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Tao e Confucio

Le religioni ispirate al Taoismo e Confucianesimo costituiscono il grande patrimonio culturale della Cina, i cui intellettuali per secoli le le hanno descritte come due mezzi diversi per giungere alla saggezza. Il Taoismo si basa sula concezione del Tao che ha originato l’ universo sui principi cosmici Yin e Yang, essenza duplice del Tao, la cui opposizione e combinazione è in ogni cosa: maschio e femmina, luce e oscurità, movimento e staticità, attività e passività, il continuo compenetrarsi e rigenerarsi di questo dualismo è la dinamica dell’ universo. Il simbolo Yin e Yang raffigura i semi degli opposti che si compenetrano ed indica che ognuno dei due principi possiede la sua sfera e non può sopraffare l’ opposto, dato che l’ esistenza è possibile solo se esiste la sua controparte complimentare, costituendo l’equilibrio degli aspetti duplici del tutto.Ciò è rappresentabile solo dalle percezioni umane che, secondo la concezione taiji, possono mutare.Il Tao è l’energia che fluisce attraverso tutto e l’ esistenza del tutto, ogni cosa è emanazione del Tao, anche le divinità, spiriti ed entità sovrannaturali sono manifestazioni del suo principio cosmico e chiunque può contemplare la natura e riflettere sull’universo per raggiungere l’Illuminazione. Essa è l’unione con il principio Tao alla quale tende il credente per essere parte della sua legge eterna attraverso l’ armonizzazione proprio spirito con lo spirito dell’universo, praticando meditazione, preghiera ed esercizio fisico. La natura dell’ Universo è buona e quindi anche quella umana che ne fa parte, pertanto l’agire deve cercare l’ equilibrio seguendo la regola wu wei che prevede il compimento dei cicli naturali in tutto per evitare la disarmonia che genera dolore.La Cina è il paese più popolato al mondo e le comunità cinesi sono presenti in tutti i continenti mantenendo cultura e tradizioni originali per gran parte delle quali il taoismo è fondamento.Il Taoismo è una religione originaria della Cina, istituzionalizzatasi come tale tra il VII e il V secolo avanti Cristo. Affonda le sue radici nell’antica cultura e nella filosofia cinese, proponendosi in differenti forme e influenzando l’arte, la vita e la spiritualità dell’Estremo Oriente.

Se ne trovano tracce nel Buddhismo, nello Zen, nella medicina tradizionale, nella politica e nell’estetica. È componente essenziale delle arti marziali ed è venuto a contatto anche con l’Occidente, attraverso temi come l’ecologia e lo sviluppo personale. Il termine “Taoismo” può essere considerato la traduzione di daojia (道家) o daojiao (道教), termini che a partire dalla dinastia Han, vennero utilizzati per designare collettivamente i santi immortali, il Dao De Jing, e differenti movimenti religiosi, filosofici e scientifici alchimia, astrologia. Molto si deve inoltre a Laozi, considerato a tutti gli effetti il fondatore della religione nella sua forma organizzata. Forme di insegnamento e scuole taoiste nacquero con la progressiva diffusione delle pratiche, assimilando molto tra riti, concetti e divinità dalla religione tradizionale cinese. Il taoista daojia 道家, daoshi 道士, in passato non era solo un semplice credente, ma il termine veniva utilizzato per indicare i chierici; l’espressione fedele taoista daojiaotu 道教) è infatti un neologismo recente, nato nella realtà dell’attuale Cina popolare. Malgrado l’apparizione di grandi scuole, il tessuto religioso taoista è oggi meno sviluppato rispetto al passato, la rinascita è iniziata infatti solo di recente, in seguito alla repressione.Il termine Taoismo è spesso utilizzato per indicare anche la religione popolare cinese in modo da dare una distinzione dal Buddhismo. Effettivamente la religione popolare è per certi versi inscindibile dal Taoismo, poiché fagocitata da esso nel corso dei secoli, seppur diversa sotto alcuni aspetti. Il Taoismo è in specifico la dottrina, la metafisica e la visione del mondo basata sui testi sacri e sulla filosofia taoista.TestiIl testo più importante è il Canone taoista Daozang 道藏, traduzione letterale Il Tesoro del Tao, compilato durante le dinastie Jin, Tang, Song, e Ming. Include almeno 1500 testi. Seguendo l’esempio del Tripitaka buddhista, il Daozang è diviso in tre dong 洞 :Dongzen, Testi di Suprema Purezza. Include i testi sulla meditazione e sull’alto livello di iniziazione dei maestri.Dongxuan, Testi del Tesoro Sacro. Comprende scrittura sulla liturgia e sul medio livello di iniziazione.Dongshen, Testi dei Tre Sovrani. Include le scritture sulle tecniche di esorcismo e sul minimo livello iniziatico.Il Dao De Jing o Tao Te Ching, Libro della Via e della Virtù, è il testo attribuito al padre fondatore della corrente: Lao Zi. Quest’opera poetica e dai termini oscuri è riconosciuta come una delle più grandi opere spirituali dell’umanità. Le sue numerose traduzioni ed interpretazioni, spesso fortemente divergenti, illustrano la ricchezza e la saggezza del pensiero taoista. Enuncia con chiarezza e oggettività il pensiero di Lao Zi, e permette di scoprire i principali temi del Taoismo e varie tecniche di meditazione.Lo Zhuangzi, è l’opera diretta di uno dei più grandi pensatori della Cina. Sotto forma di favole, di viaggi metafisici o di dialoghi filosofici, propone una via da seguire. Fu il testo maggiormente utilizzato da artisti e letterati e tutt’oggi viene ampiamente studiato dai religiosi, anche buddhisti e confuciani.Il Liezi Vero Classico del Vuoto Perfetto, è una collezione di aneddoti e di favole, la maggior parte ispirati dalla filosofia di Zhuang Zi.Altri libri includono il Taipinjing Libro della Grande Pace, testi alchemici e scritture della tradizione dei Maestri Celesti.Il Taoismo non dà particolare enfasi ai testi sacri. I fedeli generalmente non consultano il Daozang, ma usano testi tramandati dai maestri, spesso dai parenti. La scuola Quanzhen ha un approccio al Taoismo più improntato sullo studio delle scritture, e lo Yijing è ritenuto particolarmente importante rispetto agli altri testi per le sue valenze cosmologiche. Molti movimenti cinesi recenti si basano su nuove scritture rivelate. A Taiwan è inoltre usanza cantare inni tratti dai testi buddhisti anche nei templi taoisti.

Origini e storia

All’epoca in cui vissero questi filosofi, esistevano altri uomini menzionati anche da Zhuang Zi, che furono di fondamentale importanza per la formazione del Taoismo. Sono gli esseri dai poteri straordinari, che praticavano esercizi ginnici e respiratori che sono senza dubbio all’origine delle pratiche daoyin. È inoltre il periodo degli specialisti fangshi, provenienti dall’antico Sciamanesimo cinese, e degli immortali,figure leggendarie di adepti ed imperatori che raggiunsero l’immortalità. Sono questi personaggi mitici, di cui sappiamo così poco che sono all’origine delle pratiche eremitiche cinesi, sia taoiste che buddhiste, spesso ai margini di tutte le dottrine, e che hanno giocato un ruolo essenziale nella formazione delle tecniche di longevità. La filosofia di Lao Zi e di Zhuang Zi si è progressivamente mescolata alle idee cosmologiche delle scuole dello Yin-Yang e dei cinque elementi, per dare origine ad un complesso di idee taoiste che pone come base il pensiero di Lao Zi e l’ideale dello Huang Di, il leggendario Imperatore Giallo. Questa corrente fu conosciuta sotto gli Han con il nome di Huanglao, termine nato dalla fusione dei nomi dei personaggi centrali: Huang Di e Lao Zi. Lo Huanglao è un tratto culturale oggigiorno assimilato dal Taoismo, allora solamente in formazione.Nello stesso periodo, il primo grande movimento religioso, conosciuto sotto il nome di Taiping Dao Via della Grande Pace fu fondato da Zhang Jue, prendendo come base il pensiero Huanglao. Ne seguì la scuola Wudoumi Dao Scuola dei cinque sacchi di riso, fondata da Zhang Daoling, figura la cui storia reale si è poi intrecciata a numerose leggende. Gli adepti per far parte della confraternita dovevano pagare un tributo: cinque sacchi di riso .Si occupavano della cura delle malattie e dell’esorcizzazione dalle creature demoniache. Questa scuola venne più tardi chiamata Tianshi Dao La scuola dei maestri celesti ciascun Maestro Celeste, massima autorità della confraternita, fu discendente della famiglia Zhang. Oggi il rappresentante e la sede si trovano a Taiwan. Parallelamente alla scuola Tianshi Dao, si svilupperanno, promosse dai fangshi le pratiche alchemiche ricorrenti nella vita dei primi taoisti. L’obiettivo era il raggiungimento del segreto dell’immortalità fisica attraverso l’ingestione di sostanze minerali e vegetali, per creare nel corpo un elisir, oppure la creazione dell’oro a partire dal cinabro. Queste pratiche, molto in voga sotto i Tang, furono raccolte sotto il nome di Jindan pillola d’oro o elisir d’oro e costituirono le basi per la nascita delle prime forme di chimica. Poco tempo dopo, sotto i Song, il nome iniziò a designare sì pratiche esteriori immortalità, ma anche interiori ginnastica, meditazione, respirazione e sessuali, volte ad accentuare il benessere. Sotto i Song, queste pratiche furono tuttavia completamente rimpiazzate da tecniche esclusivamente interiori, sotto il nome di Neidan elisir interiore. Si specializzarono soprattutto nell’individuazione e trattamento dei centri energetici nella libera circolazione del Qi energia vitale, e nelle tecniche meditative. Nel nord della Cina il Taoismo sviluppò maggiormente certe forme di ricerca della perfezione personale, sulla base della tradizione alchemica Neidan, delle tradizioni Zhonglu,dal nome dei patriarchi immortali Zhong Liquan e Lu Dongbin e Zhang Boduan, e di influenze buddhiste e confuciane. Da questa situazione ebbe origine la corrente del Taoismo Quanzhen (Quanzhen Dao, religione della verità integrale), fondata da Wang Chongyang. Nel Sud ebbe invece maggiore sviluppo la corrente tradizionale, detta Taoismo Zhengyi Zhengyi Dao, religione dell’unità ortodossa; quest’ultima faceva grande uso dell’alchimia, nel tentativo di sviluppare e controllare i principi dinamici Yin e Yang. Queste correnti sono anche quelle che resistettero maggiormente nel corso del tempo. Dopo la sua origine e affermazione religiosa il Taoismo ha cominciato ad organizzarsi, con templi, riti e un clero. In particolare è emersa la tendenza al monachesimo, con l’istituzione di conventi sia maschili sia femminili, ad imitazione del Buddhismo. Il monachesimo è prerogativa del Taoismo Quanzhen. La vita nei monasteri è una vita pura, dedita soprattutto alle pratiche di coltivazione del Tao e all’armonia con la natura. I monasteri sono luoghi di pace e di ritiro, dove anche i laici si recano spesso per pregare. I monaci solitamente praticano le arti marziali e la meditazione). Nella corrente del Taoismo Zhengyi i sacerdoti possono sposarsi, vivono maggiormente tra la gente e non abitano nei templi, che per questo sono generalmente piccoli, non conducono infatti vita conventuale e organizzano meno seminari.L’ordinazione di monaci e sacerdoti avviene generalmente attraverso un rituale, che, nella corrente Quanzhen termina con la consegna ad ogni novizio del lu, una sorta di registro in cui sono elencate le forze divine conosciute.

Dottrina Tao

Il Taoismo è spesso descritto in correlazione al Confucianesimo. Entrambe le correnti rappresentano il grande patrimonio culturale cinese, che è molto più importante di ciò che le differenzia, sono dunque più complementari che antagoniste. I letterati cinesi le hanno spesso descritte come due mezzi differenti per giungere al medesimo obiettivo: la saggezza. Ciascuno è efficace nel suo dominio, e si può essere, come definito da molti maestri: confuciani di giorno e taoisti di notte. Complessivamente si può dire che la dottrina taoista si basi sui seguenti precetti: Il Tao ha provocato la creazione dell’universo, dando origine ai due principi cosmici Yin e Yang, la natura dualistica di tutte le manifestazioni del Tao stesso. La dualità, l’opposizione e combinazione di questi due principi base è riscontrabile in ogni elemento della natura: maschio e femmina, luce e oscurità, attività e passività, movimento e staticità. Il mutare delle cose è un continuo compenetrarsi e vicendevole rigenerarsi di questo dualismo. Il simbolo dello Yin e Yang illustra queste situazione con i semi di ciascun opposto piantati nell’altro, suggerendo di osservare le apparenti opposizioni da un livello superiore, e non costituisce banalmente una vuota esortazione alla pacifica convivenza (come invece nell’uso delle derivazioni confuciane o nella New Age, il rapporto tra Yin e Yang non è il compromesso ma l’oltre. Nessun principio può uscire dai propri domini e surclassare il suo opposto. Infatti, niente potrebbe esistere se non esistesse la sua controparte complementare, essi rispettano, insieme, l’equilibrio degli aspetti duplici del tutto. Le loro rappresentazioni, infine, sono solo frutto delle nostre percezioni, solo le nostre percezioni di essi cambiano (vedi il concetto di taiji.Il Tao è dunque l’energia che fluisce attraverso tutte le cose, tutta l’esistenza, poiché la materia stessa – ovvero ogni cosa presente nell’universo – è costituita da esso. Quindi ogni cosa è in realtà il Tao, una sua emanazione. Gli stessi dèi e spiriti che popolano l’universo sono manifestazioni del principio cosmico, poiché il Tao pervade ogni mondo, spirituale e fisico, dando frutto a quella che è la natura. Ognuno può contemplare la natura e riflettere sull’universo per raggiungere l’Illuminazione, che nel Taoismo, non è altro che l’unione con il principio, il Tao. Questo è l’obiettivo di ogni fedele alla religione taoista: diventare un tutt’uno con la legge eterna. I fedeli per fare ciò devono armonizzare il Tao dentro di sé, mettendo in comunicazione il proprio spirito con lo spirito dell’universo, attraverso l’esercizio fisico, la preghiera e la meditazione.La natura dell’uomo è di per se buona, quanto lo è tutta la natura dell’universo, dato che l’uomo ne fa parte. Le azioni umane sono quindi volte innanzi tutto alla ricerca di un equilibrio. Per non creare disarmonia e dolore l’uomo deve però pensare prima di agire, e seguire la regola del wu wei, lasciando che la natura porti sempre a compimento i suoi cicli. La natura è appunto ciclica, composta da cicli eterni e inarrestabili. Essa è la fonte della vita, di tutte le cose: per questo l’uomo deve rispettarla, imparando innanzitutto a rispettare la sua stessa natura, la natura della sua persona, accettandola e non lasciando che essa venga sminuita e repressa. Per rispettare la propria natura, ognuno dovrebbe trovare la prospettiva corretta per pensare, ma al contempo continuare a cercare una fonte più profonda per guidare al meglio la sua interazione con l’universo. Le sensazioni generate dall’influenza dei valori artificiali della società ostacolano la capacità di capire il senso della Via o karma. La maggior parte dei taoisti sostiene che la vita personale debba basarsi sulle capacità e possibilità di ognuno, piuttosto che desiderare una vita forzata sul modello imposto dalla società. I desideri sono la fonte delle aspettative e aspettative irrealizzabili provocano sofferenza.Realizzando che tutte le cose sono originate dal Tao, si riesce ad osservarle per quello che sono, e ci si osserva come una parte del ciclo degli eventi. Questa consapevolezza porta l’uomo ad apprezzare la vita in ogni suo evento, e a vedere il suo posto all’interno del mondo come un momento miracoloso in cui semplicemente è. Il Taoismo concepisce l’esistenza come frutto di un continuo ciclo fra tre elementi: l’individualità; la società e i suoi valori artificiali e i principi della natura. L’individuo deve capire i principi della natura e saperli integrare ai valori della società in cui vive per poter condurre un’esistenza armoniosa. Per il Taoismo, ciò che è bene e ciò che è male varia, nel tempo e nelle differenti società, a differenza dei principi della natura, i valori della società sono artificiali. Gli obiettivi che il Taoismo si pone sono essenzialmente:Ritrovare se stessi: il Taoismo si occupa di costruire l’individuo, o meglio intende indicargli la via per ritrovare se stesso in tutto e in tutti. Ciò che veramente conta è educarsi a raggiungere l’unione con il Tao, da cui si riceve la virtù de, intesa secondo il suo significato originale, che è forza: la forza mistica del Tao che produce la massima semplicità pu. La forza che ci permette di far tutto senza agire wu wei, come la natura.Conoscere se stessi: la conoscenza perfetta è di ordine mistico, la si raggiunge entrando in comunione con l’assoluto e annullando la distinzione che c’è fra io e mondo. Affinché questo avvenga l’uomo deve prendere coscienza, innanzitutto, di non essere superiore agli altri esseri viventi, la centralità di tutto l’universo, l’essere prescelto da un dio; ma deve comprendere di essere parte della natura, del ciclo delle cose, del Tao. Dunque, per prima cosa, l’uomo può raggiungere la completezza soltanto divenendo come il Tao, identificandosi con esso; trovando quindi la giusta armonia con l’universo e inserendosi nella natura di cui fa parte. Per attivare questo processo di auto-avvicinamento al Tao, si possono praticare meditazione, vegetarianesimo e attenersi alle regole del wu wei, superando cioè ciò che è particolare, mutevole e transitorio e diventando una cosa sola con il Tao, che è universale, stabile, eterno.Governare se stessi diventando un tutt’uno con il Tao, sia con il corpo sia con lo spirito. Il Tao è, nella sua essenza, la totalità dei processi naturali ai quali l’uomo deve conformarsi. A questo punto non è più soltanto un principio che regola l’ordine cosmico, ma diventa una nozione metafisica e religiosa, è una realtà superiore, assoluta, che trascende i modi sensibili e insensibili dell’essere. Il Tao è increato e in sé completo. È inesauribile,é l’origine di tutte le cose, dà la vita a tutto senza agire. È l’ordine, la legge invariabile della natura: controlla tutto senza mantenere una forma, governa senza imporsi, è presente in ogni cosa, ma non possiede nulla. È la stessa struttura delle cose in cui agisce senza esserne cosciente. È come l’acqua del fiume della vita che cambia continuamente forma, rimanendo sempre se stessa, senza mai mantenere alcuna delle diverse forme che assume in ogni istante. É una realtà ineffabile che non può essere nominata, in quanto la parola Tao non è il suo vero nome, bensì solo un appellativo pratico. Il Tao di cui si può parlare non è l’eterno Tao. La verità sta nella totalità che si può conoscere solo intuitivamente, indipendentemente dall’uso dei sensi. La conoscenza perfetta è di ordine mistico, la si raggiunge entrando in comunione con l’assoluto Tao e annullando la distinzione che c’è fra io e mondo. Bisogna andare oltre l’apparenza delle cose per comprenderne il vero significato: le cose veramente importanti sono quelle che sembrano senza significato. La cosa più importante in una ruota è il foro centrale che le permette di attaccarsi al perno e quindi di girare; la cosa più importante in una tazza non è il materiale di cui è fatta, ma il vuoto che si crea nel suo interno e che permette di contenere il cibo; la cosa più importante in una finestra o in una porta è l’apertura ritagliata nel muro. L’uomo crede di essere saggio perché elabora idee creando delle sue verità, ma nello stesso tempo in cui stabilisce delle norme di moralità crea il male. In realtà, nessuno è più saggio di un bambino in cui l’armonia naturale è perfetta. Il vuoto auspicato dal Taoismo è un vaso pronto per accogliere, un’indefinitezza multiforme e creativa, un fluido sorgente di vita, caos e brodo primordiale. Non si tratta – come in altre filosofie – di un allontanamento dalla realtà, di un distacco, in quanto il saggio taoista è prima di tutto concreto ed esperienziale.Proprio per poter meglio agire nel mondo bisogna non essere subordinati agli oggetti ed alle convenzioni.Il vuoto come non agire wu wei è astensione dal contenuto non necessario, non proprio. Una delle esortazioni ricorrenti è a non forzare. In quest’ottica vengono rigettate contemporaneamente sia le speculazioni metafisiche sia il materialismo. Assai importante è anche la parallela rivalutazione della figura femminile, rispetto alla sua scarsa considerazione nella cultura cinese antica. Una leggenda narra anche che Lao Tse avesse appreso la sua arte da una donna. In questo vuoto, che non è il vuoto teorico dei fisici, si trovano tutte le possibilità di esistenza. Il vuoto è fecondo. È solo grazie al bianco del foglio che l’inchiostro può ricreare con grazia e sincerità le montagne, le coste, gli alberi. Questa fecondità del vuoto è alla base del Dao De Jing e di tutto il pensiero taoista.La vacuità di un cuore libero da tutte le preoccupazioni mondane, è l’aspirazione fondamentale delle comunità taoiste. Ci si può ritirare dal mondo per comprenderlo meglio, ma non è né necessario né sufficiente. Per realizzare questa liberazione, per trovare il vuoto, uno dei mezzi importanti è l’utilizzo dei paradossi. Sono numerosi nel Dao De Jing: è senza uscire da noi stessi che veniamo a conoscenza del mondo, è non sapendo ciò che sappiamo, è quando agiamo meno che facciamo l’azione più efficace. L’obiettivo dei paradossi è far comprendere all’uomo la Via, tracciando dei fili logici.

Confucianesimo

Più che una religione in senso stretto, il Confucianesimo è definibile come un’ “ideologia religiosa”, comprendente dottrine teosofiche e morali, teorizzata da Confucio, pensatore e filosofo cinese nato nel 551 a.C. a Zou, nel Regno di Lu, attuale Shandong, e morto nel 479 a.C., al cui pensiero e vita l’ intero complesso del Confucianesimo va riferito. Visse in un periodo di profondi sconvolgimenti politici, che lo portarono a viaggiare a lungo nella Cina antica. Ben presto si circondò di un gruppo di discepoli che lo seguì fedelmente durante i suoi viaggi. Non lasciò scritto niente, ma i suoi discepoli si preoccuparono di tramandare per iscritto il suo pensiero, la sua filosofia si basa essenzialmente sulla tradizione della cultura cinese antica: l’uomo retto è colui che segue i riti e le usanze della tradizione. Secondo Confucio l’uomo deve seguire il Dao “via”degli antichi, esempio di virtù e di rettitudine degli antichi re cinesi del passato. Chi riesce ad intraprendere il Dao degli antichi è lo junzi, “l’uomo nobile di animo”, che attraverso lo studio, la meditazione, e l’autocontrollo riesce ad ottenere la Ren, “l’umana benevolenza”, atteggiamento generoso e benevolo verso gli altri. Confucio infatti dava molta importanza all’amicizia, all’altruismo, e alla generosità. Alcuni dei testi confuciani tradizionali più importanti sono i “Dialoghi”, la “Grande Dottrina”, e la “Via di Mezzo”.Confucio Kong Zi, visse tra il 551 – 479 a.C. fu un pensatore e filosofo cinese che diede origine aduna tradizione filosofica e culturale, il Confucianesimo. I suoi insegnamenti hanno influenzato profondamente l’Asia orientale per secoli.Visse in Cina in un periodo d’anarchia e corruzione, di guerre tra stati feudali, il Periodo di Primavera e Autunno, in cui era forte il bisogno del pensiero illuminato di un saggio.Egli era convinto della propria abilità nel restaurare l’ordine del mondo, ma fallì. Dopo aver molto viaggiato per la Cina per promuovere le sue idee tra i governanti, alla fine si impegnò ad insegnare ai propri discepoli.L’essenza del suo insegnamento è la buona condotta di vita e il buon governo dello stato, attraverso la pratica delle virtù principali carità, giustizia, amor filiale, rispetto della gerarchia, l’osservanza dei riti della tradizione, lo studio. Il miglioramento del singolo individuo condurrà al recupero dell’ordine sociale, per la forza dell’esempio e dell’azione virtuosa.Non diversamente dai grandi maestri taoisti, Confucio guardava al passato come ad un’età dell’oro, e dal presente veniva respinto al punto di dover riconoscere che solo il Cielo lo comprendeva. La tentazione per il non agire e per l’eremitaggio fu costante e ripetuta, ma, a differenza dei taoisti, gli si presentò come il cedere alla disperazione. Confucio si ostinava a voler intervenire nella politica, fino alla contraddizione con sé stesso ed al ridicolo.Tra i suoi più grandi scritti, il Lunyu (論語) che è l’opera che più da vicino può darci un’immagine di Confucio e un’eco delle sue parole, e non solo quella predicazione dei letterati dell’epoca.I valori propugnati da Confucio guadagnarono preminenza in Cina dopo essere stati scelti fra altre dottrine come il Legalismo o il Taoismo durante la Dinastia Han. Usati sin d’allora come ortodossia imperiale, i pensieri di Confucio si sono sviluppati in un vasto e completo sistema filosofico noto in Occidente come Confucianesimo.Le “Citazioni” sono una breve raccolta postuma delle sue discussioni con i discepoli. Contengono una sinossi dei suoi insegnamenti. Nell’Antologia, dove troviamo le più intime descrizioni di sé stesso, Confucio si presenta come un “messaggero che nulla ha inventato” e la sua maggior enfasi può cogliersi sull’ideogramma “studio”, il carattere cinese che apre il libro. Sotto questo profilo, egli è visto dai cinesi come il Grande Maestro. Lungi dal tentare la costruzione di una teoria sistematica della vita e della società, volle che i suoi discepoli riflettessero profondamente su se stessi e studiassero senza tregua il mondo esterno, soprattutto attraverso le antiche scritture riguardanti avvenimenti politici del passato come gli Annali o i sentimenti del passato della gente comune come il Libro delle Odi. In quei tempi di divisioni, caos e guerre senza fine tra stati feudali, voleva ristabilire il Mandato del Cielo che avrebbe potuto unificare il “mondo” e promuovere pace e prosperità tra la gente. Pertanto, Confucio è spesso considerato un grande fautore del conservatorismo, ma, uno sguardo più ravvicinato a ciò che propone, spesso dimostra che egli usava istituzioni e riti del passato per dare impulso ad un programma politico del tutto peculiare: ad esempio, voleva che i capi venissero prescelti per i loro meriti, non per le loro relazioni di parentela. Voleva capi devoti al loro popolo. E voleva che il capo raggiungesse lui stesso la perfezione, in modo da diffondere le sue virtù tra la gente, piuttosto che imporre un comportamento doveroso mediante leggi e regole.Uno degli insegnamenti più profondi di Confucio, ed uno dei più ardui da comprendere per un occidentale, può essere stato il seguente: l’esempio è superiore ad esplicite regole di comportamento. La sua etica può essere considerata una delle più grandi etiche dei valori. Questo tipo di via “indiretta” per raggiungere una meta è usata largamente nei suoi insegnamenti, in cui allusioni, suggerimenti, e perfino tautologie sono comuni mezzi espressivi. È il motivo per cui i suoi insegnamenti debbono essere esaminati e posti nel loro contesto, perché siano fruibili da occidentali. Sebbene il Confucianesimo sia spesso seguito come una religione dai cinesi, è controverso che debba essere considerato tale, giacché fa scarso riferimento a questioni teologiche o spirituali.I principi di Confucio hanno guadagnato diffuso consenso a causa delle loro basi nella comune opinione cinese. Si erse a paladino della lealtà familiare culto degli antenati, e del rispetto dei genitori da parte dei figli, dei mariti da parte delle mogli, ed usò la famiglia come base di una forma di stato ideale. Formulò il ben noto principio “Non fare agli altri ciò che non vorresti fatto a te”. Considerò anche con nostalgia i tempi andati, e spronò i cinesi, specie i politici, a conformarsi ad esempi del passato, tuttavia non è noto se i più antichi governanti avessero governato in armonia con i principi confuciani. L’etica proposta da Confucio si basa su 3 importanti concetti:Durante la crescita di Confucio, 礼 [禮] si riferiva a tre aspetti della vita, quali il sacrificio verso le istituzioni divine, sociali e politiche, e alla condotta giornaliera. Si credeva che li fosse originato dai cieli. Confucio ridefinì lǐ affermando che esso non proveniva dal cielo, bensì dall’umanità stessa. Lo ridefinì, insomma, riferendolo a tutte quelle azioni, svolte da una persona, atte a realizzare una società ideale. Lǐ diventò per Confucio qualunque azione che avesse come scopo quello di svelare i desideri superficiali di una persona.Questo può essere sia giusto che sbagliato: generalmente tutto ciò che porta alla soddisfazione dei piaceri a breve termine e sbagliata mentre quello che porta ad un progressivo miglioramento della vita è giusto.Per Confucio (义 [義]) è lo stadio iniziale di lǐ. può essere paragonato alla giustizia più facilmente. Sebbene si stiano compiendo azioni sotto la spinta di lǐ, cose di interesse personale, il che può non essere necessariamente sbagliato, si potrebbe essere migliori, più virtuosi, se si basasse la vita su . Ciò significa che più che seguire i propri interessi sarebbe preferibile compiere azioni giuste e morali. è basato sulla reciprocità. Un esempio di ciò consiste nel dover piangere i propri genitori per 3 anni dopo la loro morte: così come loro si presero cura di te per i primi 3 anni della tua vita, tu devi ricambiare vivendo a lutto per 3 anni.Così come da lǐ deriva , così da deriva rén 仁. Rén può essere paragonato all’emotività umana. Il suo sistema morale si basava sul capire lo stato emotivo degli altri, piuttosto che su rigide regole divine. Vivere secondo rén era addirittura meglio che seguire .

Per vivere secondo rén c’è un’altra versione di Confucio della Regola D’Oro: essa afferma che bisogna trattare i propri subordinati allo stesso modo di come vorresti essere trattato dai tuoi superiori. La virtù per Confucio è perciò basata sull’armonia con gli altri, teoria che contrasta fortemente con la visione aristotelica della stessa. Il pensiero politico di Confucio si basa strettamente su quello etico. Egli afferma infatti che un buon governo avrebbe dovuto governare tramite i “rituali” e la naturale moralità del popolo piuttosto che usando la forza e la paura.Confucio spiega questo concetto in uno dei passi più importanti degli Analecta: “Se le persone sono guidate dalle leggi, e si cerca di uniformarli ad esse con la punizione, loro proveranno ad evitare la punizione ma non avranno il senso della vergogna; piuttosto se loro sono guidati dalla virtù e si cerca di uniformarli ad essa con le regole del decoro, avranno il senso della vergogna e, inoltre, diverranno persone giuste”. Questo “senso della vergogna” è in un certo senso un’interiorizzazione del dovere, in cui il castigo precede la mala azione, piuttosto che seguirla nella forma delle leggi come nel legalismo.Benché sostenesse l’idea dell’Imperatore come sovrano assoluto, probabilmente in ragione dello stato di caos che affliggeva la Cina del suo tempo, le sue dottrine filosofiche contenevano un numero di elementi volti a limitare il potere dei governanti. Sostenne la necessità di accordare linguaggio e verità,pertanto l’onestà rivestiva assoluta importanza. Perfino nell’espressione facciale si dovrebbe cercare di ottenere quell’obiettivo. Nel discutere la relazione tra figlio e padre o tra suddito e re, sottolineava che l’inferiore deve dare il debito rispetto ai suoi superiori; ciò imponeva che l’inferiore ammonisse il superiore se quest’ultimo appariva scegliere la via sbagliata in una data situazione.Su questo concetto il suo discepolo Menciocostruì il principio per cui se il re non stava agendo come un re, avrebbe perso il Mandato del Cielo e sarebbe stato deposto. Pertanto, il tirannicidio è giustificato poiché un tiranno è più un ladro che un re,ma il tentato tirannicidio non gode di giustificazione. I discendenti di Confucio furono identificati e premiati dal governo imperiale. Furono fregiati con il grado di marchesi trentacinque volte da Gaozu della Dinastia Han, e furono promossi al grado di duca quarantadue volte dalla Dinastia Tang fino al 1935. Uno dei titoli più comuni è Duca Yansheng(衍聖公 Yǎnshèng gōng, che significa “traboccante con santità”. L’ultimo discendente è K’ung Te-ch’eng (孔德成 Kǒng Déchéng nato nel 1920, che appartiene all 77° generazione ed un professore della National Taiwan University; sposato con Sun Qifang, la pro-nipote della dinastia Qing, dell’ufficiale scolastico e primo presidente della Beijing University Sun Jianai, la cui famigliaShouxian, Anhui, creò una delle prime società economiche della cina moderna che incluse il più grande mulino dell’Asia, il Fou Foong Flour Company 福豐麵粉廠. I Kong sono relazionati grazie a vari matrimoni con un gran numero di importanti famiglie confuciane, fra cui quella della dinastia Song, del primo ministro e martire Wen Tianxiang 文天祥.

Photo gallery: China

Fonti:

wiki Confucianesimo

wiki Taoismo

Confucio e l’ etica dell’uomo Philosophy on Confucius Confucian Analects Life of Confucius and The Analects Articles about Confucius

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