discendente da gente mesolitica della cultura Kunda, poi gli Estoni e gli iatvingi assieme a baltici che ne presero tradizioni e lingua. Nel medioevo vi sorse la città sul fiume Narva Joesuu ceduta dal regno di Danimarca nel trecento ai Cavalieri Teutonici dell’ Ordine Portaspada che dominavano dalla Curlandia alla Livonia, divenendone gran centro di commerci. Nel cinquecento dopo la sconfitta nella guerra della Confederazione Lituana e l’ Impero svedese contro quello russo ben presto ripresa dagli svedesi e a lungo contesa con lo Zarato dalla fortezza Ivangorod di Ivan III che da secoli fronteggia il castello di Hermanni innus dall’altra parte del fiume. Nel settecento nella seconda guerra del nord con la battaglia di Narva l’armata dell’svedese stormaktstiden sbaragliò quella di Pietro il Grande che però riprese poco dopo Narva che entrò definivamente nell’Impero russo fino alla breve indipendenza estone dopo il primo conflitto mondiale e anche qui il dominio nazista con kommissariat fino alla furibonda battaglia di Narva. Seguì l’occupazione sovietica parte della Repubblica Estone fino alla disgregazione sovietica. E’ la città che più ha subito la russificazione che ancora la si trova nella popolazione, centro industriale della Repubblica Sovietica con due centrali elettriche, per oltre un ventennio ha visto il flusso di manodopera e sono sorti gli squallidi edifici a basso costo che l’attanagliano, dalla triste uniformità con qualche vecchi palazzo sommerso dai casermoni, si salva un po’ il centro ove rimane qualche luogo che ricorda la vecchia città barocca. Nella Raekoja Plats il seicentesco Municipio Raekoja Välja voluto da Carlo XI di Svezia con il grande orologio che ha scandito gli ultimi secoli di storia e l’ interno riccamente decorato, l’ottocentesca chiesa Aleksandri kirik e dello stesso periodo la Cattedrale ortodossa Bastrakovy Täna della Resurrezione, accanto al monumento che ricorda i deportati estoni in Siberia. La storia più suggestiva di Narva la si trova per la via di Pimeaia e il parco Pimeaed con i giardini sul fiume ove i stagliano le fortificazioni trecentesche con il castello e la poderosa fortezza di Narva, da secoli si fa ammirare questo patrimonio che fu dominio dei Cavalieri Teutonici e poi ingrandito come lo si vede con la torre che ospita il Linnamuuseum a raccontare la storia della città. Affaccia maestosa sul fiume che divide l’Estonia dalla Russia magnificamente fronteggiata dalla poderosa fortezza Ivangorod anch’essa con i suoi percorsi e il suo museo a condividerne la storia. Oltre questo ponte sul Narva si va per la vicina San Pietroburgo, qui incorociavano le antiche vie vie dell’Ambra con le medievali rotte dei Vikinghi che discendevavo il Volga e il Dnepr per l’antica Rus d’ Ucraina, come un anello a legare la via Baltica alla via Slavica.

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