Africa Orientale

Tanzania

Muungano wa Tanzania

Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli recita la saggezza dei Maasai figli di quei popoli Nilocamiti provenienti dal Sudan meridionale che migrarono seguendo la via del Nilo attraverso l’ Etiopia scendendo lungo la grande Rift Valley, nel territorio del Kenya si fermarono diversi popoli come gli allevatori Samburu che assieme ai settentrionali Turkana discendono dai Maasai giunti a popolare le grandi pianure dalla ricchissima fauna ed immensi pascoli per l’ allevamento in gran parte della Tanzania. Dei millenni precedenti si sapeva poco di quel territorio che vide l’ alba dell’ umanità lasciando i suoi resti nella gola di Olduvai esplorata dal britannico Louis Leakey e la moglie Mary trovando ciò che rimaneva di ominidi Australopitechi. Mentre giungevano i nomadi allevatori si trovavano già popoli Bantu agricoltori, intanto lungo le coste africane orientali dal periodo shirazi erano sorti fiorenti città arabe, sulla costa tanzaniana dominava il sultanato di Kilwa e poi il potente di Zanzibar e da essi si diffuse la cultura swahili che si impose per la storia successiva della Jamhuri ya Muungano wa Tanzania. Divenne il centro dello schiavismo in questa parte del continente e porto africano sulla Via della spezie asiatica ove giungevano e venivano commerciate le pregiate merci, mentre l’ interno nella cartografia era un vasto spazio bianco ove la scritta hic sunt leones fu sostituita dall’ unknow dai primi europei. Vi si avventurarono cercando le sorgenti misteriose del fiume Nilo ad ovest per le mitiche montagne fino alle imprese di Burton e Speke e furono quei territori dove il britannico Livingstone sembrava esservi perso e dove Stanley andò a cercarlo. Gli esploratori tedeschi raggiunsero per primi il maestoso Kilimanjaro e poi anche lo sconosciuto Kirinyaga che prese nome dal paese che l’ ospita come monte Kenya, nel 1889 il teutonico Wissmann fu nominato reichskommisar per la tedesca Ostafrika e represse un rivolta divenendo governatore seguito dal prussiano Götzen nel 1901 che con truppe anglo germaniche represse duramente la rivolta tribale dei Maji Maji . Le colonie della germanica Mittelafrika terminarono con la sconfitta dei tedeschi al fine della prima grande guerra mondiale e il territorio entrò nella colonia britannica, nel secondo dopoguerra i movimenti nazionalisti si organizzarono nel 1954 con il partito Tanu guidato da Julius Nyerere che ottenne l’ indipendenza nel 1961 e ne divenne primo presidente promuovendo la sua concezione socialista Ujamaa. Tre anni dopo una rivolta pose fine al secolare sultanato di Zanzibar e l’ unione al Tanganica creando lo stato della Tanzania che divenne protagonista del socialismo africano ostacolato dalle potenze occidentali mentre promuoveva un’improbabile coalizione economica con i paesi limitrofi che fallì accentuando la crisi nel paese e nel 1978 si scatenò la guerra con il vicino Uganda governato dal sanguinario Amin Dada che venne spodestato. Sei anni dopo Nyerere lasciò la presidenza a Mwinyi e nel 1995 venne eletto Mkapa e poi anche questo paese fu sconvolto dal terrorismo di al-Qā‘ida nella capitale Dar es Salaam colpita dalla serie di attentati alle ambasciate statunitensi nel 1998, da allora il fondamentalismo islamico criminale con la sua jihad africana imperversa nelle regioni costiere e a Zanzibar, intanto dopo kwete nel 2015 è stato eletto Magufuli presidente di questa Tanzania così come la si trova.

La costa e Zanzibar

Dar es Salaam è sorta sulla costa fondata nel 1862 dal sultano Majid Sa’id che regnava a Zanzibar divenuta capitale fino al 1973 quando fu a sostituita con Dodoma. Nel centrale quartiere di Kivukoni la storia più antica è raccontata nel museo che ospita i reperti trovati ad Olduvai, del periodo coloniale rimane il più vecchio edificio missionario White House , il monumento dedicato agli Askari e verso il porto Kurasini si trova la cattedrale cattolica e quella luterana di Azania, gli abitanti animano il vecchio mercato di Kariakoo e il resto della storia si trova nel moderno centro culturale Nyumba, poco fuori dalla città si trova la penisola Kigamboni con le sue spiagge. Poco a nord si trova la vasta riserva con foreste di mangrovie affacciate sulla barriera corallina tra le maggiori isole di Bongoyo e la vicina Mbudya, lungo la costa settentrionale si incontra Bagamoyo sorta su un villaggio di bantu Zaramo, anch’ esso centro della cultura swahili islamizzata di origine araba come testimoniano le vicine rovine medioevali di Kaole. Davanti si stende il magnifico arcipelago diviso tra la verde isola Al Kuh Dra di Pemba con la lussureggiante foresta di Ngezi, splende nell’ oceano la vicina Mafia affacciata con il suo parco sulla barriera corallina dai magnifici fondali , nell’ isola principale di Unguja si trova la suggestiva Stone Town capitale del potente sultanato che racchiude tutta la sua storia e svela il fascino di questa secolare Zanzibar . Attraverso i suoi quartieri si lascia visitare camminando tra vecchi palazzi sulle strette vie ove sorgono le varie moschee , dal forte arabo Ngome vicino l’ ottocentesco Palazzo delle Meraviglie Beit-el-Ajab affacciato sui giardini di Forodhani, proseguendo per il più antico Beit el Sahel con il suo museo, il quartiere attorno ai bagni persiani di Hamamni, l’ animatissimo mercato Darajani e il vecchio dispensario Ithnashir per poi uscirne verso il parco di Chwaka da dove si può raggiungere la piccola isola di Chumbe. Lasciata l’ isola si scende lungo la costa che era nota come Zanguebar poi tristemente nota per lo schiavismo, in gran parte popolata dagli swahili islamizzati ove gli arabi nel medievo fondarono il potente sultanato di kilwa che ha lasciato i suggestivi resti della capitale Kilwa Kisiwani.

Tra natura e parchi

Questo è il terriorio dalle vaste pianure ed altipiani percorsi da fiumi che si innalzano magnificamente in catene montuose con le più imponenti ed alte montagne del continente nell’ inseguirsi di grandi e suggestivi laghi ove come in un immenso scrigno si aprono splendori naturali racchiusi in magnifici parchi popolati dalla ricca e variegata fauna africana. Già a poca distanza dalla capitale si trova la riserva Pugu con la foresta tra le omonime colline di Pugu che nella lussureggiante vegetazione possiede varie specie botaniche endemiche e una una ricca fauna con uccelli vari,ippopotami, babbuini, piccoli mammiferi, facoceri,sciacalli, iene, impala, giraffe, elefanti, ghepardi, leopardi e alcuni leoni.

Uno degli ingressi per i parchi settentrionali è la cittadina di Arusha da dove si accede al territorio dove si stende l’ omonimo parco Arusha dai suggestivi paesaggi vulcanici ove la vista spazia fino al maestoso Kilimanjaro tra la pianura popolata da zebre, giraffe, bufali e antilopi, le foreste animate da animali arboricoli, scimmie e i rari colobi, i laghi Momella con varie specie di uccelli e colonie di fenicotteri. Ad ovest si trova il territorio abitato da popolazioni Bantu di lingua Burunge ove si stende il parco naturale noto come Tarangire attraversato dall’ omonimo fiume che a nord scorre con una grande ansa a racchiudere la pianura che si ondula in colli con maestosi baobab frequentate dagli elefanti, verso il centro si aprono le paludi di Silale animate da cinquecento specie di uccelli tra stanziali e ove si abbeverano gli animali e ad ovest si trova il lago salato Burunge. Durante la stagione asciutta e in quella delle grandi migrazioni si concentrano gazzelle, antilopi, gnu, zebre, bufali, elefanti e predatori come ghepardi e leoni

Passando per il villaggio maasai di Mto waMbu si raggiunge il vicino parco che si apre attorno al lago Manyara popolato stabilmente da una gran varietà di uccelli assieme ad ippopotami, babbuini, bufali, oltre ad alcuni leopardi e leoni, a seconda delle stagioni e le piogge in autunno parte degli elefanti, zebre, gnu, giraffe e parte dei predatori lo lasciano, mentre vi sostano le migrazioni dagli altri parchi di gnu, elefanti e zebre. Attraverso un ambiente tropicale con vaste piantagioni di alberi da frutta e banani ci si trova improvvisamente in quello quasi desertico e vulcanico in una suggestiva varietà cromatica fino al parco attorno al caldo lago Natron con vari animali stanziali come iene, sciacalli, struzzi, gazzelle anche del genere Kudu, gerenuk e oryx, oltre a rari ghepardi. Anch’ esso sugli itinerari migratori stagionali tra i parchi vicini vi transitano sostando dopo le piogge branchi di elefanti, mandrie di bufali, gnu e zebre, a volte qualche leone .

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Dominato dalla magnificenza del massiccio Kilimanjaro vulcanico, l’ omonimo parco Kilimanjaro è estensione di quello kenyota Amboseli e si raggiunge dalla cittadina di Moshi, da sempre territorio privilegiato dei Maasai che popolano le vaste savane circostanti ove si stende il resto del vasto parco fino alla foresta delle sue pendici. Convivono da secoli con la ricca fauna, grandi branchi di elefanti, giraffe, zebre, antilopi e gazzelle di vario genere, iene, sciacalli e ghepardi che si arricchisce nei periodi migratori di altri animali. Sulla più alta ed imponente montagna africana sono possibili diverse vie per vari tipi di ascensioni a seconda delle capacità, ma per tutte il magnifico spettacolo dell’ ambiente circostante che muta salendo con viste sempre più suggestive fino alla più impegnativa che raggiunge la vetta di questo leggendario Kilimanjaro che rimane per sempre scolpito nella memoria di chi ne ha provato le emozioni.

Serengeti è la sconfinata pianura nella lingua dei Maasai una vasto territorio di savane, grandi praterie e scampoli di vegetazione alberata che nella sua gola di Olduvai fu culla evolutiva dell’ominide nostro progenitore, ci si può arrivare dall’ adiacente Masai Mara kenyota ed è racchiuso nel parco Serengeti popolato da una straordinaria varietà di fauna con abbondanza di uccelli di varie specie, antilopi, gazzelle, gnu, zebre e bufali e si arricchisce nelle grandi migrazioni stagionali che qui giungono attraversando il fiume Mara all’inizio dell’ autunno e tornano a nord a primavera in uno spettacolo unico al mondo. Dal Serengeti si va al grande cratere di Ngorongoro che mi è apparso come uno dei più suggestivi ambienti africani con il suo territorio racchiuso dai bordi scoscesi dell’ antico vulcano ove pulsa di vita la riserva naturale che contiene un’ incredibile varietà di animali magnificamente concentrati tra uccelli di varie specie, mandrie di gnu e zebre, antilopi, gazzelle e e quelli del cosiddetto Big Five di elefanti, bufali, rinoceronti, leopardi e leoni. Da qui sono possibili itinerari a piedi tra i suggestivi crateri dalle lussureggianti foreste animate da uccelli e le colonie di fenicotteri dell’ Empakay fino a raggiungere il maestoso vulcano attivo allo spettacolo dell’ attivo vulcano Lengai. Ad est contigua allo Tsavo kenyota si trova la riserva naturale protetta del parco Mkomazi con uno spettacolare territorio racchiuso tra il KilimanJaro a nord ovest , i monti del Pare e la catena dell’ Usambara a sud con una ricchissima fauna e attraversato mandrie migratorie di antilopi, orix, zebre ed elefanti, una gran varietà di uccelli e animali stanziali come giraffe, iene, licaoni e il Big five di bufali, elefanti, rinoceronti neri, leopardi e leoni.

Il vasto lago chiamato dagli indigeni Nyanza ribattezzato e noto come Vittoria è adagiato tra il Kenya ove affaccia la riva nord orientale, l’ Uganda ad occidente e la maggior parte in Tanzania, attraversandone i selvaggi territori si cercarono a lungo le sorgenti di quello che gli arabi chiamarono Nil al-Abyad che origina il grande Nilo. Lo si può raggiungere in vari modi, ma solo percorrendo gli itinerari di quegli esploratori come Burton e Speke se ne può percepire l’ emozione di arrivarvi con un lungo viaggio attraverso i territori più suggestivi del continente. Dal porto della città di Mwanza sulla riva meridionale in barca da qui si può raggiungere l’ Isola disabitata di Rubondo dalla vegetazione che ospita numerosi scimpanzé, antilopi del genere Sitatunga e diversi elefanti, proseguendo nell’ altra isola Saanane che racchiude anch’ essa un piccolo santuario faunistico con scimmie, impala, orix e gatti selvatici.

Più a sud attraverso la regione di Kigoma si arriva alla sponda settentrionale del lago Tanganica, dall’ atra parte si allunga il Congo orientale e a sud inizia lo Zambia in questo cuore africano, ad ovest sulle sponde del lago si incontra la riserva naturale con il parco disteso per i suggestivi monti Mahale con la foresta che ospita numerose famiglie di scimpanzé e altre specie di scimmie come il colobo rosso e quello angolano, oltre a varie specie di uccelli attorno le montagne si stende la savana con mandrie di zebre, giraffe, bufali e elefanti, gruppi di iene, leopardi e leoni. Proseguendo tra vallate colme di foreste si trova il Gombe Stream popolato da scimpanzé studiati per decenni dall’etologa Jane Goodall e a protezione dell’ambiente con la sua fauna ne è sorta una piccola riserva dove osservare questi primati. Dal Gombe scendendo a sud est sul lago Rukwa oltre la riserva del lago procedendo tra foreste e paludi si apre la remota riserva naturale dove sorge il parco Katavi, dalle paludi ove nuotano coccodrilli ed ippopotami, attorno antilopi, impala, branchi di elefanti, mandrie di zebre e bufali. Lasciando il Katavi più ad est tra le spettacolari gole del fiume omonimo popolato da ippopotami e coccodrilli, si trova il parco Ruaha con oltre trecentocinquanta specie diverse di uccelli, attorno la vegetazione animata da scimmie e la savana con gru, antilopi, zebre, giraffe, bufali, tra i predatori licaoni e iene e i grandi felini come ghepardi, leopardi e leoni. Dall’ affascinante Ruaha scendendo nel territorio più meridionale tra imonti del Kipengere e l’ estremita settentrionale del lago Malawi caratterizzato da una flora endemica, a proteggerla è sorto il parco Kitulo.

Risalendo attraverso i territori centro occidentali si raggiunge la riserva naturale racchiusa nel parco Udzungwa in un suggestivo ambiente tra gli omonimi monti Udzungwa tra foreste e cascate con quattrocento specie di uccelli e undici di scimmie anche endemiche, babbuini gialli e colobi angolani, piccoli mammiferi arboricoli, rari toporagno, ippopotami, bufali, elefanti, leopardi e leoni Continuando nella vasta regione si trova il parco Mikumi con la vasta savana popolata da circa quattrocento specie di uccelli, ippopotami, facoceri, antilopi e gazelle di varie specie, impala, iene, mandrie di gnu, zebre e bufali una particolare specie endemica di giraffe e vari leoni. Dal Mikumi si passa al confinante Selous con la sua grande riserva ricca di piccole paludi, laghetti e attraversata dal fiume Rufiji che rendono l’ ambiente della suggestiva riserva Selous un mondo primordiale di terra ed acqua popolata da una delle maggiori concentrazioni di animali africani con oltre quattrocento specie di uccelli, gran concentrazione di coccodrilli, quarantamila ippopotami, sessantamila elefanti, ben oltre centomila bufali, migliaia di antilopi, altrettanti licaoni e tremilacinquecento leoni.

Viaggiando nella magnifica natura di questo paese dalla costa ai grandi laghi, tra foreste e immense savane popolate dagli animali di tutto rimane suggestione, ma forse più di altro quella di un popolo che ha trovato secolare equilibrio con quella natura e i suoi doni. Sostando agli accampamenti e i villaggi di questi Maasai rimangono impresse le figure delle donne di fiero portamento con le loro decorazioni, i bambini che sciamano tra le capanne aspettando d’ essere iniziati ad essere uomini come vuole la tradizione, gli anziani dai volti scolpiti dal vento e la storia della savana e i giovani guerrieri Moran che ancora danzano saltando ritmo antico dei tamburi mentre scende il sole a tingere d’ ocra quel mondo che scompare.

(c) Paolo del Papa, Itinerari africani:Tanzania.

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