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Cristianesimo

Il Cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo, in particolare quello occidentale, storicamente possiede varie forme tra le quali le principali sono Cattolicesimo, Protestantesimo e Ortodossia. Le basi condivise di tutte le forme di cristianesimo sono la convinzione che Dio è unico e allo stesso tempo Trinità di Padre,Spirito Santo e Figlio che si è incarnato in Gesù di Nazaret per portare il verbo e la verità necessaria alla salvazione dell’ umanità. Come per l’ ebraismo, dal quale deriva originariamente, il cristianesimo considera la Bibbia testo sacro ispirato da Dio, ma diviso nell’ Antico Testamento derivato dalla Torah ebraica,e dal Nuovo Testamento che annuncia la “buona novella” Vangelo attraverso la vita terrena di Gesù Cristo.La complessità e l’articolazione storica, teologica e geografica del mondo cristiano condiziona l’ individuazione delle principali vie di diffusione a differenza delle altre grandi religioni e, in alcuni casi, tali vie coincidono come quelle in Medio Oriente, Egitto, Nubia ed Etiopia, che furono precedentemente seguite dall’ ebraismo e posteriormente dall’ islamismo.Vi sono inoltre i percorsi di diffusione del cristianesimo ad opera di missionari sulle antiche rotte commerciali dell’Asia, prima in Medio oriente con i vari predicatori, poi i Nestoriani che già nel VII secolo avevano raggiunto la Mongolia evangelizzando alcune tribù. Seguirono per tutto il medioevo le figure di viaggiatori mercanti e missionari in Asia centrale, Cina ed India, quindi gli evangelizzatori a seguito delle vari colonizzazioni europee in Asia, America e Oceania.

In occidente, dopo che il cristianesimo divenne religione dell’ Impero Romano ad opera di Costantino, sorsero chiese e santuari in tutta Europa nei secoli successivi e si consolidarono importanti vie di pellegrinaggi della cristianità, tra le quali quella attraverso l’ Italia per i porti pugliesi dove imbarcavano i pellegrini sulla rotta della Terrasanta,la Via Francigena attraverso l’ Europa a Roma, la collegata Via Romea nella quale confluivano le vie dei pellegrini provenienti da est, quindi la cosiddetta Via Lattea per Santiago de Compostela in Spagna. Vi sono poi le vie di diffusione del cristianesimo in Europa centrale e settentrionale, in particolare quelle dei normanni dopo la loro conversione,dal nord della Francia alla Scandinavia, dei monaci irlandesi che evangelizzarono la loro isola e poi Scozia e Inghilterra, alcune delle quali seguite poi dalla diffusione del protestantesimo. Il cristianesimo si basa sulle rivelazioni che, secondo la tradizione, Dio avrebbe fatto al popolo di Israele,comune anche alla religione ebraica, e sulla predicazione di Gesù di Nazareth detto Il Cristo o “Unto dal Signore”. contenuta nella Bibbia Antico Testamento e Nuovo Testamento, considerato un testo ispirato da Dio. Il cristianesimo emerse dal Giudaismo nel I secolo. I cristiani assunsero dal giudaismo le sue Sacre Scritture, dottrine fondamentali come il monoteismo, la fede in un Messia o Cristo, forme del culto incluso il sacerdozio, concetti di luoghi e tempi sacri, l’idea che il culto debba essere modellato secondo il modello celeste, l’uso dei Salmi nelle preghiere comuni. Le chiese cristiane possono essere classificate in diversi modi. Una suddivisione abbastanza semplice è quella che distingue le chiese occidentali da quelle orientali.Le Chiese occidentali sono quelle derivate dalla Chiesa cattolica latina, la cui autorità si estendeva originariamente da Roma sulla parte occidentale dell’Impero Romano. Oltre alla stessa chiesa cattolica, di questo gruppo fanno parte tutte le chiese protestanti, tra le quali le più importanti sono quelle nate nel XVI secolo con la Riforma Luterani, Calvinisti, Anglicani,ma anche gruppi di origini diverse come i Valdesi.Ad oriente abbiamo invece le chiese ortodosse, emanazioni delle chiese di lingua greca nate originariamente nel territorio dell’Impero Romano d’Oriente. A differenza di quanto accadde in Occidente, per quanto la chiesa greca assumesse rilevanza particolare, essa non fu mai in grado di imporre la propria supremazia sulle chiese “sorelle”, che rimasero autocefale. Allo stesso modo, anche le chiese fondate da missionari ortodossi tra le popolazioni slave si resero rapidamente autonome dalle rispettive chiese-madri, considerandosi allo stesso loro livello. Fra queste la più importante è indubbiamente la Chiesa ortodossa russa.Da notare che le chiese ortodosse, da una parte, e quella cattolica dall’altra, sono tra loro scismatiche, ma non si considerano reciprocamente eretiche, a differenza di quanto avviene per esempio per le Chiese Protestanti.Infine, fra le chiese orientali vanno annoverate le cosiddette chiese orientali antiche, derivate dalle dispute sul monofisismo e il nestorianesimo, teologicamente differenti dalle chiese ortodosse vere e proprie (entrambe nacquero durante le controversie cristologiche del V e VI secolo.Sono sorti pure altri culti del Cristianesimo, i quali o vogliono differenziarsi dai primi qui menzionati, oppure affermano di avere una linea storica separata. I più estesi fra questi sono i Testimoni di Geova ed i Mormoni, che, anche se ritenute derivazioni del protestantesimo anglosassone, sono fortemente caratterizzate e dalle figure individuali dei primi fondatori del XIXsecolo, sia dalle convinzioni interne che le portano a ritenersi chiese od organizzazioni completamente esclusive dal punto di vista dottrinale ed organizzativo.Vi sono culti estinti legati alle varie eresie, tra le quali quelle ariana e Albigese o Catari che si diffusero mentra la Chiesa si organizzò nei patriarcati di Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme.

Diffusione

Sotto il termine Cristianesimo sono raggruppate chiese molto diverse tra loro e, a volte, in polemica tra loro: secondo il Wordl Christian Trends del 2001 i cristiani sono complessivamente il 33 % degli abitanti del globo e sono così divisi: cattolici 17,5 %, protestanti, 5,6 per cento, ortodossi delle varie chiese russa, greca, armena 3,6 %, anglicani 1,3 %, copti ed altri battisti e pentecostali in ascesa 5,0%.Attualmente il cristianesimo è la religione più diffusa al mondo, con circa 2,1 miliardi di fedeli ,1 miliardo di cattolici, 500 milioni di protestanti, 240 milioni di ortodossi, e 275 milioni d’altri, davanti all’Islamismo, tra 900 milioni ed 1,4 miliardi, e all’Induismo, tra 850 milioni e un miliardo.Gran parte delle statistiche si fondano su sondaggi a campione nei vari stati o sui dati delle anagrafi , preferiti rispetto ai dati forniti dalle varie organizzazioni religiose che spesso si riferiscono al numero di battezzati, ignorando la posizione di coloro che, battezzati nell’infanzia come accade presso la Chiesa cattolica di rito latino, si siano discostati dal cristianesimo in età adulta.È noto che in Europa occidentale ad esempio l’aderenza alla pratica religiosa delle varie chiese in età adulta è, ormai da parecchi anni, in forte calo, mentre negli Stati Uniti o al di fuori dell’Occidente esso appare in crescita, oppure, in certe aree del Terzo Mondo come il Sud America si sia avuta un’avanzata delle chiese evangeliche di tipo pentecostale a scapito del cattolicesimo tradizionale, quindi con movimenti e travasi fra le varie confessioni cristiane. L’occidente europeo ha subito, a partire dalla fine del ‘700, ad una progressiva diminuzione degli aderenti alle chiese storiche, cioè al cattolicesimo e alle diverse confessioni protestanti. Questo processo ha avuto un’accelerazione nel XX secolo, soprattutto a partire dagli anni ‘60. Nell’Europa dell’est la scristianizzazione di stato è avvenuta prima in Russia e poi, nel dopoguerra, nei paesi governati da regimi comunisti satelliti dell’URSS. Dopo il 1989 le chiese orientali hanno di nuovo avuto libertà di culto. La caduta progressiva dei divieti ha portato alla luce un desiderio represso fino ad allora di spiritualità con l’apertura di numerose chiese di varie confessioni di tipo cristiano, assieme al proliferare di culti esotici ed esoterici.In Europa occidentale da molte persone la fede cristiana è percepita come “poco moderna”, come in effetti è, se si considerano le antiche origini della chiesa cristiana e le sue radici nell’ancora più antica religione ebraica. Bisogna aggiungere che il concetto di modernità è molto vago e controverso, e non da tutti considerato necessariamente positivo. In Europa occidentale inoltre, a causa dell’immigrazione da altri paesi con altre tradizioni religiose, dell’interesse verso nuove religioni e della diffusione dell’agnosticismo, il numero di aderenti al cristianesimo ha subito un declino complessivo, pur rimanendo la religione più diffusa.

Origini e storia

Dato che ogni re degli ebrei era “unto del Signore”, cioè Messia, cioè Cristo titolo di Davide, Salomone e di tutti i re successivi storicamente il cristianesimo nasce dal messianismo ebraico del primo secolo ossia dall’attesa della liberazione nazional-religiosa annunciata nelle profezie, resa spasmodica dal senso di imminenza che si era sviluppato all’epoca della dominazione romana.Di qui le prime persecuzioni dei cristiani in quanto sobillatori dell’ordine costituito e non propugnatori di una particolare fede religiosa. Infatti i “messianisti”, ovverosia quegli ebrei che avevano seguito il Cristo in questa sua ambizione e che, pertanto, non nutrivano una grande simpatia per il potere romano che aveva declassato Israele da “regno di Dio” Malkut Yahweh a semplice provincia di un grande impero pagano.Eusebio di Cesarea, nella Historia Ecclesiastica (III 20,1-2) racconta:”Della famiglia del Signore rimanevano ancora i nipoti di Giuda, detto fratello suo secondo la carne. di Gesù, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di Davide. L’evocatus li condusse davanti a Domiziano Cesare, poiché anch’egli, come Erode, temeva la venuta del Messia…”Le origini e il primo secoloA partire dai primi tempi dell’impero romano, nel primo e secondo secolo, gli intellettuali pagani avevano organizzato e unificato tutto il pensiero cresciuto nella vasta area ellenizzata e romanizzata, dando vita a una filosofia “sincretica“.Il Cristianesimo emerse dal Giudaismo nel I secolo. I cristiani assunsero dal Giudaismo le sue Sacre Scritture, dottrine fondamentali come il monoteismo, la fede in un Messia o Cristo, forme del culto incluso il sacerdozio, concetti di luoghi e tempi sacri, l’idea che il culto debba essere modellato secondo il modello celeste, l’uso dei Salmi nelle preghiere comuni. Il libro degli Atti degli Apostoli dice che i primi ad essere chiamati “cristiani” erano stati i discepoli di Gesù che si radunavano nella città di Antiochia e che vi si erano rifugiati dopo le prime persecuzioni in Palestina, probabilmente pochi anni dopo la vita di Gesù.Con la predicazione di Paolo di Tarso si formarono anche comunità di “gentili”, cioè di persone di origine non ebraica, prevalentemente di cultura greca. Nel II secolo d.C. le chiese giudeo-cristiane vicine all’ebraismo vennero progressivamente estromesse dall’ebraismo che stava riorganizzando le proprie strutture e basi religiose dopo la crisi della distruzione del Tempio del 70 d.C., mentre le chiese dei gentili continuarono ad espandersi. Gli storici indicano col termine “Grande Chiesa” l’insieme delle comunità derivate dai vari apostoli che più avanti confluirono nella Chiesa cattolica e ortodossa del primo millennio, per distinguerle dai gruppi marginali di ispirazione cristiana che elaborano particolari dottrine che non sarano accettate dalla maggioranza, come gli ebioniti e gli gnostici o l’eresia di Marcione.La diffusione del cristianesimo si colloca all’interno di una più vasta diffusione nell’Impero Romano di altre religioni originarie della parte orientale dell’impero, quali ad esempio i culti di Iside o di Mithra.A differenza delle altre, l’organizzazione sacerdotale cristiana fu molto capillare, e si occupò dell’assistenza agli emarginati e dell’insegnamento. Il pensiero cristiano era sempre stato “contro-corrente”, in netta opposizione allo Stato. In seguito ai tentativi anche violenti di sradicarlo, la Chiesa trovò modo di adattarsi alla convivenza con la realtà terrena. Così, sempre più volentieri, anche funzionari imperiali e gli stessi militari, già attratti da vari culti monoteisti orientali, poterono professare il cristianesimo e affidarsi alla nuova organizzazione.Nel periodo in cui inizia la crisi dell’impero, l’estensione della cittadinanza romana a tutti i popoli conquistati testimonia l’unità raggiunta dalla civiltà antica nel III secolo dell’era cristiana.Inizialmente il messaggio di Gesù aveva attecchito fra i poveri d’Israele. Ma non furono pochi i “romani” di classi elevate, come Paolo di Tarso, che si convertirono fin da subito alla nuova religione. E già nel I secolo il cristianesimo aveva raggiunto alcuni ambienti di corte. I primi cristiani non erano solo poveri o emarginati. C’erano già un certo numero di persone, comuni e non, scontente della politica o della religione imperiale.Ma evidentemente la risposta della cultura classica ai problemi spirituali sia degli intellettuali sia della gente comune non era stata sufficiente. Nel II secolo le comunità cristiane si diffusero in tutto l’impero, ampiamente tollerate dalle autorità imperiali, durante il loro “periodo d’oro”. Infine nel III secolo, quando il cristianesimo si diffuse ovunque, fra guerre e crisi, la classe dirigente tradizionale non fu più capace di contrastare l’azione popolare degli amministratori cristiani, un’azione che, sebbene si svolgesse ancora al limite della legalità, coinvolgeva ormai ampi settori della società civile.La crescita era stata continua e la nuova religione aveva fatto breccia sotteraneamente anche nella classe dirigente. Nonostante l’opposizione di alcuni imperatori, nel III secolo la religione cristiana rivaleggiava con vecchi e nuovi culti, soprattutto nei grossi centri urbani, che facevano da riferimento amministrativo. Finché, contro il sempre più alto numero di nuovi fedeli convertiti, alcuni imperatori passarono occasionalmente alla repressione di massa. I cristiani non si arresero, anzi si opposero radicalmente, elevando inni fanatici al martirio e alla gloria di Dio, e ottenendo paradossalmente nuove conversioni.Alcuni imperatori, sostenuti da quella parte di classe senatoriale che non gradiva affatto il cambiamento in atto, cercarono di porre un argine ai problemi economici dell’impero requisendo le proprietà della chiesa cristiana, ma i motivi economici furono l’ultima postilla a una diatriba trisecolare. La nuova religione era sempre stata contraria al dominio imperiale e le persecuzioni avevano soprattutto motivazioni politiche, filosofiche e religiose.

Il monoteismo stava insidiando ovunque la vecchia cultura politeista. Era un vero e proprio scontro di idee e mentalità.Tra terzo e IV secolo la cultura pagana si distribuì universalmente nei vasti territori imperiali. Tutti adesso erano “romani”, ma la romanità e la classicità erano già in declino. Se la struttura politica traballava, le parole d’ordine divennero concordia, armonia ed unità. Nei circoli politici e intellettuali, come nelle comunità religiose, si parlava spesso di “potere unico”, ovvero di monarchia, di regno, di unità. Così come si aspirava all’unificazione civile dell’impero, si ricercava anche l’unificazione della sfera intellettuale e della sfera divina.Il cristianesimo si opponeva sicuramente e palesemente alla cultura dominante, ma d’altra parte anche i suoi intellettuali erano impegnati nella rielaborazione dei sistemi filosofici ellenici e nella loro unificazione col monoteismo.Molti intellettuali “classici” avevano nettamente separato la loro filosofia dalla religione, affermando esplicitamente che gli dèi non esistevano. Ma nel III secolo la società intera fu pervasa da uno spirito religioso talmente forte che i vecchi culti, per nulla sopiti, si ridestarono, si trasformarono e si unificarono anch’essi, rispondendo in modo creativo alla sfida monoteista. Ma, proprio quando il monoteismo divenne un fenomeno di massa, gli imperatori reagirono in modo aggressivo e perseguitarono i cristiani violentemente quanto in passato.Quando Costantino si pose alla testa del movimento monoteista, all’inizio del secolo successivo, ci fu ancora una fase di discussione fra intellettuali di ogni categoria e di ogni confessione religiosa. Alla fine del IV e nel V secolo, però, la crisi multilivello dell’impero arrivò a un grado talmente alto da portare sconforto in ogni settore: militare, politico, civile, economico e culturale. Per l’uomo non sembrava esserci più alcuna speranza in questa terra. L’unica salvezza era in Cielo. Il cristianesimo divenne l’unica religione legale. La Chiesa divenne intollerante e autoritaria. La lotta alle idee divenne fondamentale per la gestione sociale. La libertà di pensiero fu resa impossibile.Una seconda fase della Chiesa è quella della patristica, cioè la formazione di un corpus di commenti alle scritture e di testi sul rapporto con la tradizione classica greco romana e il giudaismo. Sono numerose anche le apologie nei confronti di tali sistemi dottrinali dovuti a scrittori, spesso ecclesiastici, che sono costretti a ripensare le dottrine del cristianesimo nell’ambito della cultura dell’epoca.Tra IV e V secolo si pose il problema del rapporto tra cristianesimo e stato, l’impero Romano. Il cristianesimo, da religione messianica di ambientazione ebraica, con la diffusione acquistò forza tale e da religione proibita fino a Costantino a religione tollerata e con Teodosio, a religione di Stato. Cominciò a differenziarsi nelle Chiese latine rispetto alle greche, e con i concili ecumenici si assistette ad una definizione dell’ortodossia e teologia. Ciò comportò il distacco dalle Chiese orientali antiche.L’imperatore Giuliano nel 361 aveva tentato inutilmente di tornare al politeismo,ma era nata una nuova istituzione “spirituale”, ispirata al monoteismo cristianizzato, la Chiesa.L’autorità civile si associò a quella religiosa, legge e giustizia erano considerate concessione di un solo Dio onnipotente da amare e ringraziare. Dopo qualche decennio di diatribe teologiche, la Chiesa cristiana divenne la sola istituzione che garantisse il diritto, per i popoli e per i cittadini. Nel 392 tutte le opinioni che discordavano con questa visione del mondo furono dichiarate illegali e perseguite militarmente.Mentre, in precedenza, guerre e assassini avvenivano per motivi chiaramente politici, con la creazione dell’impero gli intenti aggressivi furono mascherati da un’ideale tendenza a un bene “universale” che, se realmente perseguito, non può che dimostrarsi irraggiungibile e quindi frustrante. Con l’incontro fra stato e chiesa questa tendenza divenne ancora più impellente e ancora più difficile da raggiungere. D’altronde la gente comune era sempre più spaventata dalle incursioni di popoli stranieri. Questa interpretazione passa per essere un cliché, una cosa scontata. Ma nei secoli successivi non solo gli attacchi non diminuirono ma anzi aumentarono e furono ulteriormente rinforzati dalla devastante guerra dell’impero orientale contro i goti in Italia.La Chiesa era quella solida struttura di sicurezza che l’Uomo non riusciva più ad individuare nello Stato, nell’Impero, in sé stesso, nella propria esistenza, nella vita cittadina o sui campi agricoli. L’esistenza terrena era perennemente in bilico ed era molto lontana dall’assicurare la felicità, antichissima e modernissima aspirazione dei filosofi come dell’uomo comune. L’occidente si era separato dall’oriente. Erano arrivati gli stranieri. Si era sviluppata “l’organizzazione universale”. Il mondo antico si era dissolto, lasciando spazio a una nuova visione della vita.

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Fonti:

wiki Cristianesimo

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Dottrina cristiana Mitologia cristiana origini del Cristianesimo Fondamenti del cristianesimo Enciclopedia del Cristianesimo Apologia di Gesù il Nazareo

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