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Aborigeni

Aborigeni

Secondo la mitologia aborigena,gli esseri mitici primordiali si ritirarono in un mondo invisibile lasciando agli uomini i segni della loro esistenza in particolari luoghi magici che ancora sprigionano la loro energia benefica e sono segnati con misteriose pitture rupestri che li rappresentano al centro degli antichi territori di caccia della Terra di Arnhem, sui Flinders Range e nelle caverne del monolite di Uluru ad Ayers Rock e il

dicino Kata Tjuta dei Monti Olga. Attraverso l’Australia la si trova disseminata da molti altri luoghi sacri e magici decorati con dipinti ed incisioni rupestri che rappresentano i wongina, le creature dell’, Età del_Sogno, gli spiriti misteriosi giro-giro e mimi e gli antenati della complessa mitologia, spesso firmati dagli anonimi autori con l’impronta della mano,che raccontano le storie delle tribù e dei clan. La mitologia

ha prodotto i clan fondati dagli antenati mitici tjurungas ai quali rivolgersi periodicamente con cerimonie propiziatorie nelle quali sono rappresentati con pietre o legni ovali che si caricano della loro energia vitale emanandola a tutta la comunità per propiziare la selvaggina, la pioggia, la fertilità e la pace. Essi intervengono anche nei riti iniziatici per entrare nella comunità degli adulti seguiti da danze con il corpo dipinto attorno al fuoco nei Corroboree, mentre gli anziani recitano le antiche leggi degli antenati e le donne rimangono con il volto rivolto a terra. Poi i giovani vengono condotti nei luoghi segreti per i riti esoterici della circoncisione, la rottura di un dente e i tatuaggi, prima di essere bagnati con il sangue degli anziani suggellando la solidarietà del clan.Tutte le cerimonie assistite dagli spiriti tjurungas sono accompagnate dalle danze degli uomini dal corpo dipinto mimano le antiche storie mitologiche al suono irreale dei tubi dipinti didgeridoo soffiati con forza e delle pietre percosse dalle donne assieme ai tamburi,alzando cori di antiche litanie dirette dagli anziani. All’improvviso dal buio irrompono i danzatori armati che si agitano frenetici mimando la selvaggina e la caccia per propiziare le battute,poi gli sciamani si appartano per i loro riti magici misteriosi tramandati nei millenni da generazioni fin da quando gli uomini si separarono dagli animali per popolare la terra creata dal caos dell’Età del_Sogno. Per migliaia di anni è sopravvissuto immutato un universo dove la realtà si mescolava al sogno e dettava antiche e complicate leggi che assegnavano ad ogni cosa un suo posto in un equilibrio perfetto tra l’uomo e la natura,i secoli scivolavano su una storia separata dal resto del mondo inseguendo la selvaggina e danzando i Corroboree, fino a quel 1770 di un calendario estraneo e sconosciuto quando arrivarono dal mare gli uomini bianchi di

James Cook sullaBotany Bay.L’immenso territorio australiano era popolato da trecentomila aborigeni che da epoche immemorabili ne erano padroni,arrivati dopo l’ultima glaciazione quando i ghiacci si ritirarono e lasciarono terre emerse tra l’Asia e l’Australia, la Wallacea che univa i due continenti e fu il passaggio di gruppi di cacciatori asiatici spinti dalle invasione dei più evoluti protomongolici che stavano popolando l’Asia orientale. Essi raggiunsero il vastissimo e disabitato territorio ricco di selvaggina e vi si stabilirono,poi il ponte di terre della Wallacea fu sommerso e l’Australia rimase completamente isolata dal resto del mondo con le sue tribù che proseguirono la loro esistenza per gli oltre quattromila anni che li separarono dal primo contatto con i bianchi,mentre la storia correva e si distribuiva sul resto del mondo. Solo un secolo dopo il primo viaggio di Cook gli aborigeni erano ridotti a meno di sessantamila, cacciati dai loro territori e spinti in quelli più inospitali dell’interno, decimati da massacri e malattie sconosciute portate dai nuovi arrivati,considerati più o meno come animali, prede di battute di caccia all’aborigeno durante la colonizzazione, poi iniziò la fase dell’assimilazione forzata alla civiltà per una mano d’opera a buon mercato che trascinava una vita miserabile nelle periferie delle città minata dall’alcool o nelle riserve sperdute come avevano insegnato altri bianchi con altri indigeni in America. Oggi i figli della mitica Età del_Sogno che generò il mondo,sono circa 25.000 sparsi nelle riserve tra le lande della Terra di Arnhem e l’outback del Red Centre tra i deserti di Gibson e Simpson nel Territorio del Nord ,molti chiusi nelle riserve come Yuendumu

Centra.Ultimi sopravvissuti di un universo ancestrale regolato solo dai ritmi e dalle forze naturali che hanno creato un mondo misterioso dove i confini tra la realtà e l’occulto diventano impercettibili. Tradizionalmente gruppi di famiglie formano una tribù legata dall’appartenenza agli stessi dan e totem originari,regolata dalle immutabili leggi ancestrali degli antenati, un’organizzazione che ha prodotto la più complessa struttura di caste mai concepita in una cultura tribale,con un complicato sistema di relazioni tra individui,famigli,clan e tribù in cui l’unica forma comune di autorità è il consiglio degli anziani. Esso è depositario della tradizione orale, ma ognuno può acquisire prestigio manifestando la propria abilità nella caccia,la conoscenza della tradizione e,soprattutto, una condotta saggia ed onesta nei confronti della collettività. Un perfetto equilibrio tra gli uomini e l’ambiente che ha permesso questo popoìo di sopravvivere in pace per migliaia di anni con regole troppo sagge per essere comprese dai bianchi e destinate ad essere travolte da una storia estranea e violenta.

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