..Non penso che si possa più sperare . Lotteremo fino all’ultimo, ma stiamo diventando sempre più deboli e, naturalmente, la fine non può essere lontana, non credo di poter ancora scrivere. Abbiamo corso dei rischi. Sapevamo di correrli. Le cose si sono rivoltate contro di noi. Non abbiamo motivo di lamentarci. Se avessimo vissuto , avrei avuto un racconto da fare sulla durezza, resistenza, e coraggio dei mie compagni…Queste rozze note e i nostri corpi morti dovranno raccontare questa storia.Giovedì, 29 marzo 1912. L’ ultima frase scritta mentre periva tra i ghiacci antartici
Robert Falcon Scott nella sua ultima drammatica spedizione.
La spedizione Discovery
La prima fu la
Discovery che prese il nome dalla
nave utilizzata, vi parteciparono molti dei protagonisti di quell’ avventurosa epoca dell’
esplorazione antartica a cominciare del secondo comandante
Ernest Shackleton, il tenente di vascello
Edgar Evans, l’ ufficiale
William Lashly e il pari grado
Michael_Barne, il terzo luogotenente
George Mulock, l’esploratore scozzese
Albert Armitage, l’abile navigatore
Ernest_Joyce e l’esperto marinaio
Tom_Crean, mentre del gruppo scientifico facevano parte
Louis_Bernacchi che era stato nella precedente spedizione
Southern_Cross, il biologo marino
Thomas Hodgson, lo zoologo
Adrian Wilson e Il naturalista nonché pittore
Edward Wilson. Partita all’ inizio di agosto 1901 la
Discovery giunse a fine novembre in
Nuova Zelanda e dopo i preparativi il mese dopo fece rotta a sud giungendo i primi di gennaio nell’avamposto di
Cape Adare per poi costeggiare la meridionale
Victoria Land e risalire ad est per l’
isola Ross dove sbarcarono a
Cape Crozier lasciando un riferimento a future spedizioni. Alla fine di gennaio fu avvistata la costa di
Edward Land e poco dopo a bordo di un pallone
Scott salì a centottanta metri per osservare la
barriera ghiacciata seguito da
Shackleton che confermò essere immensa. All’ inizio di febbraio raggiunsero la baia che chiamarono
Winter dove costruirono la prima
base nella penisola
Hut Point per passare l’ inverno australe fino ad agosto quando furono iniziate le esplorazioni nell’ interno con le slitte. il primo tenente
Charles Royds con alcuni uomini prese la via per il capo
Crozier trovando una colonia di
pinguini imperatori, mentre
Albert Armitage tentò l’ esplorazione verso i monti occidentali dalla catena
Transantarctica, costretto a tornare ammalato in ottobre. All’ inizio di novembre 1902 il comandante
Scott assieme a
Shackleton e il naturalista pittore
Edward Wilson, si avventurarono nell’ interno oltre quello che era ritenuto il più lontano
sud a 78°50′ che era stato raggiunto dal norvegese
Borchgrevink, ma l’ inesperienza con i cani da slitta resero la marcia lenta e difficoltosa, costretti ad ucciderne alcuni da far mangiare agli altri e gli uomini flagellati dallo e scorbuto, congelamenti e perdita della vista per i riverberi abbacinanti. Proseguendo ad ovest riuscirono ad arrivare a 82°17′
Sud e alla fine di dicembre ritornarono lentamente sfiniti e ammalati per oltre un mese giungendo all’ inizio di febbraio dopo aver percorso millecinquecento chilometri.
Nel frattempo il brigantino a vapore
Morning comandato da
William Colbeck era giunto in soccorso alla base con le provviste e cercando invano di liberare dai ghiacci la
Discovery, al comandante
Robert Falcon Scott fu concesso di rimanere ancora un anno per le esplorazioni, mentre alcuni membri ed
Ernest Shackleton debilitati e ammalati tornarono in patria. Passato l’ inverno australe venne decisa una seconda spedizione con
Edgar_Evans e l’ altro ufficiale
William Lashly guidata da
Scott per passare la catena
Transantartica, esplorare la terra
Victoria e giungere al
Polo magnetico, superarono gli oltre duemila metri di un
ghiacciaio ribattezzato come il geologo della spedizione
Hartley Ferrar. Costretti nelle tende dai venti antartici per un settimana prima di cominciare ad esplorare una delle
piattaforme ghiacciate ad ovest della barriera di
Ross, perdendo i punti di riferimento e flagellati dalle tormente iniziarono la discesa scoprendo una vasta zona di
valli senza neve e ghiacci ad ovest dell’ insenatura gelata di
McMurdo per poi tornare alla base dopo due mesi impiegati a percorrere oltre mille chilometri. Nel frattempo nelle altre spedizioni a sud ovest il biologo disegnatore
Wilson si era di nuovo spinto a
Crozier, il medico e botanico
Reginald Koettlitz trovò il grande
ghiacciaio che porta il suo noMe e il fisico
Bernacchi assieme al tenente
Royds avevano esplorato per un mese la
barriera ghiacciata. All’ inzio di gennaio 1904
Colbeck tornò con la
Morning e l’ altra nave
Terra Nova con i rifornimenti e le istruzioni di abbandonare la
Discovery entro un paio di mesi se non si fosse riusciti a liberarla dai ghiacci, utilizzando esplosivi vi riuscirono e le tre navi partirono per la
Nuova Zelanda da dove il comandante
Scott e parte dei
membri che avevano partecipato alla lunga
spedizione tornarono in patria.
La spedizione Terranova
Poco dopo
Scott nel 1905 pubblicò il suo
Voyage of Discovery dove nel raccontare l’ avventurosa spedizioni polemizzava con
Shackleton per la sua conduzione e dopo qualche tempo organizzò nel 1910 una nuova
spedizione che venne chiamata
Terra Nova. Tra i vari
partecipanti l’ equipaggio era costituito dal secondo in comando
Edward Evans ,il terzo ufficiale
Alfred Cheetham, il capitano
Albert Balson, l’ ufficiale
Lawrence Oates, il tenente scozzese
Henry Bowers e il pari grado
Victor Campbell, l’ esperto marinaio irlandese
Tom Crean e il compatriota
Robert Forde. Per le esplorazioni a terra Il norvegese
Tryggve Gran si occupava degli scii e altro materiale,
Cecil Meares responsabile dei cani da slitta con il russso
Girev Geroff e il suo compatriota
Omelchenko, mentre
William Lashly si occupava delle slitte a motore. L’ equipe scientifica era composta dal
medico esperto in parassitologia
Edward_Atkinson e l’ altro chirurgo
George Levick, il fisico canadese
Seymour Wright, il giovane zoologo
Apsley Gearrard che scrisse la cronaca della spedizione come il peggior viaggio del mondo
Worst_Journey_in_the_World, coordinati dal geografo
Griffith Taylor e il geologo australiano
Frank Debenham incaricato dei rilevamenti terrestri assieme al collega inglese
Raymond Priestley, mentre quelli climatici erano affidati al meteorologo
George Simpson, infine si deve al
fotografo britannico
Herbert Ponting la documentazione dell’ impresa con suggestive
immagini fotografiche.
Il comandante
Robert Falcon Scott con l’ attrezzata nave baleniera
Terra Nova partì a metà luglio del 1910 dal porto gallese di Cardiff per l’
Australia, giunto a
Melbourne con un telegramma il norvegese
Roald Amundsen lo informava che era partito con una sua
spedizione e ne venne una drammatica
gara per l’ avventurosa
conquista del polo tra i due. Alla fine di ottobre giunse in
Nuova Zelanda da dove navigò a sud per un mese trovando una tempesta che danneggiò la nave perdendo provviste, carburante e carbone, raggiunto il mar
antartico rimase bloccata dai ghiacci per diversi giorni prima di procedere a sud nell’ isola
Ross da dove stabilire depositi di rifornimenti lungo la
barriera ghiacciata con rilevamenti geologici nella catena
transantartica ed esplorazioni della terra
Victoria tornando all’ inzio dell’ inverno australe in aprile. Trascorso l’ inverno alla fine di gennaio 1911 un gruppo
Northern guidato da
Campbell partì con la nave giungendo nell’
Edward land e al ritorno incrociando la
Whales bay venne avvistato il campo di
Amundsen dove vennero accolti cordialmente, tornato e riferito l’ incontro continuò sulla
costa meridionale per Cape
Adare trovando il rifugio costruito da
Borchgrevink una decina di anni prima per passarvi l’ inverno australe. Nello stesso periodo il gruppo di
Edgar Evans con il fisico
Seymour Wright, il geografo
Griffith Taylor e il geologo
Frank_Debenham si spinse nelle
valli senza neve di
McMurdo dalla costa occidentale fino al
ghiacciaio da poco scoperto chiamato
Koettlitz e quello di
Taylor tornando dopo oltre due mesi. A novembre ancora
Debenham assieme al norvegese
Tryggve Gran, l’ esperto di slitte
Robert Forde al comando di
Taylor raggiunsero a metà novembre la
baia chiamata
Granite costruendo un rifugio sul promontorio chiamato
Geology per esplorare il
ghiacciaio scoperto da
Alistair Mackay tre anni prima durante la spedizione
Nimrod, tornando a metà febbraio 1912. Un’ altro gruppo composto dallo scozzese
Bowers, il naturalista e pittore
Wilson e il giovane
Garrard, che lo descrisse come il
Peggior viaggio del mondo, nel giugno 1911 si spinse nel capo
Crozier per osservare e studiare i
pinguini, ma anche per sperimentare la sopravvivenza nel buio inverno australe flagellato dai gelidi venti antartici uscendone a stento. Nel frattempo la
nave era tornata con i rifornimenti dalla
Nuova Zelanda e all’ inizio di gennaio
Campbell si spostò oltre trecento chilometri nell’insenatura
Evans per attenderla invano, così per i sopraggiungere dell’ inverno con i suoi cinque uomini fu costretto a trovare rifugio in un’
isola che chiamarono
Inexpressible ove il piccolo
gruppo rimase tra stenti e malattie fino alla fine di settembre 1912 per poi ripartire con
Browning e il marinaio
Dickason gravemente malati percorrendo oltre trecento chilometri fino al il rifugio di
Hut Point .
Scott al Polo Sud
Del gruppo di
Scott non si avevano notizie e
Atkinson che aveva preso il comando inviò quattro uomini alla ricerca senza esito per i forti venti e il clima ancora rigido , era partito dalla base di
Hut deciso a percorrere i duemilaottocento chilometri che lo separavano dall’ agognato
Polo sud. Di supporto era il
gruppo motorizzato del capitano
Evans faceva parte
William Lashly e l’ ingegnere meccanico
Bernard Day, quello con le slitte condotte dal russo
Geroff e il responsabile dei cani
Meares , mentre il gruppo che doveva raggiungere il polo oltre che
Robert Falcon Scott era composto dal capitano
Lawrence Oates , l’ ufficiale
Edward Evans , Il tenente
Henry Bowers e il biologo
Edward Wilson. All’ inizio di dicembre nei pressi del ghiacciaio
Beardmore una tempesta costrinse gli uomini nell’ accampamento per alcuni giorni e terminando le provviste furono uccisi i cavalli, dividendosi in tre gruppi di quattro, quello con le slitte e i cani doveva tornare indietro per i rifornimenti.Il 20 dicembre anche il gruppo dello zoologo
Garrard, il fisico canadese
Wright e il medico
Atkinson tornarono indietro seguito all’ inizio di gennaio da quello composto da
Lashly , l’ irlandese
Crean , mentre il capitano
Evans che ne faceva parte rimase con il gruppo di
Scott. Superando gli 88°23′
Sud tra gli stenti della marcia il 16 gennaio 1912 raggiunsero il
Polo sud trovando la bandiera piantata da
Roald Amundsen che vi era giunto un mese prima il 14 dicembre con la sua
spedizione lasciando un po’ di provviste e una lettera. Nel tragico viaggio di ritorno morirono tutti di stenti e accanto al corpo di
Scott venne trovato il diario che aveva tenuto fino alla morte dal quale fu tratto
Scotts Last Expedition,terminava l’ epica e drammatica
corsa al polo tra lo sfortunato
Robert Falcon Scott che vi era giunto appena solo un mese dopo
Roald Amundsen.
©Paolo del Papa da:
Viaggiatori ed esploratori. Vol.Ocaeni :Antartide