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Letteratura di viaggio araba

Mentre l’occidente ricomponeva faticosamente i contatti con l’oriente attraverso i suoi religiosi e mercanti, gli arabi continuavano a tenere i rapporti commerciali tra i due poli del mondo conosciuto sulle carovaniere attraverso le regioni islamizzate dell’Asia, ma soprattutto sulle vie marittime dell’ Oceano Indiano, sfruttando le rotte monsoniche da tempo conosciute dai marinai di Aden e Oman. Seguendo l’antica Via delle Spezie che collegava il Mar Rosso, l’Africa Orientale e l’Arabia con l’India e la Cina,si spingevano fino alla Malesia e l’arcipelago indonesiano, aprendo empori e basi che contribuirono all’islamizzazione di paesi lontani dalla tradizionale sfera musulmana. Commercianti e spesso ferventi divulgatori di fede, ma anche appassionati geografi,esploratori e viaggiatori mossi da sincero spirito di conoscenza che fin dal IX° secolo annotarono e descrissero tutto ciò che scoprivano, inventori della “letteratura di viaggio” simboleggiati poeticamente nelle “Mille e una notte”con le storie di “Sindbad il Marinaio”. A quell’epoca risale l’anonimo”Akhbar as Sind wa’l Hind”, raccolta di note su Cina ed India perfezionata nel 915 dal geografo Abu Sa’id di Siraf, mentre erano diffuse le cronache di viaggio e le note geografiche di Ibn-Rusten, As-Sirafi, Al-Ya’qubi, Al-Mas’udi ed altri, un genere letterario che prese nome di “Akhbar” e che si aggiunse a quello delle “mirabilia”diffuse da Bizantini e viaggiatori ebrei, come il celebre Bernardo da Taudela. Tra i primi di quel secolo furono celebri “Meraviglie del Mare” e “Meraviglie dell’India” che già prefiguravano la presenza di grandi empori e centri musulmani nei territori più lontani sulle rotte marittime che seguivano la “Via delle Spezie“, altri Akhbar di quel periodo parlano diffusamente di colonie arabe sulle coste dell’Africa orientale a Gedi, Lamu , Zanzibar, Comore e Madagascar, quelli del secolo successivo descrivono la grande comunità di Canton e i primi insediamenti sulle coste indocinesi, a Giava e Sumatra. Molto più interessati alle lontane terre incognite dell’Asia orientale, e più tardi dell’Africa, la letteratura geografica degli arabi su paesi cristiani era molto più limitata, il divulgatore del X° secolo al-Muqaddasi riteneva non trovarvi alcunchè degno di nota e il trattato persiano del 982 “Hudud al’-Alam ” dedica poche note alla Frandja e Baritiniya, mentre il geografo Al-Mas’udi annota la sporcizia e l’ignoranza dei Franchi, sebbene il loro regno sia fertile e potente. Nello stesso periodo l’erudito e scienziato al-Biruni è invece prodigo di informazioni sull’India e la Cina, mentre il contemporaneo al-Mas’udi descrive i suoi viaggi in Egitto, lungo le coste dell’Africa orientale e, attraverso l’Oceano Indiano, sulla Via delle Spezie, in India, Ceylon, Malesia e Cina. Gli Akhbar e la letteratura di viaggio araba si diffusero a tal punto che vi furono narratori “sedentari”che raccoglievano le notizie di viaggiatori e geografi, come il siciliano al-Idrisi che nel XII°secolo redasse per il sovrano normanno Ruggero II un trattato geografico corredato da mappe intitolalandolo “Per chi desidera visitare le diverse parti del mondo senza muoversi”. Al secolo successivo appartiene il monumentale e documentatissimo “Dizionario Geografico” di Yaqut e la“Rihla” di Ibn-Gubair, che descrive efficacemente i paesi visitati durante un lungo pellegrinaggio alla Mecca. Se le “Mirabilia”appartenevano ad una letteratura di viaggio fantastica e poetica, della quale “I viaggi di Sinbad”è uno degli esempi più alti, e gli Akhbar alla cronaca vissuta o scritta su racconti precisi. Oltre che a eruditi studi geografici e scientifici, la Rihla costituiva un terzo genere che conteneva gli altri, ma speficicatamente dedicato alle osservazioni, i fatti vissuti e spesso le divagazioni scientifiche e culturali, sui paesi visitati durante il pellegrinaggio a La Mecca dell’ Hagg: “..Non sarà peccato se durante il pellegrinaggio cercherete di guadagnarvi la grazia di Dio.” (Corano: II 196-200) e alcuni pensarono che non vi poteva essere cosa più gradita ad Allah che conoscere il mondo e descriverlo per la Sua gloria.

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