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Mandalay e le quattro capitali

La leggenda vuole che il Buddha nel suo peregrinare giunse nel centrale territorio birmano sul fiume Irrawaddy nel luogo ove predisse sarebbe sorta una grande città ai piedi del colle di Mandalay , la storia racconta che vi sorse una cittadella fondata nel 1857 dal devoto sovrano Mindon Min ove fece edificare il suo Palazzo Reale con i resti di quello dell’antica capitale Amarapura e la città si espanse in breve divenendo l’ ultima capitale della sua dinastia Konbaung fino al 1885 quando fu presa anch’essa nella colonia britannica, ma da ancor prima della sua fondazione in questa sempre affascinate città e i dintorni sorgono decine di templi e pagode .

La collina di Mandalay

Nei pressi del colle meridionale di Mandalay la pagoda Kyauk Taw Gyi contiene la grande statua di marmo del Buddha di Kyauktawgyi circondata da ottanta statue che raffigurano venerabili Arahant o coloro che sono giunti all’ illuminazione. Vicino si erge la grande pagoda Kuthodaw , come gran parte della città anch’ essa fatta edificare dal sovrano Mindon a metà del XIX secolo nello stile della più antica Shwezigon medioevale che si trova nel centro di Nyaung-U dallo stupa dorato circondato da templi. Nelle oltre settecento lastre di pietra che la circondano racchiuse nelle nicchie Dhamma ceti o kyauksa sono incisi i testi del Tipiṭaka, fondamento della dottrina Theravada codificato nel Quinto consiglio del buddismo birmano, qui celebrato come il libro più grande del mondo o il venerabile Libro di pietra . L’ imponente stupa dorato a campana del Maha Lawka Marazein Paya, come è anche chiamata pagoda di Kuthodaw, sormontata da un’ alta guglia hti a più livelli che termina con l’ ombrello cerimoniale, vicino un santuario che ospita il Buddha su un decorato piedistallo nel mudra Bhumisparsha che chiama a testimonianza la terra, su un palo davanti lo stupa la raffigurazione del mitico uccello Garuda qui chiamato Galon che ghermisce un serpente Naga. Poco distante ai piedi del colle Mandalay la pagoda Sandamuni dallo stile molto simile sorta come memoriale del principe ereditario Kanaung che fu assassinato nel 1866 dai due figli del sovrano Mindon Min che ne volevano prendere la successione al trono e finti anch’essi uccisi per essere sepolti nel medesimo luogo. Si accede da passaggi coperti tra oltre millesettecento di piccoli santuari bianchi Dhamma ceti sormontati dalla tipica guglia ornamentale ad ombrello cerimoniale hti che contengono steli con iscrizioni dei testi Tripitaka con gli insegnamenti del Buddha. Al centro lo stupa centrale conico che si leva su tre livelli quadrati decrescenti, piccoli stupa che contengono statue che raffigurano i diciotto Arhat come venerati primi seguaci del Buddha circondano il santuario che ospita la grande statua di ferro raffigurante il Buddha di Sandamani ricoperta d’ oro fatta fondere nel 1802 nella vecchia capitale Amarapura dal sovrano Bodawpaya della dinastia Konbaung e poi spostata qui, raffigurato nella posizione del mudra Bhumisparsha con la mano che tocca la terra chiamata a testimoniare l’ illuminazione.

Tempio del Buddha Mahamuni

Secondo la leggenda il Buddha visitò l’ antica città di Dhanyawadi ove il sovrano di Arakan, incantato dai suoi insegnamenti, ne volle fare una rafigurazione consacrata dll’ Illuminato che divenne l’ Immagine Vivente Mahamuni,la storia racconta quando la dinastia Konbaung conquistò il regno di Arkan alla fine del XVIII secolo venne spostata qui nel tempio di Mahamuni edificato nel 1784 dal devoto sovrano Bodawpaya, sesto della dinastia Konbaung. Divenuto uno dei più venerati siti di pellegrinaggio buddista birmani con la pagoda del Buddha Mahamuni ne custodisce l’ imponente e ricca statua che lo raffigura placcata d’ oro, quotidianamente frequentata da devoti recanti offerte, fedeli e monaci in una suggestivo misticismo ed atmosfera simile a ciò che si trova nella celebre pagoda di Shwedagon a Yangon. Al tempio si accede dal cortile con le statue in bronzo di tre leoni, il mitico Airavata dalle tre teste di elefante e due guerrieri provenienti dal grande sito di Angkor che fu potente capitale dell’ omonimo dominio Khmer in Cambogia. All’ interno la veneratissima immagine del Buddha Mahamuni è custodita in una sala dal tipico tetto birmano Pyatthat su sette livelli, si erge maestosa su un decoratissimo piedistallo nella posizione del mudra seduto Bhumisparsha coperto da lamine d’ oro shwe offerte dai devoti e pellegrini e recante una corona di preziosi, rubini e diamanti. Al primo albore del giorno davanti i devoti in fila il quotidiano lungo lavaggio rituale della statua eseguito dal più anziano assistito dagli altri monaci.

Il Palazzo Reale

All’ estremità settentrionale della città vecchia rimane la cittadella con il il grande Mya Nan San Kyaw circondato da mura con decine di padiglioni noto come il sontuoso Palazzo Reale, in epoca coloniale divenne una fortezza britannica, distrutto da un bombardamento e ricostruito come lo si vede con gli edifici sormontati dalla torre di guardia che ospitavano le sale del trono, quella del leone dal tetto Pyattha a sette livelli riccamente decorato e placcato d’ oro che conteneva il prezioso trono ligneo del Leone , la Grande Sala delle udienze finemente decorata, anch’ essa dal tetto piramidale Pyatthat a sette livelli, il tribunale reale, la biblioteca con le sacre scritture buddiste e il santuario con le reliquie dei denti dell’ Illuminato. il grande Palazzo di vetro era la residenza del sovrano Mindon con un salone che conteneva il Trono d’api per le udienze private ed altre stanze degli appartamenti reali, mentre i Mausolei reali Konbaung contengono le tombe del fondatore Mindon Min e altri membri della famiglia reale birmana, anche il monastero di Shwenandaw dal raffinato edificio in teak era contenuto nel vasto complesso del Palazzo reale, poi spostato poco fuori.

Le Quattro Capitali

Nel territorio vicino a Mandalay si trovano le antiche città di Mingun, Amarapura, Innwa e Sagaing, dal glorioso passato raccontato da centinaia di antichi edifici, palazzi, templi e pagode, come si ripercorre nelle affascinati Quattro capitali. Nell’ omonimo centro di Mingun si erge d’ ocra la massiccia e squadrata pagoda di Mingun edificata nel 1790 dal sovrano Bodawpaya utilizzando migliaia di prigionieri e rimasta incompiuta rimanendo il venerato stupa di Pahtodawgyi, poco distante adagiato sulla sponda occidentale del’ Irrawaddy Il tempio di Myatheindan che splende adagiato sul fiume da quando sorse nel 1816 come la candida pagoda di Hsinbyume dal nome della consorte del sovrano Bagyidaw successore di Bodawpaya, raffigurante il centro della cosmologia hindu e buddista nel mitico monte Sumeruparvata o Meru con terrazze circolari che rappresentano le sette montagne che circondano il Monte Meru con nicchie che racchiudono figure mitologiche, elevandosi nello stupa dall guglia d’ oro che custodisce un a venerata immagine del Buddha.

Il monastero Shwenandaw venne costruito in legno con ricche decorazioni e sculture nel Palazzo Reale di Mandalay dal tipico stile birmano con il tetto a quattro livelli dai preziosi intagli raffiguranti esseri mitologici, animali, fiori e danzatori. All’ interno pannelli lignei scolpiti con raffigurazioni dei racconti Jataka sulle vite precedenti del Buddha, al centro la grande immagine dell’ Illuminato venerato dagli antichi spiriti Nat. Venne poi fatto smontare dal sovrano Thibaw nel 1880 per trasferirlo qui accanto al Mahā Atulaveyan Kyaungdawgy noto come monastero Atumashi, anch’ esso riccamente decorato e distrutto da un incendio alla fine del XIX secolo e ricostruito come lo si trova.

Poco fuori da Mandalay sul fiume Irrawaddy si trova Amarapura che fu due volte capitale tra la fine del XVIII secolo e la metà del successivo, ne rimangono i resti del Palazzo Reale con i mausolei dei sovrani, tra i templi si erge la candida pagoda di Kyauktawgyi dal maestoso portale d’ ocra e lo stupa dorato edificata nel 1847 nell’ antico stile birmano.Il Maha Waiyan Bontha Bagay noto come il monastero di Bagaya, costruito il legno finemente decorato alla fine del XVI secolo, poi ampliato ed arricchito nel XX dal sovrano Mindon, fu in gran distrutto da un incendio e ricostruito come lo si trova. Oltre gli quartieri edifici e templi la suggestione di questa città si trova nel lungo ponte di teak U Bein quotidianamente attraversato dagli abitanti e monaci che al tramonto si trasformano in sagome viventi stagliate nel vermiglio del sole calante sul fiume.

Adagiato sulla riva orientale dell’ Irrawaddy poco a sud di Amarapura il Maha Aung Mye Bonzan o Me Nu Oak Kyaung noto come il grande e decorato monastero di Bonzan costruito in mattoni e teak poco prima del terremoto del 1838 resistendo alla furia del sisma. Dalle mura di mattoni ocra decorate con raffinati stucchi, si eleva con il tetto birmano a più livelli con l’ entrata consueti sorvegliata dai leoni mitologici Chinthe, circondato da vari stupa bianchi sormontati dalle guglie ad ombrello decorativo hti, all’ interno le sale dei monaci e e di preghiera decorate da immagini e statue del Buddha.

Innwa è la città Alla bocca del lago, l’antica capitale Ratanapura o Città delle gemme in lingua Pali e nota come Ava in birmano, fondata nel XIV secolo in posizione difensiva su un’isola ottenuta scavando un canale tra l’ Irrawaddy e il fiume Myitnge. in gran parte distrutta dal devastante terremoto del 1838 dell’antico splendore rimangono i resti delle mura cn un portale circondate dal fossato, di quello che era il sontuoso Palazzo Reale con la torre di guardia rimasta inclinata.

Continuando sulla sponda occidentale del fiume Irrawaddy si trova Sagaing che fu capitale dell’ omonimo piccolo regno nel XIV secolo, divenuta uno dei più venerabili centri del buddismo birmano con le scuole monastiche Aung myae oo. La città e magnificamente circondata da colli ove sorgono molte monasteri e venerate pagode che offrono tra le visioni più suggestive e spettacolari del paese, tra le varie quella di U Min Thonze che ospita quarantacinque grandi statue del Buddha in fila, mentre si antico stile cingalese è la pagoda Kaungmudaw del XVII secolo ove si erge uno dei più grandi stupa birmani, salendo su un’ altro colle dalla suggestiva vista che spazia sulla città e il fiume, si trova la poiù antica pagoda Shon Ponya Shin del XIV secolo.

 

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