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I Sumeri

Il territorio sumero mesopotamico si estendeva fino all’ Anatolia a nord, la vicina Siria ad occidente e l’ Iran ad est, fu popolato fin dalla preistoria e le successive culture neolitiche hanno originato la nascita delle grandi civiltà mesopotamiche. La prima fu dei Sumer, dal termine che in accadico significa terra coltivata, iniziata nel IV millennio e durata fino alla metà del secondo fino all’ avvento dei Babilonesi, sarebbero eredi della neolitica Cultura_Ubaid fiorita nel fertile territorio meridionale ove nel III millennio questo popolo migrò dalla regione iranica. Il primo centro fu Eridu, poi la capitale Uruk sorta anch’essa su un più antico villaggio neolitico e le altre città sumere dominando la regione come una delle più antiche civiltà della storia che inventò la prima forma di scrittura detta cuneiforme dai caratteri incisi su tavolette d’ argilla, le leggi sumere furono le prime ad essere codificate, come racconta il rinvenuto codice di Ur-Nammu, mentre altre iscrizioni svelano la loro complessa Mitologia identificata nella religione sumera con divinità che rappresentavano le forze della natura. Elaborarono un vocabolario sacro che definiva le entità spirituali, l’ esistenza dell’ aldilà e la concezione delle divinità, tra le varie la Regina del cielo Inannal, dea della fecondità, amore e bellezza sorella della Signora della Terra Ereshkigal che governava gli inferi del Kur , consorte del Signore delle Città Nergal, la rappresentazione divina della terra con Ninhursag che assieme ad An formava la cosmica montagna di An-Ki. Molti i miti sul Signore della Terra noto come il Protettore dell’ Umanità Enki, che hanno influenzato le religioni successive. Alla Letteratura_sumerica si deve il primo poema epico scritto sulle gesta dell’ eroe mitico Gilgamesh, i più antichi versi della storia nell’Nin-me-šárra della sacerdotessa Enḫeduanna figlia del sovrano akkadico Sargon, il ciclo dei poemi reali iniziati con l’ Enmerkar Aratta seguito da quelli di Enshuhgirana, altro ciclo su vicende regali i poemi di Lugalbanda, alla fine del III millennio fu composta la Leggenda di Sargon e all’ inizio del secondo il Lamento per Ur dopo distruzione della città dagli Elamiti. Oltre a lasciare memoria dei suoi eventi, codici, mitologia, religione e letteratura, la storia dei Sumeri rimane indelebile nei grandiosi resti architettonici e nelle creazioni artistiche, l’ evoluzione dell’ arte sumera avanzò in vari periodi a cominciare dal Protostorico che va dal 3500 al 2900 a.C. che, dopo l’ invenzione della scrittura cuneiforme ebbe un grande impulso e l’ evoluzione dell’arte figurativa nella scultura, la glittica per l’ intaglio delle pietre, il rilievo e i primi esempi monumentali nell’ architettura con l’ espansione delle città. Seguì il periodo definito Protodinastico tra il 2900 e il 2350 a.C. che vide la crescita delle città organizzate in centri indipendenti ove nel palazzo regale era esercitato il potere politico e nel tempio Ziqqurat quello religioso costituendo la prima divisione del potere nella storia. Il dominio dei Sumeri nel successivo periodo tra il Il 2350 e il 2200 a.C. si estese dall’ Elam iranico ad est alle sponde del Mediterraneo attraverso la Siria con il potente impero di Akkad fondato dal sovrano Sargon. Nell’ espressione artistica di questo periodo l’ attenzione non fu più rivolta solo alle divinità ma ai sovrani e le loro imprese, come nella stele di Naram-Sin conservata al Louvre che ne racconta le gesta o la testa che raffigura Sargon quale conquistatore. Nel breve periodo Lagash , durato una trentina di anni dal 2150 a.C. che prende nome dall’ omonima città di Lagash ove era sovrano Gudea, l’ arte si espresse nella scultura statuaria con lo stile particolare delle statue che raffigurarano il re. Dopo l’ invasione del popolo nomade dei Gutei, il potere fu ripreso dal sovrano Utukhegal che sconfisse il loro ultimo re Gutei Tirigān, ristabilendo la dinastia di Ur che inaugurò la grande rinascita del periodo neo sumerico tra il 2120 e il 2004 a.C., il successore Ur-Nammu e coloro che seguirono crearono uno stato centralizzato con un’ intesa attività edilizia perfezionando l’ urbanistica e l’ architettura monumentale delle città con templi ziggurat, come quelli di Uruk, Ur, Lagash e le altre città che hanno lasciato i loro resti, mentre l’ arte figurativa si evolveva in una raffinata statuaria, decorazioni e fine oreficeria.

Le città dei Sumeri

Seguendo un itinerario per le città sumere, a nord oltre il confine con la Siria si trova uno degli insediamenti più occidentali a Mari, sorta su un centro del V millennio che raggiunse l’ apogeo all’ inizio del III nel periodo protodinastico, con la sua posizione sull’Eufrate creò una complessa rete di canali per l’irrigazione e il trasporto e divenne importante centro nel transito di merci tra la Mesopotamia e la Siria settentrionale, venne conquistata a metà del XXIV secolo a.C. da Sargon di Akkad e il successore Narām-Sîn ne fece centro per l’espansione ad occidente, quindi sottomessa alla Terza dinastia di Ur con governatori Šakkanakku ed infine con la caduta della dinastia minacciata dagli Amorrei. All’ inizio del II millennio con tornò ad essere un’ indipendente potenza regionale espandendosi con il regno di Yahdun-Līm e all’ epoca risale il sontuoso palazzo reale edificato dal successore Zimri-Lim che vide conquistato il regno dagli assiri diShamshi-Adad I e Mari governata dal figlio Yasmah-Addu. Con la fine del breve dominio assiro lo spodestato Zimri-Līm alleato dal sovrano di Aleppo Yarīm-Līm roprese il regno di Mari, fino al 1759 a.C. quando i babilonesi di Hammurabi conquistarono e distrussero la città, che sopravvisse come piccolo centro nei secoli a venire. Nel sito di Mari rimangono i resti dei templi consacrati alle divinità Dagan, Ninhursag, Šamaš e Ishtar, il maestoso Palazzo Reale di Zimri-Līm che era decorato da magnifici affreschi e dove sono state rinvenute le ventimila tavolette con iscrizioni cuneiformi dei preziosi Archivi di Mari .

Tra i monti settentrionali del Jabāl Hamrīn, correva la frontiera tra l’ Assiria e Babilonia, il popolamento della regione risale al periodo preistorico mesopotamico, nel sito di Hamrin i resti più antichi sui colli tell Madhhur, tell Abada, tell Songor, tell Hassan e tell Rihan, hanno rivelato la presenza della cultura Halaf e la successiva Obeid. Popolata periodo di Uruk, fu in quello protodinastico che la città si affermò indipendente e all’ epoca risalgono i resti dei grandi edifici circolari rinvenuti sui colli di tell Razuk e tell Gubba. Nel periodo accadico acquisì rilievo tenendo relazioni e scambi con l’ Elam e in quello paleobabilonese fiorì con il territorio entrato nell’ influenza di Eshnunna, vennero edificati nuovi edifici, palazzi e templi che hanno lasciato i resti a tell Halawa, tell Sib, tell Suleima e tell Yelkhi. Dopo il periodo cassita il territorio ebbe una lunga decadenza fino a rinascere in quello neoassiro che vide la costruzione di nuovi quartieri ed edifici come le fortificazioni e il tempio a tell Haddad. Entrata nei domini dei Parti divenne centro sulla via tra la regione iranica e quella mesopotamica con nuovi insediamenti che hanno lasciato resti a a tell Rsheida e tell Baradan. Dopo la successiva epoca sasanide la regione di Hamrin tornò ad essere florido territorio agricolo con una vasta canalizzazione fino alla conquista islamica e il califfato abbaside. Sulla via per l’ Anatolia tra Mosul e Zakho su un colle Khirbet hatara fu popolato fin dal neolitico periodo di Halaf e il successivo di UrUk per l’ intera storia mesopotamica e ne rimangono alcune lrovine delle epoche sumera, babilonese, neoassira sasanide e islamica.

Lasciando i siti Sumeri giungendo a Mosul, anche la splendida capitale assira Ninive è di origini preistoriche, probabile insediamento sumero, sede del santuario della dea Istar restaurato da Hammurabi che ne fece la sua capitale arricchenola di alri templi, quartieri e palazzi, opera continuata anche dal sovrano assiro Salmanassar I e il successore Tiglatpileser I che riportò la capitale Ashshur. L’apogeo vi fu nel VII secolo a.C. con Sennacherib, all’ epoca risalgono parte dei resti nel sito Ninive con le poderose mura, l’ acquedotto, palazzi ed edifici monumentali che affacciano sulla Via Trionfale, il successore Assurbanipal, l’ arricchì di nuovi quartieri edificandovi la Biblioteca_Reale che prese il suo nome ove sono state rinvenute migliaia di tavolette cuneiformi con preziosi testi, alcuni tratti dall’ antica tradizione dei sumeri e riscritti nell’ elaborazione culturale babilonese come il celebre poema del Gilgameš.

Proseguendo a sud alla neolitica Cultura di Hassuna risalgono i resti sul colle Tell Hassuna e sulla sponda sinistra del Tigri Nimrud era la Kalkhu assira che fu una delle capitali del loro impero fondata nel XII secolo a.C. dal sovrano Salmanassar I e fiorita nei successivi con il suo apogeo all’ epoca di Assurnasirpal II nell’ VIII secolo d.C. che ha lasciato i resti del suo sontuoso palazzo nel sito di Nimrud ove rimangono quelli contemporanei della poderosa cittadella di fortificata di Salmanassar, le più antiche di templi, altri palazzi e l’ acropoli. Dappertutto sono stai rinvenuti dipinti, statue, bronzi e avori, oltre ad archivi di tavolette scritte.

Nella valle di Diyala sulla sponda sinistra dell’ omonimo fiume affluente orientale del Tigri venne edificata Eshnunna, fiorita nella Terza dinastia di Ur e poi centro dell’ espansione babilonese, in seguito saccheggiato dagli Elemiti, vicino a Ba’quba ne rimangono i restisu un colle nel sito di Tell Asmar, in un tempio del III millennio furono rinvenute le splendide dodici statue di Asmar Hoard. Nella stessa valle del fiume Diyālā vicino ad Eshnunna dagli archivi di Mari si sa che nella doveva esservi la sumera Akshak conquistata dal sovrano di Lagash Eannatum a metà del III millennio divenuta la babilonese Opis in quello successivo, mai i suoi resti non sono stati ritrovati.

Passando per Baghdad a sud ovest su un sito del periodo di Uruk venne fondata Sippar nel successivo protodinastico del III millennio divisa in due città, una dominata dal tempio della dea Annunitum, l’altra dal tempio Shamash, non fu sede dinastica ma fondamentale centro per i commerci con l’Iran ad oriente, l’ Anatolia e la vicina Siria ad ovest. Fiorì dalla prima era babilonese nel II millennio per molti secoli fino al successivo neobabilonese, ma continuò nel suo ruolo commerciale anche dal V secolo al I secolo a.C. nelle epoche persiane achmenide, seleucide e partica. Dell’ antica Sippar rimangono i resti di quello che fu il santuario del culto di Shamash con il suo tempio Ebabbar e la residenza delle delle donne naidtu, sacerdotesse di nobili famiglie, che oltre a quelle religiose svolgevano anche vaste attività economiche investendo le ricchezze paterne. Hanno lasciato numerosi archivi con testi cuneiformi commerciali e legali, gran parte rinvenuti nelle rovine del tempio E-Babara consacrato al dio solare sumero Šamaš.

Nello stesso territorio probabilmente la misteriosa città di Akkad che ha dato nome all’ omonima civiltà dinastica fondata nel XXIV secolo a.C.da Sargon che ne fece la capitale da dove regnò sui territori sumeri e con i suoi successori della dinastia accadica l’ impero si estese raggiungendo l’ apogeo con regno di Naram-Sin, per poi decadere con la pressione dei popoli Hurriti e amorrei fino all’ invasione dei nomadi Gutei che distrussero la città lasciandovi il santuario di Ishtar sopravvissuto fino all’ epoca neobabilonese e all’ epoca risalgono le ultime citazioni della capitale di Akkad che non fu mai più ritrovata.

Sulla più antica città dei Sumeri di Ka-dingir-ra, che nel periodo accadico venne chiamata Bāb-ili, sorse la Porta degli Dei Babilonia culla dell’omonima civiltà e cultura babilonese, ne fu per secoli magnifico centro che ha lasciato i suoi resti scavati e portati alla luce nel sito di Babilonia dall’ imponente Ziggurat consacrata alla suprema divinità Etemenanki del II millennio, come altri templi, palazzi e quartieri monumentali, il santuario di Esagila consacrato a Marduk e rivestito d’oro, la decorata Porta Ishtar trasportata al Pergamonmuseum di Berlino, la memoria dei favolosi Giardini pensili una delle meraviglie dell’ antichità come le possenti Mura edificati da Nabucodonosor alla fine del VI secolo a.C.

Poco ad est a Tel-Uhaimir alla fine del V millennio sorse Kish, sebbene comparsa dopo Eridu, secondo la tradizione la prima città edificata dopo il Diluvio Universale, ove venne fondata la prima dinastia sumera e il secondo periodo protodinastico con i sovrani Šar kiššati che furono i primi a regnare sostituendo i sacerdoti al potere come nei precedenti periodi. Una fondamentale innovazione nella storia mesopotamica raccontata anche dalle millequattrocento tavolette cuneiformi che vi furono rinvenute. Il sito è adagiato su quaranta colli con i resti più rilevanti sul Tall Al Uhymyr che ne era il primo centro fondato ove sorgeva una Ziqqurat di mattoni rossi e sul Tell Ingharra il tempio consacrato ad Inanna, mentre al periodo neoassiro risalgono alcuni resti e le tavolette rinvenuti sul colle occidentale e a quello partico sul colle Tell El Bender, a sud est Marad ha lasciato la ziqqurat E-igi-kalama consacrata al Signore della Terra Ninurta.

Ove scorre l’ alto Eufrate orientale Kutha fioriva nel III millennio come centro sulle vie dell’ est da dove giungevano ossidiana e lapislazzuli dal lontano Afghanistan utilizzati dagli artisti sumeri prima e babilonesi poi per statuette e gioielli. Sull’ antico canale Shatt-en-Nil che collegava l’ Eufrate al Tigri già nel V millennio sorgeva il centro di Nibru che fu sumero e poi divenne la babilonese Nippur, era supremo santuario per il culto della divinità sumerica Enlil venerata da tutti i popoli mesopotamici e pertanto sopravvisse alle guerre e la successione delle dinastie che portarono distruzione in altre città. Qui i sovrani trovavano il loro riconoscimento divino nel suo tempio di Ekur con concessioni territoriali, recandovi doni preziosi che arricchivano la città, restaurando templi e palazzi, edificandone di nuovi assieme a fortificazioni e canali. All’ apogeo nella Terza dinastia di Ur nel XXI secolo a.C., rimase fiorente anche dopo il XVIII secolo a.C., con il dominio dei babilonesi che avevano Marduk come suprema divinità, ma il culto di Enlil con il suo santuario rimase e i sovrani continuarono a cercare la divina legittimazione a Nippur continuando nel suo ruolo nel periodo assiro fino al VI secolo a.C. La più antica città di origine sumera non ha lasciato resti, mentre quelli che furono della grande Nippur babilonese sono stati a lungo di difficile accesso con vari ritrovamenti di rovine, oggetti ed iscrizioni, quando finalmente si stava portando alla luce i recenti eventi bellici l’ hanno impedito.

 
[blockquote]Tra le prime grandi civiltà della storia fiorita in Mesopotamia che ha lasciato siti millenari, in memoria di un patrimonio distrutto dall’ islamica follia criminale dell’ isis[/blockquote]
 

Poco a sud nella regione di al-Qādisiyya sulla sponda dell’ Eufrate a Tell el-Fārah, su un antico sito preistorico nel III millennio sorse Šuruppak, ove secondo il mito sumero del Diluvio Universale le divinità ordinarono a Ziusudra, chiamato Utnapishtim nel succesivo poema epico del Gilgamesh, di costruire un’ arca per salvarsi e ricreare l’ umanità distrutta. Divenne centro religioso con uno dei più importanti santuari della suprema divinità Ninlil e fiorente città sumera fino al periodo babilonese. Nel sito di Shuruppak rimangono le rovine di abitazioni, edifici ed un palazzo ove sono state rinvenuti oltre ad archivi e testi su tavolette cuneiformi che descrivono la città sumera come florida e ben organizzata.

Nella mitologia sumerica Eridu era il luogo della creazione ove venne edificata la prima città circondata da un lago periodico alimentato da sorgenti sotterranee e divenne santuario del culto del dio delle acque Enki, come centro religioso vennero edificati diversi templi, quartieri e palazzi in tutti i suoi periodi, da quello più antico sumero allle dinastie di Isin fino al dominio babilonese, in una lunga storia tra il III millennio al IV secolo a.C. Il sito è adagiato su sette colli con vari templi come i tre che costituivano il santuario di Enki sorto alla fine del III millennio, una più antica necropoli con un migliaio di tombe risalente al periodo di Obeid all’ inizio dello stesso millennio ove sono stati rinvenuti corredi funebri e ceramiche. Sul secondo colle una ziqqurrat del Terzo periodo di Ur e un palazzo di quello proto dinastico, mentre nel reso del sito edifici e templi dei periodi successivi fino a quelli assiro e babilonese. Dopo i primi scavi, nel moderno Iraq e sotto il regime di Saddam Hussein venne portato alla luce gran parte del sito, danneggiato e saccheggiato dopo le recenti vicende belliche.

Vicino alla città di Nasiriyah si trovano i resti della potente Ur sumera sorta alla fine del III millennio con la Terza dinastia di Ur fondata dal sovrano Ur-nammu, il successore Šulgi ne fece imponente centro religioso e amministrativo che fiorì fino alla sua devastazione durante l’ invasione elamita nel XX secolo a.C. Nei successivi periodi la città perse il suo ruolo, ma rimase importante centro commerciale e culturale con l’ edificazione di nuovi edifici, palazzi e templi, molti restaurati e ricostruiti sorti nel periodo cassita e il regno di Kurigalzu I. Nel I millennio iniziò il declino di Ur fino ad essere lasciata a se stessa e disabitata dopo la fine del periodo assiro babilonese in epoca ellenistica. Tra i resti più antichi una necropoli dei periodi di Uruk e Protodinastico, le rovine di un tempio dove sono state trovate molte tavolette scritte e sigilli, al terzo periodo Protodinastico risale la Necropoli reale ove furono rinvenute le preziose Arpe di_Ur, le raffinate tavole del Gioco_reale e il celebre Stendardo di Ur conservato al British Museum londinese, risalenti a metà del III millennio. Vari resti risalenti al Terzo periodo di Ur, tra tutti la suggestiva ed imponente Ziggurat di Ur consacrata alla divinità lunare Nanna o Sin iniziata dal sovrano Ur Nammu alla fine del III millennio e completata dal figlio successore Šulgi, parte di un grande centro cerimoniale con altri templi e palazzi, come il Giparu riservato alle sacerdotesse. La fine della gloriosa Terza dinastia e la grande città sumera distrutta dagli Elamiti fu raccontata dal poema ritrovato su tavolette cuneiformi Lamento per Ur composto nel XX secolo a.C.

Poco distante a sud est Larsa fu un piccolo centro sumero, ma fiorita nel più antico periodo babilonese tra il XX e il XVI secolo a.C. decadendo dopo la Terza dinastia di Ur, dei resti più antichi rimangono le rovine della prima ziggurat con tempio di Shamash. Nel successivo periodo babilonese vennero edificati altri quartieri, un tempio e una necropoli, oltre numerose iscrizioni sono state rinvenute varie tavolette cuneiformi con descrizioni amministrative, cronache e testi matematici. Continuando si trova Girsu che nel periodo della Prima Dinastia ebbe ruolo rilevante nel regno di Lagash e successivamente divenne centro religioso con templi consacrati a Ningirsu e la consorte Bau che ne erano le principali divinità. I primi scavi francesi nella seconda metà del XIX secolo rinvennero gli archivi con numerose tavolette che portarono alla prima interpretazione della scrittura cuneiforme su testi amministrativi e religiosi, identificando la cultura sumera come teocratica. Gli scavi successivi, oltre alle rovine di templi portarono alla luce quelle di edifici e palazzi che confermarono un potere regale oltre che religioso delle città sumere, con resti che vanno dal Protodinastico del III millennio al successivo perido di Akkad, la Terza dinastia di Ur, fino al XXI secolo a.C. e l’età di Gudea che anche qui ha lasciato statue che lo raffiguravano e numerose tavolette relative al suo governo di Lagash.

Dopo Girsu sulla via per Nippur a Bismaya si trova Adab che, secondo la Lista dei Re Sumeri, fu sede di una delle prime dinastie dopo il Diluvio Universale nel III millennio con il lungo regno del sovrano Lugal-Anne-Mundu e poi essere stata in una lega o alleanza di città sumere, alcune iscrizioni e sigilli di Ur e dai primi testi di Shurrupak menzionano lavoratori e militari di Uruk, Lagash e Umma nella costruzione delle mura e difese, altri elencano i territori in comune e un testo di Zabalam la loro divisione tra Nippur e Adab. Il sito fu scavato negli anni venti del secolo scorso da Edgar Banks, la città era attraversata da un canale con un isolotto ove era il grande tempio di E-mach e la ziggurat, ne rimanevano le rovine delle mura, edifici e una necropoli, molte tavolette con tra le più antiche incisioni di scrittura cuneiforme, tra le scarse rovine del tempio E-mach vennero rinvenuti numerosi resti di vasi in granito, porfido ed alabastro decorati da pietre preziose ed avorio, altri di marmo con iscrizioni e una raffinata statua di marmo bianco con iscrizioni che citano il sovrano Da-udu.

La potente città stato di Lagash fu fondata sul fiume Tigri a metà del IV millennio che fiorì per secoli come uno dei più antichi regni del periodo sumerico in conflitto con quello di Kish a nord e i territori elamiti ad oriente, come le altre città stato dell’epoca entrò poi nei domini accadici di Sargon che in seguito subirono le incursioni dei Gutei. Tornò indipendente con il sovrano Gudea che rivendicò la sua origine divina favorendo la produzione artistica di statue che lo rappresentavano e l’ edificazione di templi in suo onore, dopo il suo regno la città iniziò la decadenza e già nel periodo assiro-babilonese non se ne ebbero più notizie. Tra i pochi resti sono state trovate tra le prime tavolette in scrittura cuneiforme, rimangono le rovine del tempio E-Ninnu e di Ningirsu, quelli del palazzo di Gudea ove sono state rinvenute nove statue di diorite che lo raffigurano simili allle numerose dell’ epoca. Come nella successiva scultura babilonese e assira vi sono iscrizioni e le posture appaiono rigidamente convenzionali, i piedi abbozzati, mentre le mani giunte ben dettagliate, bocca ed gli occhi naturali con volti ben modellati e di suggestivo realismo, una reca la pianta di un edificio dalle esatte proporzioni che rivela le capacità architettoniche di quel periodo, con queste statue di Gudea la scultura raggiunse un elevato valore estetico nell’ arte sumerica. Dopo la sua morte a Lagash i successori favorirono la metallurgia continuando la tradizione della scultura in pietra, ma le raffigurazioni iniziarono a somigliare a quelle egiziane, segno di una decadenza che, con la sconfitta del sovrano Nammahani dall’ attacco di Ur-Namma all’ inizio del XX secolo a.C., si completò fino al dominio babilonese . Durante il regno Ur-Nanshe a metà del III millennio a Lagash e nelle vicine città furono edificati numerosi templi e palazzi, redatti archivi su tavolette cuneiformi, con il sovrano Eannatum la città estese il suo dominio continuando ad edificare con altre opere ed iscrizioni come la Stele degli avvoltoi che ne celebra la conquista della vicina Umma.

A Tell Jokha Umma fu fondata nel III millennio e fiorita durante la Terza dinastia di Ur nel XXII seolo a.C. con il sovrano Lugal-Zage-Si e all’ epoca risalgono i resti ove sono state rinvenute trentamila tavolette cuneiformi quale prezioso archivio sulla storia della città e le attività sumere, diverse relative al regno di Shulgi del XXI secolo a.C. e un calendario che ha ispirato quello successivo babilonese. Alla città apparteneva la vicina Umm al-Aqarib rimangono i resti di edifici e palazzi con le rovine di un tempio risalenti al Primo periodo dinastico che va dal XXIX al XXIII secolo a.C. Sopravvissuto per millenni nella più recente guerra in Iraq il sito è stato danneggiato da bombardamenti, devastato e saccheggiato.

Nella stessa zona Zabala fu tra le più antiche città stato sumere, la fondazione risale alla fine del IV millennio nel periodo di Jemdet_Nasr, menzionata dai sigilli dell’ epoca, altre iscrizioni su vasellame la collocano sotto il controllo di Lagash e nel periodo di Sorgon i regnanti Shar-kali-Sharri e Naram-Sin vi edificarono un grande tempio consacrato alla dea Inanna, in seguito la città si ribellò al dominio di Rimush sovrano dell’ impero accadico. Dopo la caduta di Akkad, Zabala entrò nei domini di Isin e successivamente dell’ altra città stato Larsa. Durante il Terzo periodo di Ur III venne governata da Umma e dai testi cuneiformi si sa che Hammurabi fece edificare costruì il tempio di Ezi-Kalam-ma sempre consacrato a Innana.

Scendendo nella Mesopotamia meridionale sul sito di Warka sorgeva la potente Uruk fondata nella tarda epoca di Ubaid che nel IV millennio divenne una delle prime e più grandi città della storia antica, inaugurando il lungo Periodo di Uruk che dominò per otto secoli il vasto territorio sumero. Raggiunse l’ apogeo durante il periodo Tardo Uruk mantenendo la sua importanza nel Protodinastico, all’ epoca risalgono le mura che la circondano che la leggenda vuole costruito dal mitico Gilgameš, a del III millennio il regno di Lugalzaggesi conquistò la Mesopotamia meridionale prima dell’ ascesa di Sargon di Akkad, nel II millennio Ur entrò nel dominio Cassita e all’ inizio di quello successivo la città decadde fino ad essere abbandonata in epoca partica. Ne rimasero i resti con l’ area cerimoniale di Eanna consacrata al culto di Inanna e quella di Kullaba con il Tempio di Anu risalenti a metà del IV millennio. Dello stesso periodo il Tempio a mosaico e il Tempio Bianco, mentre gli altri sorsero alla fine dello stesso millennio, così come la Grande Corte e il Palazzo Riemchen. Oltre a tavolette cuneiformi, oggetti, vasellame e altre creazioni artistiche fu rinvenuto il prezioso vaso di Warka che rimane capolavoro dell’ antica arte sumera come altre opere rinvenute nei vari siti.

Sulla sponda orientale dell’ Eufrate all’ inizio della seconda dinastia sumerica nel XXVII secolo a.C. venne fondata Dilbat poi presa nel dominio accadico e successivamente babilonese, popolata fino al periodo sasanide. Delll’ epoca sumera rimangono le rovine della ziggurat E-ibe-Anu consacrata alla dea Urash e nel sito di Tell al-Deylam resti risalenti al I millennio su un tumulo occidentale, mentre su quello orientale venne costruita una moschea ed altri edifici nel primo periodo islamico

Verso est Gemdet_Nasr risale all’ epoca protostorica mesopotamica nei primi secoli del III millennio dando nome all’ omonimo periodo predinastico di Jemdet_Nasr quando comparvero i primi centri urbani estesi e la scrittura cuneiforme, nel sito sono stati rinvenuti resti di edifici, tavolette con la prima scrittura pittografica antecedente alla cuneiforme, vasi e ceramiche anche policrome, decorate con stilizzazioni e geometrie e a volte raffigurazioni di animali e personaggi in cerimonie religiose dedicate alla dea della fecondità Inann, altri resti risalgono al successivo periodo di Uruk. Nella regione centro orientale del Wasit, nei pressi di al-Kut tra si trova il sito di Tulul-al-Baqarat con le rovine più antiche risalenti al VI millennio, sul colle centrale si trovano i resti del santuario consacrato alla dea Ninhursag e il tempio del III millennio, mentre attorno gli scavi hanno portato alla luce altre rovine dei periodi successivi di epoca babilonese e assira.

Come in Siria anche in questo martoriato paese, assieme ai siti e i grandiosi resti delle altre culture mesopotamiche, la memoria dei Sumeri sopravvissuta per millenni è tra le civiltà perdute in gran parte distrutta e saccheggiata dall’ islamica follia criminale dell’ isis.

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